lunedì, gennaio 15, 2018
I gruppi che non si riuniranno mai
Il caro buon vecchio rock vive una stagione sempre più crepuscolare, dibattendosi nelle spire della nostalgia e della continua riproposizione di schemi consolidati. Rari i nomi che riescono a districarsi dal “già sentito”, ancora più quelli in grado di proporre qualcosa di veramente innovativo in questo ambito.
La senescenza di una musica tanto amata e altrettanto celebrata, porta all'inguaribile voglia di guardarsi alle spalle, ai “bei tempi” in cui uscivano dischi e gruppi rimasti nel mito e nella cultura, non solo sonora.
E così negli ultimi anni sono fioccate le reunion di decine di gruppi, spesso di secondo piano ma che hanno potuto cogliere una nuova primavera tra nostalgici e nuovi fan che non avevano avuto l'opportunità di vederli in azione nel giusto periodo.
C'è chi ha resistito stoicamente come i Rolling Stones, i Deep Purple o gli Who, continuando a macinare show di prima qualità e chi, come gli Eagles, pur, a quanto pare, non parlandosi l'uno con l'altro, ha proseguito con sostituti di vario tipo.
Ma in mezzo a questo riproporsi, spesso, purtroppo, in maniera patetica o, quando va bene, comunque lontanissimo dai fasti originari, c'è che insiste a dire di no. Anche di fronte a montagne di soldi e a prevedibili bagni di folla.
Ancora una volta sono stati i BEATLES a fare scuola.
Sciolto il gruppo alla giusta e fatale scadenza degli anni 60, rifiutarono offerte faraoniche anche per un solo concerto.
Collaborarono spesso tra di loro, addirittura John e Paul si ritrovarono qualche volta ma il gruppo non si riunì mai.
Solo negli anni 90 i superstiti Paul, George e Ringo si ritrovarono in studio di registrazione per incidere due brani lasciati da John su una cassetta, “Free as a bird” e “Real love”, che furono inseriti negli album “Anthology”, in cui raccolsero rarità di vario tipo della loro carriera.
Anche i PINK FLOYD, a parte la fugace apparizione al Live 8 del 2005, non hanno mai acconsentito di rimettersi l'uno a fianco dell'altro (tra David Gilmour e Roger Waters non corre buon sangue) e la scomparsa del tastierista Richard Wright ha definitivamente affossato la possibilità.
Sdegnosamente contrario a rimettere in pista i JAM è Paul Weller che ha definito l'ipotesi “un triste spettacolo di cabaret”. Si è riappacificato da poco con il bassista Bruce Foxton ma con il batterista Rick Buckler non parla più dal 1982. Questi ultimi due provarono a sfruttare la nostalgia di molti fan formando i From The Jam con un chitarrista sosia di Paul Weller (!) con risultati sconsolanti.
Anche per gli SMITHS si vocifera periodicamente di un riavvicinamento tra i due leader Morrissey e Johnny Marr ma il tutto viene puntualmente e categoricamente smentito.
Nel 2007 tornarono insieme per un concerto di beneficenza i LED ZEPPELIN, sostituendo il defunto batterista John Bonham con suo figlio Jason.
Da allora la speranza dei fan è stata sempre puntualmente raggelata dal cantante Robert Plant che, giustamente, continua a pensare che sia più opportuno guardare avanti e dedicarsi a cose nuove.
Che peraltro gli riescono benissimo, con album solisti sempre più convincenti.
I CLASH finirono malamente la loro carriera con progressivi allontanamenti, litigi, sbandamento totale. Continuarono poi a frequentarsi e a collaborare ma evitarono di ritornare insieme. Joe Strummer ne ha spiegato come sempre con commovente senso poetico le motivazioni di fondo, che trascendono ogni portafoglio più pieno.
“Quello dei Clash era un gruppo intimamente legato alla sua epoca.
I Clash non avrebbero potuto esistere prima o dopo.
Una volta passato il nostro tempo era come trovarsi arenati su una spiaggia dopo che l'onda si era ritirata. Sei sulla sabbia svuotato, stremato, a secco.
E il mare è lontano”.
Nessuna speranza nemmeno di rivedere il duo dei WHITE STRIPES.
Jack White ha iniziato una proficua carriera solista, la batterista (ex moglie) Meg White ha sposato il figlio di Patti Smith, non rilascia interviste e si è allontanata totalmente dalla musica.
Anche gli XTC hanno messo definitivamente la parola fine alla loro carriera. In modo del tutto pacifico con le due menti, Andy Partridge (in attività ma da un decennio silente) e Colin Moulding (totalmente disinteressato alla musica da tempo), ancora in contatto ma con nessuna idea di ricominciare.
Così come i R.E.M. che da qualche anno hanno deciso di seppellire la gloriosa sigla in modo consenziente e senza problemi reciproci, continuando individualmente varie attività.
Da tempo lontani dalle scene anche i DIRE STRAITS che non hanno mai preso in considerazione l'ipotesi di una reunion dichiarando di non avere tempo per operazioni nostalgia.
Si lasciarono alla fine degli anni 80 tra dissapori e rancori i TALKING HEADS geniale band che seppe fondere new wave, funk e world music. Il leader David Byrne venne definito dagli altri come incapace di relazionarsi con le persone in modo amichevole e con gratitudine.
Si trovarono di nuovo su un palco solo una volta, nel 2002, per festeggiare l'introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame. Byrne ha recentemente suggellato ancora una volta l'impossibilità di rivederli:
“Una reunion potrebbe essere un successo incredibile, non solo per una specifica generazione, ma per molte e diverse. Mi farebbe guadagnare un sacco di soldi e ottenere tantissima attenzione.
Tuttavia, sarebbe un bel passo indietro rispetto alla fama che mi circonda, ovvero di voler fare sempre cose diverse. Per questa ragione, sento di dover sacrificare qualcosa, che siano soldi o la reputazione o qualcos’altro, per essere in grado di fare più di quello che vorrei fare. In altre parole, non si può avere tutto”.
I GENESIS hanno vissuto numerosi cambiamenti di formazione e relativi mutamenti artistici. Occasionalmente tornano le voci su dischi e tour ma sia l'attività solista di Peter Gabriel che lo stato di salute precario di Phil Collins non lasciano presagire nessun futuro in questo senso.
Paradossalmente quelli che sembrano più inconciliabili potrebbero essere i più vicini a tornare insieme. I fratelli Gallagher sciolsero gli OASIS a suon di botte e hanno proseguito per anni con reciproci insulti diretti, spesso pesanti. Le carriere soliste funzionano discretamente ma non hanno mai lontanamente raccolto un briciolo dell'incredibile popolarità della band di Manchester.
Ed essendo persone avulse da tatticismi, rapporti tra avvocati e facezie riservate ai comuni mortali, non è escluso che, quando meno ce lo aspettiamo, si ritrovino per un lungo e affollatissimo tour mondiale.
Sempre a proposito di fratelli serpenti (in quanto a irritabilità) i Davies, Dave e Ray, membri dei KINKS, rimandano da decenni ogni possibilità di reunion della storica band inglese, dicendosene occasionalmente di ogni a mezzo stampa.
In Italia c'è chi spera di rivedere i CCCP ma non c'è alcuna possibilità in vista. In molti vorrebbero di nuovo i TIMORIA di Francesco Renga e Omar Pedrini ma anche in questo caso pare improbabile, perlomeno in tempi brevi.
Difficile che Max Pezzali e J Ax trovino la voglia di rimettere in piedi i nomi con cui sono decollati artisticamente, gli 883 e gli Articolo 31.
I RITMO TRIBALE si sono recentemente riuniti per una serie di concerti ma senza lo storico cantante Edda, ormai avviato ad una proficua carriera solista.
Finì ad avvocati e in maniera traumatica la carriera dei LUNA POP, quelli di “50 Special”. Cesare Cremonini ha ampliato la sua popolarità con una brillante attività a suo nome dalla quale sicuramente non tornerà indietro.
I POOH hanno più volte annunciato lo scioglimento, salutato i fan, suonato “l'ultimo-ma-proprio-l'ultimo concerto”, dopo 50 anni di attività.
Ma le collaborazioni incrociate sono già iniziate e non sarebbe certo una sorpresa ritrovarli con “l'ultimo-questa-volta-è-vero-lo-giuriamo” tour.
Infine il caso dei NEW TROLLS mitica prog band, poi approdata a sonorità più commerciali e fruibili che, a causa di mille litigi e contrasti, si è divisa in una serie di progetti, guidati dai vari componenti del gruppo. Varie incarnazioni che bene o male propongo o sempre lo stesso repertorio. E così in giro per l'Italia troviamo spesso contemporaneamente Il Mito New Trolls, La Storia dei New Trolls, Il Cuore New Trolls, La leggenda New Trolls. Ut UnoTempore poi diventati gli UT New Trolls e poi OF New Trolls.
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Mancano solo i New Trolls contro le Forze del Male e poi la serie è completa!
RispondiEliminaCi sono band che per motivi anagrafici non ho potuto vedere e un po mi spiace ma non esiste cosa più triste di una carnevalata rock alla Sex Pistols di qualche anno fa. Meglio il disco a quel punto.
Charlie
sempre meglio i dischi. Te li ricordi com' erano e non tradiscono mai lo spirito del tempo
EliminaTony hai ben centrato l'ambito e il soggetto, che apre a mille discussioni e opinioni (tutte sterili per altro, inclusa la mia)
RispondiEliminaTi disegno un triangolo equilatero come esempio, e per farti/vi capire che la mia opinione in merito non è "bianco o nero".... con nei tre angoli tre band che mi piacevano all'epoca, diversa estrazione, dimensione, diversa fama, e che per ragioni differenti, quasi opposte, e con esiti differenti, si sono riunute: POLICE DODGY e BUREAU
POLICE : riuniti sono per i soldi, tantissimi. Punto. Impatto artistico della reunion: zero.
DODGY : riuniti per campare, perchè altri del loro periodio si sono riuniti, e c'era una piccola richiesta nei circuiti "indie 90", etc etc.... Impatto artistico: altissimo, hanno dalla reunion realizzato 2 albums di materiale nuovo per me entrambi bellissimi. Impatto fama: basso, concerti dignitosi ma non certo quelli che, seppur in piccolo rispetto a altri contemporanei, facevano allora.
BUREAU : riuniti per la idea e passione di un loro fan, pochi concertini (erano già sfigatelli quando si erano formati), un album di brani nuovi altamente coraggioso e notevole (per me), impatto artistico : ottimo, con massimo rispetto (mio). impatto fama : sotto zero. Hanno litigato subito per classici problemi... chi cazzo sei nella mia vita, io vivo in USA, voi a Birmingham, Talbot vive sulla sua nordelectro rossa... zero riscontro dai pochi fans, etc etc. L'album stesso aveva un mixing insoddisfacente per alcuni membri ed è stato remixato in USA da amici del sassofonista, ce l'ho, piu brillante ma anche questo remix è stato (ho saputo dopo)una concausa del ri-scioglimento...
ahahah mitici i new trolls
RispondiEliminaA proposito dei Clash va detto che Joe Strummer ha più volte espresso come suo più grande rammarico l'aver licenziato Topper Headon e soprattutto Mick Jones tant'è che solo poco tempo dopo la fine dei Clash, collaborò a un album dei Big Audio Dynamite di Jones. Poco più di un mese prima della morta, durante un concerto coi Mescaleros alla Acton Hall, recentemente ristampato in doppio vinile, Jones era tra il pubblico e, talmente preso dall'esibizione, salì sul palco per suonare alcuni brani dei Clash nel bis. Sembra che tra le ultime cose prima della morte, documentate nel libro di Chris Salewicz, ci fosse stato il tentativo di Strummer di convincere Simonon a partecipare alla cerimonia per l'ammissione dei Clash alla Rock&Roll Hall of Fame, forse nella speranza di riformare la band.
RispondiEliminaPer quel che riguarda gli Smiths, la recente biografia di Johnny Marr racconta di come, dopo anni senza contatti, decise di mandare a Morrissey la foto della ragazza con la t-shirt di Hatful of Hollow, immortalata mentre affrontava la polizia sotto al Big Ben. Morrissey rispose compiaciuto, si incontarono in un pub e discussero di una possibile reunion senza Mike Joyce, si lasciarono con l'intenzione di Morrissey di rispondere alla proposta entro pochi giorni e, scrive Marr, "fu l'ultima volta che lo vidi". La foto in questione invece è stata pure utilizzata nella recente ristampa di The Queen is Dead, sostituendo perfino le storiche foto della band al Salford Lads Club scattate ai tempi da Stephen Wright.
Ot
RispondiEliminaMorta improvvisamente Dolores O'Riordan
R.I.P.