martedì, maggio 28, 2013
Intervista a OSKAR GIAMMARINARO degli STATUTO
Prosegue la serie di (volutamente) brevi interviste ad alcuni personaggi della scena musicale italiana (amici e conoscenti).
Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA (martedì 14 maggio) e al giornalista FEDERICO GUGLIELMI (mercoledì 22 maggio) proseguiamo con un amico: OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO (che quest'anno festeggiano i 30 ann idi attività !).
Nella tua carriera e nella tua vita (due cose che spesso si sono a lungo sovrapposte) hai sempre fatto scelte molto nette e precise, strettamente identitarie (dalla filosofia e cultura Mod a quella ideologica a quella calcistica), senza compromessi e spesso in contrapposizione con il pensiero dominante.
Credi che questo ti abbia precluso certe strade o abbia frenato la tua carriera con gli Statuto?
Sicuramente avere posizioni precise preclude alcune strade, in primis quelle di posizioni opposte a quelle espresse.. e non solo.
Ma non credo che avere posizioni precise abbia frenato la nostra carriera, noi siamo ciò che siamo e non possiamo essere nient'altro.
Che senso avrebbero gli Statuto moderati invece che solo mod ??
rispetto al nostro talento artistico, abbiano raccolto molto di più e questo proprio perchè dalla nostra parte abbiamo avuto la forza del voler far conoscere e valere le nostre idee.
Nette e precise.
A Torino sei legato da un rapporto di odio e amore che emerge costantemente dai tuoi testi e dalla tua vita di strada (di cui racconti spesso sul diario quotidiano del sito degli Statuto).
Credi sia una città “speciale” (nel bene e nel male) e particolare o semplicemente una delle tante metropoli europee ?
Ogni metropoli (anche piccola come Torino) ha un'identità diversa rispetto alle altre, pur essendoci caratteristiche uguali in ognuna di esse. Il tessuto metropolitano è il terreno più fertile per nascere e crescere il Modernismo d'azione, checchè se ne dica, senza vita di strada, il Modernismo non può essere vissuto nella sua totalità.
Torino ha sulle spalle il fardello della città "feudo" degli Agnelli con annesso monopolio economico, politico, culturale.
Ecco perché si è sempre dovuta ingegnare nel creare.
Nella tecnologia, nell'arte, nella musica.
Alienati nel grigiore della metropoli costruita su misura per le necessità della fabbrica, i torinesi hanno sempre dovuto inventare e andare oltre al semplice antagonismo.
Ecco perchè la nostra non è mai stata una città razzista e l'apertura multietnica è palbabile in ogni angolo della nostra città.
La crisi della Fiat ha obbligato i padroni a cercare altre strade di produttività e Torino città turistica è quasi un'eresia, ma è forse una delle idee più geniali e possibili di questi ultimi 10 anni.
In 30 anni di carriera musicale hai attraversato tutte le sfaccettature della discografia e del fare musica in Italia.
Dall’autoproduzione e dalle piccole etichette indipendenti alle major, dai centri sociali al festival di San Remo. Credi ci sia una via di uscita dalla crisi, che sembra ormai irreversibile, della discografia ?
Secondo te si continueranno a stampare (e comprare) dischi e CD o siamo “condannati” alla “musica liquida”, ai files, agli mp3 ?
Credo che la discografia sia morta e tra poco sarà sepolta.
Lo scaricamento illegale ha distrutto il mercato della musica che è un diritto ascoltare ma chi la suona ha il diritto di poter vivere anche grazie alla musica che suona.
La rete ha abolito i supporti fonografici e l'unica idea che mi viene è che se venissero diffusi i giradischi per vinili con una vera operazione commerciale strategica e poi pubblicati i dischi solo su vinile, un po' di ripresa ci potrebbe essere.
Ma forse dico questo perchè sono di generazioni passate.
Gli adolescenti attuali credono che le canzoni si possano solo scaricare da internet o ascoltare da youtube.
30 anni di attività fanno degli Statuto uno dei gruppi più longevi e soprattutto particolari e personali della storia della musica popolare italiana, soprattutto considerando il fatto che siete sempre stati fedeli ad una idea di musica e di stile.
So che è difficile rispondere ma quanto margine di miglioramento e di evoluzione pensi che ci sia ancora per il gruppo (che a 30 anni dall’esordio ha fatto secondo me, e non solo, il suo miglior album) ?
Dipenderà tutto dalla necessità di esprimersi e dalle cose che avremo da dire.
Il modo migliore per fare Modernismo attivo in questi anni l'ho trovato componendo e suonando le canzoni degli Statuto, perchè fossero ascoltate e apprezzate da più gente possibile, abbiamo sempre cercato di comporre e suonarle sempre meglio.
Aggiungi che ci divertiamo e ci piace suonare ed esprimere emozioni e concetti con la nostra musica. Può essere veramente che il meglio debba ancora arrivare.
C’è un ambito musicale a cui ti piacerebbe dedicarti che esula da quello che hai sempre suonato con gli Statuto ?
Mi piacerebbe suonare in un'orchestra sinfonica lo strumento per il quale mi sono diplomato al Conservatorio, cioè il contrabbasso.
Suonare musica classica è sempre stato il mio traguardo professionale, dopo aver suonato a Lille, Nantes, Losanna era arivato il momento di fare il concorso per contrabbasso di fila alla Scala di Milano.
Sicuramente non avrei vinto, ma chissà se magari avrei avuto l'idoneità.
La prima audizione fu fissata nel gennaio 1992, un mese prima di andare a sanRemo con gli Statuto, non mi presentai neanche.
Di sicuro, ripeto, non avrei vinto e poi con la classica non si fa Modernismo.
Infine qualche domanda veloce: quali sono i tre brani degli Statuto a cui sei più legato ?
TU CONTINUERAI- GHETTO- RAGAZZO ULTRA' ma sono troppo poche
Quale brano avresti voluto scrivere ed avere in un vostro album ?
I testi di "Quadrophenia" degli Who e tante canzoni dei Secret Affair
I dischi che ascolti più volentieri (non necessariamente quelli che ritieni migliori) e quelli che porteresti sulla classica isola deserta,
Tutti i 4 dischi dei Secret Affair, i primi 4 dei Madness e i primi di Specials,Beat e Selecter. poi tutto il "Philly Sound"
Qualche album poco conosciuto che vorresti consigliare di (ri)scoprire
"Rhytm & Soul" dei Makin'Time
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Grandi Statuto e bellissima intervista.
RispondiEliminaTorino città turistica è un dato di fatto,ormai...questo anche perchè abbiamo incrementato l'attività dei locali dove si fa musica e cultura.
RispondiEliminaVorrei tanto che altre città seguissero il nostro esempio,ma non disperiamo in ogni caso : il fatto stesso di essere ai primi posti come numero e qualità di artisti,ci rende abbastanza orgogliosi di farne parte.
Speriamo anche che ritorni l'orgoglio granata e che ci dia maggiori soddisfazioni in futuro,magari con una squadra ben più degna di questo nome (di solito evito i commenti calcistici,ma in questo caso non potevo non fare una eccezione) CHI LA DURA LA VINCE !
Torino città turistica è una vera e propria realtà: ci sono stato due volte negli ultmi tre anni e non sono riuscito ancora a vedere tutto quello che mi ero prefisso di vedere.
RispondiEliminaStatuto gruppo di livello, ne ho avuto conferma (l'ennesima) due sabati fa al Sonar di Colle Val d'Elsa dove con una formazione stile Jam (senza fiati) han fatto scintille.
Charlie
Sono stato per anni molto diffidente nei confronti di Torino.
RispondiEliminaLa trovavo una città "fredda" e molto "rigida".
Poi tra libri, concerti, Secret Affair, Salone del Libro e altro l'ho rivista con una certa frequenza negli ultimi tempi e mi ha affascinato tantissimo.
Vitale, caotica ma non troppo e con monumenti pazzeschi.
Insomma è diventata con Palermo, Roma e Napoli una delle mie città italiane preferite
Torino è bella e piena di Casula!
RispondiElimina:-
e di casule al femminile
RispondiElimina"rispetto al nostro talento artistico, abbiano raccolto molto di più"
RispondiEliminaHo una serie di amici che hanno studiato al Conservatorio a Roma e sono finiti a fare i musicisti di mestiere. Tramite loro sono inciampato un paio di volte in musicisti torinesi, con cui ci si è messi a parlare di conoscenze comuni. Oscar, che non ho avuto il piacere di sentire in orchestra, mi è sempre stato dipinto come un signor contrabbassista. Naska è una roccia a cui ancora non ho sentito avere un cedimento sul tempo, non importa a che velocità abbia iniziato una canzone. Junior non è più con loro, ma quello che conta è che ci è passato ed è un musicista di talento, così come ricordo belle cose di un trombettista che ha suonato con loro a fine 80. Alex è un bel chitarrista "no frills" ma tanta sostanza.
Insomma, di talento negli Statuto ne è girato e ne gira.
aggiungo che Ennio, il "giovinastro" che suona il basso, è anche lui molto bravo, un ottimo bassista con gusto e tiro
EliminaEcco, riscopriamo il primo album dei Makin Time e pure tutta la discografia successiva di Fay Hallam!
RispondiEliminaFabio T.
ottimi Secret Affair, ma allora c'erano tantissime bands molto valide tipo Romantics, Shoes, Revillos,..grandissimo anche il 45 dei Records 'Starry Eyes'
RispondiEliminaAnche l'attuale bassista, tra l'altro molto giovane, non è affatto male.
RispondiEliminaCharlie
ops scusa, non avevo visto il tuo commento e sopra ho scritto la stessa cosa.
EliminaTorino E' LA MIA CITTA!!!
RispondiEliminavai Oskar!
C
haha citazione dai Rough:),..li ho visti live al raduno skinhead a Bologna con Nbat, Bahnof, Rip Offs etc. ,...serata muy divertente sui bus di Bologna con signore 'impellicciate' che si 'scandalizzavano ' per la 'pettinatura skin' i certi nostri co-viaggiatori modenesi , veronesi e mantfan lol:),...ricordo anche un great 'penne all'arrabbiata' in un'osteria bolognese:) complimenti al 'koeugh' (cuoco)
RispondiElimina'di certi', sorry,...poi suonavano anche quelli di Rimini,..i Dioxina 'Siamo N'Oi' haha,... but prima di andare nella 'periferia' bolognese a vedere il concerto,.fantastiche penne all'arrabbiata in un'osteriaccia, really
RispondiEliminaMich e nel disco degli Statuto le Strade di Torino,live di un concerto strepitoso e storico ("mai piu' a Torino"..questione fortunatamente risolta)su quel pezzo c'e il Boss on drums (e Luchino alla voce)
RispondiEliminaC
Wow... I Dioxina!!! Grande Andrea Fara, e bei ricordi di gioventù!
RispondiEliminaE Torino... Che città!
"se venissero diffusi i giradischi per vinili con una vera operazione commerciale strategica "
RispondiEliminahaha allelimo avrà le convulsioni a leggere questa genialata, ma a me è venuto subito in mente a che bel mondo sarebbe stato se invece di quella porcata che ha fatto qualche anno fa gasparri di tirarci dietro (ed obbligarci a pagare, sia direttamente che indirettamente) i già allora obsoleti decoders per il digitale terrestre su ordine del pagliaccio nano e dei suoi business mafiosi, avessero invece impiegato le sovvenzioni statali per distribuire giradischi. figata utopica
non lo sapevo Cris,...io da piccolo c'avevo anche il mangiadischi,..gli mettev dentro che ne so il 45 di capitan Harlock o Orzowei o Sandokan e vai:),...altrochè ciddì:)
RispondiEliminaMi scuso con Ennio il giovinastro, che non conosco (o non conosco altrettanto bene). Ma non dubito.
RispondiEliminaStefano
allelimo avra' il cagotto
RispondiEliminaCe l'ha con gli Agnelli padroni. Ma suo padre, siciliano, che c'è andato a fare a Torino?
RispondiEliminaA cercare lavoro ? Dignitoso e non sfruttato. Che dici ?
RispondiElimina