sabato, dicembre 15, 2018

Roberto Vecchioni - L'infinito



Roberto Vecchioni torna con un classico, un album "definitivo" ("Farò altri dischi, ma questo per me è una conclusione"), un capolavoro di maturità, una dimostrazione (se ce ne fosse stato bisogno...) di come si scrive, di come si compone, di come si confeziona un'opera.

Un Maestro che insegna.

"L'infinito" è solenne, malinconico e ironico allo stesso tempo, drammatico e leggero, la leggerezza di un uomo che guarda alla vita con saggezza, attento a quello che gli accade intorno, in grado di scrivere musiche e parole di enorme spessore, sia che si rifletta sulle "cose della vita", sia che si parli di Giulio Regeni ("Giulio" è di una bellezza straziante, difficile da ascoltare senza che si laceri il cuore), che della guerra in Siria ("Cappuccio rosso" dilania con la sua storia di una combattente curda sul fronte contro l'Isis, l'Ayse raccontata da Zerocalcare).

Ci sono anche Guccini e Morgan, c'è Lucio Fabbri che suona di ogni e produce.

In tempi in cui il cantautorato spaccia aria fritta per "canzone d'autore" c'è voluto un "Uomo del Novecento" a rimettere le cose in chiaro.
E un po' di gente in riga.

Il disco esce solo in vinile o in cd
"perché è un disco che si compera nei negozi"


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