lunedì, dicembre 11, 2017
Massimo Pirotta - Le radici del glicine
In via Correggio 18 a Milano c'era una casa occupata in una ex fabbrica della Mellin.
I primi nuclei di persone e famiglie entrarono nel 1975, fu sgomberata nel 1984.
Era un luogo aperto, fulcro di mille incontri trasversali, una sorta di albergo per girovaghi ma anche e soprattutto un posto in cui si creava, si condivideva, si viveva un 'esperienza nuova.
Un laboratorio sociale che passò dalle esperienze dell'Autonomia a quelle dei primi punk organizzati milanesi.
Un ambiente in cui si mischiavano estremisti di sinistra e anarchici ma anche cattolici (che pensavano fortemente a sinistra).
Anni in cui si poteva ancora cambiare spesso lavoro.
Lì restò attivo per anni il VIRUS ma anche il VIDICON, ci passarono gruppi, artisti (dal Living Theatre a Nico a Basquiat a Keith Harding), si incrociarono migliaia di esperienze.
Molte vengono narrate in questo libro di MASSIMO PIROTTA, giornalista, scrittore, tra i fondatori del "Bloom" di Mezzago, attraverso testimonianze e ricordi di molti degli occupanti e dei protagonisti.
Libro prezioso che documenta una realtà lontana, inimmaginabile oggi.
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La casa è di chi l'abita
RispondiEliminaè un vile chi lo ignora
il tempo è dei filosofi
la terrà è di chi la lavora.