giovedì, febbraio 27, 2025

Mick Talbot

MICK TALBOT ha trovato notorietà e successo nel progetto STYLE COUNCIL a fianco di Paul Weller negli anni Ottanta.
La sua discografia è pressoché sterminata pur avendo pubblicato pochissimo a suo nome.

In questa sede un veloce sunto delle sue migliori opere e partecipazioni (grazie al prezioso aiuto di Flavio Cpt Stax Candiani).

MERTON PARKAS - Face in the crowd (1979)
L'esordio discografico con la mod band è del 1979 (dopo aver lasciato il nome di The Sneekers con cui suonavano power pop).
Ebbero una breve notorietà (il singolo "You Need Wheels" finì nella top 40 inglese) e qualche piccola soddisfazione. L'album rimane molto godibile, nella sua semplicità, spontaneità, freschezza.

THE BUREAU - s/t (1981)
Dopo una breve (burrascosa?) permanenza nei Dexy's Midnight Runners, Talbot si allontana con altri membri per fondare i Bureau e proseguire sostanzialmente la strada artistica della band di Rowland (nel frattempo in procinto di ripescare le radici celtiche e sfondare in tutto il mondo con "Come on Eileen").
L'album che ne esce è un ottimo condensato di energico soul rock che avrebbe meritato miglior fortuna.
La band si scioglie poco tempo dopo.

STYLE COUNCIL (1982-1989)
L'opera omnia del gruppo, fatta di alti e bassi, ha messo in luce le capacità di Talbot (che con Weller aveva già collaborato in "Setting sons" dei Jam, suonando "Heatwave" mentre Rick Buckler suonò la batteria con i Merton Parkas a Londra).
Ebbe spazio per suoi brani in stile Hammond beat, fu protagonista delle tendenze classico sinfoniche di "Confessions of a Pop Group" e delle discusse scelte di abbracciare la house music nell'ultimo periodo dei vita della band.

TALBOT and WHITE - Unied states of mind (1993)
TALBOT and WHITE - Off the beaten track (1997)
L'accoppiata con l'ex batterista degli Style Council produce due ottimi album.
Il primo più funk soul oriented con le voci di Annie McCaig e Linda Muriel in gran spolvero. Al sax Jacko Peake, a lungo con Paul Weller. Nel secondo si vira verso un classico Hammond sound strumentale, più jazzato con Mark Felthan (Nine Below Zero e Truth) e Paul Weller alla chitarra nel remix di un brano funk.

THE PLAYERS - Clear the desks (2003)
THE PLAYERS - From the six corners (2005)
Talbot e White si affiancano a Damon Minchella e Steve Cradock degli Ocean Colours Scene e del giro Paul Weller e Aziz Ibrahim (SimplY Red, Stone Roses, Ian Brown e sempre Weller). Atmosfere new funk, strumentali nel primo, con la voce di Kelly Dickson nel secondo, più curato, raffinato, meno prevedibile e meglio riuscito.

ROGER DALTREY + WILKO JOHNSON - Going back home (2014)
Super duo affiancato dall’ex bassista dei Blockheads Norman Watt Roy e dal batterista Dylan Howe (figlio di Steve Howe degli Yes, anche lui con Blockheads e già con Wilko).
Mick svolge un ottimo lavoro alle tastiere con mestiere e discrezione.
Riprendono una serie di brani del repertorio di Johnson riproposti in un torrido album di ruvidissimo e minimale rock blues/pub rock/rhythm and blues dove la ruvida voce di Roger si trova benissimo con la sferragliante chitarra di i Wilko. Roba semplicissima, basica, elementare, poco altro.

BANGS & TALBOT - Back To Business (2022)
L'accoppiata con Chris Bangs (l'inventore del termine "acid jazz") lo coglie alle prese con il suo mondo strumentale a base di latin soul, boogaloo, modern jazz, acid jazz.
Divertente, godibile e trascinante (vedi alla voce James Taylor Quartet, Big Boss Man, Corduroy).

Da ricordare le sue partecipazioni nel primo album dei GALLIANO "In Pursuit of the 13th Note" del 1991 e in quello degli YOUNG DISCIPLES dello stesso anno "Road to Freedom", nel singolo "Be lucky" degli WHO nel 2014, in diversi album di PAUL WELLER ("Wild wood", "Stanley Road", "On sunset" e in "One Day I'm Going to Soar" dei DEXYS.

L'unico brano solista accreditato a lui è nella compilation "A Certain Kind Of Freedom" uscita poco dopo lo split degli Style Council, "That Guy Called Pumpkin":
https://www.youtube.com/watch?v=VB_MU6tgJ8M

Alter-ego usati negli anni: "Elliot Arnold" nei King Truman, "Agent" 88 in un EP di suoi strumentali degli Style Council e come "The Mixed Companions" in alcune B sides degli Style Council.

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