giovedì, dicembre 12, 2019

Boca Juniors - Sporting Real 1971



ALBERTO GALLETTI ci riporta nel magico e cruento mondo delle PARTITACCE, con quella forse più violenta e cruenta di sempre..

BOCA JUNIORS – SPORTING CRISTAL 1971

Nel marzo ’71, il grande Boca Juniors era ancora alla ricerca del suo primo successo in campo internazionale.
Vincenti in patria, metà del duopolio Boca – River che insieme ad altre tre consorelle dalla capitale aveva monopolizzato fin lì (quasi) per intero le vittorie del campionato argentino nell’era professionistica, aveva dovuto assistere ai trionfi in Libertadores dei periferici Independiente e Racing, per non parlare del clamoroso tris dell’Estudiantes dalla remota La Plata costruito sull’unico successo in campionato, il primo all’infuori della cerchia delle cinque di cui sopra.

Vincitore del Campeonato Nacional del 1970, il Boca si era garantito la partecipazione alla Libertadores del 1971.
Da sempre suddiviso in gironi, il primo turno aveva visto i Xeneixes sorteggiati insieme ai connazionali del Rosario Central e a due compagini peruviane: Sporting Cristal e Universitario de Lima.
La classifica, dopo tre turni, vede l’ Universitario davanti con 4 punti, a seguire Boca e Sporting Cristal con 3, quindi il Rosario con 2.
Nel quarto turno è in programma, alla Bombonera, Boca – Sporting Cristal.
Due settimane prima a Lima i peruviani avevano vinto 2-0 e il pareggio dell’ Universitario la sera prima a Rosario aveva riaperto i giochi.
Il Boca cercava punti, qualificazione e vendetta.
I peruviani presentano la stessa formazione vittoriosa all’andata e la ferma intenzione di portare a casa almeno un punto.
La partita va sparata nella hall of fame della violenza calcistica.

Un pubblico strabocchevole gremisce la Bombonera, l’incitamento è formidabile: classica atmosfera da partita di coppa.
I beniamini di casa si lanciano all’assalto a testa bassa ma sono gli ospiti ad andare in vantaggio con Orbegozo che al 17’ infila dal limite dell’area piccola.
Scosso, il Boca riprende gli assalti sospinto dall’incitamento del suo calorosissimo pubblico che adesso declina al minaccioso, i giocatori sembrano invasati.
Al 22’ Coch raccoglie una respinta corta del portiere e infila il pareggio, lo stadio esplode.
L’incitamento sale ancora, la squadra risponde e continua ad attaccare, al 25’ Rojas controlla di petto un traversone e scaglia in porta un destro al volo violentissimo portando il Boca in vantaggio.
Delirio alla Bombonera.
Sul 2-1 si chiude il primo tempo.

Si riprende con occasioni da ambo le parti, fino al patatrac: è il 69’, il portiere argentino Ruben Sanchez, indeciso su un cross dall’out destro, non trattiene la palla che finisce sui piedi di Pajuelo che insacca il 2-2.
Gelo.

La partita prosegue, è una contesa appassionante, le squadre si allungano nel tentativo di cercare il gol vittoria, fioccano occasioni da ambo le parti ad un ritmo incalzante e con una frequenza da partita di pallacanestro. Il Boca reclama un gol, il tiro di Coch è respinto sulla linea, i giocatori reclamano il gol, l’arbitro non convalida, proteste veementi in campo e sugli spalti.
Quindi un gol annullato a Rojas scatena il pubblico che comincia ad ululare, lancio di oggetti in campo e tentativi di invasione, nervosismo che comincia a farsi evidente tra i giocatori di casa.
Gli ultimi 5/6 minuti sono un assalto a Fort Apache con gli argentini attestati al limite dell’area che tentano in tutti i modi di entrare e i peruviani asserragliati dentro nel tentativo di respingerli e non farli passare.
Piovono cross, controcross, respinte di testa, tentativi di tiri, respinte di ogni genere, spintoni, colpi di testa, mischie.
Su una di queste, è l’ 88’, Rogel cade in area, gli argentini reclamano il rigore a gran voce ma l’arbitro uruguayano Otero non ne vuol sapere.

L’ira monta nelle cabeze surriscaldate dei padroni di casa: sul proseguimento dell’azione il capitano del Boca Sunè, falcia ferocemente Quesada che finisce a terra.
Sunè continua a colpirlo anche a terra mentre sopraggiunge Gallardo che cerca di riportarlo alla ragione.
Per tutta risposta Sunè attacca Gallardo, scoppia il finimondo.
Gallardo reagisce colpendo un giocatore del Boca.
Sunè attacca Gallardo con una bandierina del corner, Gallardo lo colpisce con un calcio volante in faccia aprendogli uno sbrago sanguinante su cui ci vorranno sette punti di sutura.
Dopo, perché prima Sunè , fuori di se, rincorre l’avversario per colpirlo.
Nel mezzo scaraventa a terra un paio di persone tra cui il commissario di polizia.
Non la passerà liscia, ma ci vuole comunque l’intervento di parecchi poliziotti per fermarlo, una furia.

“Lo imploravo di non colpirmi, ma lui era furioso e il pubblico incitava a picchiare: l’11, l’11, el negro, el negro gridavano. A un certo punto ho temuto sul serio che mi avrebbe ammazzato, continuava a colpirmi.
Poi sono riuscito a scappare, mi son tolto la maglia, ho raggiunto la panchina e poi gli spogliatoi.
Un inferno”
– ricorderà Gallardo tempo dopo.

Dal canto suo Sunè dira poi che l’impossibilità di ottenere il risultati mandò lui e tutti i suoi compagni completamente fuori di testa.

Tutt’intorno è una gigantesca rissa, volano colpi tremendi ovunque.
Coch, autore del pari del Boca prende a calci Campos e Mellàn a terra; frattura il cranio al primo e sfascia il naso al secondo, i due verranno ricoverati al vicino ospedale Argerich.
De la Torre, aggredito da altri due giocatori del Boca si difende con colpi da vero pugilatore mentre a Lima sua madre, seduta davanti alla tv, è colta da grave malore e ci rimane.

Guardalinee commissari di campo si precipitano negli spogliato, mentre l’arbitro Otero, per niente impaurito rimane in mezzo al campo e alla baraonda che lo ha investito, guarda e vede tutto.
Pochi sfuggiranno alla sua ira: i due portieri e il difensore peruviano del Boca Melèndez.
La rissa era talmente estesa e fuori controllo che il peruviano Miffilin fu espulso nonostante fosse rimasto ai margini della rissa mentre il portiere del Boca Sanchez non lo fu nonostante fu tra i più attivi a menar le mani.
Ma a parte questa svista gli sfuggì ben poco e alla fine espulse ben 19 giocatori!
Quindi sospese la partita, credo per sopraggiunta inferiorità numerica da ambo le parti.

La polizia si precipita negli spogliatoi delle due squadre e trae in arresto tutti i presenti, l’accusa più o meno è rissa aggravata, alcuni prelevati da sotto le docce, altri in mutande, un caos mondiale.
Vengono accompagnati al commissariato di Calle Pinzèn.

L’ufficiale più alto in grado in servizio alla Bombonera entra nello spogliatoio dell’arbitro.
Lo accusa di essere il responsabile unico del pandemonio, forse per via del rigore non dato.
Stupefatto, Otero risponde che non ha niente di cui rimproverarsi e che i colpevoli sono chiaramente i giocatori.
L’ufficiale la pensa diversamente e gli chiede di seguirlo in Calle Pinzèn, una volta li anche lui viene arrestato.
Dopo l’interrogatorio però viene subito rilasciato e può rientrare in hotel e da li a Montevideo.

I feriti vengono prelevati in ospedale e portati al commissariato.
Una volta riuniti, tutti i protagonisti della rissa vengono fatti sedere nella stessa stanza e accusati di rissa e alterazione dell’ordine pubblico.
Sono condannati a trenta giorni di detenzione e via via rilasciati.

Gli eventi di quella sera provocarono forte risentimento in Perù, dove la partita era stata trasmessa in diretta per la prima volta nella storia della tv di stato peruviana.
Una folla minacciosa si radunò davanti all’ambasciata argentina di Lima ben intenzionata ad assalirla per vendicare l’aggressione ai giocatori peruviani a Buenos Aires.
La stampa dei rispettivi paesi montò una campagna denigratoria contro l’altra parte a suon di insulti irriferibili.
La mattina seguente un telegramma di congratulazioni arrivò all’albergo dove alloggiavano i peruviani “Congratulazioni. Continuate a tenere alto l’onore della patria con onore e nobiltà” , recitava.
Firmato General Alvarado Velasco. El Presidente.

Il Boca Juniors fu squalificato immediatamente dalla competizioni e le ultime tre partite, inclusa questa, furono date perse a tavolino.
Il suo presidente Alberto J. Armando avvilito e infuriato si dichiarò imbarazzato di essere sia argentino che di avere a che fare col calcio e chiese punizioni esemplari alla Comnebol, la federazione sudamericana.
Lui dal canto suo dispensò sospensioni e sanzioni durissime a giocatori, dirigenti, accompagnatori, medici e massaggiatori dalle attività del club.

I giocatori dello Sporting Cristal furono accolti da eroi al loro rientro all’aeroporto di Lima.
Questo era il selvaggio Sudamerica di quegli anni, dove andare in giro a giocare a pallone era una roba per gente con i coglioni, forse troppi, e tornare a casa interi era già un’impresa.

Il video della rissa:
https://www.youtube.com/watch?v=5gUMEW9neVM .

Buenos Aires 17 marzo 1971, Estadio Bombonera
Copa Libertadores, Prima Fase, Quarta Giornata
Boca Juniors 2-2 Sporting Cristal sospesa all’ 88mo per incidenti.
Boca Juniors: Sanchez; Ovide, Melèndez, Suñè, Madurga (46’ Novello), Rogel, Cabrera, Tarabini (61’ Pianetti), Palacios, Rojas, Coch. All. Riera
Sporting Cristal: Rubinos; Mellán, Elías, De la Torre, Campos; Quesada, Mifflin, Risco (46’ Torres), Orbegozo (61’ Pajuelo), Gallardo, Del Castillo All. Bartoli
Arbitro: A. Otero (Uruguay)

Marcatori: 17’ Orbegozo (SC), 22’ Coch (BJ), 25’ Rojas (BJ), 69’ Pajuelo (SC).
Espulsi: Rogel, Ovide, Suñé, Palacio, Cabrera, Rojas, Coch, Novello e Pianetti, tutti del Boca al’ 88’ per condotta violenta.
Mellán, Elías, De la Torre, Campos, Quesada, Torres, Pajuelo, Gallardo e Del Castillo, tutti dello Sporting Cristal all’88 per condotta violenta.
Spettatori: oltre 60.000

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