venerdì, dicembre 10, 2010
"Setting sons". Il peggiore album dei Jam
A seguito di una serie di discussioni relative all'affermazione che "Setting sons" sia il PEGGIOR ALBUM dei Jam, confutata da tanti, vado a dimostrare il perchè (dopo ripetuti ascolti dell'album in questione).
Dopo il doppio esordio a base di elettrica urgenza e spontaneità di “In the city” e “This is modern world” e la successiva sorprendente maturazione con “All mod cons”, il quarto album dei Jam esce nel novembre del 1979.
“Setting sons” partì basato su un’idea di concept (addirittura Weller padre e figlio preventivarono di accompagnare il tutto con un libro), ma che venne poi abbandonata e di cui si trova traccia solo in alcuni brani dell’album.
Registrato in fretta e furia per assolvere agli imminenti impegni di tour già preventivati, trovò Weller e la band senza brani sufficienti per un album.
Ricorda Foxton: “Era una specie di ‘imparalo e registralo” allo stesso tempo.
Letteralmente imparavamo un brano la sera e lo registravamo il giorno dopo”
E’ un lavoro piuttosto cupo, a partire dal sound, che abbandona l’immediatezza degli esordi e la pulizia di “All mod cons” e dei singoli precedenti (“Strange town” e “When you’re young”).
La chitarra è spesso secca, quasi hard, il basso di Foxton metallico.
Non meglio la batteria di Buckler e la stessa voce di Weller, molto “chiusa”.
Dei dieci brani due erano già usciti su singolo, “Eton Rifles” un mesetto prima e “Smithers Jones” (in versione non orchestrale come retro di “When you’re young”) e l’album si chiude con una buona, ma francamente inutile e fuori contesto, versione di “Heatwave” di Martha and the Vandellas, molto vicina a quella degli Who.
Ma il resto del lavoro non brilla, neanche a livello compositivo.
Brani come l’iniziale “Girl on the phone”, la ballata elettrica “Wasteland” o la mini opera (originariamente concepita più lunga) “Little boy soldiers” potevano essere funzionali ad un album più esteso, ma in questo contesto risultano trascurabili.
La versione orchestrata di “Smithers Jones” di Foxton, oltre ad essere pomposa, è la classica riedizione delle tematiche care a Ray Davies sul grigiore delle “persone normali” (già e molto meglio espressa in “Mr.Clean” solo un anno prima su “All mod cons”).
Rilucono “Eton rifles”, poderoso rock blues o l’incedere cattivo di “Saturday kids”, ma “Burning sky”, “Thick as thieves” e “Private hell” sono episodi tetri, cupi, pesanti che contrastano fortemente con i Jam che ritroveremo poi nel fresco, solare e beatlesiano “Sound affects”, nell’omaggio soul di “The gift” o nella stessa “Going undeground” che seppure non particolarmente allegra, ritrova solo qualche mese dopo quella verve melodica rimasta imprigionata in questi solchi.
La possibilità di registrare con più tempo e con più cura avrebbe dato sicuramente maggiore lucidità al lavoro, avrebbe evitato certi riempitivi e aggiunto cose migliori.
E’ d’accordo lo stesso Weller :
“Ero veramente infelice di “Setting sons”. Avrebbe potuto essere un altro gruppo, il sound era orribilmente professionale. Non mi è mai veramente piaciuto.
In questo senso “Setting Sons” si configura come l’album meno riuscito e convincente della discografia dei JAM.
Potenzialmente in grado di essere tra i migliori, concretamente affrettato, incompleto e lontano dal Jam Sound.
L’album arrivò al quarto posto in Inghilterra (il singolo ”Eton rifles” al terzo) e fu accolto piuttosto favorevolmente dalla critica, anche se furono in molti ad indicarlo come il “primo album solista di Paul Weller”.
La scultura in copertina è del 1919 ed è opera di Benjamin Clemens.
La foto sul retro è realizzata a Brighton.
Non accreditato, alle tastiere e al piano c’è il futuro Style Council Mick Talbot.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
io me lo ascolto periodicamente e non mi dispiace affatto.. girl on the phone, saturday kids le mie preferite...e sono pure quasi 30 anni che lo sento...
RispondiEliminaMa infatti non è brutto, ma è il PEGGIORE dei Jam
RispondiEliminaSono d'accordo. Saltuariamente un buon disco ma il meno riuscito di una discografia esemplare.
RispondiEliminaRicordo ancora la delusione quando lo misi sul giradisci novemila anni fa.
Oggi lo riascolto e penso che tutto sommato non sia così disastroso come sembrava allora... Epperò poi metti "Sound Affects" e capisci che... nei giorni si Setting Sons, i ragazzi erano proprio stressati.
Riporto un ansa uscita 10 minuti fa, relativa a questo post:
RispondiElimina"Secondo l’Associazione Pane, Pheega & Testi dei Jam" <..> ha costituito offesa pubblica alla religione Petemeadiana metodista e incitamento all’odio inframodernista, e si configura come reato ai senso dell’articolo 69bis del Codice Penale, che punisce l’offesa e lo scherno nei confronti di albums mod storici mediante farneticazioni pubbliche o scritte. La querela è stata presentata anche nei confronti dell’ateneo (anzi ateoneo) organizzatore "Blog Tony Face", e la sanzione prevista prevede la defenestrazione del autore da parte dei suoi stessi adepti"
per quando mi riguarda, mi riservo invece di avere un po di tempo per controbattere le infamanti accuse passo per passo.
RispondiEliminaLaters F.
Feega. Argomentatemi PERCHE' questo non è il PEGGIOR album dei Jam.
RispondiEliminaI Gulag sono pronti !!
Cremonini per 24 ore su 24. Attenti !
Side-effects del SOCIALISMO REALE....
RispondiEliminaha ha ha ha ha
il peggior album dei Jam resta, nonostante tutto, "The Modern World", seguito (dal basso) da "In The City" e poi, mio malgrado perchè lo amo, "The Gift".
RispondiEliminaLe accuse che fai a "Setting Sons" di incompletezza sono vere, è un opera incompleta e ci sono alcuni fillers, ma sotto questo punto di vista lo è stato ancor di più "The Gift".
dopo proseguo F
"The gift" è parecchie spanne sopra, non fosse per "Town called malice", "Ghosts", "Carnation" e comunque lo sviluppo che lasciava intravedere verso una soul funk music ai tempi solo accennata in annacquati esempi infarciti di elettronica.
RispondiEliminaI primi due sono l'urgenza giovanilista mod punk.
Rimprovero a "Setting sons" la potenzialità di certi brani, la possibilità che avevano i Jam di fare un album SUPER, senza alcuni orpelli inutili ("Heatwave" è da lato B di un 45 , "Wasteland" e "Girl on the phone" da outtakes in un cofanetto celebrativo, "Little boy soldiers" lo stesso).
Ma è soprattutto il SOUND assolutamente NON Jam.
Secondo me è importante pensare alla produzione. Nei paesi anglosassoni, infatti, il produttore non è chi caccia la grana ma chi crea il sound e gli arrangiamenti per il disco.
RispondiEliminaDetto questo, "setting sons" non è prodotto dal team vincente composto Vic-Coppersmith Heaven & Chris Parry ma solo dal primo. Di contro "the gift" è il primo esperimento di autoproduzione della band, contiene brani bellissimi, approccia finalmente e in modo deciso la soul music ma nell'insieme risulta piuttosto disordinato.
sticazzi qui intervengono le Maestranze, bisogna misurare concetti e parole, si rischiano GulagS da una parte e radiazioni dal PanePheega&TestideiJam..
RispondiEliminaNon potrei reggere ne una ne l'altra sanzione.
Ma ho bisogno di tempo anch'io x argomentare.
Premetto solo che:
-Tony hai definito BRUTTO "In the city" e ANCOR PEGGIO "Setting Sons". Carta canta. Non ti rimangiare le parole..ahaha!
-Per esser pronto a tale dibattito me lo sono risentito TUTTO due volte ieri, quindi non mi prenderai in castagna
-Il concetto di "Impara e Suona" mi sembra il minimo. Scandito ritmicamente da colpi di scudiscio sulle schiene di Foxton (dal basso invero piuttosto "secco" ma che mi piace un casio, vedi intro di Eton) e di Bucker che,come tutti i batteristi,aveva bisogno di concetti semplici da capire e rigida disciplina (per la innata tendenza al "farsi i cazzi propri" tipica dei battilastra).
-Il video di ETON RIFLES ci ha fatto letteralmente sbrodolare addosso quando usci, con quel Paolino ultra-JimmyCooper (!!!)
-Adoro "Sound Affects" ma definirlo "fresco,SOLARE(??)e Beatlesiano mi sembra delirante..lo trovo secco,amaro,introspettivo e persino new-wave (da leggersi come complimenti in questo caso)..penso a Set The House ablaze,Man in the Corner shop,DreamTime, Monday e' malinconica e alla stupenda e "cattivissima" SCRAPE AWAY (sentirla e leggere il TESTO,please)..Entertainment e' mica una allegra fanfara..
Boh forse non abbiamo sentito lo stesso disco haha!!
-Thick As Thieves e' un inno alla amicizia spavalda e scriteriata e pazza (anche se poi gli amici non sono piu' amici)
-Ho passato un lunghissimo periodo post setting Sons a introdurre le mie telefonate ad un amico (Culoecamicia come ThickAsTh) con il temino di flauto di Wasteland (chissenefrega)
Cristiano
(racconti poi del beat parej,please?)
Intervengono i Maestri! Le maestranze svolgono lavori manuali,raramente di concetto.
RispondiEliminaAnche "mi piace un casio" mi piace...
tuo
SEGNO ROSSO
corro questo rischio:
RispondiEliminaBALLE!
è il disco dei jam che sicuramente ho ascoltato di più, il primo vinile che ho comprato (in cd era a casa già da anni), quello che tuttora riascolto più spesso, con bombe assolute come appunto eton rifles, saturday's kids, thick as thieves (per motivi affettivi, la mia preferita), ma il resto m,i guarderei bene dal definirlo mediocre...
Marco MODS Trieste
"Start" , "Pretty green", "Boys about town" , "But I'm different now" sono solari, tirati, freschi, beatlesiani.
RispondiEliminaNon sarà allegra ma "Tha's entertainment" è freschissima.
Poi ci sono momenti di maggiore introspezione, cattiveria etc, ma al confronto di "Setting sons" è puro pop.
Il concetto di "impara e suona" ha impedito di pensare meglio ai brani e a renderli meno "demo tape".
cosa che per un gruppo da top al quarto album non è cosa...
La recensione del To Beat Parej è qui:
RispondiEliminahttp://tonyface.blogspot.com/2010/12/mercoledi-8-dicembre-torino-da-unidea.html
Cristo Galletti 1 pari! le tue corezzioni mki piaciono un casio.
RispondiEliminaBravo MARCO MODS!!
Attendo manforte dal contingente di MilanoMods
C
"Ma è soprattutto il SOUND assolutamente NON Jam. "
RispondiEliminaminchia che cagata! setting sons è l'apoteosi, il culmine del "jam sound 79", anzi weller (che non lo ama, come tony) ha voluto sound affects proprio come contrasto a quello che ormai era riconosciuto come un suono trademark della band, che tutti i gruppi mod della prima ondata, chords in testa, hanno preso come ispirazione.
il vero culmine di quel "trademark" è stato "going underground" che a casa mia è il singolo piu bello, piu ascoltato, piu tutto della storia della musica da giuseppe verdi in avanti. il retro (o la AA side) "dreams of children" invece era già sulla via di "sound affects".
"wasteland" è stupenda, "thick as thieves" immensa. concordo con te solo su "girl on the phone" (il "ringtone" fatto da me lo scaricate qui http://sexygroovyrhythms.podomatic.com )
e "heatwave" che erano i 2 fillers, degni di essere b-sides.
mi sto incattivendo con tony face, alla cena me lo mangio in umido con patate
Setting sons apoteosi del Jam Sound ?? ehhh?
RispondiEliminaJam sound è "Billy hunt", "Going underground" , "Down in the tube", "This is modern world"...cosa c'entra con "Wasteland" o "Thick as thieves" ?
ma, Tony, minchia..! E' Il JAM SOUND nella sua quintessenza!! mi sto scaldando anch'io ma con tony non posso permettermelo che mi trasforma in una statua di sale (o in un giocatore di subbuteo)
RispondiEliminaC
diamoci dentro! tony e' quasi alle corde!!
RispondiEliminaun'altra debacle!!!
Abbiamo un'idea diversa del JAM sound.
RispondiEliminaPer me Jam sound sono i brani indicati sopra e, derivativi, Chords, Jolt, Movement, ad esempio.
"Setting sons" è un episodio a parte nel contesto Jam story.
PER ME.
in 5 anni di frequentazione di questo blog mai vista una tal disputa interna!! ah ah ah!!
RispondiEliminae oltretutto su un argomento mod al 100%.
(occhio Tony che questi casula ti stanno creando una loro corrente interna al blog. un bel giorno ti intemeranno di cambiare il monicker del blog in "tonyCASULAface"...ah ah ah!!).
Sull'argomento specifico io posso dire che da buon debosciato mi ascolto allegramente tutti gli album dei Jam, per non dire degli Style Council che a tratti mi piacciono adirittura di più. sempre perchè sono un debosciato!
:-)
appunto..derivativi come Chords ecc..che trovo molto piu' sovrapponibili al sound di Setting Sons!
RispondiEliminaPER (un casula come )ME
C
(haha grande pibio!)
I Chords sono figli di "In the city" , "Art school", "This is modern world", "News of the world", "A bomb in Wardour street", non di "Setting sons" !
RispondiEliminaquello che, fin dai contemporanei di allora, è stato volgarmente chiamato "jam sound" è nato post-all mod cons a partire da "when you are young", attraverso "strange town", il periodo di "eton rifles" / setting sons ed è morto con "going underground". powerpop con spazio ai bassi, quache overdub di chitarre... insomma il jam sound quello là, se vogliamo musicalmente un po più complicato del generico powerpop per scrittura/melodie/arrangiamenti.
RispondiEliminaweller si stufò di questo suono e dei lunghi tempi di gestazione / produzione necessaria, e passò a metà 1980 al suono più "vuoto" e secco di sound affects.
tony, noto (e unico rimasto) leninista del 21simo secolo, vuole riscrivere la storia, ma noi, scalpello alla mano, la scolpiremo sulle rocce (e sulla statua di setting sons). puniamolo!
fra l'altro setting sons contiene l'unica canzone decente scritta da foxton
RispondiEliminafra l'altro setting sons contiene i testi più intensi scritti da weller, che canteremo a memoria tutti alla cena
"I Chords sono figli di "In the city" , "Art school", "This is modern world", "News of the world", "A bomb in Wardour street", non di "Setting sons" !"
RispondiEliminaecco, lo abbiamo perso del tutto...
Ma che cazzo dici!!!!!
RispondiEliminaSchillaci è il miglior calciatore del mondo!
son d'accordo con Capt, come scrivevo poc'anzi about the jam sound..
RispondiEliminaSJones e' uguale a I can't reach you degli Who
la trota salmonata si chiama cosi non perche' "incrociata" col salmone ma x via della sua colorazione rosacea
L'alice e l'acciuga sono lo stesso animale
Go Casula Go
Cristiano
la casula e' la veste sacerdotale e voi siete dei coglioni
RispondiEliminaSempre sia lodato Vostro Signore. Amen.
RispondiEliminaLa messa è finta (non finita...) , andate in guerra.
et inficula ficulorum
RispondiEliminaPibio: intEmeranno
RispondiEliminaSEGNO ROSSO
andiamo ai voti e vediamo chi ha ragione, ostia! e quale è il peggior album
RispondiEliminala classifica tipo countdown mi è impossibile. pertanto propongo dare da 1 a 3 stelle agli album dei jam (ovviamente il resto degli albums del mondo, in proporzione, sarebbero mezza stella)
IN THE CITY *
THE MODERN WORLD *
ALL MOD CONS ***
SETTING SONS ***
SOUND AFFECTS ***
THE GIFT **
fuori concorso : DIG THE NEW BREED (xchè live) e SNAP! (antologia postuma) + il resto uscito in seguito.
vi avevo già detto che la polydor usa aveva in cantiere un album celebrativo finale del dicembre 82 (che raccoglieva vari singoli bees etc) e che fu bloccata da weller perchè nella tracklist c'era "a solid bond in your heart"?
sarebbe stato bello, niente di inedito (a parte la versione di "solid bond" dei jam che fu ripescata per extras nel 91). ho il test proof della copertina, non posso diffonderlo per ragioni di sicurezza (peggio di wikileaks), ve lo porto alla cena sociale.
IN THE CITY *
RispondiEliminaTHE MODERN WORLD **
ALL MOD CONS ***
SETTING SONS *
SOUND AFFECTS ***
THE GIFT ***
qualcuno mi spiega come nasce una zanzara-tigre? è lo stesso meccanismo del cane-lupo?
RispondiEliminaMarco MODS Trieste
Sarà che sono ciecato,ma io la recensione del To beat parej
RispondiEliminanon la vedo...
Secondo me il principio di creazione delle zanzare tigre puà essere accomunato
RispondiEliminaal vitello tonnato e alla trota salmonata.
Sì, si tratta di accoppiamenti.
Secondo me "il migliore" e "il peggiore" sono categorie inutilizzabili per parlare di musica.
RispondiEliminaTony, scrivi piuttosto "quello che mi piace di più" e "quello che mi piace di meno", e il giudizio diventa incontrovertibile :)
Ursus: due o tre post sotto: c'è la recensione.
RispondiEliminaAllelimo: no, io sono sovieticamente assolutista.
Io affermo: il migliore, il peggiore. Poi uno può confutare, insultare,dileggiare.
Ma per me rimangono "Il migliore" , "Il peggiore".
La democrazia mi è antipatica.
Tony, mi ricordo un musicista "fedele alla linea" che ha avuto un discreto rincoglionimento negli ultimi tempi, meglio stare attenti col punk filosovietico... :)
RispondiEliminaSi, mi sembra di ricordare qualcuno che tra l'altro, in linea d'aria, non abita troppo lontano da me, che ho conosiuto in tempi migliori (per lui intendo) e con cui ho condiviso palchi e altro.
RispondiEliminaMa è una prerogativa di noi anziani invecchiare male.
E poi io con il punk filosovietico ho sempre avuto poco a che fare.
Io sono un MOD MAOISTA !
Causa il mio colpevole ritardo nell'intervenire su questo post, resta ben poco da dire: avete già detto tutto nel bene e nel male.
RispondiEliminaRibadisco solo che, a mio parere, 'Setting Sons' è il miglior album dei Jam.
E i motivi che me lo fanno piacere così tanto sono gli stessi che inducono Tony considerarlo il più scarso.
I suoni secchi, grezzi, essenziali e la mancanza di qualsiasi tipo di 'fronzolo' sono gli elementi base che me lo fanno piacere molto.
Cmq, di seguito la mia personalissima classifica, anche se fare una classifica degli album dei Jam, è veramente dura...
1)Setting sons;
2)The gift;
3)All mod cons;
4)In the city;
5)Sound affects;
6)The modern world.
Cheers!
L'unica cosa che non mi piace di Setting sons è la copertina....
RispondiElimina1)The Gift
2)Setting sons
3)In the city
4)All mod cons
5)The modern world
6)Sound affects
IN THE CITY *
RispondiEliminaTHE MODERN WORLD **
ALL MOD CONS ***
SETTING SONS ***
SOUND AFFECTS **
THE GIFT **