lunedì, giugno 07, 2010
Eighties Colours
Ci fu un’epoca, breve, intensa, feroce e vibrante, in cui una ristretta cerchia di ragazzi italiani si mise a suonare come negli anni 60.
Spesso mischiando il tutto con il punk, con un po’ di tradizione nostrana, con un’energia diversa da quella conosciuta da queste parti.
Colorando il tutto con un’estetica che da quegli anni proveniva.
Suonando garage, punk, psichedelia, hard 70’s, beat, Byrds, spesso tutto insieme.
Da quella breve esperienza che si colloca dai primi agli ultimi anni 80 uscirono ottimi dischi, ottime bands, una passione unica, ammantata da un idealismo, o meglio, da una capacità di avere ideali (senza perdere tempo a valutarne lo spessore) che fa rimanere quell’esperienza unica e indimenticata (SENZA nostalgie, rimorsi o rimpianti, per quanto mi riguarda).
Immortalata in tutti i suoi dettagli dal libro “EIGHTIES COLOURS” di Roberto Calabrò, di seguito un elenco di quelli che reputo i dischi più significativi per conoscere meglio la faccenda.
AVVOLTOI - Il nostro è solo un mondo beat (1988)
BIRDMEN OF ALKATRAZ - Glidin Off (1986)
BOOHOOS - Moonshiner (1987)
EFFERVESCENT ELEPHANTS - Something to say (1987)
FOUR BY ART - s/t (1985)
LIARS - Optical Sound (1987)
NO STRANGE - No Strange (1985)
NOT MOVING - Black n wild (1985)
OUT OF TIME - Stories we can’t tell (1985)
PETER SELLERS & the HOLLYWOOD PARTY - s/t (1987)
PRESSION X - EP (1986)
PRIMETEENS - Twilight zone (1988)
SICK ROSE - Faces (1985)
SICK ROSE - Get along girl (1986)
STEEPLE JACK - Serena Maboose (1987)
TECHNICOLOUR DREAM - Pretty Tomorrow (1985)
UGLY THINGS - ep (1987)
AA.VV. - Eighties Colours (1985)
AA.VV. - Oracolo (1988)
AA.VV. - Neohlitic sound from South Europe (1988)
Non dimenticando le decine di altre bands da Act a Allison Run, Dreamachine, Joe Perrino & Mellowtones, Magic Potion, Party Kidz, Pikes in Panic, Polvere di Pinguino, Pow, Running Stream, per certi versi pure gli Statuto, Views etc etc che hanno contribuito in maniera determinante.
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Alcune scelte di Calabrò mi hanno lasciato perplesso...ad esempio non aver incluso nell'elenco GLI STATUTO che proprio in quegli anni cominciarono e con forti agganci agli anni 60 (insieme alla tendenza ska e new-mod) nonchè gli EAZYCON,che comunque avevano uno spirito psichedelico (anche se più rivolto al prog e alla scuola di Canterbury),ma questo credo che dipenda dal fatto che ognuno di noi da un'interpretazione personale alle scene musicali e ai movimenti in genere (che siano grandi o piccoli in ogni caso).
RispondiEliminaPer il resto è un'operazione splendidamente riuscita,con una grafica che nemmeno nella migliore delle possibilità avremmo mai immaginato ed una cura nella stesura del testo che risulta impeccabile.
Mi auguro proprio che abbia il meritato successo editoriale...
ma l'altra opera di Riganti a che punto è ?
Il libro stramerita.
RispondiEliminaGli Statuto sono di (ovvia) derivazione 60's e infatti sono anche citati ma associarli al gior "Eighties Colours" forse è un po' azzardato (come d'altronde i Not Moving, solo per certi aspetti associabili al giro "garagepsych60's")
L'aspetto più interessante,al di là di tutte le valutazioni personali,è che finalmente si fa un minimo di chiarezza su quelle che erano le diverse tendenze musicali di allora...che l'etichetta "neo-psichedelia" fosse una forzatura lo avevamo già capito da tempo,tanto che gli americani(molto più furbi di noi)avevano già coniato il termine PAISLEY UNDERGROUND,sicuramente più adatto alla descrizione di un panorama vasto e composito,in cui la PSICHEDELIA c'era ma era solo una delle tante componenti.
RispondiEliminaSe poi,anche a distanza di 20 anni,questo servirà a rinfrescare un po' le idee ben venga,non vedo perchè si debba partire ancora dalle proprie esperienze personali (che siano fallimenti o no) per catalogare tutto come "robaccia" come fanno alcuni...evidentemente quelli che hanno questi atteggiamenti non hanno mai risolto antichi rancori e risentimenti NON con la SCENA,ma con se stessi...allora che si facciano una bella auto-critica loro in primis,invece di rompere le scatole ai propri vicini di percorso.
Sembra che il libro stia andando bene, pur con un prezzo piuttosto "importante".
RispondiEliminaUtilissimo per definire una volta per tutte chi c'era e chi no, chi ha fatto cosa e come.
Tony,
RispondiEliminaSono al lavoro e il disco ce l'ho a casa, ma mi pare che "FOUR BY ART - s/t", non sia del 1988, bensì dell'84 o 85.
Per il resto, senz'altro un libro interessante per una secna neo-60s (quella Italiana degli 80) fitta di particolari interessanti, e anche interessanti evoluzioni.
A-
E' vero ! 1985.....
RispondiEliminaAvevo prima di loro nel 1982 o 1983 con un mio gruppo e CON loro ad un raduno (sol onel check perchè non c'era Demetrio) nel 1983 o 1984 e stavano per fare uscire l'album
ha come sempre ragione AlbZ (ciao!):il primo FBA e' dell 85 e il secondo dell'86.
RispondiEliminaPremetto..non ho ancora letto il libro di Calabro' ma sto notando che ha risvegliato un sacco di fermenti,commenti,forse spunti polemici o rivendicazioni legittime e non. e tutto cio' mi piace.
riflettevo pero' su una cosa e vi chiedo un parere..stiamo parlando solo di 80s Colours (LP) vol.1 mentre ne usci a breve anche il secondo capitolo.
devo confessare che a me colpi molto meno del primo non x demerito delle bands (compreso il singolo allegato con Steeplejack e Soul Hunter) tra cui ricordo Ugly Things,Avengers,le sarde Keep away from the Children,ecc ..forse x l'effetto "novita" un po scemato?
la parola a voi..
C
Secondo me fu una forzatura.
RispondiEliminaLa scena stava un po' scemando e i gruppi raccolti nel volume 2 (con tutto il rispetto) davano l'impressione di essere stati messi insieme per dare l'impressione che qualcosa esistesse ancora e fosse ancora vivo.
In realtà le eccellenze si erano già espresse
ecco..mi confermi l'impressione dell'epoca
RispondiEliminaC
Da un punto di vista strettamente MUSICALE io non ho mai amato neppure il primo...ci sono delle cose ottime (il pezzo dei Birdmen of Alkatraz,per esempio,uno dei migliori mai incisi in Italia ) ma il mixaggio di "The new world" era indecente,non per niente lo replicammo sul primo LP con risultati ben diversi,ed anche altre cose erano un pochino improvvisate (diciamo così) ma fu indubbiamente un trampolino di lancio importante e (a rileggerlo col senno di poi) il libro non poteva che chiamarsi in tal modo,prima di tutto perchè è stato il punto di partenza e poi perchè nel nome era già scritto tutto.
RispondiEliminaSe si fosse chiamato ORACOLO,come qualcuno ha ipotizzato,avrebbe richiamato il titolo di un'opera ben più interessante (a mio parere) ma che non rappresentava affatto il contesto generale,sarebbe stato molto parziale e non avrebbe espresso chiaramente l'intento dell'autore...secondo me sono giusti sia il titolo che il contenuto.
il mixaggio del vostro pezzo e' indecente!
RispondiEliminal'assolo di tony e' bellissimo ma la scomparsa di tutto il resto (tranne un appena percettibile organo) non aveva nessun senso!
a me il titolo piace. descrive un momento preciso e nella sua varieta' un bel fermento REALE
C
A "quei tempi" spesso funzionava così.
RispondiEliminaLe prime cose dei Not Moving sono scandalose in fatto di suoni e mixaggi.
E' andata un po' meglio dopo ma di poco.
Per quel che riguarda gli album NO STRANGE usciti in seguito,invece,rimango tuttora soddisfatto perchè,pur avendo noi un modo di registrare anomalo e casereccio (nostrano!) i suoni che ne escono sono giusti...lungi da noi l'idea di dover mai fare un prodotto tecnicamente "pulito",infatti i remixaggi operati in sale super attrezzate tipo il minirec (del grande Gigi Guerrieri) rendevano l'insieme grezzo ma curato al tempo stesso.
RispondiEliminaAncora oggi non amo le sonorità troppo artificiali di certe produzioni INDIE,ma credo che le incisioni future saranno ancora più efficaci,oggi con il digitale esistono maggiori possibilità ed i suoni risultano più freschi ancora,l'importante è avere le idee chiare su cosa si vuole ottenere...nel caso di EIGHTIES COLOURS,al contrario,temo che all'epoca si fece una omologazione dei suoni unica,per cui i pezzi suonano tutti allo stesso modo (piatti) sia che siano di genere garage o psycho o new-beat:questo penso che rimanga un limite TECNICO,ma artisticamente l'importanza resta evidente.
se si giudica un disco da quante volte lo si ascolta, il voto che assegno a 80's colours è piuttosto basso.
RispondiEliminacerto la scena era genuina e il disco è una valida testimonianza dell'epoca. però...
m.
Ai tempi lo ho ascoltato spesso, ma da allora non penso di averlo più tirato fuori.....
RispondiEliminaAll'epoca ho amato molto gli out of time. Ho ancora il vinile nella borsa che usavo per portare i dischi in radio.
RispondiEliminaE dopo tanti anni canticchio ancora qualche spezzone.
grazie che me lo hai fatto ricordare.
Che tu sappia esistono edizioni in cd di alcuni di questi dischi?
Sono sicuro delle ristampe in CD di "Black & wild" dei Not Moving (inserito in "Sinnermen") e dei Boohoos (entrambi per Goodfellas) oltre che di tutto il catalogo FBArt per Area Pirata.
RispondiEliminaDegli altri non so.
Dei No strange l'unico uscito in formato CD è MEDUSA,che non è una ristampa ma un mini-cd originale del 1998 (l'ultimo per il momento).
RispondiEliminaPiuttosto ho notato che nell'elenco dei consigliati manca "It's time to change" dei VEGETABLE MEN,che è uno dei pochi tuttora reperibili IN VINILE alla Toast...secondo me è un album che merita l'acquisto,considerato pure che di recente si sono riformati (proprio in occasione della presentazione del libro).
...la AUA Records fece uscire in cd retrospettive di The Storks, Birdmen, Boot Hill Five, credo anche Pikes in panic Barbieri e non so chi altro.
RispondiEliminaBlack'nWild l'ho riascoltato in questi giorni ..proprio un bel disco. ...anche l'ultimo di Dome secondo me è molto bello...complimenti per il blog Tony ....saluti Giacomo
La AUA ha ristampato un sacco di cose in effetti ma non ho mai avuto un catalogo dettagliato e completo.
RispondiElimina"Black & wild" è il nostro MIGLIOR disco, il resto, nsomma.
Quell odi Dome è un buon disco in effetti. I's only rock n roll etc etc (e c'è anche una cover dei un brano de iNot Moving del 1986, "Suicide temple")
well concordo col Cris,...anch'io ho entrambi gli lps 80s Col. ( 1 e 2) e infatti il secondo non è mai piaciuto molto neanche a me,era molto inferiore al primo ...poi concordo con l'Ursusse che il brano dei BIRDMEN da 80s Col. 1 era fantastico
RispondiEliminaun piccolo capolavoro Mich, concordo con te
RispondiEliminaC
io amo i SICK ROSE,..quella cover di "Bad Day Blues" sul 45 omaggio di Lost Trails era grandiosa,...poi ( a parte Faces ecc.) ho un cd meno conosciuto degli anni 90 (copertina verde) che è uno dei miei dischi preferiti in assoluto di sempre, mi pare si chiami "Floating", con grandiose canzoni tipo "Good Times", cover di High School" ecc.
RispondiEliminaMolto bello quel disco di cover!! copertina verde e foto loro .io ce l'ho in cassetta..
RispondiEliminagrandissima la loro cover di SHE'S GOT EVERYTHING dei Kinks,fatta anche da altri (Stems ecc)
concordo
C
esatto,bellissima "She's Got Everything" cover
RispondiEliminaMich.
I Knot Toulouse qualcuno se li ricorda? Marco D
RispondiElimina