Immerso in un'immagine artistica in bilico tra esistenzialismo e canzone romantica, nel 1977, Gino Paoli spariglia le carte con un album doppio di diciotto canzoni autografe in cui si addentra in tematiche "impegnate", dalla disillusione politica alla difficoltà del mestiere di musicista, consumismo, emarginazione.
C'è una forte vena jazz ma anche pennellate blues, canzone d'autore e influenze latine.
Al suo fianco eccellenze della scena jazz e session men sopraffini come il batterista Gianni Cazzola (che suonò tanto per Mina che per Billie Holiday, Chet Baker, Gerry Mulligan, Dexter Gordon, Lee Konitz, Sarah Vaughan) o il pianista Renato Sellani (Chet Baker, Lee Konitz, Sarah Vaughan, Enrico Rava, Dizzy Gillespie, Tiziana Ghiglioni).
Un lavoro anomalo, soprattutto per l'epoca, ancora ricco di grande fascino ed eccellenti canzoni.
mercoledì, dicembre 10, 2025
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