lunedì, novembre 08, 2010
Mod heroes: "Rough Mix" - Pete Townshend & Ronnie Lane
Uscito nel settembre del 1977 (registrato tra la fine del 76 e gli inizi del 77), "Rough Mix" sancisce la profonda amicizia (suggellata anche dalla stessa devozione religiosa al Meher Baba) tra PETE TOWNSHEND e RONNIE LANE.
In piena esplosione punk, due tra coloro che la stampa indicò spesso tra gli ispiratori, confezionano invece un album assolutamente tradizionalista, con il prezioso aiuto di un nutrito stuolo di amici famosi (da Clapton a Entwistle, Charlie Watts e Ian Stewart, Rabbit e Peter Hope Evans)
Gli undici brani si alternano compositivamente tra Pete e Ronnie (con una cover finale e un contributo di Clapton), evidenziando impietosamente la differenza a livello qualitativo, tra un Townshend in ottima forma, come sempre geniale e un Lane sicuramente apprezzabile, ma piuttosto convenzionale.
Alla fine il disco è bello e ancora oggi gradevole, a partire dal boogie rock iniziale di Pete "My babe gives it away" a cui fa seguito l'innocuo country blues di Ronnie , "Nowhere to run", prima di esplodere in un veloce rock strumentale di Townshend "Rough mix" con un grande lavoro all'organo di Rabbit (a lungo collaboratore degli Who) e la chitarra di Clapton.
Una ballatona country ,"Annie", di Lane e Clapton lascia poi spazio al classico timbro 70's rock di Pete di "Keep me turning" e al boogie rock in stile Small faces tardo 60's/primi Faces di "Catmelody" con il sesto Stones Ian Stewart al piano.
Un folk rock insipido, "Misunderstood" apre la Bside, stiracchiandosi dietro il successivo debole country di Lane, "April fool" con uno svogliato Clapton al dobro.
Il CAPOLAVORO dell'album è la lunga e complessa mini opera di oltre 6 minuti, orchestrale e acustica, di Pete "Street in the city", davvero stupenda e superba che fa da prologo alla chiusura dell'album con "Heart hang on you" sempre di Pete con John Entwistle ai fiati e la cover country "Till the rivers all run dry" con Clapton e Entwistle.
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Un album eccitante, dolce e superbo.
RispondiEliminaPerdonami ma credo che Ronnie Lane fosse assolutamente magico, sicuramente al pari di Pete.
Hold on bro.
Uhm, Lane in ottima forma, ma il confronto con Pete è impari...
RispondiEliminaCiao, qualcuno mi sa dire che modello di basso ha Lane nella foto postata ? Grazie.
RispondiEliminaDovrebbe un basso Gibson Les Paul
RispondiEliminaE' uno Zemaitis
RispondiEliminahttp://www.zemaitisclub.com/john-waite-zemaitis-bass.htm
Grazie, confermo Zemaitis.
RispondiEliminaNon lo conoscevo. Sai se è stato ristampato?
RispondiEliminaSi qualche anno fa in CD con bonus tracks etc etc
RispondiEliminaMa il vinile te lo tirano dietro a Londra
questo disco mi "passò davanti" all'epoca e negli anni successivi (magari visto in casa di amici tipo tarkus) ma non mi è mai balenata l'idea di acquistarlo o duplicarlo in cassetta. presi molto piu di recente la ristampa usa in cd (copertina versione con foto pete/plonk)
RispondiEliminabenchè non possa dire che mi faccia schifo, con tutto l'onore e la gloria che meritano i due autori, anzi proprio penche fatto da 2 miti come loro, lo trovo un disco mediocre con due o 3 punte di qualità al massimo.
pem! e via con la provocazione :o)))
me fu regalato quando avevo 16 anni e ancora ce l'ho (dopo quasi 30 anni), pure in ottimo stato, infatti non l'ho ascoltato molto, pure essendo un fan irriducibile di who e small faces l'ho sempre trovato piuttosto debole, tutto sommato trascurabile a meno che non siate tra quelli che vogliono tutto il pubblicato di Townshed & co...
RispondiEliminaGiampaolo