giovedì, giugno 13, 2019
Pauline Boty
Pauline Boty è stata l'unica esponente inglese della POP ART, morta prematuramente a 28 anni.
Il suo lavoro era intransigente, sfacciato, caotico e spesso esplicitamente sessuale.
Su uno dei suoi quadri "54321", che prende il titolo da un brano di Manfred Mann, sigla del programma televisivo Ready Steady Go! e in cui è raffigurata la presentatrice Cathy McGowan - ha scritto, a caratteri cubitali, "Oh, for a fu ...".
Le sue opere erano spesso politiche, critiche verso il maschilismo imperante, facendone una proto femminista militante.
"Scandal 63" raffigurava provocatoriamente i protagonisti dello "scandalo Profumo".
Soprannominata la Brigitte Bardot di Wimbledon, Boty era la perfetta rappresentazione degli Swingin' 60's.
Ballerina a "Ready Steady Go!", accompagnò Bob Dylan in giro per Londra durante la sua prima visita in nell'inverno del 1962-63, quando l'allora sconosciuto cantante folk ebbe un ruolo in un film televisivo della BBC, Madhouse on Castle Street, diretto dall'allora amante di Boty, Philip Saville.
Ha interpretato una delle amiche di Michael Caine in "Alfie", e fu presentatrice in una delle prime riviste radiofoniche settimanali della BBC, intervistando, tra gli altri, i Beatles.
Nel giugno 1963 sposò l'agente letterario e attivista politico di sinistra Clive Goodwin.
Il loro appartamento, sulla Cromwell Road di Londra ovest, divenne un luogo d'incontro e luogo di festa per gli artisti d'avanguardia di quegli anni.
Nel 1965, Boty rimase incinta e durante un esame prenatale le venne diagnosticato un cancro. Rifiutò la chemioterapia, temendo che potesse danneggiare il suo bambino, e nel luglio del 1966, quattro mesi dopo la nascita della figlia, Katy, morì.
I suoi quadri finirono in un granaio in una fattoria nel Kent di proprietà di uno dei suoi fratelli, la sua attività dimenticata e a lungo ignorata e solo recentemente la sua opera è stata riscoperta.
La maggior parte delle opere di Boty sono in mani private con l'eccezione di alcuni conservati in musei inglesi.
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Cultura 60's
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