giovedì, ottobre 24, 2019

Pattie Boyd - Wonderful today – La mia vita con George Harrison e Eric Clapton



E' ormai incalcolabile il numero di libri dedicato agli agli 60, la Swinging London, i Beatles etc.

Il nuovo capitolo, scritto da PATTIE BOYD, protagonista di primo piano dell'epoca, modella, fotografa, moglie di GEORGE HARRISON dal 1966, poi di ERIC CLAPTON dal 1974, testimone di un periodo cruciale per la storia della musica rock, non aggiunge granchè di nuovo, ma rimane, per noi inguaribili appassionati di quegli anni, una lettura gradevolissima, piena di curiosità, episodi pruriginosi e "scandalosi".

Le feste nei 60's, gli acidi, i BEATLES (cioè: i BEATLES!!!!), poi l'eroina, l'alcool a fiumi, il degrado, i tradimenti, la solitudine, il disagio, lo sballo, seppelliti da una disponibilità economica illimitata che porta ad una bolla irreale, all'isolamento, al vivere senza contatti concreti con la realtà.

George ed Eric non ne escono tanto bene, il secondo in particolare.
Alla fine la serenità ritrovata con grandi difficoltà.

Londra apparteneva ai giovani.
Le vecchie strutture di classe dei nostri genitori stavano crollando.
Le vecchie convenzioni sociali venivano spazzate via.
A nessuno interessava da dove venissi o che scuola avessi fatto, che accento o quanti soldi avessi. Contava solo quello che avresti potuto fare, quello che avresti potuto creare.
Si era all'alba di una uova era e di un nuovo sistema di valori.

Io e George ascoltavamo la musica della Motown e altri nuovi artisti americani come Marvin Gaye, Martha and the Vandellas, Ronettes, Byrds e Dylan.

I Beatles vivevano una vita irreale e i musicisti erano le uniche persone di cui ne facevano parte. Avevano raggiunto la fama da giovanissimi, non avevano avuto modo di crescere come la maggior parte dei loro coetanei.
Sotto molti aspetti erano ancora dei bambini.
Sapevano poco o niente della vita.


1 commento:

  1. Un periodo quello dei “bambini” Beatles meraviglioso! Un mondo di grandi cambiamenti, il mondo stava cambiando realmente ma poi? Forse tornare bambini è la soluzione, infrangere le regole in primis.

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