lunedì, luglio 06, 2015

Paul Weller live al Vittoriale 5 luglio 2015



E' una delle giornate più calde e afose che mi ricordi in vita mia (già di per sè piuttosto lunga).
Con il prode Cpt.Stax è sufficiente salire la breve rampa che dal parcheggio porta al Vittoriale per essere grondanti sudore come fontane.
Siamo in considerevole anticipo ma l'occasione di poter INTERVISTARE PAUL WELLER è troppo invitante per permetterci ritardi di sorta.
Nell'attesa si chiacchiera con un po' di mods, affini e appassionati vari che incominciano ad arrivare.
L'intervista arriva grazie a Classic Rock, all'Amico Enrico (che mi apre sempre tante porte) e a Gianni e Giordano Copparoni di Warner.
Alle previste 18 Paul e band sono ancora alle prese con il sound check: risuonano "Long time", un improvvisato blues, un'interminabile session liquida psichedelica che bene accompagnano l'umidità intollerabile e le due birre medie che non hanno fatto in tempo ad arrivare allo stomaco e già sono evaporate.
Cresce anche la tensione perchè i tempi si allungano e il timore che salti l'intervista si fa strada. Ma ecco Giordano che ci invita ad entrare nei camerini sotto il palco. Ci passano davanti Andy Lewis, grande amico di Cpt e Steve Cradock e Andy Crofts, ci accomodiamo nel camerino di Paul.
Un bouquet di rose, una tazza di tè (freddo spero..), una borsa con un paio di CD che sbircio (una compilation di Mojo e uno con la scritta "jazz").
Arriva Paul, a torso nudo, abbronzato, in formissima, fisico invidiabile, cordialissimo, affabile, ci saluta calorosamente, si ricorda (finge?) di me e di Cpt.
Sul bloc notes ho ricopiato a biro le domande preparate meticolosamente e tradotte dal Cpt e parto nel mio incerto inglese, balbettando un po'.
Paul è concentrato, attento, risponde con cura, mi fissa sempre negli occhi e non è facilissimo reggere il suo sguardo (soprattutto per chi ne subisce così tanto il fascino artistico).
Le domande sono state pensate a lungo, le risposte molto belle, intense, accurate.
Le leggerete a settembre su CLASSIC ROCK.
Voglio solo anticipare che a una delle mie solite domandine stupide finali, quella su chi vorresti al tuo fianco in una band ideale, non ha esitato a dire SMALL FACES...soddisfazioni...
Lasciamo Paul con foto di rito e una poderosa, franca e virile stretta di mano e per cena un'altra birra media.

IL CONCERTO

Inutile dire su quanto sia suggestivo il teatro del Vittoriale, gremito in ogni ordine di posti (con l'eccezione della sezione STAMPA in cui sono stato relegato, piena di sedie vuote riservate a giornalisti accreditati..desolante...).
Si inizia poco prima delle 21.30 (ed è cosa buona e giusta), quando restano ancora le ultime flebili ore del giorno.
Prima mezzora in buona parte dedicata al nuovo "Saturns pattern" con suoni poderosi e una ricchezza di arrangiamenti mozzafiato.
La band gira a mille, soprattutto su una versione dilatata e potentissima di "Into tomorrow".
Ci sono piccole chicche inaspettate come "Wild blue yonder", "Brand new toy" o "The attic" da "Sonik Kicks".
Inutile dire come il cuore sobbalzi quando partono "You do something to me" o "Start!".
Band superba, Weller con una voce piena, soul, sicura e francamente in costante miglioramento e che sfoggia qualità chitarristiche troppo spesso sottovalutate.
I bis ci riservano una inusuale "Out of the sinking" e un finale da lacrime con "My every changing moods".
Quasi due ore di concerto, 20 brani e la consapevolezza di trovarci davanti ad un artista sempre IMPREVEDIBILE, in costante evoluzione e soprattutto ancora fresco, vitale, pulsante.

Torno nella notte buttando giù un litro e mezzo di Tè alla pesca, i Selecter e Jimmy Cliff che girano nell'autoradio, il cuore e l'anima rinvigoriti.
L'8 luglio è a Pordenone e il 9 a Roma....devo dire altro ?

19 commenti:

  1. Location sublime. Il palco ha alle spalle il lago, davanti l'immenso parco del Vittoriale.tramonto sale la band, il livello dei musicisti è stratosferico, la perfezione cronometrica di un orologio atomico. poi lui..Paul Jhon William Weller da Woking, in forma smagliante sforna, due ore di energia e poesia. Come diceva il compianto Mario Brega ' ste mano possono essere fero o ponno esse piuma'...

    Giampoalo The Crew E. M. U.

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  2. C'era anche Bonetti, era da intervistare assolutamente.

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    1. Grande! che invidia..la location davvero spettacolare
      Sono felice che Paolino sia cosi carico e in forma
      C

      (Gallo..intervistare Bonetti?)

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  3. a "compensazione" delle prevedibili brutture viste non solo sulla bancarella ma anche all'interno del bar dove ci siamo idratati... un album tosto di thee cee cees (andy lewis, uno dei bluetones, membri dei thee faction ed altro "revolutionary socialism britannico" che ti devo dare alla prima occasione (o te lo mando come files)

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  4. ps: tony sintesi perfetta, è stato tutto super, ed un privilegio davvero assistere ad una intervista del genere. thanks!!

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  5. Dalla foto la location pare spendida e sicuramente così sarà.
    Ciò detto il Tè Freddo alla pesca a fine serata è poco casula...pochissimo :-)

    Charlie

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  6. Tre medie per cena. E alla fine ero disidratato. E guidare due ore con una altra birra...e avevo anche perso la patente...

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  7. cazzo!!!!!
    Paul sembra il Rama di qualche anno fa'........
    Antonio, un'anteprima dell'inervista no? Facio una fatica della madonna a comprare il cinghial magazine......
    Va' be, in via del tutto eccezionale si compra il numero di settembre. Al massimo ti chiedo il rimborso! Ahahahahaha.
    Questa estate mi sto' perdendo un sacco di bei concerti, neh.....e allora, stiamo dando gli ultimi giri alla band e poi il 9 di agosto........mi sposo.
    Bella estate, eh.....

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    1. Ha ha ha ha ha ha vero, non fosse per i centimetri...
      Gran bella novità, auguri fin d'ora

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  8. .....e sto' caldo mi fa' anche scrivere con il culo.

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  9. L'ho intervistato io Bonetti anche secondo lui band superba

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    1. ..Il Plumbe era lì con il mio vicino di casa con cui va a qualsiasi forma di concerto come si deve!!..beeelllaaa!!

      ..Clodoaldo

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  10. L'intervista la devo ancora riascoltare bene. Parla strettissimo, veloce e non ho capito tutto. E cazzo, ti fissa negli occhi costantemente: non è facile per un fan....
    Tra le altre cose gli ho chiesto il senso di sentirsi MOD a 57 anni. E lui mi ha detto che il mod, come altre "sottoculture" è una RELIGIONE, è la nostra religione...sono rimasto a bocca aperta e commosso....

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