martedì, maggio 14, 2013

Intervista a Federico Fiumani



Inizia una serie di (volutamente) brevi interviste ad alcuni personaggi della scena musicale italiana (amici e conoscenti).

Partiamo con FEDERICO FIUMANI, anima dei DIAFRAMMA, una delle bands più rappresentative della musica italiana.

Diaframma e Federico Fiumani sono immediatamente associati alla parola new wave.
In realtà tu nasci artisticamente con il punk e personalmente ti ho sempre sentito come artista punk sia musicalmente che liricamente.
Quanto ti è rimasto del punk e quanto (se lo ha fatto) ha cambiato la tua vita ?


Ricordo una nostra discussione alla Vecchia talpa sul significato della parola Punk..tu sostenevi che aveva implicazioni politiche mentre io no,o perlomeno quasi per niente.
Così a pelle direi che per me il Punk significava violenza, filtrata e trasposta in ambito artistico.

Me l'ha cambiata moltissimo l'esistenza, mi ha fatto vivere meglio ed è tutt'ora una mia grande passione, insieme ai Beatles e a pochissime altre cose.
Da ragazzo rimasi stupito dall'approccio violento che avevano i gruppi e un pochino mi piace riproporlo dal vivo..ma con molta parsimonia perchè non c'ho il fisico e ho paura degli altri.

Negli anni 80 ci si autoproduceva o quasi (gran parte delle etichette erano il più delle volte iniziative di un singolo appassionato) poi lentamente è subentrata una certa professionalità e alcuni sono approdati alle major.
Ultimamente sembra che si stia (per necessità) ritornando alle origini, all’autoproduzione o comunque a situazioni in cui è l’artista sempre più protagonista del proprio prodotto.


Vero, certo.
Credo sia una questione di soldi : con l'affermarsi del supporto cd l'industria ha avuto un ritorno economico enorme perchè costavano tantissimo al pubblico ma poco a livello di costi di produzione, si ristampava quasi tutto in cd avendo già abbattuto i costi di registrazione e quindi i ricavi erano enormi, quindi le major avevano un bel pò di soldi da reinvestire.
Poi vogliamo anche dire che gruppi come Diaframma e Not Moving negli anni 80 hanno seminato bene creando i presupposti favorevoli per i gruppi a venire ?

 Ora i soldi sono finiti e quindi si torna a una dimensione più spartana della musica.

Contrariamente a parecchie altre nazioni europee, dall’Italia , a parte rare eccezioni, non è mai uscito un nome che (come Kraftwerk dalla Germania, Manu Chao dalla Francia, Motorpsycho dalla Norvegia per fare alcuni esempi) si sia poi affermato internazionalmente.
Secondo te perchè ?

Forse perchè in Italia l'inglese non è così familiare come invece nelle nazioni da cui provengono i gruppi da te citati.

Quale album e quali brani consiglieresti ad uno che non ha mai ascoltato i Diaframma per spiegargli al meglio il tuo mondo sonoro?

Gli consiglierei la mia faccia, è tutto scritto lì.

Quali sono tra i nomi nuovi (italiani e stranieri) che ti sono piaciuti di più negli ultimi tempi ?

Stranieri gli Iceage (norvegesi), italiani i Giuda.

Ci elenchi qualche disco tra i tuoi preferiti ?
Non necessariamente i migliori album ma quelli che ami più ascoltare
.

Il problema è che io dischi ne compro ancora un bel pò ma poi non li ascolto..devo soffrire della stessa sindrome di cui soffrono i vecchi che vanno dietro alle donne ma non si ricordano più il perchè

10 commenti:

  1. Ho spesso trovato fiumani spettatore in vari concerti a firenze, persona genuina

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  2. Credo che la definizione giusta sia proprio questa: genuina.

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  3. Ottima intervista, bravo, anzi, bravi !

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  4. Ma che bella sorpresa leggere sul blog del Boss una intervista al buon Fiumani. I Diaframma hanno cambiato radicalmente il mio modo di percepire la musica italiana. Ovviamente a causa della superficialità di un 16enne non consideravo molto la musica italiana, poi sono andato a sbattere sui Diaframma e Litfiba (i primissimi) ed ho capito che qualcosa di buono si poteva cantare pure nella nostra lingua (i grandi Gang all'epoca cantavano in inglese). Alla lunga mentre Pelù ha scritto Toro Loco e si è coperto di ridicolo nei talent l'ottimo Fiumani ha continuato nella sua strada regalando gemme del calibro di Labbra Blu (molto bella anche nella versione di Cristina Donà), Gennaio, I Giorni dell'ira e Siberia. Chiudo dicendo che vado a vedere i Diaframma ogni volta che passano dall'Umbria e dalla bassa Toscana e Fiumani è un secondo me un ottimo performer che da l'idea di essere persona vera che non risparmia sul palco. Uno a modo insomma.

    Charlie

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  5. Sempre un grande Federico Fiumani.

    Alberto

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  6. Tremendo davvero.. l' Odore delle rose..
    Brividi inestinguibili.
    http://www.youtube.com/watch?v=b_dfnMpBz1Y

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  7. Proprio un grande federico Fiumani.
    E bravo Boss una gran bella idea!

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  8. un brav'uomo il Fiumani ma i Diaframma una diarrea

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