giovedì, settembre 15, 2016

Intervista a Milo Scaglioni



Dopo FEDERICO FIUMANI dei DIAFRAMMA, al giornalista FEDERICO GUGLIELMI, ad OSKAR GIAMMARINARO, cantante e anima degli STATUTO, al presidente dell'Associazione Audiocoop GIORDANO SANGIORGI, a JOE STRUMMER, a MARINO SEVERINI dei GANG, a UMBERTO PALAZZO dei SANTO NIENTE, LUCA RE dei SICK ROSE, LUCA GIOVANARDI e NICOLA CALEFFI dei JULIE'S HAIRCUT, GIANCARLO ONORATO, LILITH di LILITH AND THE SINNERSAINTS, a Lorenzo Moretti, chitarrista e compositore dei GIUDA, il giornalista MASSIMO COTTO, a FAY HALLAM, SALVATORE URSUS D'URSO dei NO STRANGE, CESARE BASILE, MORENO SPIROGI degli AVVOLTOI, FERRUCCIO QUERCETTI dei CUT, RAPHAEL GUALAZZI, NADA, PAOLO APOLLO NEGRI, DOME LA MUERTE, STEVE WHITE, batterista eccelso già con Style Council, Paul Weller, Oasis, Who, Jon Lord, Trio Valore, il bassista DAMON MINCHELLA, già con Paul Weller e Ocean Colour Scene, di nuovo alla corte di Paul Weller con STEVE CRADOCK, fedele chitarrista di Paul, STEFANO GIACCONE, i VALLANZASKA, MAURIZIO CURADI degli STEEPLEJACK e la traduzione di quella a GRAHAM DAY, CARMELO LA BIONDA ai MADS, CRISTINA DONA', TIM BURGESS dei Charlatans, JOYELLO TRIOLO, SIMONA NORATO e la traduzione di un'intervista a RICK BUCKLER, MICK JONES, MONICA FRANCESCHI, SALVO RUOLO, MAURIZIO MOLGORA, PAUL WELLER, I RUDI e Michele MEZZALA Bitossi, IACAMPO, FIVE FACES, Geno De Angelis dei JANE J's CLAN, Stefano Ghittoni dei DINING ROOMS, ANTONIO GRAMENTIERI dei SACRI CUORI, CLAUDIO FUCCI, direttore e responsabile della case editrice VOLOLIBERO, oggi spazio a MILO SCAGLIONI, autore di uno splendido album d'esordio.

Le precedenti interviste sono qua
:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/Le%20interviste

MILO SCAGLIONI - A simple present
Esordio solista dopo una lunga esperienza con alcuni dei nomi top del pop psichedelico italiano, dai Jennifer Gentle a Dellera degli Afterhours.
Al suo fianco prestigiosi collaboratori nostrani (da Enrico Gabrielli allo stesso Dellera) per confezionare un delizioso viaggio nel folk pop psichedelico di sapore 60's (Beatles, Small Faces, Donovan, Traffic).


Per un ascolto in streaming:
https://teensoundrecords.bandcamp.com/album/milo-scaglioni-a-simple-present-lp

Hai una lunga serie di esperienze artistiche alle spalle (dai Jennifer Gentle a Dellera).
Come mai solo ora la decisione di una scelta solista?
E’ un episodio sporadico o l’inizio di un nuovo percorso ?


Più che di una decisione vera e propria una necessità e il raggiungimento di un traguardo che, senza prendermi troppo seriamente, giudico sia umano che artistico.
Sono anni che scrivo canzoni, ma mi è sempre mancata la sicurezza per fare il passo, e poi ho dovuto metabolizzare tutte quelle esperienze che hanno portato alle canzoni contenute nel disco.
Non mi pongo il problema, ma credo sia un inizio.

Le principali fonti di ispirazione arrivano chiaramente dai 60’s che so e presumo siano il tuo principale riferimento artistico.

Sicuramente gli anni 60 sono una grandissima influenza su di me, racchiudono una forza prorompente e di sperimentazione non solo a livello musicale o artistico, coincidono con grandissimi cambiamenti, e grande entusiasmo anche nel costume, nel sociale e nel politico.
Sono cresciuto in una piccola città della provincia Milanese (ora lodigiana), dove effettivamente non succede nulla, ma avevo a disposizione un''ottima collezione di dischi, di mio fratello, che spaziava tra beat e psichedelia inglese, west coast americana e prog, attraverso la quale vivevo in un mondo non limitato dai confini geografici.
Uscivo di casa a Codogno e fingevo di essere a Londra o a San Francisco.
E la gente pensava fossi strano, cosa che mi è sempre piaciuta.
L'unica sottocultura che ho mai frequentato, ai tempi del liceo, era la scena mod...
Insomma, in un certo senso sono cresciuto negli anni 60.
L'importante è non cercare di riviverli, ma ricordarsi che sono successi veramente e prenderne il buono.

Il tuo album esce anche in vinile.
Pensi che in epoca di musica liquida ci sia ancora spazio per un supporto che in molti continuano a dare per morto ma che invece resiste e sembra anzi recuperare quote di mercato e parecchio interesse.


Credo che al di là di quel che si dice o non dice, la musica suoni veramente meglio su vinile e che avendone la possibilità, per niente scontata, sia una grande occasione poter stampare dischi su vinile.
Il fatto poi che adesso ci sia un parziale ritorno al vinile mi fa un gran piacere, anche se è dura stabilire se sia solo una fase o l'indizio di un effettivo ritorno, me lo auspico, perchè il vinile valorizza non solo la musica, ma anche l'opera dell'artista che produce l'artwork, e l'odore è una esperienza sensoriale in più. Detto ciò, in tempo di musica liquida, il vinile probabilmente se lo comprano solo I veri interessati, per tutti gli altri va benissimo l'mp3, mi sta bene.

Si può vivere di e con la musica in Italia secondo te ?

Certo che si può, il che non vuol dire che io ci riesca o che ci riuscirò. Ho avuto il piacere, tempo fa, di parlare con una cantante molto famosa in Italia negli anni 60, e ancora attivissima tra l'altro, che mi diceva, negli anni 60 saremmo stati ricchi. Oggi ci si deve ridimensionare molto, e la domanda “perchè fai musica?” assume un peso diverso.
Ho amici che vivono di musica e hanno un tenore di vita ai miei occhi allettante, ma piuttosto modesto rispetto a quello di gente che si alza per andare in ufficio tutte le mattine.
Dipende anche dalla voglia di uno di accontentarsi e di essere piuttosto che avere.

Hai qualche aneddoto particolare da ricordare tra le tue varie collaborazioni ?

Mi ricordo un giorno, d'estate, allo studio dei Jennifer Gentle.
Dovevo suonare il basso su un pezzo “sperimentale”, mai sentito e senza una vera forma, e ne ero molto contento, ma visto che non si trovava il suono giusto viene deciso di mettere la cassa del basso in giardino, ma per poter suonare devo andare anche io in giardino, e sono le 2 di pomeriggio e sta battendo il sole di agosto, le mosche mi mangiano e gli occhi mi bruciano a causa del sudore.
Ero appena arrivato da londra e avevo addosso 2 ore di sonno e I postumi di una bella sbornia,la collaborazione è terminata poco dopo. Credo che l'idea di fare un disco solista mi sia venuta per la prima volta in quella circostanza.

E infine l’immancabile domanda finale. I dieci dischi da isola deserta

in ordine sparso

Graham Nash “Songs for beginners”
Pink Floyd “ The piper at the gates of dawn”
The Verve “A northern soul”
Nick Drake “five leaves left”
Neil Young “Harvest”
Elliott Smith “xo”
The Beatles “ Abbey Road”
Love “forever changes”
The Stone Roses “The stone Roses”
The Who “Sell out”

6 commenti:

  1. Ottimo Milo..
    Lista dischi PERFETTA!!!
    C

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  2. Belle canzoni (le sue) ne ho ascoltata qualcuna, donovaniane.
    Ma tu intervisti anche i magotti?

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  3. Quindi non è vero che a Cudògn non succede mai niente.......

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  4. SI ma lui è un magotto speciale. E poi io non ho pregiudizi razziali e etnici.

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  5. Interessanti i gusti musicali di mr scaglioni

    Charlie

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