lunedì, marzo 04, 2013

La democrazia del web



La “vittoria” di Beppe Grillo e il M5S alle recenti lezioni viene sbrigativamente e costantemente definita dai media come “vittoria del web” e si spreca la terminologia “democrazia della rete” che determinerebbe una democrazia partecipata, costruita dal basso, dove l’accesso all’informazione non è più monopolizzato da oligarchie economiche e politiche.
Alessandro Vespignani (della Fondazione Isi di Torino) in un articolo su La Stampa sottolinea in TRE PUNTI (che ho sintetizzato e da cui ho estrapolato le parti che ritengo più interessanti) quanto la DEMOCRAZIA e la VERITA’ della RETE non siano così scontate:

1)
Tutte le reti sono dominate da un’ oligarchia di individui, che accumulano e controllano la maggior parte della capacità connettiva e di comunicazione della Rete stessa....
Meno del 20% degli utenti controlla e attira più dell’80% dell’attività comunicativa.
E’ un’oligarchia della comunicazione, non certo una Rete democratica - orizzontale - in cui tutti hanno la stessa voce.  

  2)
Uno degli effetti negativi più evidenti di questa oligarchia della comunicazione è il potere degli oligarchi stessi di far penetrare e diffondere nella Rete informazioni che altrimenti non sopravviverebbero in sistemi basati su una vera struttura democratica. 
In altre parole le idee o l’informazione che troviamo più comunemente in Rete non necessariamente devono considerarsi veritiere.

  3) 
La Rete ha iniziato a caratterizzare ogni momento della nostra giornata.
Non è più un mondo virtuale, isolato: è diventata parte del mondo fisico, ne è influenzata e lo influenza.
Dall’«astroturfing», che permette di simulare l’emergenza spontanea di movimenti sociali o politici che, in realtà, non esistono o l’evidenza che una buona parte - fino a un terzo! - delle recensioni dei consumatori sui siti Web - pensiamo ai libri su Amazon, alle applicazioni per iPhone o agli alberghi su TripAdvisor - siano in realtà dei «fake», strumenti creati per orientare il pubblico in maniera artificiale.
E’ ingenuo pensare che la Rete sia il paradiso dove saremo tutti uguali, dove le informazioni saranno sempre pure e tutti i contenuti accessibili.
Come ogni luogo sociale, anch’essa è animata da angeli e demoni. Non la si può conoscere davvero, se non si prendono in considerazione entrambi.
Troppo spesso in Italia se ne esalta il lato luminoso, dimenticando quello oscuro.

Forse dovremmo iniziare a chiederci il perché: conviene a qualcuno che non se ne parli? 

24 commenti:

  1. L'importante è per non criminalizzare la rete

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  2. Assolutamente no.
    Ma nemmeno, come è di MODA adesso, ritenerla la perfezione assoluta.
    Una volta si diceva "L'ha detto il giornale" , poi "L'ho sentito alla Televisione".
    Ora "C'è su inernet"

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  3. Niente ormai come la rete è un mare magnum dove non è semplice distinguere e selezionare. Purtroppo nelle scuole manca un progetto educativo che insegni ai ragazzini ad utilizzare al meglio i motori di ricerca e l'infinità di informazioni che arrivano dal web in modo critico. La maggioranza dei docenti (50 anni di età media) non riesce ad andare oltre wikipedia e facebook.

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  4. Il problema credo sia anche questo.
    Una mancanza di formazione soprattutto nella scuola dove internet (parlo per esperienza personale con un figlio alle medie) è ancora visto come qualcosa da utlizzare al di fuori della scuola stessa e non come integrazione ai testi scolastici (spesso abbondantemente superati)

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  5. Piccolo OT: su British Football Forum mi sono permesso di fare un lancio al libro del Boss e del Gallo quotando un topic aperto da un ragazzo di Torino dal titolo "Sir Paul was a toffeeman". Ovviamente appena andrà in distrubuzione sarà mia cura leggere e fare propaganda.
    Chiuso l'OT scusate.

    Charlie

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    1. Supergrazie !!!!
      Sono Toffe anche l'ex Beatles Pet Best, Ian Astbury dei Cult , Damon Minchella bassista degli Ocean Colour Scene e Nicola Roberts (Girls Aloud).

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  6. Brutte notizie per gli appassionati piacentini. Chiude Tuttolibri di Via Sant'Antonino ....

    GMV

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  7. E' toffe anche il Wite!

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  8. @ Gallo: ma oltre a quel rincoglionito di Ozzy c'è qualche rocker villans?

    Charlie

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    1. Cazzo si! Steve Cradock è dei nostri, il suo idolo era Tony Morley, uguale preciso a me.

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  9. Il Wite è Toffee a manetta, vi ho già raccontato di quando è scappato a far festa con i tifosi appena usciti da Goodison Park, senza dire nulla a nessuno e gettando tutti nella preoccupazione, quello scapestrato!!!
    bè a suo favore, devo ribadire, che quando è tornato (il giorno dopo) era in condizioni apparenti più che discrete. Giù il cappello.

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  10. Sottolinea apparanti, ma comunque Giù il cappello per Sir W The Toffeeman!

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  11. Apparanti era più casula! Gallo stasera secondo me è maiala, comunque sperare non costa nulla.

    Charlie

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  12. Ahahahah, Pib! Ormai quella sera è storia vecchia: per fortuna è lontana! ahahaah! Assolutamente sottolineo condizioni apparenti: ci tengo a precisare, visto che scriviamo on line, poi mi attribuiscono doti alcoliche che non ho: coi rischi che seguono ahahahah!

    W

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  13. Bellissima l'immagine d'apertura.

    Le tesi le condivido quasi in pieno e non aggiungo nulla.

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  14. Quanto è vero questo post, interessante analisi. Grazie Tony. Ciao!

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  15. La rete porta tanta fuffa come tanta roba buona. Solo che é più difficile distinguere in merito...scusate, ma c'e il cantante dei Negramaro che canta alla serata commemorativa di Dalla e devo correre in bagno a vomitare (ma non per Paolo Fresu, eh).

    Fabio T.

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  16. Ho visto solo 1 minuto di quella serata e ho spento immediatamente...cose del genere mi fanno solo rabbia !

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  17. Il momento migliore della serata Dalla? Morandi che dice a Bocelli:"Guarda questo video di Dalla che canta mascherato da cavallo...."!

    Fabio T.

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