mercoledì, gennaio 07, 2015

Alessandria 0-2 Santos



ALBERTO GALLETTI ci parla di un'altra GRANDE PARTITA DIMENTICATA.

Il 12 giugno 1968 nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni della fondazione della città il Santos, leggendaria compagine brasiliana nelle cui fila militava Pelè stella mondiale del calcio 28 anni e all’apice della forma, scese sul terreno del vecchio Stadio Moccagatta di Alessandria per un’amichevole di lusso contro i grigi locali.

Protagonisti della scena calcistica italiana d’anteguerra, gli sportivi alessandrini, rivissero per una sera le antiche glorie degli eroi in maglia grigia che avevano disputato quell’anno un anonimo campionato di Serie C.
Il comitato organizzatore dei festeggiamenti, sostenuto nell’iniziativa dal presidente dell’Alessandria, l’Ing. Remo Sacco, aveva ingaggiato la squadra brasiliana per la discreta cifra di 25 mila dollari, circa quindici milioni di lire al cambio dell’epoca, la metà dello stipendio che il Santos pagava a Pelè e ai suoi compagni più in vista.
Gli ospiti brasiliani trascorsero qualche giorno in città e parteciparono con apprezzabile interesse alle frenetiche vicende cittadine, si intrattennero con la stampa locale e nazionale che fece diventare Alessandria il centro del mondo per un paio di giorni: Pelè raccontò dei tentativi dell’Inter di ingaggiarlo, di come il Santos gli avesse negato il permesso di trasferirsi e degli stipendi brasiliani, un quinto di quelli italiani che costringevano il club a tournèe a pagamento all’estero per rimpinguare le casse societarie e consentivano ai calciatori di arrotondare.

La partita, prevista in notturna attirò sugli spalti oltre 8000 paganti, presenti circa diecimila spettatori contando i soliti portoghesi.
Alessandria in completo blu (colore della fondazione), Santos nel classico completo bianco (la partita cominciò con 15’ di ritardo perché i giocatori brasiliani vollero indossare le maglie a maniche lunghe che erano state lasciate in albergo e dovettero essere precipitosamente recuperate) ed in formazione tipo, capitano dei grigi il grande Ramon Lojacono già con Roma, Fiorentina e Sampdoria, guidava una squadra rinforzata dai prestiti di Rosario Rampanti ala destra del Torino e Bonfanti centrocampista dell’Inter. Partono bene i piemontesi dopo pochi minuti una gran sventola su punizione di Lojacono passa attraverso la barriera, il vecchio Gilmar la vede all’ultimo respinge a mani aperte, la palla rimbalza indietro e l’accorrente Lojacono che non aveva arrestato la corsa viene anticipato di un soffio da un difensore che sventa in angolo, per poco non ci scappa un clamoroso 1-0!

Il Santos dopo una decina di minuti di studio e qualche iniziativa grigia prende a dominare la partita con un possesso palla al piccolo trotto e cambi di passo fulminei con triangoli a gran velocità, il Moccagatta fischia gli attacchi paulisti e sostiene le controffensive della squadra di casa, un paio delle quali impegnarono Gilmar, che resistette e meritatamente andò al riposo sullo 0-0.
Alla ripresa sale in cattedra Pelè, dopo pochi minuti prende palla sulla mediana scarta rapidamente due avversari avanzando verticalmente, chiede triangolo, puntualmente richiuso da Abel, e dal limite fa partite un secco destro, 0-1, dieci minuti più tardi lo stesso Pelè offre a Toninho l’assist per il 2-0 dopo grande giocata.
Il Santos impone la sua maestria fatta di fitte trame di passaggi a gran velocità o a ritmo più lento ma sempre con gran padronanza di palleggio fino al 90°, il pubblico è incantato e applaude questa grande squadra che si muove elegantemente a gran ritmo e che si aggiudica l’incontro con merito, l’Alessandria esce comunque dalla partita a testa alta.
Il pubblico applaude e grida apprezzamento ai giocatori,grande atmosfera di fine partita mentre Pelè scambia la maglia con il capitano Lojacono, la indossa con un gesto di grande cavalleria e se ne esce dal campo tra il tripudio della folla ormai definitivamente conquistata con la maglia numero 10 dell’Alessandria, la sua maglia di quella partita invece, (quella bianca) è esposta al museo dello sport di Milano in Viale Tunisia.
Si racconta che il grande Giacinto Ellena, all’epoca capo degli osservatori del Torino, spedì per scherzo il suo secondo (tenuto all’oscuro dell’avversario) a visionare un giocatore dell’Alessandria proprio per quella partita. Rientrato in Via Filadelfia il fido Lillo Franzetti relazionò il suo capo negativamente circa il giocatore grigio, ma aggiunse che non gli era sembrato male il numero 10 degli avversari in maglia bianca….

Alessandria, 12 giugno 1968
Alessandria:
Storto; Trinchero, Legnare; Gori, Lesca (Eco), Lojacono; Cervio (Bonfanti), Berta. Rampanti, Chinellato (Magistrelli), Bonfanti (Recagni).

Santos:
Gilmar; Turcao, Ramos, Oberdan, Geraldo; Clodoaldo, Lima, Amaury, Toninho, Pelé, Abel.
Arbitro Carminati di Milano
Reti: 48' Pelé, 58' Toninho

8 commenti:

  1. Grandissima storia questa !

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  2. Va beh dai ma sto Franzetti dove viveva su Marte?
    Storia che non conoscevo affatto. Auguri ai Grigi di un pronto ritorno in B.

    Charlie

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    1. Pare fosse un tipo mite e bravissimo al limite dell'imbranato, fedele ad Ellena che ogni tanto gli giocava dei tiri atroci, non mi stupirei se fosse vero, anche se il 'si racconta' che ho usato nel post è volutamente parecchio dubitativo, potrebbe essere una storia messa in giro dallo stesso Ellena.

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  3. Mi sono ricordato di questa partita perché mi giunse per tradizione orale da più parti (in ambienti grigi e non) ormai più di venti anni addietro, ma sempre per lo stesso motivo:
    si dice che in quella partita Pelè SI BECCO' UN TUNNEL sotto la tribuna.

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  4. Mio babbo vide il Brasile di Pelè e Garrincha a Firenze nel 58 contro la vera Fiorentina, non come quell'accozzaglia di pseudo calcianti capitanati dai ciabattini marchigiani...

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  5. ha ha ha ha ha ha ha grande! Ottima definizione, aggiungerei ineleganti e tracotanti prima del ciabattini.
    Comunque lasciam perdere i presidenti.........

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