giovedì, maggio 16, 2013
Allenare oggi
Dal libro dell’ex telecronista di TeleCapodistria Sergio Tavcar sul basket yugoslavo (che vi consiglio ardentemente di procurarvi qui http://www.sergiotavcar.com/) "La Jugoslavia, il basket e un telecronista" una riflessione dell’autore nell’epilogo che condivido (per esperienza personale) in buona parte.
Sono ormai alcuni anni che non mi dedico più all’attività di allenatore per la semplice ragione che non riuscirei a sopportare l’ambiente nel quale dovrei operare.
La stupida ambizione e la cafonaggine dei genitori, la totale mancanza di ogni autorità morale sui ragazzi, viziati e pronti ad essere scusati per ogni vaccata che commettono (poverini, è l’ambiente, sono stressati...), lo sfacelo della scuola e comunque di ogni struttura sociale che dovrebbe educare alla disciplina ed al rispetto, la vacuità ed il comportamento robotico degli stessi ragazzi, in definitiva l’incapacità di concepire una qualsiasi attività che non abbia riscontri materiali sono cose che non potrei sopportare e finirei con l’essere citato in tribunale perchè molto presto mi scapperebbe un sonoro calcio nel sede a qualcuno.
“I tempi sono cambiati” mi dicono sempre.
“E sarebbe sempre ora che cambiassero di nuovo” è la mia inevitabile risposta.
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Tutte cose vere e stravere. Ne abbiamo gia' parlato, forse. I genitori, allo sport come divertimento e scuola di educazione antepongono il sogno del figlio professionista-miliardario-coglione-congnoccappresso che risolverebbe anche i loro problemi economici e li farebbe, magari, smettere di lavorare. Con il risultato di creare mostri balotelliani.
RispondiEliminaPoco tempo fa', su un campetto di Pavia, sono andato a vedere giocare (occhio, giocare!) mio nipote di nove anni. Nel campo attiguo c'era una partita di categoria juniores, il cui tasso tecnico era merdazza pura. Nonostante tutto, c'era la tribunetta affollata di genitori frementi. Uno, ad un certo punto, e' fiorito, con un dieciminutitutti a massacrare di parole l'arbitro. Mi sono girati talmente i coglioni che......gli ho sparato un: "oh, sa set mat?" scoprendo che questo rincoglionito era un mio cliente, in banca. A parte che ha smesso di sbraitare, ma la settimana dopo mi sono permesso di dirgli di andare a pescare, per sfogarsi.
Cosa che mi verrebbe voglia di estendere a tutti i genitori.
Vera causa della maleducazione nello sport.
Infatti..tutto dove ti giri ed in ogni disciplina sportiva c'e' disillusione e rifiuto..no al calcio moderno,no al basket moderno ecc
RispondiEliminaQuindi? No future?
C
Il discorso è complesso non basta mandare i cafoni a quel paese, e soprattutto è SBAGLIATO RINUNCIARE, in questo modo gliela si da vinta.
RispondiEliminaHo capito, Gallo. Tu la ragioni cosi', vai a vedere i tuoi figli, se sgarrano li riprendi e via andare. Ma la maggior parte dei genitori no, stanno dalla loro parte, scusandoli di tutto, soprattutto di comportamenti indecenti. Secondo me, lo sport deve essere divertimento ed educazione. Non parliamo poi degli allenatori. Prima di tutto il risultato, da ottenere in qualunque modo, anche sporco. E no, cosi' non va'. Ti ricordi il Tacco? A lui del rusultato fregava un cazzo, voleva vedere solo giocare un bel calcio.
RispondiEliminavogliamo Andreoli sul campo!
RispondiEliminaMah....
RispondiEliminaInvece, parlando di musica, i ragazzi ferraresi dei Bang mi hanno onorato del loro ultimo Soul food for sale. Dischetto BELLISSIMO!!!! Concordo con Tony, di una freschezza, verve, gusto da strabuzzare gli occhi. Registrato benissimo, cantato altrettanto bene, con una bella shakerata di Style Council, Woorking Week e, chi se li ricordava piu', i Big Sound Authority (che a me piacevano parecchio). Heavy rotation a casa mia. Sicuramente da podio nel 2013.
Ma son d'accordo con te. E' capitato anche a me di mandare affanculo qualcuno in tribuna alle partite dei ragazzi, ma era una situazione limite (in quei campionati lì non capita praticamente mai, più vai giù e peggio è)e gi siamo messi in cinque o sei a muso duro contro un coglione che aveva insultato un ragazzino di 14anni manco fosse Materazzi, gli abbiam fatto fare una figura di merda, sul campo di casa! Per esempio domenica ad un torneo di Pulcini stessa età di tuo nipote quando l'Inter ha preso gol dall'Hellas Verona i bambini si sono guardati smarriti, e poi han guardato l'allenatore con terrore, questi era furente, si vedeva, ma per fortuna non ha detto niente, poi negli spogliatoi non so, spero si sia limitato. Ora l'interrogativo è questo: questo qui dipende dal risultato e di conseguenza trasmette le sua ansie (e soprattutto la sua paura di perdere il posto)ai bambini, chiaro che è sbagliato. Ma poi l'Inter va in giro a gloriarsi su tv e giornali perché vincono tutti i tornei dai pulcini alla Primavera, ve bè ma come? E' chiaro che poi questi ragazzi un domani vannoa riempire i campionati professionistici e cosa ci vogliamo aspettare se non gente stressata, insicura, maleducata ed in ultima analisi anche paurosi? E' esattamente lo specchio della Serie A. In provincia per fortuna è un po diverso e i bambini sono al centro del disegno sportivo/educativo, i genitori hanno un minimo di coinvolgimento (è anche giusto mantenere le opportune distanze) e i progressi dei bambini dal punto di vista disciplinare e comportamentale sono riscontrabili, ovviamente la società vede ed approva. Proprio domenica mi è capitato un bell'episodio eravam seduti all'ombra vicino ai genitori dell'Hellas coi quali abbiam condiviso un paio di bottiglie di bianco, un paio di torte un salame e altro che avevam portato per il compleanno di uno dei nostri ed è venuto fuori il discorso su un torneo di due settimane prima dove c'eravamo noi e loro a proposito di un'altra squadra (che non nomino) e sul quanto picchiavano (10 anni) e l'istigazione del loro allenatore, che a quanto pare è già stato allontanato in un paio di grosse squadr, ecco questo qua non dovrebbe più avere la responsabilità su bambini di 10 anni a nessun livello, neanche in paese, cosa pensa di allenare? Quindi qualcosa di buono c'è, genitori che insegnano qualcosa di buono ai bambini ce ne sono, non sono l'unico io, certo si può far meglio ma con i no al calcio moderno non si ottiene niente anzi si peggiora.
RispondiEliminaL'educazione, comunque, parte da casa. Sui campi si riflette quello che tu, genitore, trasmetti fra le tue quattro mura.
RispondiEliminaOk, questo è uno dei due problemi grossi.
RispondiEliminaL'altro è legato ai responsabili delle squadre, che in casi come quelli che ho descritto di sopra non dovrebbero avere responsabilità di nessuno, tantomeno sui bambini e che magari nessuno riesce a contrastare, non per maleducazione ma per timore o semplicemente dabbenaggine ('è così, cosa ci posso fare' si pensa troppo spesso)
Piuttosto mi presti questo 'Soul Food for Sale'?
RispondiEliminaVieni a Pavia a prenderlo.....su' donca.....La Cantina di Pitigliano, che sta' facendo un Bianco di Pitigliano of the madonn, ha messo in commercio anche un Rosso....ottimo, sia in bottiglia sia in....fiasco da 2 litrazzi! Ne apriamo uno, se non basta un altro..e ale'.
RispondiEliminaSono un estimatore del bianco di Pitigliano, ma domani (libro), e domenica (Pulcini) sono presso tutto il giorno.
RispondiEliminaMa sono anche interessatissimo all'ottimo rosso, settimana prossima?
a parte martedi', abili tutte le sere.....
RispondiEliminalibro dove siete?
Doppio appuntamento torinese, salone al pomeriggio, locale alla sera.
RispondiEliminaVero che ci sono allenatori che incitano già da piccoli a picchiare e fare male, alla faccia dello sport e dei supposti "valori". Ma è anche vero che certi genitori sarebbe meglio stessero a casa. Le peggiori litigate da cestista le ho fatte con genitori in tribuna, peraltro di miei compagni di squadra: avevamo 14-15 anni.
RispondiEliminaPersonalmente ho seguito mio figlio per qualche anno a calcio e ho visto cose DISGUSTOSE dai genitori ad allenatori invasati.
RispondiEliminaPer fortuna sono una minoranza di idioti
Vero e l'ho puntualizzato, certo che se anche un giocatore si mette a litigare con la gente in tribuna allora è la fine....il fatto di essere nel giusto (o credere di esserlo) non autorizza a certi comportamenti in definitiva non ti sei comportato diversamente da chi stai criticando.
RispondiEliminaNon è una questione di valori, mi ha un po rotto i coglioni 'sta storia, ci vuole educazione e rispetto nel limite del possibile. Evitare di farsi male sarebbe una priorità quindi diciamo che fino agli allievi il risultato dovrebbe essere considerato un corollario statistico (per chi interessa e sa maneggiare i risultati, poi si può cominciare a introdurre il concetto che a questo punto va ad innestarsi su solide basi creati da 4/5 anni di attività svolta con grande impegno al di la del risultato, che va comunque cercato assolutamente entro i regolamenti previsti per ogni singola disciplina, tutto qua, il resto va a posto da solo.
Infatti a posteriori probabilmente avrei potuto evitare. ma c'è da dire che quando sei in campo e hai l'adrenalina addosso per la partita, il fatto di avere alle spalle dei cretini frustrati che ti urlano dietro tutto il tempo non aiuta certo. poi secondo me quando sei bambino non te ne accorgi, pensi solo a rincorrere il pallone, quando cresci un po' inizia a darti fastidio.
RispondiEliminaDifatti, secondo me bisogna anche cercare di incanalare le reazioni dei ragazzi senza stigmatizzare, punire e tutte queste coglionate qua, ogni ragazzo e sportivo è un individuo e un minimo di personalizzazione del trattamento da parte di chi li governa sarebbe auspicabile.
RispondiEliminaSi impara anche dagli sbagli se si vuole e se l'allenatore/educatore ti aiuta.
e però mi sembrate tutti un po' troppo buonisti, gli eccessi non van bene, certo, ma una delle cose belle dello sport è vincere, altro che partecipare!
RispondiEliminal'agonismo si porta dietro una parte di cattiveria che è inevitabile, anche nelle partitelle a calcetto fra amici una parte del divertimento viene dal prendere per il culo chi perde :)
D'accordissimo ma quando senti un genitore urlare al figlio "spaccagli le gambe" o un allenatore urlare al giocatore "non sai fare un cazzo, stronzo!" metterei volentieri mano alla pistola
EliminaD'accordissimo, nessun buonismo, quando si compete non si guarda in faccia a nessuno, si può fare anche senza essere delle merde, soprattutto dai 10 ai 14 anni
RispondiEliminaDon Allelimo fa il cattivone?
RispondiEliminaIn paese dove non c'è Educazione in generale non mi meraviglio che non ci sia Educazione Sportiva. Tuttavia non è il caso di fare di ogni erba un fascio. Gioco a pallone da trent'anni e nei campetti di periferia che ho pestato ho trovato degnissime persone ed enormi teste di cazzo, più o meno come in ogni ambiente che ho frequentato. Il marcio quando si palesa va mandato in culo.
RispondiEliminaCharlie
@ Gallo: alla fine ce l'abbiamo fatta e ti dirò senza quel coglione di Mason si pettinava anche la squadra dello Zar.
RispondiEliminaUTV
Charlie
Mason chi è, l'arbitro?
EliminaIl Chelsea ci ha senz'altro derubati!
Don Allelimo come Padre Brown? ahahahahahahahah!!!
RispondiEliminase ghe' pirlett
Mason is the fucking referee....
RispondiEliminaCharlie