mercoledì, giugno 22, 2016
Formula Uno: Gran Premio di Pescara 1957
Una storia incredibile, suppongo semi sconosciuta, a cura di ALBERTO GALLETTI
Nelle foto Gregory, il via, Fangio e Moss.
In questi tempi nostri, tempi in cui la Formula Uno sembra diventata la personale, voracissima e spietata macchina da soldi di Bernie Ecclestone, oltre che un concentrato estremo di tecnologie e continui cambi di regolamento, è difficile pensare ad un’epoca in cui anche l’automobilismo era uno sport legato a grandi sforzi umani, fisici, al limite del sovrumano per i piloti e al limite delle possibilità finanziarie per chi organizzava scuderie, corse e campionati, tra difficoltà di ogni genere animati solo dalla passione per i motori.
Il salto all’indietro è quindi inevitabile oltrechè scontato.
Riandiamo al 1957, anno nel quale si correva l’ottavo campionato mondiale di Formula Uno.
Fu un anno tribolatissimo per l’automobilismo, funestato da due gravi tragedie, la morte di Eugenio Castellotti, il giovane astro nascente lodigiano, mentre provava la sua Ferrari sul circuito di Modena e, soprattutto, quella di Guidizzolo in cui la Ferrari di De Portago che si avviava a vincere la Mille Miglia perse il controllo causa la foratura di un pneumatico e si schiantò fuori strada uccidendo sul colpo i due piloti e piombando sul pubblico uccise nove spettatori.
La crisi di Suez provocò grandi problemi nell’approvvigionamento di petrolio e carburanti, ne conseguì la cancellazione dei Gran Premi di Belgio, Spagna e Olanda, dovuta ai prezzi esorbitanti della benzina in quei paesi.
Ecco quindi che il Circuito di Pescara sul quale si disputava dal 1924 la Coppa Acerbo e teatro delle imprese di piloti del calibro di Achille Varzi, Tazio Nuvolari, Rudolf Caracciola, Alberto Ascari e altri assi del volante, venne scelto per rimpiazzare una delle gare cancellate.
Il tracciato pescarese collaudato e assi prestigioso, si svolgeva su un percorso di strade ordinarie, cittadine e non, sviluppandosi per 25,579 km che ne fanno ad oggi il più lungo sul quale si sia mai corso un gran premio di Formula Uno, 3km circa in più del famigerato e temutissimo Nurburgring.
Il percorso iniziava nella zona nord di Pescara, all'altezza dell'attuale Piazza Duca degli Abruzzi sulla via Nazionale Adriatica in direzione sud per poi girare all'interno, in direzione ovest, e percorrere il rettilineo dell'attuale via del Circuito fino alle campagne circostanti ed ai paesi di Villa Raspa e Spoltore.
Da qui proseguiva con una serie di innumerevoli curve su per le colline dell’entroterra, fino a raggiungere Cappelle (dove esiste oggi un monumento a marcare quello che era il punto di maggior altitudine del percorso).
Di qui si svoltava in direzione del mare e quindi si imboccava un lungo rettilineo, detto chilometro lanciato, dove nel 1950 Fangio ha raggiunse la incredibile velocità di circa 310 km/h fino ad arrivare a Montesilvano dove poi il circuito svoltava a sud di nuovo sulla via Nazionale Adriatica, dove veniva completato il giro.
Le difficoltà intrinseche del tracciato venivano accentuate dalla ormai elevatissima velocità raggiunta dai bolidi in relazione alla sede stradale e alle curve esistenti.
Dunque in quel fine settimana del 18 agosto 1957 le scuderie si presentano sul prestigioso palcoscenico pescarese, i piloti partecipanti sono 16, Enzo Ferrari in aperta polemica con la giustizia italiana che lo voleva sul banco degli imputati per la tragedia alla Mille Miglia non inviò i piloti ufficiali, presente la Ferrari privata di Luigi Musso, c’è un ultimo tentativo dell’ANAS di annullare la gara per motivi di sicurezza sull’onda emotiva della tragedia di Guidizzolo, ma alla fine anche questa resistenza cede e il permesso viene accordato, la gara è valevole come 7ma prova del campionato mondiale di Formula Uno, in totale le gare sono otto, l’ultima è in programma a Monza l’8 settembre successivo.
Le prove del sabato vedono Fangio su Maserati assicurarsi la pole position, Moss su Vanwall secondo è staccato di oltre 10 secondi, terzo ancora più staccato Luigi Musso.
La gara prende il via in una calda giornata di agosto, oltre 200.000 spettatori si accalcano lungo il percorso, una folla immensa, 18 giri da completare per un totale di 460km!
Musso con la sua Ferrari infila Fangio e Moss al via e balza in testa, i due lo inseguono sul polveroso stradone dritto, tallonati dall’altra Vanwall di Brooks e dalle altre Maserati (10 vetture al via), le due Cooper di Salvadori e Brabham chiudono il gruppo, e conclude uno spericolato primo giro in testa.
Dietro di lui Moss a bordo della sua potente ma poco affidabile Vanwall scalpita e nel corso del secondo giro sorpassa Musso e si porta al comando, Fangio li insegue controllando il distacco. Si ritirano due Maserati, Moss continua in testa ad andatura elevatissima, fa segnare il record del giro in 9’44” e 6, l’inglese è scatenato.
Al 10° giro un problema al serbatoio dell’olio costringe Musso al ritiro, Fangio passa in seconda posizione e controlla il battistrada sicuro che prima o poi lo vettura lo tradirà ma non succede, la potente Vanwall resiste fino al termine e Stirling Moss taglia il traguardo in solitudine vincendo l’unico Gran Premio di Pescara corso nella storia della Formula Uno.
Fangio finisce secondo aggiudicandosi i 6 punti che gli permettono di laurearsi campione del mondo per la quinta volta consecutiva, regalando alla casa del tridente il suo primo e unico titolo mondiale piloti.
Circuito di Pescara – Italia, 18 Agosto 1957
Ordine di Arrivo:
1° Stirling Moss (GB) su Vanwall
2° Manuel Fangio (Arg) su Maserati a 3’13”
3° Harry Schell (USA) su Maserati a 6’46”
4° Masten Gregory (USA) su Maserati a 8’16”
5° Stuart Lewis-Evans (GB) su Vanwall a 1 giro
6° Giorgio Scaratti (Ita) su Maserati a 1 giro
7° Jack Brabham (Aus) su Cooper a 3 giri.
Fu una gran bella pagina di storia dell’automobilismo, ma dall’anno successivo i percorsi che si snodavano lungo strade ordinarie furono giudicati insicuri e tolti dal calendario e il glorioso Circuito di Pescara sparì dal calendario internazionale, degradato a gare di formula 2 e 3 per le due stagioni successive e poi definitivamente abbandonato.
E’ particolarmente triste scriverne in questi giorni a poca distanza dall’annuncio che dal prossimo anno anche il Circuito di Monza sparirà dal calendario della Formula Uno in virtù di ragioni meramente commerciali e delle diatribe tra Ecclestone e l’Automobile Club Milano e società affiliate e nonostante un offerta da 20 milioni di euro per riuscire ad ottenere la corsa, gli stessi 20 milioni di euro versati da Baku nelle tasche di Ecclestone per riuscire ad avere il Gran Premio nel calendario di quest’anno.
Alcune immagini del Gran Premio
https://www.youtube.com/watch?v=QBcTcBbKqnQ
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Un tracciato incredibile! a un certo punto, in fondo al rettilineo del via, ci si infilava sotto a un cavalcavia, un tunnel tipo Montecarlo ma diviso in 2 corsie...quindi si schivava il divisorio a 200 all'ora e poi curva cieca a destra...
RispondiEliminaLeggere oggi del fatto che nell'automobilismo di metà '50 qualcosa potesse essere considerato più o meno pericoloso (in questo caso i circuiti cittadini) è abbastanza strano: sull'istituzionale circuito di Le Mans, nel '55, il bilancio fu di 84 morti e 120 feriti...
Infatti da quell'anno anche la Mille Miglia fu abolita. Il circuito di Le Mans, originariamente 'aperto' vene progressivamente trasformato in autodromo.
EliminaIl circuito di Melbourne é invece normalmente parte della viabilità ordinaria (ciò ho fatto un paio di giri in macchina), come a Montecarlo (un giro su Vespa PX 150)
https://www.youtube.com/watch?v=QBcTcBbKqnQ
RispondiEliminaGrazie a Pibio che l'ha postato su FB, alcune immagini del GP
Grande Pibio
Elimina:-) grazie Alberto!
EliminaAnni fa andai a Zandwoort, altra pista incredibile, a 100 metri dalla spiaggia, sempre sottovento...così sul tracciato c'era sempre un velo di sabbia finissima e pericolosissima...con la curva Tarzan, teatro di duelli favolosi...
Mi ricordo di Prost e un altro (non ricordo chi fosse Piquet? Andretti?) al via cominciarono pericolosamente a duellare e finirono fuori dopo cinque sei curve........
EliminaQual è la curva Tarzan, la prima?
EliminaE' un tornante in pratica
Si la 1ma, curvone 180 gradi!
EliminaZandwoort 1983, Prost su Renault ne ha da vendere e tallona Piquet su Brabham per 4 o 5 giri...ma Piquet lo chiude sempre finchè a un certo punto Prost alla Tarzan mette il muso della Renaut davanti...ma gli scappa la macchina all'esterno e da una botta a Piquet che esce. Ma dopo 1 giro anche Prost deve abbandonare, macchina KO nello scontro...
Nel 79 Villeneuve ci superò Jones all'esterno(!!!), mentre nell'81 sempre Jones fu infilato da Prost all'interno....
EliminaAh, ecco. Grandissimo Pibio!
EliminaE comunque incredibile come guidassero dei baracconi su strade protette con balle di paglia e paracarri con un casco che al massimo ti preserva dalla grandine
RispondiElimina10 anni prima del GP di Pescara si correva anche a Piacenza!
RispondiEliminaUn circuito ricavato tra il Facsal e lo Stradone Farnese...era la prima grossa manifestazione motorsport del dopoguerra con Monza indisponibile perchè ancora usata come concentramento di blindati e altri automezzi. La Scuderia Ferrari fece il suo debutto storico con 2 macchine costruite in proprio, quell'11 maggio 1947, con la 125s di Cortese e la 125s competizione di G. Farina, tanto che la 125 per qualche anno venne anche chiamata "tipo Piacenza".
qualche foto di quel GP
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=snXVz4dv9gk
Tony, la Coppa Intereuropa di cui parlavo venerdì l'han corsa domenica scorsa.
RispondiEliminaGallo e Pibio in tandem! Grandi..bella storia..ammazza che curva!!!!!!
RispondiEliminaC
:-) grazie Cris!
Elimina...per Monza mi dispiace, vedere un circuito storico soppiantato da uno scarabocchio di Tilke è una cosa che fa male...pare che ci sia una cordata per riportare almeno la F1 a Imola, speriamo...che, con tutto il rispetto per Monza e la storia, è molto più divertente. A Monza dal prato cosa vedi? delle macchie confuse di colore (tranne forse all'Ascari, dove per la tribunetta chiedono un rene, e forse non basta neanche più, lo stesso per la tribuna sul drittone, che cmq al di là del via essendo un dritto non è che sia il massimo di spettacolarità). Al Santerno invece:
1) si poteva entrare di nascosto passando per le viti 2) i punti spettacolari sono davvero tanti anche da postazioni popolari (anche se chissà che trappole infame studieranno x evitare di divertirsi...)
Di solito andavo a vedere le prove a Imola, tranne pensa te il destino, nella tragica gara del 1994, quando ero là...
A Monza la prima presenza la vanto nel '79 (mi ci portarono, avevo solo 5 anni...) il giorno del mondiale di Scheckter.
Io son stato due volte a Monza tribuna 200m avanti il traguardo, uno spettacolo! Pur non essendo un grandissimo appassionato è un circuito che mi piace tantissimo, mi dispiace molto.
EliminaCi ho fatto anche due giri con la Vespa in chiusura di una Coppa Intereuropa, fugata assoluta!
Figata assoluta, of course
EliminaMio padre, pilota semi prof, corse negli anni 50 la Milano-Taranto in moto arrivando settimo.
RispondiEliminaLa corsa fu definitivamente sospesa (come tutte quelle su strada) dopo la morte di Guidizzolo di cui si parla nel post
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaChapeau a Bacciocchi Senior!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=m4KwAE9cX6o
RispondiEliminahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
Eliminae questo Gallo?
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=6u4WJnqxmPg
hahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
RispondiEliminaCristiano Ronaldo potrebbe prenderne spunto.
Ai nostri tempi avrebbe dovuto ripeterlo.
E avrebbe tirato alto....
ahahahaha!!!!!!!!!!!!!!! vero!!!!
RispondiEliminaC