giovedì, dicembre 17, 2020

Album e libri mod 2020



Una serie di segnalazioni di album, 45 giri, libri, programmi video e radio in ambito MOD del 2020.

VV.AA. - Eddie Piller presents The Mod Revival
Solo Eddie Piller poteva compilare una lista esaustiva e autorevole per descrivere al meglio il MOD REVIVAL 79 e post. Lo fa con 92 brani in quattro CD (ridotti a 28 nel doppio LP in vinile) inserendo uno spettro più ampio possibile tra classici (Jam, Chords, Lambrettas, Secret Affair, Purple Hearts, Merton Parkas, Dexys', Madness, Prisoners, Makin Time, Truth, Ocean Colour Scene etc) e rarità da collezionisti (Jolt, Speedball, Reflections, Small Hours, Small World, Les Elite, Unlookers etc).
Qualche scelta sorprendente (Long Ryders, Doctor & the Medics, Untamed Youth) ma un quadro che più completo non si poteva pretendere.
Italia perfettamente rappresentata con Statuto e Mads.

SPITFIRES - Life worth living
Al quarto album la band di Billy Sullivan si affida all'ex produttore di Weller, Simon Dine e all'Acid Jazz Records per rifinire meglio sound e direzione.
Molti i brani che guardano allo ska o più che altro alle sue ritmiche, frequente l'uso dei fiati, un gusto marcatamente Brit Pop (dalle parti dei Kaiser Chiefs ma soprattutto spesos vicino agli Ordinary Boys).
Le canzoni ci sono, la personalità anche, energia da vendere, un buon album anche se suona "di transizione".
Sono maturati, cresciuti, possiamo aspettarci grandi cose.

FIVE FACES - Meali
Il quartetto genovese torna con un formidabile album, tutto in italiano che, con un grande sound, perfettamente prodotto da Craig Coffey, sfodera dieci brani di classe cristallina tra punk, beat, mod, soul, una grande energia e un finale spettacolare in cui riprendono in chiave reggae "Creuza de ma" di De Andrè (con un insert di "Bankrobber" dei Clash da brividi).

RAF MOD BAND - Split town
Da Portland un album perfettaente calibrato sulle coordinate del miglior mod sound.
Energia beat, tiro anfetaminico, canzoni diretti e minimali, i Jam come costante riferimento, un salto nello ska, quel sapore 1978/79 tra Squeeze, Buzzcocks e Chords.
Tutto molto fresco, spontaneo, sincero.

IL SENATO - Zibadone
Il Senato (il super gruppo composto da Luca Re, Fay Hallam, Andy Lewis e Alberto Fratucelli e Roberto Bovolenta dei Sick Rose) all'esordio sulla lunga distanza scrive il manifesto sonoro della propria esperienza artistica. Da influenze prevalentemente di gusto 60's si arriva a suoni psichedelici freakbeat di matrice 70's, ballate alla Small Faces di "Odgen's..", soul pop, un pizzico di glam, qualche oscura cover.
Uno Zibaldone artistico molto ben prodotto e realizzato che attesta la band anglo/italiana tra le realtà più mature e in progress dell'ambito.

DIRT ROYAL - Great expectations
Nostalgia di quel sound power pop/mod '79/punk rock di Purple Hearts, Chords, primi Jam, Buzzcocks, Jolt, Small World? La band di Brighton è in grado di proporci un perfetto sunto di quelle atmosfere in dodici nuovi brani originali, caratterizzati da una freschezza, un'urgenza, una "youth explosion" rara da trovare in circolazione. Un album di incredibile potenza ed efficacia.

LONG TALL SHORTY - Take it easy
La leggendaria mod band prosegue una carriera infinita con un nuovo ep di quattro brani.
"I'm with stupid" è un potente mod rock (tratto dall'ottimo albumn del 2018 "Lottsappopaz") seguito da una scarna versione del classico blues di Robert Johnson "Love in vain", la durissima mod punk song "Turn it up" (da "The sound of Giffer city" del 2009) e la splendida e travolgente "I wish you had bled" (una "Jumpin Jack Flash" punk rock). Tony Perfect ora Feedback e Derwent Jaconelli sono rimasti gli stessi, per fortuna.

THE RIOTS - The night before / The morning after
La band moscovita prima di sciogliersi aveva pianificato un nuovo album, rimasto inedito. Da cui sono estratti due grandissimi brani, tra Jam e i Secret Affair "Behind closed doors", con parti orchestrali. Un piccolo gioiello di classe ed energia.

THE GIFT - Beat the straim / Emily
Ottimo nuovo 45 per la band francese. Classico sound 79, chitarra, basso, batteria, vena melodica malinconica ma grande tiro elettrico. Immediati e diretti.

STYLE COUNCIL - Long Hot Summers
37 brani per un'elegante antologia, che pesca da tutta la discografia, con il meglio, due (trascurabili) inediti e la certezza che gli Style Council fossero una grande band.

STONE FOUNDATION - Is love enough?
Suadente e groovy funk soul disco nel sesto album della band inglese. Arrangiamenti dei fiati sontuosi e ospiti super cool come Paul Weller alla voce in un brano e alla chitarra, Durand Jones e Laville alle voci oltre a Mick Talbot e Steve White in parecchi brani.

VV.AA. - Martin Freeman and Eddie Piller present Jazz on the Corner two
Martin Freeman e Eddie Piller tornano a spulciare tra le loro preziose collezioni ed estraggono 24 brani di jazz antico e moderno, tra classici e oscure gemme.
Da Nina Simone a Chet Baker, Stanley Tuttentine e Geroge Benson si arriva al nostro Nicola Conte e Brian Auger, Roberta Flack e The Lyman Woodard Organisation.
Semplicemente COOL !

AA.VV. - Super Sonics
Una serie di compilation ha recentemente riportato alla luce episodi dimenticatissimi del glam rock degli anni 70, il cosiddetto “junk shop glam” (quei dischi che si trovavano ormai a pochi spiccioli nei junk shop, i mercatini dell'usato inglesi).
La stessa operazione viene ora ripetuta, per gli anni 90 del Brit Pop, dal DJ Martin Green che raccoglie in due volumi un'abbondante dose di quei gruppi sconosciuti. Che mischiavano art pop, freakbeat, influenze 60/psichedeliche ma anche elettronica e bizzarie varie. 40 brani curiosi, talvolta geniali, perduti per sempre.

AA.VV- 2 Tone: The Albums CD box set
Un box commemorativo che raccoglie i primi otto album con i tre classici degli Specials e gli introvabili lavori mai pubblicati su CD come la compilation “Dance Craze” (colonna sonora dell'omonimo film), “This are Two Tone” con il vero meglio di quell'attimo fuggente e i due album di Rico Rodriguez, trombonista degli Specials, con il suo puro rocksteady beat, con tanto di consueto esaustivo booklet.



ANTONIO BACCIOCCHI - Mod Generations
Nel 2009 usciva il mio secondo libro, MOD GENERATIONS.
Un viaggio attraverso la MUSICA MOD, quello che i mod ascoltano e ascoltavano, con una lunga serie di consigli sui dischi più importanti (dal soul al blues, dal jazz al rhythm and blues, northern e ska, beat, mod rock e brit pop).
Per lungo tempo esaurito e introvabile, vede ora la ristampa grazie a Interno4 Edizioni.
Nuova veste, con un'altra copertina, aggiornamenti e la copia del mio "Quaderno Mod" sul quale ho raccolto dal 79 e per qualche tempo ogni articolo riguardante la scena mod.
Dalle recensioni sulla stampa italiana, a riferimenti a scontri, articoli di "costume" e altro.
In più volantini di serate e tutte le copertine della fanzine FACES.

STEFANO SPAZZI - Arcipelago Mod
L'approdo della (sotto)cultura MOD in ITALIA.
Siamo nei primi anni 80 e sull'onda di Jam, "Quadrophenia" e della scena inglese, anche da noi mette le radici un movimento di estrazione britannica ma che trova in breve tempo centinaia, poi migliaia, di affascinati adepti.
STEFANO SPAZZI è andato pazientemente alla ricerca di quegli anni, scavando tra protagonisti, soprattutto rappresentanti della scena musicale.
Parlando direttamente con loro, cogliendone una visione matura, che, ancora, 40 anni dopo, ha tante cose da dire.
Si parla di Statuto, Underground Arrows, Four By Art, F104, Mads, Five Faces e tanti tanti altri.
Parlano Oskar e Naska degli Statuto, Roberto Falsetti e Stefano Bellezza degli Underground Arrows, Francesco Gazzara, Leo Mastropierro, Francesco Ficco dei Lager, Bruno Pisaniello, Flavio Candiani, Valerio Frezza, Roberto Stortoni, Marco Ciari, Claudio Vandini degli F104, Giorgio Lanteri dei Five Faces, Checco Garbari della scena bolognese (inclusa quella dei 60's), Stefano Steve Marzaroli, Tazio Roversi, Cesare Ferioli, Alessandro Forti.
E ancora la Glory Girl italiana per eccellenza, Clelia Lucchitta, Gene Guglielmi, protagonista nei 60's, Andrea Maccarone.

Da segnalare nel libro del giornalista musicale inglese (già frequentatore del Wigan Casino) IAN PENMAN "Mi porta a casa, questa curva strada" (tradotto da poco in Italia da Atlantide), di cui parlerò a breve, un saggio di una ventina di pagine, molto acuto e interessante: "A costo di fare la fame: le larghe vedute dei Mod".



Salva Merando tiene invece vivo lo spirito MOD nel suo canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC6qjamj5T71REMSt5QP_QHQ

Flavio Candiani nei suoi podcast mod: https://www.mixcloud.com/Cpt_Stax/

Not forgettin: http://modradiouk.net/

4 commenti:

  1. Grazie Boss. Incredibilmente, visto l'ambito, ci sono dischi che non ho proprio ascoltato neanche una volta, o addirittura non conoscevo (Dirt Royal ad es) In nota. Per quanto riguarda il box Mod di Piller, se lo avete comprato fisicamente in CD, avrete notato che ci sono due errori, una canzone sbagliata nel primo CD ed una mancante nel 3°. Informazione di utilità: la label (Demon, molto seria) sta spedendo i dischi corretti a chi ne fa domanda. Cercate sul sito o scrivetemi in privato Vi do la mail.

    Approfitto per augurare cose belle a tutti i casula.

    ps: non strettamente mod, anche se Andy lo è e lo è stato, il disco piu bello dell'anno è "Pocket Melodies" dei Moons. A casa mia forse supera addirittura "On Sunset".

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    1. Grazie della dritta Cpt Stax..e auguri a tutti i Casula e lettori del BossBlog!
      C

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  2. Sulla copertina dei Five Faces direi una foto del vecchio campo dei Bolton Wanderers, Burnden Park. Gli altri potrebbero essere WBA

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