domenica, dicembre 12, 2021

Lago del Fucino



Il lago del Fucino (provincia de L'Aquila) era il terzo lago in Italia per estensione, dopo il Lago di Garda e il Maggiore, con 155 km quadrati e una profondità massima di 22 metri.

Già gli antichi Romani (con gli imperatori Giulio Cesare, Augusto e Claudio) ne progettarono il prosciugamento (attraverso un mastodontico cunicolo nel monte Salviano), verso il 50 d.c. per ricavare terra coltivabile ma con scarso e breve successo.
Durante l'inaugurazione dell'apparato per il prosciugamento Claudio organizza una battaglia navale con 19.000 schiavi che si battono e perdono la vita, tingendo le acque di rosso.

Il progressivo ritirarsi delle acque creerà un ambiente più salubre e terre feconde ed eliminerà inondazioni e paludi.

La caduta dell'Impero Romano causerà l'abbandono della manutenzione e in poco tempo i canali per incanalre le acque si ostruiranno e il lago tornerà a riempirsi.

Solo nella seconda metà del 1.800 il Principe Torlonia riuscì nell'intento, anche se ci vollero 25 anni per prosciugarlo definitivamente.
Il 1° ottobre 1878 il lago Fucino viene dichiarato ufficialmente prosciugato.

Portando alla luce 16.507 ettari di terreno, sul quale furono costruite strade per attraversarlo e costeggiarlo. 2500 ettari vennero concessi agli abitanti del luogo, la restante parte andò a Torlonia.
Dopo lunghe lotte contadine nel 1951 vennero espropriate le terre a Torlonia e nel 1953 il governo emanò una riforma agraria.

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