martedì, settembre 27, 2022

Bono è una seccatura / Bono is a pox


L'amico MICHELE SAVINI, che vive da tempo a DUBLINO ci introduce a una serie di particolarità interessanti made in Irlanda, nella nuova rubrica The Auld Triangle: narrazioni dalla Repubblica d'Irlanda.
La precedente puntata qui: https://tonyface.blogspot.com/2022/08/bohemians-fc.html

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati l’ ultima volta.
Venerdì sera, ore 19:00, Dalymount Park.
Fervono i preparativi per la partita dei Bohemian FC e i tifosi si avvicinano frettolosi ai tornelli dell’ entrata, pregustando un’obbligatoria sosta al bar prima del fischio d’inizio.
Il mio amico irlandese Stevo, è oggi l’ addetto alla selezione musicale pre-partita al Phoenix Bar, uno dei 3 pub all’interno dello stadio di Dalymount, e mentre sorseggiamo le nostre rispettive “nere”, frugo curioso nella sua borsa di dischi in vinile. Whipping Boys, Bob Marley, Fontaines DC, Thin Lizzy, The Dubliners e tutto il “Bohemian FC Starter Pack “ sembra essere presente.

Stevo si rivolge a me e, indicando il bancone del bar con la testa, sussurra “ E’ un piacere vedere il figlio del vecchio uomo qui a Dalymount, non è vero?”
Mi volto verso il bar leggermente confuso e, oltre al numero di persone che iniziano ad aumentare visibilmente, noto un ragazzo sulle ventina che aspetta pazientemente di essere servito.
Il suo viso mi suona leggermente familiare, ma non del tutto conosciuto.

Poi finalmente un lampo di memoria e, anche grazie a quanto detto da Stevo, riesco a ricollegare la sua faccia ad un nome: è Elijah Hewson, cantante e chitarrista della band Irlandese Inhaler, un gruppo indie rock emerso negli ultimi anni, e suo padre, Paul David Hewson, è meglio noto a tutti come Bono Vox, leader degli U2.
“Ecco dove l’avevo già visto” penso ridacchiando tra me e me vista l’incredibile somiglianza tra padre e figlio, mentre mi volto verso Stevo ed annuisco in senso di approvazione.

Il fatto che il ragazzo possa tranquillamente andare in un bar senza essere importunato è abbastanza normale in Irlanda, vista la sua parziale notorietà a cui va aggiunta la scarsa venerazione che gli irlandesi nutrono per le celebrità locali, ma non posso evitare di pensare alla contrastata relazione tra suo padre e il resto del Paese.

Gli U2 sono, senza ombra di dubbio, la band Irlandese di successo più conosciuta al mondo, ma il consenso ricevuto in patria è decisamente diverso da quello percepito nel resto del mondo.

In una personale e del tutto fantomatica classifica dei musicisti Irlandesi più amati in patria, ai primi posti direi che troviamo senza dubbio i The Dubliners di Luke Kelly e i The Pogues di Shane McGowan, due band che hanno saputo reinterpretare in chiave moderna, rispettivamente negli anni 60 e 80, la musica tradizione irlandese portandola ad un nuovo splendore.
Una statua del frontman dei Thin Lizzy, Phil Lynott si trova in Harry Street a Dublino e ci sono sculture e targhe dedicate a Rory Gallagher sparse per tutta l’isola, il che la dice lunga sull’ amore e l’affetto che i loro connazionali nutrono per loro.

Potrei inoltre citare il nordirlandese Van Morrison, Sinéad O'Connor, Christy Moore e perfino i The Cranberries della compianta Dolores O'Riordan , tutti artisti che in termine di gradimento, vengano prima di Bono e compagni.

Se un paese di poco di poco più di 4 milioni e mezzo di persone, dà i natali ad una delle più famose Rock band del mondo, ti aspetteresti di trovare in patria Aeroporti con il loro nome, statue o comunque un qualche tipo di celebrazione.
E Invece, ad eccezione di una loro foto nel muro della Irish Music Wall of Fame di Temple Bar, in compagnia dei musicisti sopra citati, non troviamo praticamente nessun tipo di encomio o glorificazione per la band del “Northside” di Dublino.

E allora come mai la più grande band di successo del paese non è poi così considerata o ben voluta in patria? Ci stai dicendo che gli Irlandesi odiano gli U2?

Non esattamente.
E’ importante puntualizzare che i concerti degli U2 a in patria, in strutture come Croke Park che contiene circa 80.000 persone, vanno solitamente “Sold Out” in pochi minuti e poco importa che le date siano 2 o 3, perché L’ Irlanda e Dublino non fanno mai mancare il proprio sostegno ed affetto alla band in termini di presenze.
Nonostante tutto, il rapporto con la band e in particolare con il suo leader, è tutt’altro che idilliaco.

Al contrario, uno dei pochi segni che puoi trovare in citta, spesso e volentieri scarabocchiata frettolosamente dentro i tutt’altro che accoglienti bagni di molti pub a Dublino, è la scritta “Bono is a Pox ”.
La parola “POX” significa letteralmente “Vaiolo” e , se nel resto del mondo è percepito come il nome di una malattia dal sapore vagamente medioevale, in Irlanda significa essere “una seccatura” e l’espressione gergale “Bono è una seccatura” penso rappresenti al meglio il rapporto travagliato tra il cantante e il resto del paese.

Uno dei motivi principali dello scarso livello di gradimento della band deriva della storia relativa alle tasse. Nel 1969 infatti , l'Irlanda rese i diritti d'autore sulle opere artistiche completamente esentasse per sostenere scrittori e artisti in difficoltà , schema che attirava molti nomi famosi nell’ isola con l’obbiettivo di beneficiarsi della favorevole tassazione.
Nel 2006 il governo ha imposto un tetto massimo di € 250.000 esentasse, che permetteva alle band di richiedere lo sgravio fiscale come cantautori, programma che pero non copriva le entrate derivanti da tour e spettacoli.

Come risultato gli U2 hanno prontamente spostato le loro operazione finanziare ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove l'aliquota fiscale sui guadagni delle royalty è più favorevole per gli artisti e quando operi sulla scala finanziaria degli U2, questo è un dettaglio abbastanza rilevante.
Due anni dopo, in concomitanza con la recessione dovuta al crollo finanziario globale del 2008, la povertà per l’Irlanda è diventata una sorta di “vicina di casa” e questa decisione ha assunto un'aria di ipocrisia che sembrava del tutto in contrasto con la nota figura di Bono come benefattore e filantropo, aumentando la nomea di “evasori fiscali” della band.

La filantropia e l’impegno sociale di Bono sono innegabili: dal suo lavoro con ONE, l’organizzazione internazionale contro la diffusione dell'AIDS e per la cancellazione del debito in Africa, alle partecipazioni a concerti di raccolta fondi come il Live Aid ( per la Carestia etiope del 1983-1985) o le sue numerose donazioni ad enti di beneficenza, come One in Four Ireland , che aiuta le vittime di abusi sessuali. E potremmo proseguire all’infinito.

(Bono, Paul McCartney e Freddie Mercury, durante il finale del Live Aid Concert allo stadio di Wembley, 1985). Ma quando si parla di evasione fiscale ( e questo noi lo sappiamo bene), moralmente non si fa sconti a nessuno e quanto successo è probabilmente quel genere di cose che mette Bono nella stessa categoria di quelle grandi multinazionali che si adoperano nel fare beneficenza : sì, entrambi fanno cose brillanti e dedicano sforzi sinceri a migliorare il mondo attraverso sforzi filantropici, ma le ambiguità morali sotto la superficie mantengono parecchie persone accigliate con sospetto.

Lo stesso sospetto che generavano gli stretti rapporti del cantante con George W. Bush e Tony Blair, come se le indubbie e genuine preoccupazione del cantante per i poveri, finissero in qualche modo per giocare a favore dello sfruttamento neoliberale e della guerra imperialista.
E gli Irlandesi, si sa, tendono a diffidare di chi si siede ad un tavolo a trattare con gli Inglesi…

"Inutile quindi aggiungere che la sua nomina a Cavaliere dell’ Impero Britannico nel 2007 non abbia proprio giocato a suo favore"
Dal suo lato , lo stesso Bono, oltre a commentare che in realtà loro pagano tantissime tasse senza avvalersi di nessun privilegio fiscale, ha più volte dichiarato come secondo lui siano ben altre le ragioni per cui parte dei suoi connazionali non lo vedono di buon occhio.

“Ci sono Pub e altri posti in città in cui prima eravamo i benvenuti e ora siamo considerati persone non gradite. Posti dove la gente ci guarda come se li avessimo traditi”.

Bono infatti, crede che parte del “vetriolo irlandese” possa risalire all'opposizione della band al Noraid, un'organizzazione irlandese-americana che finanziava l'IRA e altri gruppi della comunità nazionalista durante i Troubles.
Quando nel 1983 viene pubblicata la famosissima “Sunday Bloody Sunday”, canzone dedicata al strage di Derry del 1972, quando le truppe britanniche aprirono il fuoco su una parata di manifestanti disarmati provocando la morte di 14 persone, la percezione iniziale è che l’inno sia una sorta di “chiamata alle armi”.
Al contrario, la band si affretta subito e specificare che la canzone è un’universale rifiuto alla violenza, attraverso la reazione incredula e scandalizzata di un giovane di fronte all'odio e alla guerra fratricida a cui assiste.

Il film “Rattle and Hum” del 1988, è forse l’esempio documentato più eclatante. La performance, girata a Denver l’ 8 novembre 1987, avviene poche ore dopo che una bomba dell'IRA uccida involontariamente 11 civili durante una cerimonia di commemorazione per i militari britannici caduti in guerra avvenuta nella città nordirlandese di Enniskillen (Remembrance Day Bombing).

Durante l’esibizione di Sunday Bloody Sunday, Bono (ancora scioccato per gli avvenimenti avvenuti poche ora prima) condanna l’episodio con un furioso sfogo a metà canzone, in direzione di chi giustifica l’uso della violenza come unico mezzo per ottenere l'unione dell'isola sotto un unico governo irlandese repubblicano:
“…. E lasciate che vi dica una cosa.
Ne ho abbastanza di irlandesi-americani che non tornano nel loro paese da 20 o 30 anni e che vengono da me a parlarmi di Resistenza, della rivoluzione che abbiamo ora a casa.
La gloria della rivoluzione, la gloria di morire per la rivoluzione ….FANCULO LA RIVOLUZIONE !!!
Non parlano della gloria di uccidere per la rivoluzione…..
Qual è la gloria nel togliere un uomo dal suo letto e sparargli davanti a sua moglie e ai suoi figli…
Dov'è la gloria in questo? Dov'è la gloria nel bombardare una parata del giorno della commemorazione….
Una parata di pensionati, con le loro medaglie tirate fuori e lucidate per l’occasione.
Dov'è la gloria in questo?
Per lasciarli morire, o paralizzati per tutta la vita, o morti sotto le macerie della rivoluzione che la maggioranza delle persone nel mio paese NON VUOLE … “


Qui di seguito anche il video della performance e il prezzo sopra citato al minuto 3:36:
https://www.youtube.com/watch?v=5Chq5PY-TzE

La band ha riflettuto a lungo se includere questa parte nella versione definitiva del film e alla fine sembra che le decisione sia ricaduta su Bono e sua moglie Alison, visto l’esposizione mediatica e il possibile rischio che questo avrebbe potuto comportare.
Infatti, quando Rattle and Hum esce nei cinema l’anno successivo, il nome di Bono si dice sia nella “lista nera” dell’ IRA, proprio per i commenti inclusi nel documentario e il “mancato supporto alla causa”. Difficile dirlo con certezza, ma sicuramente l’ episodio rappresenta un’ ulteriore spunto di riflessione per capire meglio l’interessante rapporto tra Bono e i più convinti repubblicani dell’ isola.

Nel dubbio, mi rivolgo al mio amico Stevo, tentando di fare chiarezza nell’ ingarbugliata matassa di ragioni per cui “agli irlandesi non piace Bono…”

“ Steve, perché non vi sta simpatico Bono?
La sua risposta mi sorprende:
“ Non è lui il problema, siamo noi. Hai mai sentito parlare della Tall Poppy Syndrome? ”
La “Tall Poppy Syndrome” ( Sindrome del papavero alto) è un fenomeno culturale in cui le persone criticano o sabotano coloro che abbiano raggiunto un notevole successo in uno o più aspetti della vita, in particolare la ricchezza intellettuale o culturale ( nel gesto appunto di “abbattere il papavero troppo alto”). Una sorta di gelosia e rancore nei confronti di chi ce l’ha fatta.
Niente di nuovo insomma, forse un fenomeno abbastanza comune anche in Italia o nel resto del mondo, ma mi sorprende la sua sincera autocritica e la totale ammissione di colpa, cosa non molto comune di questi tempi. Poi conclude aggiungendo:
“ Come se non bastasse, oltre a sembrare Gesù Cristo ogni volta che apre bocca, ce l’ho ancora con lui per la storia dell’ album gratuito.
Ricordi qualche anno fa?
Quando aggiornando le impostazione di sicurezza dei nostri IPhone, e ci ritrovammo con il loro nuovo album?
A sorpresa. Gratuito. Non richiesto …
What a fucking pox …!!! ”

(Che non traduco perché a questo punto penso sia chiaro un po’ a tutti).
Come dargli torto.

1 commento:

  1. Molto interessante. Attendo con impazienza nuove news dall'isola di Smeraldo

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