martedì, agosto 02, 2011

The Concert for Bangla Desh






Quarant’anni fa, il Primo Agosto 1971, al Madison Square Garden, il pop-rock scoprì la beneficenza.
"The Concert for Bangla Desh" organizzato in cinque settimane da George Harrison (su invito del suo maestro di sitar Ravi Shankar per aiutare lke popolazioni del Bangladesh raccolse più di 40mila persone, due concerti (pomeriggio e sera), un introito totale – tra incasso, triplo vinile e film – tra gli 8 e i 10 milioni di dollari.

Nel cast oltre a George Harrison, Bob Dylan, Eric Clapton, Ringo Starr, Ravi Shankar, Billy Preston, Leon Russell, i Badfinger come backing band.
Furono invitati anche Paul McCartney e John Lennon.
Paul reputò prematura una reunion coi Beatles.
John accettò, ma cambiò idea quando Harrison gli disse che Yoko Ono, su quel palco, non ci sarebbe mai salita.

Artisticamente (a parte l’esibizione soporifera di Shankar) fu un ottimo concerto, con brani dei Beatles (“Something”, “While my guitar...”, “Here comes the sun”) vario materiale del George solista, la stupenda “It don’t come easy” di Ringo (che dimentica alcune parole del testo) e un Dylan un po’ dimesso ma sempre irresistibile.

L’incasso non andò tutto in beneficenza. Harrison, accusato di lucrare sulle tragedie, ne soffrì particolarmente. Il libretto interno alla versione originale conteneva l’immagine dell’assegno –  “243.418,50 dollari” – immediatamente versato all’Unicef.
Per motivazioni burocratiche, il Fisco americano bloccò fino al 1981 gran parte dei proventi.

21 commenti:

  1. Bello tutto, il concerto, gli ospiti, i brani e il film! Grande Tony Face.

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  2. A parte Shankar....

    Che salì sul palco con alcuni accompagnatori e incominciò ad accordare il sitar e altri strumenti indiani (operazione lunga e difficoltosa).
    Quando smise, il pubblico applaudì: era convinto che fosse finito il primo brano.
    Shankar ringraziò più o meno così:
    “Se vi è piaciuta così tanto la nostra accordatura, figuriamoci l’esecuzione”.

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  3. mai visto il film,acc!
    per la musica segnalo "WahWah" di harrison poi ripresa dagli Ocean Colour Scene su "Hyperactive"
    C

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  4. L'accordatura del sitar richiede un paio d'ore,almeno...se poi c'è una tanpura che lo accompagna occorre sistemare anche quella (un po' meno lunga,ha solo 4 corde) ma intonare anche gli altri strumenti sulla nota principale.
    Strano che Shankar non lo avesse fatto prima,infatti...ma l'aneddoto era carinissimo !

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  5. Non vorrei fare lo snob che snobba la snobissima Artista Concettuale...ma, sbaglio o la Sig.ra Lennon doveva sempre rompere un po' la minchia?

    Perchè non voleva salire sul palco?

    AndBot

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  6. Era George Harrison che non apprezzando in pieno l'arte della suddetta non l'ha ASSOLUTAMENTE voluta sul suo palco a sgaiare, ruttare o mugolare.

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  7. Beh ..George sapeva le "regole" di lennpon gia' da mo..o cosi o nisba.
    infatti fu nisba.
    (poi..se la prendono tutti sempre con Yoko e mai nessuno col marito. perche'?)

    C

    ps:non amo l'arte concettuale,l'artista concettuale,i guaiti o le urla a cazzo

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  8. al di là della beneficenza o meno.. sti cazzi che parterre de roi !!! (si scrive così?)

    Pensando ad un ipotetico concerto di beneficenza dei nostri giorni mi vengono in mente U2, Black Eyed Peas, Lady Gaga... Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr

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  9. Eh eh...meglio così, allora...

    Pensavo snobbasse queste cause così borghesi, raccogliere fondi per i bambini poveri, etc.
    Robetta triste...vuoi mettere ruttare a dovere? Così si che salvi il Mondo...

    AndBot

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  10. Il Rutto A Dovere e' di fatto un'Arte Concettuale.
    Ci poteva stare (bbuuuuurrrpppppppppppp.....)
    C

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  11. quando tony va in vacanza su questo blog ci si dedica all'arte concettuale

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  12. Comunque, Cristiano, hai ragione: dovremmo prendercela un po' anche con Lennon, visto che certe decisioni di coppia bisognerebbe, appunto, prenderle in due. Lui le lasciava fare un po' troppo quello che voleva, ma credo che ne fosse sinceramente innamorato (che cosa piccolo-borghese!) e che subisse molto il fascino dell' aristocratica-colta-più matura (almeno all' inizio). Per un certo periodo fu affascinato da quelle 'sperimentazioni' (quell' album stranissimo), ma poi, mi pare, riuscì a tornare a cose più concrete...

    Tenete presente che sono un fan dell' ultima ora, per cui prendetela un po' così...

    Sarebbe stato bello e interessante assistere all' evoluzione artistica e umana di Lennon. Purtroppo, come sappiamo, non fu possibile...

    Io l' ho scoperto tardi, sbagliando(e molto) valutazione. Un personaggio fondamentale, c'è poco da dire.

    AndBot

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  13. beh certo AndBot..
    la mia posizione da sempre e' questa:
    amo lennon e di conseguenza chi amava lui.
    saro' l'unico,ma credo tu abbia centrato il punto
    e va bene cosi
    datemi chapman
    C

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  14. Mah, la mia valutazione sul Lennon artista solista è un po' più "drastica".
    Tre album sperimentali con Yoko (ovvero rumori del cazzo, non c'era niente di sperimentale), un album di rock n roll con la Plastic Ono Band (con lei che miagola), due capolavori (Imagine e Lennon) , qualche altra cosa decente (Sometimes in NY, Mind games, Walls and bridges) e le melensaggini finali di Double fantasy (e il postumo Milk and honey).
    Credo fosse alla frutta e che ci avrebbe regalato ben poco....

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  15. Sull' argomento Lennon siete senz' altro più esperti di me. E sono d' accordo sui 'rumori del cazzo'...sperimentare seriamente è altra cosa (ascoltate i Vampire Rodents o Foetus, per dire), tuttavia sono affascinato dal personaggio. Mi sono letto, ascoltato e guardato un po' di cose...probabilmente devo metabolizzare ancora bene.

    Forse non ci avrebbe regalato più niente di buono, ma chissà...

    AndBot

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  16. Yoko Ono è la prova vivente del fatto che una brutta stronza e qualche tossicomania grave di contorno possonono far saltare qualsiasi band, qualsiasi patto, qualsiasi testa. Alla facciazza nostra e di qualsiasi cosa possiamo dire, pensare e/o sognare.

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  17. Beh, George ha fatto bene a non volerla sul palco.

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  18. Boh Tony, la valutazione dei dischi e' come sempre personale (ti piace "ram" di macca, a proposito di melensaggini?)..
    Il futuro non sarebbe stato comunque prevedibile, o abbiamo avuto la sfera di cristallo? (o cipolla di vetro se preferisci)

    Pibio: approfondendo le famose dinamiche dei gruppi vedresti che c'era altro oltre a una moglie stronza..su su coraggio..sforzati un po

    C

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  19. é vero, Cris!
    infatti dietro allo scioglimento dei Beatles oltre a Yoko Ono e la droga, probabilmente c'è la mano di Luciano Moggi che avvicinò Brian Jones nel '66 durante i Mondiali d'Inghilterra e gli propose e sponsorizzò l'incredibile scambio Jones-Campbell. La crew degli Stones intuì la portata dei nuovi Beatles di Lennon-Jones e ne fu spaventata, mentre non era per niente sodisfatto dell'arrivo del sosia di Paul spostato su piano e chitarra accanto al duo Jagger-Richards. ne conseguì la fine di Brian Jones nel giro di pochi anni, lo sputtanamento di Lennon e dell'accordo, la dipartita di Campbell, la fine dei Beatles. Il prcuratore Palazzi farà luce suula vicenda e decreterà che il legittimo vincitore dello scudetto 2006 è il Liverpool.
    ;)

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  20. Pibio: ipotesi intriganti le tue anche se una qualche partecipazione di jack lacayenne e' stata piu' volte dimostrata (vedi lo scandalo profumo del 66).
    Il fatto e' che la tua prima esternazione mi sembrava degna del miglior Albert Goldmann.
    prendilo come un complimento,of course.
    (scrivo poscia nel prox post)
    C

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