L'amico Pier Tosi ricorda la figura di JIMMY CLIFF, recentemente scomparso.
E' scomparso il 23 novembre a 81 anni per le complicazioni di una polmonite Jimmy Cliff, uno degli artisti reggae piu’ noti a livello mondiale e uno dei primissimi artisti giamaicani ad esportare con successo la cultura musicale del suo paese ed ad interagire alla pari con musicisti di culture diverse.
Il suo vero nome era James Chambers ed e’nato il 30 luglio del 1944 in condizioni di povertà nello sperduto villaggio di Adelphi Land nel parish di St.James, non lontano da Montego Bay.
Jimmy scopre l'espressione musicale in tenera età in chiesa ma rimane folgorato dal R&B americano suonato dalle radio e dai sound systems ed a circa sei anni iniza a comporre le prime canzoni.
Dopo aver ben figurato in alcuni talent shows nella sua comunità a circa sedici anni raggiunge con il padre la capitale Kingston per proseguire gli studi ma incomincia a registrare alcuni brani usati dai sound systems come esclusivi e si lega al produttore di origine cinese Leslie Kong per il quale registra i suoi grandi successi dell’era ska tra i quali la numero uno ‘Hurricane Hattie’, ‘Dearest Beverley’, ‘King Of Kings’ e ‘Miss Jamaica’.
Durante questo periodo, Jimmy conosce Bob Marley e sara’ proprio lui a presentarlo a Lesle Kong, il producer per cui Bob registrera’ i suoi primi due singoli nel 1963.
Il suo talento lo lega a personaggi importanti della scena giamaicana come il bassista e band leader Byron Lee, a sua volta legato al giovane politico conservatore Edward Seaga: grazie a Lee Jimmy diventa uno dei proncipali giovani cantanti ska, si esibisce spesso in concerti e tours dell'isola ed ha anche l'opportunità di aprire gli shows giamaicani di personaggi come Ben E.King e Ray Charles.
Nell'aprile del 1964 parte addirittura per New York con Byron Lee & The Dragonaires, i suoi colleghi Prince Buster, Monty Morris e Lloyd Charmers e vari ballerini come parte di un piano del ministero della cultura giamaicano di popolarizzare lo ska e la sua danza negli USA.
I loro concerti alla World Fair ed in vari locali della città sono ben accolti ma in realtà il piano non sortirà gli effetti sperati.
Il giovane cantante ha una voce bellissima ed un grande talento: Jimmy ha appreso appieno la lezione dei grandi cantanti soul americani ed il suo stile caldo ed al contempo sofisticato lo porta all’attenzione dell'imprenditore giamaicano Chris Blackwell che lo vuole come parte della sua Island label, l’etichetta che sta producendo grandi talenti anche in campo rock come Spencer Davis Group ed in seguito Traffic, John Martyn e Jethro Tull e che come è noto lancerà anche Bob Marley ed altri artisti reggae.
Quando la musica giamaicana è ancora agli albori la mossa di Blackwell è di lanciare Jimmy come cantante soul e R&B attraverso una dura gavetta di concerti inglesi e francesi che lo vedono condividere il palco spesso con i compagni di etichetta Spencer Davis Group e con personaggi come The Who (pare che il giovane Pete Townshend diventi un grande fan di Jimmy) o Jimi Hendrix Experience.
Nel 1967 esce il suo primo album 'Hard Road To Travel' ed è un disco di pop dalle venature soul prodotto dal giovane Jimmy Miller, producer che lascerà in seguito segni indelebili nella cultura pop mondiale lavorando con Rolling Stones e Motorhead fino a produrre 'Screamedelica' dei Primal Scream prima di scomparire prematuramente a metà degli anni novanta.
L'album viene pubblicato anche negli USA nel 1969 dall'etichetta Veep con il titolo 'Can't Get Enough Of It' ed una scaletta leggermente differente. Il grande successo tarda ad arrivare ma queste importanti esperienze fanno maturare il giovane artista giamaicano.
All'inizio del 1969 Jimmy viene invitato in Brasile a rappresentare la Giamaica all’International Song Festival con il suo brano 'Waterfall': il festival non va particolarmente bene ma 'Waterfall' è un grande successo nel paese della Bossa Nova e la sua energia e spontaneità gli danno un enorme successo esteso anche ad altri paesi del Sud America.
In Brasile registra con musicisti locali il suo secondo album 'Jimmy Cliff In Brasil', costituito di classici contemporanei brasiliani con le liriche tradotte in inglese ma anche 'Serenou' cantato in portoghese.
La gioia di condividere la sua musica in Brasile gli da l’ispirazione per scrivere ‘Wonderful World, Beautiful People’ che con ‘Vietnam’, brano che ispira addirittura Bob Dylan, farà parte del suo bellissimo eponimo album del 1969 realizzato dalla Trojan Records.
Un'altra importante esperienza di questo periodo è la registrazione dell'album 'Another Cycle' registrato ai Muscle Shoals Studios, uno dei templi dei soul del Sud degli USA insieme ai grandi musicisti che gravitano in quegli studi.
Ancora una volta si tratta di un lavoro privo di ritmi giamaicani e che contiene la meravigliosa 'Sitting In Limbo' e sempre in Alabama registrerà anche 'Many Rivers To Cross', uno dei suoi brani della vita.
Un'altra straordinaria occasione di Jimmy Cliff sta per arrivare: già nel 1970 il regista giamaicano Perry Henzel lo contatta per proporgli di comporre brani per un film da ambientarsi in Giamaica il cui scopo è raccontare la complicata realtà dell'isola.
Jimmy accetta di buon grado ma oltre al coinvolgimento come musicista Henzell gli affida il ruolo di protagonista di ‘The Harder They Come’ dove interpreta il rude boy Ivan, un country boy che si scontra con la dura realtà urbana di Kingston, ha ambizioni musicali ma diventa quasi suo malgrado un criminale dalla fama leggendaria.
Questo capolavoro esce nel 1972 e porta alla ribalta di tutto il mondo la complessa realtà giamaicana e la vitalità della sua musica.
Diventa un cult movie globale (l'edizione italiana sarà intitolata 'Più Duro E', Più Forte Cade') e la sua colonna sonora uscita nel 1973 e contentente le sue ‘Many River To Cross’, ‘You Can’t Get It If You Really Want’, 'Sitting In Limbo e ‘The Harder They Come’, oltre ad altri classici di personaggi come Toots & Maytals, i Melodians e gli Slickers avrà una importanza incalcolabile nella popolarizzazione globale del reggae.
Questo periodo e’ il piu’ intenso della sua carriera: lascia la Island e si accasa alla EMI per cui escono tra il 1973 ed il 1974 grandi album come ‘Unlimited’, 'Struggling Man' ed 'Home Of Exile'.
La sua musica ha in questo periodo la spontaneità e l'autenticità del grande reggae che sta emergendo ma anche un taglio globale che arriva dalle sue importanti esperienze dandogli la capacità di comunicare in modo universale.
Per tutta la decade comunque continua a produrre ottima musica nel suo inconfondibile stile adattandosi tuttavia al roots reggae popolarizzato da Bob Marley e Peter Tosh ed a portare i suoi bellissimi spettacoli in giro per il mondo.
Già dai primi anni ottanta inizia una lunga serie di apprezzate apparizioni anche in Italia.
Nel 1983 ritrova l’enorme successo mondiale con il pop-reggae di ‘Reggae Night’, un po' vituperata dagli hardcore reggae fans e nel resto della sua carriera continua a cercare il successo commerciale attraverso altri singoli molto 'leggeri' ed a fondere la sua musica con altre tradizioni musicali come per esempio il Samba.
Durante gli anni ottanta e novanta torna infatti spesso in Brasile per soggiorni spesso anche piuttosto lunghi ed a pubblicare nuovi albums con regolarità.
Nel 1986 vince un Grammy Award di categoria con 'Cliff Hanger', disco che in linea con i gusti del momento ha pesanti apporti elettronici che non reggono molto il test del tempo.
Da segnalare il suo secondo Grammy vinto nel 2012 con 'Rebirth', bellissimo disco prodottogli da Tim Armstrong dei Rancid e che contiene una bella cover di 'Guns Of Brixton' dei Clash.
Prima della sua scomparsa Jimmy duetta anche con Joe Strummer in 'Over The Border'.
L'ultimo album realizzato da Jimmy Cliff è 'Refugees' del 2022.
lunedì, dicembre 01, 2025
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