lunedì, marzo 23, 2015

Emigrazione italiana



Nel 2013 sono stati all'incirca 100 mila i cittadini italiani che hanno deciso di emigrare all'estero.
Sempre più gente sceglie o è costretta a lasciare il nostro paese in eterna crisi, ormai congenita e strutturale, alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita.
Dal 2008 al 2014 è emigrato all'estero un gruppo di italiani la cui istruzione nel complesso è costata allo Stato 23 miliardi di euro.
Sono 23 miliardi dei contribuenti regalati ad altre economie.
Inghilterra, Usa e Germania rimangono le mete privilegiate.
“Si tratta in gran parte di lavoratori qualificati – spiega Stefano Scarpetta, responsabile Ocse per il mercato del lavoro – che emigrano e non trovano alcuna ragione per rientrare”

Fonti: Repubblica, Il Fatto, il Sole 24 Ore

18 commenti:

  1. farei cambio tenendo questi e mandando fuori salvini e merde affini a calcinculo

    RispondiElimina
  2. Salvini e merde affini sono la conseguenza (perfino logica).
    La responsabilità è di infinite serie di governi inetti (rossi, neri, verdi, gialli) che hanno messo a ferro e a fuoco l'Italia.
    Queste le conseguenze, la gente (giustamente) scappa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se Salvini e merde affini se ne andassero (a afanculo e/o fuori dall'Italia) ce li rispedirebbero indietro..e non potremmo certo parlare di fuga di cervelli

      c

      Elimina
  3. Per dire dell'abisso (notizia Ansa di oggi):

    Il settore del compro oro, dopo il boom degli anni 2010 e 2011, ha conosciuto una forte contrazione, con una crisi che ha portato alla chiusura di tredicimila aziende..

    "Gli italiani hanno dato via il loro tesoretto e si sono impoveriti ulteriormente"

    ABISSO TOTALE

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e per forza..alla fine le "scorte" finiscono eh..
      C

      Elimina
  4. E' un disastro epocale soprattutto perchè se ne vanno, appunto, lavoratori qualificati che, giustamente, daranno apporto all'economia e alla cultura in altri posti. E qui rimarranno vecchi e immigrati da altri posti invece non propriamente qualificati per usare un eufemismo

    RispondiElimina
  5. Lo stato può fottersi (e con esso tutti coloro che ci credono nello stato).
    I genitori dei suddetti emigrati hanno passato la vita a pagare tasse a questa merda di stato ricevendo in cambio vessazioni sempre crescenti e nessuna prospettiva ne di lavoro per i figli ne di sistemazione per la vecchiaia.
    L'Italia merita (e avrà) la rovina.

    RispondiElimina
  6. Su Facebook l'amico Marco 'Mastro' Mastrocinque tornato da un po' dall'Australia, a mia domanda su qualche impressione da colà così risponde:


    allura....il sistema è a grandi linee quello anglosassone. lavoro c'è....i lavori più umili sono ben pagati...conoscevo gente che facevano i camerieri,lavoravano 4 giorni a settimana,e al mese prendevano poco più di quello che prendo io qua al mese (faccio il conducente di autobus). riguardo la vita....beh laggiù è tutto TAKE IT EASY!!!! cioè la gente se la prende con calma...mica sono sclerati come qua....e poi tutta gente alla mano...un esempio?? il multimilionario te lo puoi trovare al cafè sotto casa,in shorts e infradito che si spara una pinta.... la gente è la cosa più bella di quel paese. io ho conosciuto decine di persone favolose,in coda per prendermi il caffè o magari per entrare in un locale...o ancora meglio nell'area fumatori del famolso Scruffy Murphys di Sydney. gente alla mano,semplice che non ha la puzza sotto il naso come qua. ma soprattutto dove hai molte possibilità...e poi gli Aussies sono i migliori a fare il Classic Rock!!!!! e ricordo una cosa molto particolare......in quando andai feci il visto di un anno (Working Holiday VISA),si fà tutto online...semplicissimo...ma ci sn delle clausole. tipo che devi avere almeno 5000AUD (3500€) quando arrivi per le prime spese..... e se all'immigrazione all'aeroporto, ti chiedono l'estratto conto bancario,e non hai quei soldi....ti rimettono sull'aereo!!!! e occhio a dire che sono Razzisti..... il 90% della popolazione dell'Australia è composta da immigrati di tutto il mondo..... ehhhhhhhhhhh Mi MANCA!!!! ihihih

    RispondiElimina
  7. conosco gente che ci ha provato..poi tornata..forse all'inizo con le clausole trovi morbido poi mantenersi e piu dura

    RispondiElimina
  8. purtroppo mi sa che abbiate totalmente ragione,...e pensare che qui attorno sono stati inventati radio (marconi from bologna), parma ham, lamborghini , ferrari, vespa ,lasagne, tortelli di zucca , risotti ,tessile ,biomedicale, aceto balsamico DOP, the Renaissance, tiramisù (with Mascarpone lombard cheese) etc. etc. etc.,..che sono considerate all'estero autentiche eccellenze,....ma ora abbiamo la peggior classe politica mai esistita in occidente dal 1789 almeno,totalmente autoreferenzile, avida e incapace di una 'visione culturale' ...semplicemente pensano a loro stessi .... citando T.S. Eliot totale 'waste land' culturale,..questo è oggi questo paese purtroppo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
  9. Conosco pure io gente che in Australia c'è andata a lavorare per un periodo, uno è ingegnere e l'altro è cuoco, rimanerci per un periodo di tempo limitato è abbastanza semplice, confermo, più duro piantarci le tende ciò detto per un ragazzo che vuole farsi una esperienza e magari imparare la lingua direi che è una buona opzione, sempre meglio che star qua a lavorare o gratis o per sue spiccioli.
    Più in generale devo dire che io ho avuto fortuna perchè la mia generazione, quella degli attuali quarantenni, è stata forse l'ultima a trovare delle opportunità lavorative dignitose (e retribuite decentemente) nel nostro paese che da venti anni almeno ha conosciuto una discesa verso gli inferi che è difficile fermare. Dio bono basta aprire un qualsiasi cazzo di giornale per leggere che volano mazzette qua e la, che ogni appalto costa tre volte tanto al cittadino, che i servizi rasentano il comico e che le gabelle sono altissime. Sinceramente penso che se non fossimo la porta europea verso l'africa ci schiferebbero pure i migranti.
    Sob. Ciò che è più deprimente è che il mal che uno vuole non è mai troppo e noi raramente ci siamo "voluti bene" negli ultimi anni.
    Sadness

    Charlie

    RispondiElimina
  10. mi sento chiamato in causa:
    Vivo da 9 anni a Boston, attualmente sono ricercatore presso una biotech. Mi sono trasferito in USA per un postdoc, il famigerato quasi-lavoro che ogni ricercatore fa dopo il dottorato di ricerca. prima di decidere di trasferirmi mi sono laureato e ho fatto il dottorato di ricerca a Napoli, ho cercato di sopravvivere con mezzi contratti e mezze borse di studio cercando di aspirare ad un posto di ricercatore che non si e' mai fatto, dopo essere rimasto per 6 mesi senza stipendio perche' i soldi della mia borsa di studio erano scomparsi ho deciso di emigrare. sorvolo sulle condizioni di lavoro nel mio lab a Napoli e sulla continua mancanza di fondi di ricerca. ho mandato il mio curriculum in giro per il mondo, Germania, Inghilterra e USA e alla fine mi sono trasferito a Boston dove ho lavorato per uno dei migliori istituti di ricerca a livello mondiale e adesso ricopro un'ottima posizione in una media biotech.
    la mia storia e' simile a tante altre e come me, qui a Boston e in tutti gli USA ma non solo, ce ne sono migliaia.
    Il campo scientifico e' forse il settore con piu' alta emigrazione e questo dovrebbe far riflettere. I governi nel corso degli anni hanno investito sempre meno nella ricerca, le universita' sono da sempre nelle mani di baroni incompetenti, il sistema universitario e' stato devastato ed il risultato e' sotto gli occhi di tutti, sempre piu' giovani ben qualificati emigrano per poter fare quello per cui hanno studiato e hanno successo all'estero.
    Il rientro dei cervelli poi e' un'altra bufala colossale, condizioni barbare offerte a ricercatori di altissimo livello, casomai anche con una carriera avviata altrove lontano dall'italia.
    Un tempo, con le prime e seconde ondate di emigrazione si cercava fortuna all'estero partendo dal basso, adesso, invece, si emigra partendo dall'alto e con questo intendo da una condizione socio culturale alta. il fine pero' e' sempre lo stesso: poter lavorare.

    Gianluca

    RispondiElimina
  11. Importante testimonianza Gianluca tanx
    C

    RispondiElimina
  12. ecco, Gianluca l'ha spiegato perfettamente,...so di un ragazzo che è diventato prof. universitario in Usa, per i suoi meriti,...qui non l'avrebbero neanche 'considerato' perchè senza 'agganci' ,...questa è la naked truth come direbbe John Zorn:)

    RispondiElimina

Related Posts with Thumbnails