Il BLOOM DI MEZZAGO (così lo abbiamo sempre chiamato dalle mie parti, non ci è mai venuto di chiamarlo semplicemente "Bloom") è stato ed è uno dei più importanti (il più importante ?) ROCK CLUB italiani.
Soprattutto per un particolare non trascurabile : è un rock club, cioè un posto dove si fa rock (oltre ad un'infinità di altre attività, dalla libreria, alle presentazioni culturali, rassegne cinematografiche e altro ancora).
E in Italia la cosa non è così scontata visto che il più delle volte si suona in contesti adattati al rock dove ci si arrangia, sia per l'acustica che per la logistica.
Il BLOOM è soprattutto una realtà che esiste e resiste da 25 anni, grazie alla volontà, la testardaggine, la determinazione di decine di ragazzi (ed ex ragazzi, dopo tanto tempo) che hanno portato avanti, tra le consuete e prevedibili mille difficoltà, un progetto in una terra dura da coltivare a cultura, soprattutto in anni altrettanto duri, tra legaioli razzisti e politici profittatori, che alla parola cultura mettono la mano sulla pistola.
Ci ho suonato parecchie volte (e la foto è di qualche anno fa proprio nel backstage del Bloom) in tutte le salse (tante nei 90's con LILITH, poi con LINK QUARTET, HERMITS e recentemente con LILITH AND THE SINNERSAINTS) ma ci ho visto decine e decine di concerti (si, anche QUEL concerto dei NIRVANA,il primo, con un centinaio di altri pellegrini...brutto concerto tra l'altro...) dai Miracle Workers ai Vipers, Creeps e Stomach Mouths, Grant Hart e un pacco di italiani.
Ora VoloLibero Edizioni pubblica un corposo libro di 400 pagine "Sviluppi incontrollati Bloom Mezzago crocevia rock" curato da Aldo Castelli e Massimo Pirotta e comprendente decine di testimonianze di protagonisti e non (io e Lilith inclusi).
Un viaggio divertente e denso in 25 anni di musica e di storia del costume giovanile italiano (con abbondanza di foto, locandine e interminabili liste di chi è passato di lì dai Nirvana ai Green Day, Motorpsycho, Afterhours, Fernanda Pivano etc etc )
venerdì, maggio 04, 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Vero, uno dei pochi locali italiani decenti
RispondiEliminaIn realtà ce ne sono parecchi altri dal Sonar di Siena al Covo di Bologna, il Fillmore a Piacenza per citare i primi che mi vengono in mente.
RispondiEliminaIn ogni caso tropo pochi.
W il Bloom, grazie di esistere e resistere.
RispondiEliminaCi ho suonato anch'io diverse volte, e visto un'infinità di concerti negli anni '80 e '90 (quello citato dei Nirvana compreso)
RispondiEliminaHo un grosso rimpianto sul Bloom: che siano saltati tutti i concerti dei Flaming Lips dei primi anni '90...
suonato????? suonato gli strumenti musicali?????
RispondiEliminamica ci crediamo
al massimo syntetitzatori? come sis crive che so gnurante alle
E' anche il cruccio dei gestori del Bloom la lunga lista di concerti dei Flaming Lips saltati....
RispondiEliminaAnonimo, che noia.
RispondiEliminaComunque chitarra, Mother of Loose.
che noia cheppalle per te,noi siamo i tuoi fans
RispondiEliminavogliamo sapere tutto
poi tu mica ci risparmi le tue egocentriche autoreferenzialita come si evince
cheppalle
chitarra elettronica?
RispondiEliminachi suona la fisa?
vero Alle un altro avrebbe mandato a cagare invece tu rispondi e pure il nome del gruppo
RispondiElimina(da finto scocciato haha!)
cheppalle numero9
Tony, ci eravamo incontrati al Bloom una sera, il 1mo concerto italiano dei Foo Fighters, doveva esserci anche pat Smear sul palco.
RispondiEliminaPibio mi sa che era il Canguro a San Colombano per i FF
RispondiEliminaAnonimo, hai ragione tu.
RispondiEliminaScemo io a rispondere alle tue idiozie.
pheeeega! il canguro a san colombano! ho visto i charlatans là...
RispondiEliminaeh, si mi sa che hai ragione...
RispondiEliminaCredo che non ci metterò più piede!
RispondiEliminaGrande Stax! C'ero anch'io al Canguro a vedere i Charlatans, nonostante siano la mia band contemporanea preferita, quella sera li avrei presi a calci nel culo poco più di mezz'ora fatta male, li fischiai e insultai sonoramente.
RispondiEliminaDecisamente meglio due/tre anni fa a Milano
Vedi Alle si impara sempre qualcosa
RispondiElimina