lunedì, dicembre 13, 2010
Ma a te il punk non ti ha insegnato un cazzo ?
Nelle foto Joe Strummer e Johnny Ramone all'arrivo all'Estragon e Dee Dee Ramone e Stiv Bators alla fine del nostro concerto.
C’è una frase che mia moglie Rita (Lilith) ripete spesso. E che a volte uso anch’io.
“A te il punk non ti ha insegnato un cazzo ?”
E’ una feroce esortazione ad alzare la testa quando la stiamo per chinare, ad osare, a non sottrarsi alla sfida, a buttarsi nella mischia quando tutto sembra perduto, a non rinunciare mai alla lotta, costi quel che costi.
E così sabato scorso quando in procinto di partire co i nostri Lilith & the Sinnersaints per Bologna, a suonare al Tributo a Joe Strummer, Massimo (chitarrista e bassista) è dovuto restare a casa, ci siamo pianti addosso un attimo, pensato di telefonare ed annullare la nostra partecipazione.
Ma poi all’unisono ci siamo ripetuti : “Ma a noi il punk non ci ha insegnato un cazzo ?”
Andiamo in tre, senza basso.
Luigi, l’altro chitarrista ha rincarato la dose: “Se i White Stripes suonano in due e la batterista fa schifo, vuoi che non possiamo farlo noi che siamo pure in tre e in giro da 30 anni”?
E allora siamo andati.
In tre: chitarra, batteria, voce.
Per chi non lo sapesse, suonare senza il basso brani arrangiati con l’apporto di quello strumento crea un senso di vuoto e di incompleto tremendi.
In poche parole: un schifo.
Ma quando siamo saliti sull’enorme palco dell’Estragon con davanti centinaia di persone con creste verdi, t shirts dei Clash e di ogni altra punkeria in circolazione, ho visto che sulla destra si era presentato, già a gambe larghe, Dee Dee Ramone con il suo basso.
Al suo fianco Ron Asheton degli Stooges chiedeva a Joe Strummer gli accordi, mentre sul lato opposto Johnny Ramone era già curvo sulla chitarra e vicino a lui Johnny Thunders fumava, strimpellando la sua Les Paul Special. Ai cori si erano sistemati Malcom Owen dei Ruts, Stiv Bators dei Dead Boys e Joey Ramone.
Su un lato del palco Darby Crash chiaccherava invece con Sid Vicious.
Joe Strummer mi ha schiacciato l’occhio, ha dato il quattro e siamo partiti con “Hammer ring” un vecchio blues che i neri cantavano nei penitenziari dell’Alabama negli anni 50 e che Alan Lomax ha recuperato nei suoi “Negro Prison Blues”.
Poi abbiamo fatto “Lost bay” dei Not Moving. L’avevamo suonata nel febbraio del 1984 quando aprimmo per i Clash al Palalido di Milano. Joe la ricordava, è stato facile per lui.
Poi ha alzato il pollice quando siamo partiti con una scheletrica versione di “Jimmy Jazz” e si è compiaciuto con la nostra interpretazione blues di “Should I stay or should I go”.
Mi ha urlato : “Questa sarebbe piaciuta a John Lee Hooker !!! Quando torno all’Inferno glielo devo raccontare”.
Che sound, fratelli e sorelle. Che sound !
La gente sotto il palco non li vedeva i nostri amici, ma li sentiva, oh se li sentiva !
Abbiamo chiuso con “I need somebody” degli Stooges e quando Luigi e Rita sono rimasti con le sole voci, davanti ad una platea di giovani (e vecchi) punks in religioso (e incredibile) silenzio, a cantare : “ I NEED SOMEBODY...JUST LIKE YOU” , Joe, i due Johnny, Dee Dee, Malcom, Darby, Stiv, Sid, Ron si sono commossi.
Il loro insegnamento ci serve ancora oggi che si viaggia (chi più, chi meno) spediti verso il mezzo secolo.
Cazzo quanto ci ha insegnato il punk !
Fratelli, sorelle che Vostro Signore vi assista quando Babilonia brucerà, i muri di Gerico cadranno e sarà l’ora dell’Armageddon, ma sappiate che:
DIO ESISTE E SI CHIAMA ROCK n ROLL
Momento cult della serata:
Un giovane rude boy si avvicina a Rita nel backstage, chiacchera un attimo e le chiede: “Ma tu li conosci i Clash ?”.
Lei spietata gli ha raccontato PERCHE’ conosciamo i Clash.
Il tipo è ancora in giro adesso per Bologna con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
AMEN BROTHER!
RispondiEliminaChris
ho i brividi, Tony, e anche sono incazzato con me stesso, per non essere venuto a bologna. Ma leggo che eri in ottima compagnia! io avevo uno dei miei rari Djset in compagnia dei NOGURU(gli ex ritmotribale) al cox18...tra l'altro a cena abbiamo parlato di voi..complice un ragazzo del gruppo spalla (glincolti) che vive a piacenza...insomma eravamo in contatto spirituale...
RispondiEliminae si anche a me quella frase ogni tanto rimbomba nel cervello!!! e allora mi scrollo di dosso la scimmia e mi alzo e anche se sbatto il muso, vado avanti fiero!!
punk forever!
un abbraccio fratello!
bonfo
Grazie Bonfo !!
RispondiEliminaps: No Guru tra i miei album italiani preferiti quest'anno.
ps 2: per la Banda del Segno Rosso.
Quand oscrivo a metà post UN schifo (senza la O), non è un refuso, ma un piacentinismo che rafforza il senso dello schifo.
Anch'io ero con Bonfo al Cox sabato..
RispondiEliminacon le vostre locandine:)
Bellissimo post Tony, è rigenerante risentire e ritrovare certe esperienze ogni tanto...
Mi ha ricordato certe serate in questi anni quando ci siamo presentati sul palco da 5 che eravamo, in 3 o addirittura in 2 in qualche occasione, ma con alto lo spirito (anche in senso alcolico)... o la va o la spacca senza troppe seghe e con risultati perfino sorprendenti a volte!
Pier
Vero, lo spirito punk ci ha insegnato molto. Soprattutto, per chi suona, un po' di sana arte di arrangiarsi. Sai quante volte, da otto che siamo ci siamo trovati, di volta in volta, senza sezione fiati, solo con un sax, solo con una tromba, senza chitarra, senza tastiere....Dopo un secondo di terrore, via! Sembrera' una cazzata, ma quasi sempre si crea qualcosa di magico. E, soprattutto, una grinta da spaccare!
RispondiEliminaP.S. Tony, ti ho lasciato il cd dal Calle.
Bellissimo,
RispondiEliminadopo aver letto il racconto mi sembra quasi di esserci stato.
aldo
bellissimo davvero!!!
RispondiEliminabravo boss!
C
(e super L&Sinnersaints sempre)
Segno rosso desolato, aiuto!
RispondiEliminaContesto atroce, ovviamente siete andati bene, probabilmente non si sarebbero accorti neppure della mancanza della batteria: o magari il tipo a bocca aperta è ancora in giro per Bologna a cercarne una? ha ha ha...cosa vuoi che conti la grammatica.
Ma non andavi a gutturnio? Il punk ti fa male, o ti illumina?
Divertente il siparietto da proselitismo punk...mi ricorda qualcosa
comunque SEMPRE
W CAPTAIN STAX IN VIA TORINO!!!!
mods,mods,mods,mods,mods...
con rispetto parlando
dal sempre affezionatissimo
segno rosso...
ha ha ha ha
"Ma a te il punk non ti ha insegnato un cazzo" è bellissima, la riciclerò ad ogni occasione :)
RispondiEliminaPeccato non esserci stato, avrei rivisto Joe "dal vivo" volentieri: l'ultima volta è stato proprio al Palalido nel 1984... :)
E ma da spettatore non lo vedevi mica.
RispondiEliminaSolo noi dal palco. Giuro.
A me il punk ha insegnato una cosa:
RispondiEliminacioè che "Disco Lancio" può avere più di un significato. Tanti anni or sono mi trovai a passare sotto la casa di Cpt. Stax, dapprima sentii il grido: "discoooo lancioooooooo"
e poi cominciarono a piovere dal cielo alcuni dischi volanti veloci come proiettili. Erano tutti vinili punk; il più gettonato era "never mind the bullocks" (a volte glielo riportavano oppure lui lo ricomprava per ripetere l'esperimento).
Le origini del Boss sono nel Punk
RispondiEliminaPunk is dead
God save the Boss
Generosa testimonianza del vostro tributo a Strummer, la citazione di Rita è mondiale, osare sempre mai perdersi d'animo.
Cheers
Bel post! Bellissimo!
RispondiEliminaGrazie Tony!!
Thomas
P.S. se appare il commento allora ho beccato il cracker per uscire dal firewall cinese..
Yes!!
RispondiEliminaLe mie origini sono nel Mod, nel booklet di "Quadrophenia" da cui, nel 1978, trassi la convinzione e le prime rozze indicazioni di come ssere mod.
RispondiEliminaContemporaneamente arrivò il punk che in molti suoi aspetti non era troppo distante dal mod (Undertones o Buzzcocks facevano album che potevano stare tranquillamete a fianco di quelli di Purple Hearts o Chords).
Sono sempre rimasto mod pur ascoltando e girando in ambito punk.
Ah, ieri record di accessi: 455 !!!
RispondiEliminaForse è bastato mettere vicine le parole punk e cazzo.
RispondiEliminaEh, domani sera Buzzcocks a Milano, non riesco ad andare, cazzo!
RispondiEliminaGrande post,complimenti.
RispondiEliminaPunk is an attitude.
Assolutamente OT
RispondiEliminaLe allucinazioni non sono fnite:
il Tout Poissant (Sempre Avanti, Worvaerts in tedesco) Mazembe proveniente dalla lontana provincia del Katanga nello Zaire ha battuto 2-0 l'INTERnacional di Porto Alegre e sarà così la prima squadra non euro-sudamericana a disputare la finale di quello che oggi è (purtroppo)diventata la ex-coppa intercontinentale dal lontano 1961 (Real Madrid-Penarol credo).Vergogna indicibile, ma che sia di buon auspicio per questi altri innominabili coreani per emulare i novelli leopards e spedire a casa quest'altra INTERnazionale di Milano.ha ha non c'è limite al peggio...
intrigato dal boss, ho sfogliato il booklet di Quadrophenia e devo dire che non è invecchiato affatto.
RispondiElimina"Is it me, for a moment, the stars are falling, the heat is rising, the past is calling"
A questo punto, in ogni caso, Interisti o no, FORZA MAZEMBE !!!
RispondiEliminaUna squadra del Katanga campione del mondo sarebbe una delle cose calcistiche (e non solo) più belle di sempre.
Non diversa dalla visione onirica di questo post !
Appunto!
RispondiEliminaSenti qua: il mio collega mi ha detto che sono arrivati a Abu Dahbi senza le scarpe da gioco (che non hanno) e che qualcuno (FIFA?) ha provveduto a fargli recapitare in albergo!!
Inoltre giocano col libero!!! Pensavo fosse stato abolito da tutti i campi del pianeta dopo il mio ritiro ufficiale 2 anni fa hahaha
Forza Mazembe
W il Katanga
si, gli hanno piantato 2 perazze ai brasiliani che stanno cercando ancora di capire come han fatto a subire così. Ahemmm, è perchè corrono di più, quelli hanno 3 gambe...
RispondiEliminaho letto sul giornale che il TP Mazembe era la squadra messa in piedi dai frati missionari...
Si, ho letto qualcosa ieri sera, monaci benedettini.
RispondiEliminaBella quella delle tre gambe ha ha ha ha ha....
In d'ona foresta del Centro Katanga
RispondiEliminagh'era la tribù dei Vaccaputtanga.
L'era ona tribù de negher del menga,
grand e ciolla e ballabiott.
“O Vaccaputtanga! O Vaccaputtanga!
Ma guarda che razza de negh er del menga!”
El gran capo Bantù Ballalonga
el vosava semper inscì.
Al gran capo Bantù Ballalonga
ghe piaseva la donna bislonga.
El gh'aveva ona miee rotonda,
che la ghe 'rivava chì!
“O Vaccaputtanga! O Vaccaputtanga!
Ma guarda che razza de donna del menga!
Voeuna di dò: o che la se slonga,
o se nò mì la voeuri pù.”
El gran capo Bantù Ballalonga
l'ha faa foeura on stremizzi de fionda,
l'ha piazzada in d'el centro Katanga,
poeu l'ha dii: “Adess vardee cosa foo!”
L'ha ciamaa la soa donna rotonda,
l'ha piazzada in del fond de la fionda,
poeu el g'ha daa ona pesciada tremenda:
l'ha mandada a finì a Cantù.
“O Vaccaputtanga! O Vaccaputtanga!”
Intant che la vola 'sta donna balenga
l'ha faa ona stregoneria tremenda:
“Tucc i Vaccaputtanga da incoeu
el ghe tira pù”
In d'ona foresta del Centro Katanga
gh'era la tribù dei Vaccaputtanga.
L'era ona tribù de negher del menga:
adess l'è ona tribù de cuu!
O Vaccaputtanga! O Vaccaputtanga!
uh uh, paura?
RispondiEliminaInfatti vincerà la squadra col maggior numero di giocatori di etnia (anche lontana, di 'ceppo') africano: cioè l'Inter.
RispondiEliminaNon potete scassarci la m..... sempre perche' abbiamo troppi giocatori stranieri, perchè abbiamo pochi italiani e poi non tenerne conto quando il tornaconto è nostro.
In ogni caso ricordo le parole dette da uno dei fondatori dell' Intenazionale FC subito dopo la fondazione della medesima:
"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle.
Si chiamerà INTERNAZIONALE, perchè noi siamo fratelli del mondo"
Riguardo ai Punks ricordo tante belle canzoni e band, tante scazzottate con i Punks di Milano, e ricordo una bellissima riposta di Keith Richards ad un intervista di un pò di anni fà.
Diceva più o meno così: "I Punks? mi ero appena accorto che esistevano, mi sono guardato in giro e non c'erano già più..."
Keef is Keef.
...si ma i vostri ce l'hanno tre gambe?
RispondiEliminaNessun problema con la provenienza dei giocatori che tesserate. Il problema è che siete l'Inter...e sempre lo sarete
davide blablabla scassaminchia uniti contro l'internazionale di merda
RispondiEliminaMany thanks , Sir.
RispondiElimina