martedì, maggio 30, 2017
Get Back. Dischi da (ri)scoprire
Ogni mese la rubrica GET BACK ripropone alcuni dischi persi nel tempo e meritevoli di una riscoperta. Le altre riscoperte sono qui: http://tonyface.blogspot.it/search/label/Get%20Back
HUMBLE PIE - Smokin - 1972
HUMBLE PIE - Eat it - 1973
Una storia sfortunata e disordinata quella di uno dei primi supergruppi della storia del rock.
Steve Marriott aveva appena sciolto in maniera turbolenta gli Small Faces, il giovane Peter Frampton arrivava dal freakbeat degli Herd, il bassista Greg Ridely dagli Spooky Tooth mentre il batterista Jerry Shirley fu “prelevato” da Marriott dai suoi pupilli Apostolic Intervention, mod band psichedelica di scarso successo.
Gli Humble Pie furono una macchina da guerra live, passando anni in estenuanti tour.
Incisero anche una luna serie di album ma che non raccolsero mai il successo dovuto anche a causa di un approccio allo studio di registrazione sempre un po' approssimativo e dall'assenza di vere hit.
Dopo l'abbandono di Peter Frampton è Marriott a prendere le redini della band e inserire i suoni a lui più cari: soul e rhythm and blues con tanto di coriste prese dalla band di Ray Charles.
"Smokin" e "Eat it" sono due album solidi e affascinanti, spesso non lontani dal contemporaneo mood dei Rolling Stones e che dimostrano da dove hanno preso, paro paro, i Black Crowes. Rock duro, gospel , soul, un tiro comune a pochi la voce di Steve che spazza tutto, sorretto dalle Blackberries Billie Barnum, Clydie King, Venetta Fields.
STEVE MARRIOTT / RONNIE LANE - Majik Mijits
Se la storia degli Small Faces e delle ramificazioni successive dei suoi componenti è nota a molti, meno conosciuto è l’album dei MAJIK MIJITS, inciso nel 1981 da STEVE MARRIOTT e RONNIE LANE, riuniti per la prima volta dopo la fine degli S.F.
Ritrovatisi per un estemporaneo concerto al Bridgehouse Pub nell’East London il 1° settembre del 1981, accompagnati dai “Blind Drunk” (ovvero Mick Green alla chitarra, già con J.Kidd &the Pirates, Dave Hynes alla batteria (già con Mirage, Turquoise e Jawbone), Jim Leverton al basso (già con i Juicy Luicy e poi con i Packet of three di Marriott) e Winder K Frog (autore di alcuni pregevoli album solisti e turnista con Eric Burdon, David Gilmour, Joe Cocker), Sam Brown ai cori, Mel Collins , che ha suonato con tutti, da Clapton agli Stones, ai fiati, oltre alla partecipazione alle tastiere di Zoot Money), incisero poi 13 brani con la stessa line up (anche se la malattia non permise a Ronnie di suonare il basso ma solo di comporre le linee melodiche e farle eseguire da Jim Leverton).
Un brano a testa a base di ottimo 70’s rock dai richiami 60’s (stupendo “Last tango in Nato” di Ronnie, notevoli “Lonely no more” e “How does it feel” di Steve in pieno mood Small Faces) e commovente chiusura con una live version di “All or nothing”.
L’album è fresco, gioioso, energico, contagioso ma aspettò 20 anni per vedere la luce e fu pubblicato nell’indifferenza nel 2000 quando i nostri due eroi già se ne erano andati.
STEVE MARRIOTT - I need your love (like a fish needs a raincoat)
Raccolta di rarità e inediti lasciarti da Steve Marriott tra il 1975 e il 1991. Ci sono provini, due brani, non eccezionali, con Peter Frampton destinati alla reunion degli Humble Pie (che non si fece a causa della morte di Steve nel 1991), momenti molto minimali e grezzi, altri più completi come "Baby don't do it", una bella versione molto soul di "Tin soldier", una grande di "I just wanna make love to you" con fiati e tastiere.
Interessanti solo come documento storico (molto acerbi e approssimativi) i brani con i Moments e i Moonglows bands pre Small Faces in cui militò Steve.
Per i fans ventinove brani preziosi.
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per i completisti di Steve Marriott
RispondiElimina"Tin Soldier" box set e "Rainy Changes"
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