lunedì, aprile 07, 2014

Il fallimento del punk



Tra la metà e la fine degli anni 70 punk rock, new wave e il ritorno generico del rock n roll spazzarono via un paio di generazioni di gruppi prog, jazz fusion, rock blues etc etc, irridendo tutto ciò che sapeva di tecnicismo e riportando la semplicità, il minimalismo al potere.
“Saper suonare” non era più importante, ad emergere erano attitudine, approccio, estetica, la qualità della registrazione o della copertina di un disco l’ultima cosa a cui badare.

La rivoluzione !

Lentamente (evoluzione? involuzione ?) si sono ristabiliti i canoni abituali ed è ora impensabile (con l’eccezione di qualche nicchia innamorata di lo-fi, hardcore etc) presentarsi su un palco senza saper suonare più che dignitosamente, registrare senza cura particolare e raffinata masterizzazione, snobbare la confezione del prodotto, non pensare ad una mirata azione di marketing.
Ovvero: il punk ha fallito ?

76 commenti:

  1. Quando c'era Filipponio il problema non si poneva
    C

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  2. Ma forse la possibilità di creare a casa con il proprio pc un brano musicale, mixarlo e produrselo da se è un evoluzione del punk?

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  3. Molto probabile, è una forma di espressione che esalta l'immediatezza, l'urgenza etc.
    Che però si è persa nel resto…se vai a vedere un concerto e trovi una strumentazione non perfetta o l'impianto si sente male te ne vai.. chi ascolterebbe un gruppo punk nel 2014 se non avesse un suono perfetto ?

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  4. negli anni ottanta ci fu un ritorno al grezzo con le back from the grave e le get primitives, chissà se anche oggi qualcuno non ne senta l'esigenza. Certo poi dal vivo è un altro paio di maniche ma il livello standar tecnologico è comunque alto, penso. Siamo deficitari, in Italia, per quanto riguarda i luoghi dove ascoltare la musica con una buona acustica.

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  5. Agli appassionati del punk importa qualcosa dell'acustica?

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  6. Scherzi a parte..credo che siano i corsi e ricorsi storici (avete presente il "boom" di fine 90 che ha avuto il cosiddetto lo-fi? Gruppi come JSBExplosion,White Stripes e Strokes avevano alla base del loro appeal un approccio "grezzo" di derivazione punk e garage..e riuscivano ad andare in classifica (in America)
    C

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  7. Sembrerà un'assurdità ma se un gruppo provasse a suonare per i "nuovi punks" in modo sgangherato e senza la giusta strumentazione per "suonare punk" verrebbe mandato a casa a calci nel culo esattamente come facevano i fans dei Genesis e degli Yes con i punks alla fine dei 70's.
    Adesso i gruppi punk suonano con una strumentazione che neanche Greg Lake o Steve Howe si sognerebbero

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  8. C: vero che White Stripes suonavano cose di derivazione punk (che a me piacciono e piacevano) ma riproducevano quel suono, lo interpretavano, con tecnica e perizia…ma nulla a che fare con il punk nella sua accezione originaria

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  9. E' sempre stata una montatura commerciale abilmente pilotata, durata finchè è durata.
    Passi per l'Inghilterra dove per affinità di situazioni c'era un seguito per il punk, ma estrapolarne i contenuti musicali per farne un filone musicale ed ergerlo a rivoluzione in Italia....non so se è più ridicolo, o triste o tutti e due. Tipico di chi contesta una società impositiva ma poi non riesce a far altro che replicarne i modelli, cambiando i colori dei vessilli o i vestiti o altre apparenze, ma mai la sostanza.

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  10. In Italia il punk è sempre stato pertinenza di una minoranza ininfluente, inesistente. Un po come tutto il "rock"…se ne parla in nicchie limitate, in realtà non gliene mai fregato u incazzo a nessuno qui in Italia

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    1. Perché non ha niente di spontaneo.
      Non si può copiare qualcosa che nasce da un'altra parte con motivazioni ben precise, specchio probabilmente di esigenze ben precise, decontestualizzarlo e poi lamentarsi perché qui non gliene frega niente a nessuno, ovviamente perché qui le cose vanno diversamente, patetico (era la parola che prima non mi veniva)

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    2. Adesso forse dico una stupidaggine : un pò come "importare" il rugby e poi lamentarsi che pochi lo seguono ?

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    3. quindi in quanto italiani avremmo dovuto suonare solo liscio e mandolinate napoletane? ma dai
      C

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    4. No.
      E' patetico averlo elevato a rivoluzione cultural musicale quando era solo una trovata per ragazzini e qui ovviamente travisata perché non si aveva, e non si ha idea di cosa poteva aver portato alla formazione di tale fenomeno. Confermato dal fatto che si pensi che in quei posti siano cose ancora in voga mentre sono morte e sepolte da decenni e le mode usi costumi e musica in voga tra i ragazzini sono già cambiate dieci volte o chissa quante

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    5. e quindi? mi sfugge la tesi

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    6. boh, era una moda giovanile, come tutte le altre, dal r'n'r al grunge, dal mod all'indie.
      però credo anche che dal 1950 in poi non ci siano 'ste grosse differenze tra chi è nato qui e chi è nato in america o in inghilterra.

      The Real WC

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    7. L'unica differenza (fondamentale) è che tali mode nascono in America o in Inghilterra.
      Qui le copiano

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  11. dipende molto cosa si intende per "saper suonare".
    nessun gruppo punk NON sapeva suonare. magari c'era qualcuno che non sapeva suonare benissimo, ma sono due cose diverse.

    la strumentazione è una cosa invece che interessa solo a chi suona, chi non suona fa già fatica a distinguere un basso da una chitarra.

    similmente, la grafica della copertina e la qualità della registrazione interessano a grafici, tecnici del suono e alla categoria peggiore di tutte: i vecchi babbioni fanatici dell'hi-fi e del vinile :-)

    e come dice sergio più sopra, "la possibilità di creare a casa con il proprio pc un brano musicale, mixarlo e produrselo da se" è molto più punk di qualsiasi gruppo con creste e anfibi.

    The Real WC

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  12. yes..infatti e' la quintessenza del DoItYourself..diventata pero' standard (e cliche)

    C

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  13. Io noto che mentre le generazioni di noi cinquantenni, comunque conoscevano musicalmente quello che c'era stato negli anni precedenti, nei ragazzi di oggi tutta un'era musicale -fine anni 70-inizio anni 80 - è stata "resettata".Nessuno cita come punti di riferimento i gruppi punk o new wave, pochissimi ne coverizzano i brani.Quasi un decennio di musica resettato....

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  14. Probabilmente perché diluito nel tempo non è stato COSI' importante come noi cinquantenni lo reputiamo, ovviamente, perché è stato centrale nella nostra crescita musicale e non solo.
    In questi giorni ricorre l'anniversario della morte di Kurt Cobain e c'è gente che ne ha fatto una "malattia" proprio perché a 16 anni impazziva per i Nirvana e con loro sono cresciuti…per me sono stati un semplice gruppo rock (di cui ho i dischi e che mi piacciono ma poco più)

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  15. Personalmente mi trovo d'accordo,in misura diversa,un po' con tutte le vostre osservazioni.
    Però più che di FALLIMENTO,parlerei di DISILLUSIONE : probabilmente ci eravamo troppo illusi che quella attitudine potesse durare a lungo,in quanto la caricavamo di significati eversivi che poco avevano a che fare con la musica (in questo mi trovo molto vicino ad Indigo Moog,soprattutto per ciò che riguarda la scena italiana)...ma quando ti rendi conto che non è così,necessita fare un passo in più verso il SUPERAMENTO di quella storia.
    Trovo anche io patetico il modo in cui si replicano volgarmente certe categorie morte e sepolte,ma questo vale sia per i concerti punk finti (a base di rutti e vomitate in platea,tra gente alcoolizzata) che per le messe in scena delle tribute-band dei Genesis o dei Marillion...
    forse non farebbe troppo schifo porsi in una situazione di ricerca della famosa TERZA VIA...che poi la si etichetti in altri modi che non siano quelli sopracitati va bene lo stesso ! Anzi,trovo che proprio le etichette in se siano il limite mostruoso di questi tempi,in cui si tende a riciclare ancor prima che a creare.

    URSUS

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  16. beppe, che sia un po' anche colpa nostra, con le nostre interminabili lamentazioni su quanto era migliore la musica degli anni '60 e '70 rispetto a tutto il resto ad aver contribuito a quello che dici tu?

    The Real WC

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    1. affermazione "allelimica"

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    2. Può darsi, è anche vero che nei nostri anni anche a noi i "fricchettoni" ci facevano le prediche su come ai loro tempi la musica era migliore (Genesis, Pink Flyd etc etc ).Constato però come mentre questi "mostri sacri" sopravvivono ai loro estimatori, se chiedi oggi a un ventenne, forse i Clash non sa neanche chi siano stati...

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  17. Pienamente d'accordo anche stavolta !
    La differenza con tutto ciò che pre-esisteva al punk è proprio questa : le innovazioni,il senso della composizione e della ricerca vissuti negli anni 50,60 e primi 70 sono tuttora presenti in moltissima musica attuale...mentre degli slogan nichilisti e paradossali di quell'epoca sfuggente,non vedo traccia !
    O perlomeno,se la vedo,mi sa tanto di barzelletta,di assemblaggio di cose già viste messe in piedi per giustificare i propri limiti tecnici e creativi.
    Il fenomeno dei giovanissimi che si avvicinano al NOSTRO modo di concepire il rock e la musica pop in genere,esiste davvero...e credo che per loro sia un mondo NUOVO e sostanzialmente positivo,come lo erano per noi l'ascolto dei Television o degli Stranglers (che erano tra quelli meno rozzi,nel movimento punk,che si spingevano oltre i soliti schemi prefissati)...

    URSUS

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  18. Lo annotava poch giorni fa un giornalista su FB. Se chiedi ai "giovani" un elenco di gruppi importanti ti citeranno, in mezzo a nomi nuovi di vario genere, Led Zeppelin, Beatles, Stones, Pink Floyd, Genesis etc ma raramente qualcuno ci metterà i Clash o i Ramones, tanto meno Patti Smith, Iggy Pop o i Jam etc etc

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    1. Ramones e compagnia sono maggiore appannaggio della generazione di mezzo,quella cresciuta negli anni 90 e poco oltre...paradossale anche questo,se ci fate caso,perchè l'ondata hard-core precedente stroncava di netto persino quei fenomeni tipo Jam o Clash,considerati sputtanati e compromessi con l'industria.
      Alla fine il mondo gira sempre su se stesso - URSUS

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  19. Scusa se abuso di questo spazio per segnalarti il mio nuovo blog: ho chiuso gli altri due, da oggi scrivo tutto qui:
    http://totallygrooved.wordpress.com/

    Ciao Boss

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  20. mmm, io ho vissuto una fase punk giovanile (assolutamente innocua e ingenua e assolutamente fuori tempo massimo, fine anni '90...) e avendo ora come ora (lo si diceva anche sopra) la possibilità di registrarmi tutte le mie idee in casa grazie ad un home studio messo su coi miei risparmi, beh ecco non ci vedo molte affinità. Sì, volendo è molto DIY, ma delle caratteristiche tipicamente associate al primo punk non ce ne vedo molte... Anzi, frequentando l'ambiente e la materia da un po' di tempo, vedo che c'è invece la corsa a comprarsi la strumentazione (microfoni, compressori, etc etc tutto quello che c'è o c'era negli studi) quasi professionale, la voglia di volersi fare in casa un album come se suonasse come quelli "professionali" (vi assicuro che è una richiesta assillante di quasi tutti quelli che hanno un piccolo studio in casa). Sono passato anche io per quella fase...
    Ma soprattutto genera tanta tanta roba messa in rete e che spesso è inutile... (me compreso, chiaramente;)). Ha i suoi aspetti positivi e negativi, ma il punk per come l'ho visto io (in ritardo e alla leggere) mi è sempre parso tutt'altra cosa...

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  21. ma guarda che chiunque abbia mai registrato qualcosa ha sempre cercato di registarlo nella miglior maniera possibile, dati i costi e le possibilità economiche.
    non mi risulta di nessun gruppo che abbia mai detto "cerchiamo di registrare il nostro disco nel peggior modo possibile".

    mentre è molto punk la possibilità di esprimere le tue idee (musicali, in questo caso) nel modo più libero possibile.

    The Real WC

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  22. d'accordissimo sulla libertà... però invece che registrare le proprie idee e via, c'è proprio la voglia di far "suonare" i proprio brani come se uscissero da uno studio professionale... non lo so, lo vedo poco punk. Non una cosa malvagia, ovvio che se una cosa suona meglio e più pulita non ci sputi sopra, ma non è strettamente punk no? E' un'altra cosa, non so se meglio o peggio ma non importa. Ma non è il punk che credo si intendeva nel post, o per come per lo immaginavo io ecco;)

    p.s: a dir la verità avrei da dire qualcosa anche sulla libertà di dire le cose con questa politica DIY... paradossalmente ora che posso dire le mie idee in musica e un secondo dopo metterle in streaming vedo molta meno voglia di esprimere idee di quando i mezzi erano minori. Potrei sbagliarmi, è una domanda che pongo anche a voi...

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  23. Invece quando si incominciò a suonare punk (nel 1979 ) con i Trash Overdose (pre Chelsea Hotel e Not Moving) lo spirito era proprio: non ce ne frega un cazzo di registrare bene né di suonare bene, né di avere dei buon istruenti. Vogliamo suonare in qualunque modo, da qualsiasi parte, registrare la prima cosa che ci salta in mente e stop. Fanculo tutto e tutti ! Con il tempo si è capita la differenza

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    1. Ovvio che si sarebbe trattato di un fallimento in partenza.

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    2. Ovvio ma neanche eravamo interessati ad aver nessun riscontro. Ci bastava suonare.

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    3. Ovvio anche questo.
      Perché tirarlo fuori ancora?

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  24. tony, d'accordo sul suonare in qualsiasi modo da qualsiasi parte e registrare la prima cosa etc.

    ma per il modo, si vede che io non ero punk :-)
    le prime prove del mio primo gruppo le registravamo con un mangiacassette, quelli con microfonino incorporato e con livello di registrazione automatico, e non si capiva un cazzo di quello che suonavamo (male, ma non è questo il punto)

    uno così, insomma:
    http://www.disma.biz/wp-content/uploads/2009/06/recorder.jpg

    poi ci siamo comprati una piastra usata e un microfono economico (50.000 lire tutti e due) e almeno risucivamo a capire quello che avevamo suonato.
    etc.

    non ho mai scelto consapevolmente tra due possibilità la peggiore, mentre mi sono sempre accontentato di quello che si riusciva a fare spendendo il meno possibile :-)

    The Real WC

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  25. Era l'urgenza che non ti faceva nemmeno lontanamente pensare all'ipotesi di andare in uno studio di registrazione con dei buoni strumenti. Anzi, non avrebbe funzionato a livello di approccio sonoro. AI TEMPI io una batteria bella, ben microfonata etc etc non l'avrei voluta, non avrebbe avuto niente a che fare con il punk.
    In questo senso ci sono un sacco di gruppi punk/new wave rovinati (in Italia in particolare) da registrazioni fatte da gente che abitualmente curava prog e jazz

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    1. Posso confermare, per la mia/nostra microscopica esperienza personale.

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    2. Lo stesso concetto lo si può applicare, girando indietro di 10/15 anni, al beat italiano. Quanti 45 giri "addomesticati" (ampli della chitarra pulito, tonalità abbassate per evitare "urli") per piccoli complessi che avrebbero avuto ben più energia da immortalare su disco...

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    3. Il beat italiano (ma in generale tutto il sound dei 60es) non veniva fuori così perchè dietro ci fosse la volontà di imitare QUALCUNO , tutt'altro...
      parlando con gran parte dei reduci di quella lontana epoca,non ho mai riscontrato tentativi di emulazione troppo palesi...al massimo c'era chi si ascoltava attentamente i giri di chitarra alla Jeff Beck,piuttosto che quelli alla Harrison,ma il modo finale che ne usciva era piuttosto diverso e naturale,ognuno con la propria preparazione scolastica o da autodidatti.
      Oltretutto ciò che contava di più nel giro dei musicisti di allora (che erano in gran parte professionisti,persino coloro che suonavano già da minorenni) non erano i dischi,ma le serate LIVE : il disco quasi sempre era un biglietto da visita per entrare in un giro di dance-club ed avere contratti fissi in qualche sala (ed i compensi erano molto elevati,si parla di cifre considerevoli...).
      Che poi i produttori discografici fossero nella maggioranza inpreparati e poco aperti verso le novità è anche vero,ma questo ha permesso anche di dare un'impronta NOSTRANA ad un prodotto che nasceva come derivativo (soprattutto nel periodo iniziale,improntato sulle cover) ma che di fatto risultava abbastanza personale.
      Nel punk,al contrario,tutto era improvvisazione e puro diletto...anzi,quasi era una vergogna ricevere dei soldi per fare un concerto e le produzioni dovevano essere rigorosamente auto-gestite e non professionali. URSUS dursusdursusursusdursus...

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  26. A tal proposito posso dirvi che i più innamorati del LO-FI,in senso stretto,non erano gli hard-core duri e puri degli anni 80 (il punk-rock del 77 era già stato messo in archivio) ma bensì gli eredi del garage-punk e del passeggero revival che diede vita agli "Eighties Colours".
    Fu uno dei motivi per cui non mi sentivo parte di quella cerchia di integralisti nemmeno ai tempi (parlo del periodo 83/84) e del perchè non mi sono mai sognato di emulare le gesta dei vari Unclaimed,Outta Place ecc...
    quando ci fu quel passaggio (spesso più ESTETICO che sonoro) molti confondevano ancora le cose,tanto che la stessa stampa (soprattutto Rockerilla) spingeva nella direzione del prodotto "alternativo" perchè sporco e non abbastanza curato : ricordo che con i Double Deck Five si entrava in studi modernamente attrezzati,ma pretendendo che da lì venissero fuori gli stessi suoni che si incidevano 20 anni prima in qualche zona di USA ed UK (il beat italiano molti pensavano che non fosse mai esistito)...per cui si ottenevano degli ibridi innaturali tra le intenzioni di essere "fedeli alla linea" e quelle di dover entrare in un circuito di massa,che sarà stato "indipendente" finchè si vuole ma era comunque condizionato dal suo piccolo mercato.
    Temo che anche allora si commise questo errore,ma che altre espressioni come quei POCHI gruppi realmente psichedelici o tendenti alla cultura pop (dal paisley underground fino ad alcune mod-band) seppero distinguersi,nel bene e nel male.

    Trovo che oggi sia tantopiù stupido inseguire un certo "purismo" formale (che non è mai esistito,in verità,perchè anche il più artigianale dei prodotti degli anni 60 suona MEGLIO di uno scassatissimo disco lo-fi più recente),proprio perchè la tecnologia ci fornisce la possibilità di mantenere la naturalezza dei suoni,assieme alla qualità ed alla pulizia : per chi ha voglia di spendere qualche soldo in un disco o vuole vedere un concerto,mi sembra un diritto FONDAMENTALE quello di non scassarsi i timpani...che poi gli stili sonori possano piacere o meno è un altro discorso (totalmente soggettivo) ma il prodotto deve avere un valore tecnico accettabile. URSUS

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  27. « Ho incontrato gente a cui il punk ha cambiato il modo di vivere. Mi sento come se avessi letteralmente incontrato ognuno di loro! Ed è la stessa storia anche per tutti loro: abbiamo cambiato il loro modo di pensare e influenzato le decisioni che hanno preso nella vita. Non è stata una faccenda di massa, la folla che assalta il palazzo. Piuttosto, un sacco di individui che hanno afferrato qualcuna delle cose che stavano strombazzando noi. Coi Clash è stato come scendere agli inferi e ritornare. Non puoi immaginare cosa abbiamo passato per fare i dischi che abbiamo fatto. Abbiamo dato il 110 per cento, ogni giorno. Ma quando incontri questa gente, persone che ti dicono che hai avuto qualche effetto sulla loro vita, allora senti che valeva assolutamente la pena. »
    (Joe Strummer])

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  28. Si può dire la stessa cosa di qualsiasi gruppo musicale o cantante di qualsiasi genere.

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  29. London Calling compare nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone alla posizione numero 8, considerato sempre da Rolling Stone come il migliore album degli anni ottanta, pur essendo uscito nel dicembre 1979.
    Il disco presenta una notevole complessità compositiva e mescolanza dei generi: sebbene non vi siano ravvisabili canzoni classificabili come puro punk, vi sono pezzi ska, come Rudie Can't Fail, insieme a brani pop come Lost in the Supermarket; altri generi in cui spazia l'album sono il reggae, il rockabilly, il rhythm and blues, il jazz.

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  30. Ma perchè qualcuno ha forse negato l'importanza di album come London calling?che cazzo c'entra questo

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  31. difficile immaginare i white stripes in classifica, negli spot e nelle colonne sonore, senza il punk e i cambiamenti da questo prodotti. una batterista così, ma ancheun gruppo così scarno, non se li sarebbe cagati nessuno.

    m.

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  32. mi sa che qui non si è capito molto il senso del discorso di Tony,ho questa vaga impressione
    DANY

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  33. beh , ma come diceva Tony,..quello era lo 'spirito',..anch'io e nostri vecchi amici iniziammo a 15 anni, a fare pankk primi anni 80,...l'unico scopo era quello di mandare aff.... tutti:),....una volta durante un concerto di paese mandai aff....dal palco 3 vecchie 'pettegole' che erano venute a curiosare ,...mandarono i carabinieri:),.che poi si misero a ridere perchè ci conoscevano e eravamo teenagers..la 'tecnica ' musicale non c'entrava nada all'epoca:),...era 'opposition' alle pettegole del luogo:),..niente più:)

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  34. il post di tony mi sembra attenesse alla capacità di saper suonare, sconfessata dal punk e necessaria oggi.

    ame sembra che il punk non sia affatto passato invano neanche su questo punto.

    m.

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  35. il punk fu un ritorno alla 'democrazia' nel rock'n'r (così come era democratico il blues del delta o il beat stesso),..nel senso che mentre per l'aulico 'Colisum rock' anni '70 servivano costosissime strumentazioni/apparecchiature etc.,...col punk uno studentello squattrinato bastava noleggiasse una chitarrazza di ottava mano nel negozio di Beppe Carletti, un microfono etc. e metteva su una band:),...questo era:)

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  36. però è finito,quindi semmai è sui motivi del perchè è finito che bisognerebbe discutere.
    La faccenda dell'utilità o meno è legata al suo tempo,non è questo il tema centrale. D

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  37. ziofanale che gineprajo

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  38. vabéh Ursus , sul fatto degli Outta Place 2° disco o quegli altri canadesi (come si chiamavano??..Gruesomes?? etc.) sono d'accordo,.e anche o tanto osannati (all'epoca) Unclaimed a me non piacevano...ma coi Gruesomes siamo nei mid-1980s,...il 'democratico' e 'demotico''punk' primigenio ha prodotto anche XYC etc.,...sennò stavamo tutti ad ascoltarci i Tangerine Dream , Jaco Pastorius e John Mc Loughlin, sai che palle? :),...mi ricordo quando ero in terza ( o seconda?) superiore , durante uno 'sciopero scolastico' un supplente patito di 'musica seria' ci fece sentire John McLoughlin ,...una rottura di palle allucinante:),..poi certo suonava bene:)

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    1. Mich...infatti le date le ho ben specificate,ed anche la premessa mi sembrava chiara : si parlava di LO-FI in senso generico.
      Fai benissimo a puntualizzare,però...perchè a volte rischio di essere molto frainteso : non ho mai rinnegato nulla del passato punk,nè tantomeno mi sognerei di difendere il virtuosismo becero dei vari McLaughlin e cazzi vari assortiti :-)))) Però mi trovo in sintonia con Indigo Mood,quando dice che sarebbe ora di voltare pagina. URSUS

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  39. però Ursus ha assolitamente ragione quando dice che tutti quegli 'epigoni' del post-garage molto 'lo-fi' erano veramente stucchevoli,...a un certo punto (mod 1980s) uscivano dozzine e dozzine di dischi con la cover 'wild-urlata' di 'Wild Thing',...2 palle allucinanti,...un pò come i dark nostrani dell'epoca,..o gli hc- punk 'sloganisti'

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  40. oops,stavo leggendo mentre digitavo...
    era 'ha assolutamente' ,...e 'mid-1980s garage' 'volutamente 'primitive' e lo-fi e molto più 'squadrato' e diverso da quello della 'prima ondata'

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  41. Comunque sia il Mario Carotenuto dei mid 70es non si batte , lì il punk ha dato i suoi frutti più reali & incazzati.

    URSUS

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  42. anonimo coglione,...scriviti una tesi e leggiti parecchi libri su certi argomenti e poi parli:),...eh?,..otherwise impara dal Marione Carotenuto, un vero surrealistic 'punk inside,..anche se non ascoltava gli Agnostic Front e tu' nonna:)

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  43. la mi' nonna era molto più punk della tu' nonna

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  44. annichilito dalla tua dialettica...

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  45. chi si ferma è perduto

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