domenica, giugno 05, 2016

La Cà Brutta



La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo

A MILANO all'angolo tra via Turati e via della Moscova, nel 1922 l'architetto Giovanni Muzio fece costruire un edificio che suscitò talmente tante perplessità (eufimisticamente parlando) da essere nominata CA' BRUTTA.

Un articolo così la desciveva:"Mai si vide tradursi in realtà più pazza e squinternata fantasia di architetto" mentre il giornale satirico "Guerin Meschino"la liquidava ancora peggio: "Così a colpo basso non si capisce se è una porcheria o un sudiciume. E poi non so se mi gira la testa o mi gira la casa".

Ci fu chi la definì "torva, scontrosa, inamabile".
Muzio cominciò a disegnarla a 26 anni cercando di aggiornare i canoni estetici all'inizio del nuovo secolo attingendo dal Modernismo al Futurismo.

L’impostazione dei corpi edilizi fu rivoluzionaria, in quanto la loro ripartizione volumetrica costituiva una risposta specifica sia al tema funzionale, sia a quel particolare luogo.
Con la decorazione provocatoria, in parte grottesca, la Ca’ Brütta fu un vero atto di liberazione, comparabile a quello che stava avvenendo contemporaneamente in pittura.
Come l’amico Carlo Carrà, in quadri quali “L’enfant prodige” (1915) o “Antigrazioso” (1916), cercò di provocare una scossa culturale, per ricominciare, con spirito infantile, il mestiere da capo, anche Muzio si liberò dai preconcetti accademici.
Il fatto che lo fece usando metodi della pittura, fu percepito..
Nel quotidiano “Il Secolo” si legge: “Pare di vedere in sogno uno di quegli stranissimi quadri cubisti, nei quali dopo un certo tempo, neppure l’artista ci capisce più nulla (…) e là dove manca la capacità di tracciare una linea diretta e un segno armonioso, supplisce la metafisica”.
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Annegret Burg

La Ca' Brutta è stata recentemente ristrutturata e una mostra ne immortala storia e particolarità.

Dal 15 aprile al 10 luglio 2016, il Castello Sforzesco di Milano ospita “Ca’ Brütta 1921 – Giovanni Muzio Opera Prima”, mostra ideata e prodotta da Giovanni Tomaso Muzio, responsabile dell’Archivio Muzio, e da Giovanna Calvenzi, in occasione del restauro che ha restituito l’edificio al suo originario racconto..
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http://www.cabrutta.it/

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