Un aggiornamento, a cura del nostro inviato a Dublino, MICHELE SAVINI, sulle vicende dei KNEECAPP.
In particolare sulla vittoria giudiziaria contro il Governo Britannico e sul loro recente film autobiografico.
“Ogni parola pronunciata in gaelico... è un proiettile sparato per la libertà irlandese”.
La citazione è il mantra che accompagna la narrazione del film dei KNEECAP, il chiacchieratissimo lungometraggio autobiografico che narra la nascita del gruppo hip hop di Belfast e che sta riscuotendo tantissimo successo un po’ dappertutto.
Leggendo recensioni in giro per il web, il giudizio sembra essere unanime e dopo aver visto il film confermo quanto già detto un po’ dappertutto:
KNEECAP è un misto tra Trainspotting e 8 Mile di Eminem, con più cocaina, ketamina e la lingua Gaelica come tematica principale del racconto.
La performance di Michael Fassbender, che interpreta i panni di Arlo, padre di uno dei due protagonisti ed ex paramilitare repubblicano che ha simulato la sua morte per eludere le autorità britanniche, è brillante e guida in maniera egregia la narrazione e anche i due giovani rapper, per quanto non siano attori navigati, danno prova di grande abilità e credibilità nell’ interpretare sé stessi.
La storia, per quanto un po’ romanzata, racconta la nascita del gruppo in maniera esilarante intrecciandosi abilmente con la campagna a favore del riconoscimento della lingua gaelica in Irlanda del nord (Irish Language Act del 2022), gli attriti con un’organizzazione di dissidenti vigilanti repubblicani legati all’IRA e tutto ciò che ruota intorno alla vita di due ventenni: musica, divertimento, ragazze e droga.
Tanta droga.
L’uso obbligatorio dei sottotitoli durante la visione (a meno che non siate fluenti in gaelico) e il prevedibile finale, non intaccano minimamente il giudizio su un film che per un 1 ora e 45 minuti sa offrire una perfetta combinazione di sacro e profano accompagnata da un umorismo sfrenato e a tratti esilarante che ti lascia incollato allo schermo.
Qui di seguito il trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=Bwt_jWBBtik
La pellicola è anche in lizza per essere la rappresentante irlandese agli Oscar 2025 per la categoria Miglior Film in Lingua Straniera.
L’idea di una loro presenza alla cerimonia degli Academy Award 2025 è tanto allettante quanto improbabile, visto le loro note posizione politiche sventolate palesemente ad ogni esibizione pubblica e a maggior ragione dopo la notizia apparsa stamane un po’ su tutti i giornali d’oltremanica.
I Kneecap hanno infatti vinto la causa legale per discriminazione contro il Governo Britannico reo di avergli negato l’accesso a dei finanziamenti pubblici a causa delle loro convinzioni politiche.
Il giudice ha stabilito che la decisione iniziale di bloccare i £14000 (circa 16000 Euro) era “illegittima e proceduralmente ingiusta” tanto che lo stesso governo britannico ha anche dovuto porre fine alla questione con un comunicato specificando che “per ridurre i costi e proteggere i contribuenti da ulteriori spese, non continueremo a contestare la decisione del giudice sul caso Kneecap”.
Non si è fatta attendere la risposta della banda rappresentata da DJ Provaj che, con addosso l’immancabile passamontagna tricolore, fuori dai cancelli della corte suprema di Belfast ha rilasciato ai giornalisti lo statement finale della band che pone la parola fine (???) su questa discussa vicenda.
“Amici Gaelici,
oggi, il tribunale del governo britannico a Belfast ha stabilito che lo stesso governo britannico ha agito in modo illegale impedendo il finanziamento ai Kneecap. Per noi tutta questa faccenda non riguardava affatto le 14.250 sterline (avrebbero potuto essere 50 centesimi).
La motivazione era l'uguaglianza.
Un attacco alla cultura artistica, un attacco al Patto del Venerdì Santo stesso e un attacco ai Kneecap e al nostro modo di esprimerci.
Oggi stesso devolveremo l’intera somma a delle organizzazioni giovanili di Belfast che lavorano con le due comunità per creare un futuro migliore per i nostri giovani.
£ 7.125 verranno destinati a 'Glór Na Móna' a Ballymurphy e £ 7.125 andranno a 'RCity Belfast' sulla Shankill Road.
L'ex segretario di Stato Kemi Badenoch e il suo dipartimento hanno agito illegalmente, questo è ormai un dato di fatto.
A loro non piace il fatto che ci opponiamo al dominio britannico, che non crediamo che l’Inghilterra serva a qualcuno in Irlanda e che le classi lavoratrici di entrambi i lati della comunità meritino di meglio; meritano finanziamenti, meritano servizi adeguati di salute mentale, meritano di celebrare la musica e l’arte e meritano la libertà di esprimere la nostra cultura. Hanno infranto le loro stesse leggi nel tentativo di mettere a tacere i Kneecap.
Il motivo era che non gli piaceva la nostra arte, in particolare il nostro bellissimo poster del tour del 2019 con Boris Johnson su un razzo.
A loro non piacciono le nostre opinioni, come la nostra opposizione al “Regno Unito” stesso e la nostra fede in un’Irlanda unita, il che è un nostro diritto.
Non gli piace affatto che siamo totalmente contrari a tutto ciò che rappresentano, incarnato in questo momento dalla loro partecipazione al genocidio che si sta verificando a Gaza.
Ciò che hanno fatto è stata un’azione di tipo fascista, un tentativo di bloccare l’arte che non va d’accordo con le loro opinioni, dopo che un organismo indipendente aveva preso una decisione di concedere i fondi. I loro stessi tribunali si sono ora espressi in nostro favore, cosa che sapevamo fin dall’ inizio.
Hanno cercato di metterci a tacere e hanno fallito.
Vogliamo ringraziare enormemente i nostri avvocati per il lavoro svolto.
All’inizio della causa ci dissero che le possibilità di vittoria erano talmente alte che era “come un calcio di rigore senza il portiere”.
Ed effettivamente lo è stato … palla in rete!!!
Free Palestine!
Kneecap X“
Non succede, ma se arrivano agli Oscar, preparate i popcorn.
mercoledì, dicembre 04, 2024
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