lunedì, luglio 06, 2020
Derry City
DERRY CITY – CIRCOSTANZE DIFFICILI a cura di ALBERTO GALLETTI
Terza parte della rassegna ‘il piede in due scarpe’: lrlanda, calcisticamente non il massimo.
‘Tecnicamente’ però a differenza dei due precedenti, l’unico caso vero di squadra che gioca un campionato diverso da quello della nazione in cui si trova e lo vince.
Situazione comunque ancora in essere.
Dopo la fondazione del Cliftonville FC nel 1879, da parte di un gruppo di appartenenti al ceto impiegatizio membri dell’omonimo Cricket Club, il calcio proliferò a Belfast trovando praticanti e ampio seguito in modo particolare tra la classe operaia degli imponenti cantieri navali.
Nel 1890 fu fondato il campionato irlandese che rimase per anni un’affare interno a Belfast, cui si aggiunsero dopo una decina d’anni sporadiche apparizioni da Londonderry e Dublino; partecipazioni da fuori quindi rarissime e vincitori neanche a parlarne.
Fu un campionato caratterizzato fin da subito dalla rivalità tra le comunità protestante e unionista e quella cattolica e repubblicana, le cui rivendicazioni, tensioni e lotte finirono per investirlo completamente.
Così fino al 1915.
Il calcio, che non si era fermato durante il primo conflitto mondiale, si erano disputati quattro campionati di guerra non ufficiali, riprese ufficialmente con la stagione 1919/20.
Nel 1919 tuttavia, scoppiò la guerra d’indipendenza irlandese.
Due anni di scontri violenti, rappresaglie altrettanto violente che devastarono e avvelenarono la vita dell’isola da li e per i successivi ottant’anni.
In quella prima stagione, con la guerra civile, perché in fondo di quello si trattava, ancora in corso si verificarono gravissimi incidenti durante la semifinale di coppa Celtic-Glentoran che portarono all’assegnazione della Coppa a tavolino allo Shelbourne Dublino.
Ma a Dublino del calcio importava poco, le attenzioni erano tutte per i giochi gealici.
Football e rugby erano relegati in un angolo, i loro praticanti soggetti ad aperto biasimo, in una sorta di contro-apartheid anti inglese.
La fine del conflitto portò alla formazione dello Stato Libero d’Irlanda (EIRE), mentre sei delle nove contee dell’Ulster, a maggioranza protestante, rimasero con il Regno Unito.
In ambito calcistico la Irish League continuò da Belfast e divenne la federazione dell’Irlanda del Nord; mentre a Dublino fondarono la Football Association of Ireland (FAI) che organizzò il primo campionato irlandese nel 1921/22, primo vincitore il St. James’ Gate.
Nessuno dei club di Londonderry durò oltre il primo conflitto mondiale.
Nel 1928 fu fondato il Derry City che si iscrisse alla seconda divisione e fu subito promosso, dal 1929/30 in poi giocò sempre in prima divisione. Non andò mai oltre il secondo posto, tre volte di fila a fine anni ’30.
Il tutto mentre le due federazioni erano in costante diatriba su chi dovesse chiamarsi Irlanda, chi no, chi dovesse giocare per una squadra, chi per l’altra.
Si andò avanti con calciatori che giocavano per entrambe le rappresentative fino agli anni ’50.
Nel secondo dopoguerra le cose andavano maluccio per il Derry City costantemente inchiodato nelle posizioni di retrovia e salvato più di una volta dal blocco delle retrocessioni.
Riuscì ad ogni modo ad aggiudicarsi la Coppa d’Irlanda per ben tre volte nel 1949, 1954 e poi, più importante, nel ’64 quando si comporto bene anche in campionato che chiuse al terzo posto.
Dopo anni di stenti, la squadra pareva ora essere competitiva. Altri, non la squadra di calcio, erano i problemi veri a Londonderry; a cominciare dal nome.
Situata in Irlanda del Nord, al confine con la Repubblica d’Irlanda, ha sempre contato su una popolazione a maggioranza cattolica, oltre il 60%.
Il che ne faceva una delle città più a rischio tensioni dell’isola.
Mentre la squadra cominciava a dare segni di risveglio, la situazione in città cominciò a farsi difficile.
La storia è nota gli unionisti, in minoranza, volevano che la città rimanesse nel Regno Unito mentre la maggioranza cattolica premeva per un’annessione all’ EIRE.
Questo diede luogo a manifestazioni, contromanifestazioni; ripicche, contro ripicche; e poi scontri, contro scontri; e tensione, ed odio su ambo i fronti.
Alcune di queste generarono fatti e ritorsioni gravi rendendo il clima sempre più difficile.
La squadra continuava la sua attività, rimanendo ad ogni modo una delle più seguite del paese.
Nell’estate 1964 furono ingaggiati Jimmy McGeough, che sarà poi un idolo della tifoseria, dallo Stockport County, Matt Doherty Jr di ritorno dal Glentoran efaceva il suo debutto in prima squadra Willie Curran.
Dopo due sconfitte ad inizio campionato, la squadra ingranò un passo straordinario e finì poi la stagione senza altre sconfitte.
La serie positiva si protrasse anche in quella successiva, quarantasette partite in tutto, ma soprattutto valse il primo posto nel campionato irlandese 1964/65 e il primo titolo nazionale nella storia del club, arrivato dopo la vittoria di aprile per 5-1 sull’ Ards innanzi ad uno stadio stracolmo.
La stagione successiva finirono secondi e furono anche la prima squadra irlandese, nordirlandese adesso, a passare il turo in una coppa europea, al termine di uno spettacolare primo turno contro il Lyn Oslo (3-5 e 5-1).
La situazione politica in Irlanda del Nord intanto, andava via via deteriorandosi., la squadra ne ebbe un amarissimo assaggio subito.
Dopo l’effettuazione del sorteggio del secondo turno che li mise di fronte all’Anderlecht, il club si vide recapitare una lettera dalla federazione in cui si dichiarava che lo stadio, il campo in particolare, non poteva essere omologato per una partita del genere.
Il presidente federale non voleva in alcun modo che una città ed una squadra a seguito quasi totalmente cattolico avessero il riconoscimento di giocare un secondo turno europeo e voleva a tutti i costi spostare la partita a Belfast.
Ne nacque una velenosa lite, come tutte le liti settarie, in cui il club ribadì categoricamente che non avrebbe accettato di giocare la partita in nessun altro posto che non fosse il proprio stadio: Brandywell.
In mezzo a tutto questo la squadra andò a Bruxelles a giocare l’andata e venne disintegrata 9-0.
Alcuni dirigenti belgi si recarono poi a Derry ad ispezionare lo stadio e dichiararono che per loro non ci sarebbe stato nessun problema a giocarci.
Ma non ci fu niente da fare, la federazione bandì lo stadio di Derry dalle competizioni internazionali e la squadra, per tener fede ai propri principi, non si presentò a Belfast per giocare il ritorno.
Le relazioni tra il club e la federazione si deteriorarono qui in maniera definitiva per non ricucirsi mai più.
Nel 1969 la situazione precipitò nel caos.
Lo scoppio dei violenti disordini in città complicò le cose per il club, il cui stadio si trova in un’area cattolica della città.
Il seguito della squadra subì un duro colpo e una drastica ridimensionata.
Essendo stato, fino a quel momento, composto più o meno in parti uguali da cattolici e protestanti, quest’ ultima componente di dissolse piuttosto rapidamente, abbandonando lo stadio che non era più, per loro, un posto molto sicuro da frequentare.
Le partite contro alcune squadre di Belfast a seguito protestante divennero il pretesto per altri incidenti, quelli verificatosi durante la partita contro il Linfield del 1970 furono gravissimi.
Per un certo periodo esercito e polizia non riuscirono ad accedere all’area per garantire l’ordine.
La squadra continuò a giocare, ma nel 1971 i disordini si aggravarono drammaticamente e intere parti della città vennero interdette all’accesso di estranei; lo stadio fra queste.
Nel settembre ’71 durante una partita di campionato contro il Ballymena ,un gruppo di dimostranti assaltò lo stadio, rubò il bus della squadra ospite e lo incendiò.
Fu l’inizio della fine, il RUC dichiarò lo stadio non sicuro per manifestazioni pubbliche e ne impose la chiusura, la squadra dovette emigrare a Coleraine, 50km da Londonderry.
Dopo due stagioni in esilio il club presentò domanda alla federazione per poter tornare a giocare in città sul proprio campo.
Le autorità dichiararono il campo sicuro, o in parole loro, non meno pericoloso di qualsiasi altro stadio del campionato, ma la federazione, per volere del presidente, mise la mozione ai voti. La mozione fu bocciata per un voto: 6 contro 5.
Il Derry City si ritirò dal campionato e dalla lega professionisti il giorno dopo.
Per i successivi tredici anni giocarono a livello dilettantistico nei campionati locali il sabato mattina.
Ogni anno richiedevano l’affiliazione proponendo sempre Brandywell come stadio, ed ogni anno puntualmente la federazione respingeva la domanda.
Il club comunque rimase in essere e i (pochi ormai) sostenitori non gettarono mai la spugna.
Sostegno che sottotraccia rimase sempre.
Nel 1980 ad esempio, con il club nel pieno del suo periodo più buio, gli Undertones, band locale all’apice del proprio successo uscì con il 45 giri ‘My Perfect Cousin’ che in copertina aveva raffigurato una miniatura del Subbuteo con il completo del Derry City.
Piccole ma significative cose…
Nel 1983 qualcuno cominciò a guardare altrove e a pensare di iscrivere la squadra al campionato dell’EIRE.
Dopo due anni di preparativi finalmente fu presentata richiesta ufficiale.
A fronte della titubanza della federazione dell’EIRE fu la FIFA, nella persona del vice-presidente Harry Cavan, a respingere la richiesta sulla base che i regolamenti FIFA vietavano ad una squadra di oltrepassare la frontiera per giocare nel campionato di un ‘altro stato.
Duro da accettare, ma ci poteva stare, se non fosse che Cavan era lo stesso che aveva boicottato il club bandendo lo stadio per impedirgli di giocare la partita di Coppa dei Campioni contro l’Anderlecht vent’anni prima e messo al voto la mozione di rientro da Coleraine nel ‘71.
Settarianemsimo once again.
Infine, dopo varie trattative e dietro notevoli pressioni internazionali in seno alla FIFA stessa, Cavan cedette e il Derry City fu iscritto alla neonata League of Ireland First Division, la nuova serie cadetta irlandese che prendeva da subito lo status semi-professionistico.
Campo designato : Brandywell, alla buon’ora!
Nella prima stagione fu quarto, le promozioni alla massima serie due.
L’anno dopo, vinse il campionato davanti alla storica formazione dublinese dello Shelbourne e fu promossa.
Che ritorno dopo quindici anni di anonimato!
Nel 1986 all’indomani del suo terzo titolo vinto con lo Shamrock Rovers, l’allenatore Jim McLaughlin fu ingaggiato dal Derry con l’ intento dichiarato di portare la nuova entrata nel campionato irlandese ai vertici.
Nel 1987/88 riuscì a condurre la squadra alla finale di FAI Cup dove si arrese al Dundalk, che avendo però vinto anche il campionato liberò il posto in Coppa delle Coppe per il Derry.
Il campionato si chiuse con un onorevole ottavo posto e con Jonathan Speak capocannoniere con 24 centri. Il meglio doveva ancora arrivare.
Il 1988/89 rimarrà una stagione storica per il Derry City e per gli annali del calcio irlandese.
Migliorando l’impresa del Dundalk l’anno prima, il Derry vinse un clamoroso treble aggiudicandosi la Coppa di Lega, la FAI Cup e il campionato; diventando inoltre il primo e unico club nella storia del tormentato calcio irlandese ad avere vinto il campionato in entrambi gli stati.
Il Benfica, futuro finalista, fece visita a Derry nel primo turno di Coppa dei Campioni, e vinse 2-1 in uno stadio stracolmo da oltre diecimila tifosi entusiasti.
E con nessuno stavolta a mettersi di traverso per far saltare la partita.
Nel 1997 il Derry City rivinse il campionato irlandese per la seconda volta.
Nel 2000 evitò la bancarotta e l’estinzione per tasse non pagate grazie ad una raccolta fondi organizzata dalla cittadinanza. La squadra si riprese e ci furono altri successi, in Coppa d’Irlanda nel 2002 e nel 2006.
La gestione del club, dopo quella prima ingiunzione di fallimento non fu però ideale e nel 2009, in seguito alla scoperta di contratti in nero per i giocatori (oltre a quelli ufficiali e ben più alti di questi), la federazione espulse il club dal campionato provocandone l’immediata dissoluzione.
End of story.
La gente di Derry giocò ancora una volta un ruolo fondamentale nella vita calcistica della città. Nel 2010 fu formato un nuovo club cui fu concesso di portare il nome Derry City, grazie all’azionariato popolare e iscritto alla seconda divisione. Fu immediatamente promosso e da allora partecipa alla prima divisione irlandese.
Presidente è oggi l’ex Premio Nobel John Hume che rappresenta al meglio il legame tra la cittadinanza e il proprio club.
Cittadinanza senza la quale – dice Hume – il Derry City non sarebbe niente.
La proprietà rimane infatti in mano ai tifosi di cui Hume rappresenta il garante al fine di evitare cattive amministrazioni o passaggi di proprietà ad avventurieri o speculatori.
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Sono stato in città circa 20 anni fa, pochi mesi prima del mondiale nippocoreano, e pur essendo Ulster il tricolore era appeso in molte parti della città. Ciò che raramente si dice di Derry è che ha una Maiden City meravigliosa, una spettacolare parte centrale molto antica che è stata quasi sempre risparmiata dai Troubles. La squadra di calcio è una istituzione ovviamente il suo seguito è quasi interamente cattolico. Derry è ovviamente una città particolarmente dove la storia recente si respira ovunque a partire da punto preciso dove iniziò la famosa domenica di sangue.
RispondiEliminaCharlie
Grazie ad entrambi Gallo e Charlie
RispondiEliminaC
https://www.youtube.com/watch?v=uftIGkxe4Ys
RispondiEliminaben prima degli U2