mercoledì, aprile 02, 2025

Carnascialia

La musica italiana degli anni Settanta ha sperimentato tantissimo, incrociato esperienze, scavato nella tradizione, ammodernandola con nuove influenze, contaminazioni, creando stupendi ibridi di bellezza irripetuta.
Erano tempi in cui quell'autarchia imposta dall'abbandono dei gruppi stranieri del suolo italico, favorì lo sviluppo di esperienze autoctone, lasciandoci capolavori troppo spesso dimenticati.

Pasquale Minieri (chitarra, basso, voce) e Giorgio Vivaldi (percussioni, flauto), ex componenti del Canzoniere del Lazio, nel 1979 incisero questo unico album della breve esistenza del progetto Carnascialia, circondandosi di eccellenze del tempo, da Demetrio Stratos a Mauro Pagani, Danilo Rea, Carlo Siliotto (oltre a Carlo Siliotto (violino), Clara Murtas, Nunzia Tambara, Piero Brega, Luciano Francisci, Tommaso Vittorini, Maurizio Giammarco, Marcello Vento, Pablo Romero.

Un lavoro che parte da basi di folk tradizionale ma che si sviluppa in momenti jazz, fusion, nelle sperimentazioni vocali di Demetrio Stratos (in "Fiocchi di neve e bruscolini" e nell'ipnotico "Kaitain"), nel proto ambient di "Almeisan", in una serie di ibridazioni musicali, figlie di quegli anni ma ancora di grande attualità sonora e creativa.

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