giovedì, maggio 25, 2017
Italia Skins di Flavio Frezza
E' nota e ovvia la complessità nell'addentrarsi nelle cosiddette SOTTOCULTURE senza correre il rischio di peccare di superficialità e approssimazione.
Tanto più se nascono e sviluppano "dal basso" sono infinite le sfumature, gli aspetti indefinibili, le particolarità impossibili da riportare correttamente a chi non ha vissuto o vive l'esperienza in maniera diretta.
Ancora di più se parliamo della cultura SKINHEAD, una delle più osteggiate e male interpretate, soprattutto a causa delle note derive nazi/fasciste e della triste fama di violenti, aggressivi e provocatori.
Flavio Frezza, da protagonista, riesce a restituirci invece un quadro attendibile, preciso, cronologico, didascalico, alla stregua di un saggio sociologico.
Il tutto in maniera lucida e distaccata.
Non facile quando si deve affrontare la profonda spaccatura tra chi andò a destra e chi a sinistra e chi cercò la "salvezza" nel concetto di "apolitico".
Ma in queste pagine ad esempio si chiarisce una volta per tutte che gli original skins non erano razzisti ma neppure troppo politically correct (come si dice oggi) e morbidi nei confronti dei pakistani ma come, allo stesso modo, certi episodi di violenza non fossero riconducibili ad una collocazione politica ma ad un contesto sociale, di strada, di quartiere.
Un testo essenziale per capire nel migliore dei modi la natura e l'origine di un movimento che ha vissuto fasi alterne, soprattutto in Italia, dove arrivò per la prima volta agli inizi degli anni '80, grazie all'insegnamento di gruppi come Nabat, Rough, Dioxina, Ghetto 84, Rip Off, Klasse Kriminale, SS 20 e tanti altri.
Altrettanto interessante la seconda parte del libro dove a parlare sono una trentina di skins ed ed ex skins italiani (peraltro ritratti in suggestive foto in bianco e nero alla fine del libro), ricordando, in modo schietto e senza peli sulla lingua la loro esperienza e soffermandosi sulle varie scene locali, sulla politica, le droghe etc.
Divertente, talvolta (positivamente) straziante, una testimonianza preziosissima.
Lo trovate qui:
https://www.facebook.com/HELLNATION-Store-143426122415136
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sempre interessante
RispondiEliminaC
Da ignorante in materia qualche nome di gruppo per approfondire la musica degli skinhead ?
RispondiEliminaDirei Sham 69, 4 Skins, The Business, Nabat , Klasse Kriminale e una bella compilation di reggae e ska della Trojan Records
RispondiEliminaCon i box della Trojan vai sul sicuro per quanto riguarda la musica straniera. Per rimanere in Italia oltre i nomi sopra citati pure gli Stab non erano affatto male
RispondiEliminaCharlie
4 skins
RispondiEliminaC