venerdì, luglio 29, 2022
Luglio 2022. il meglio del mese
A metà dell'anno buone cose con gli album di Fantastic Negrito, Ben Harper, Lazy Eyes, Graham Day, Miles Kane, Hoodoo Gurus, Liam Gallagher, Martin Courtney, Viagra Boys, Tambles, Black Midi, Spiritualized, Yard Act, Elvis Costello, JP Bimeni and the Black Belts, Shirley Davis and the Silverbcaks, Dedicated Men of Zion, Electric Stars, St.Paul and the Broken Bones, Abiodun Oyewole, York, PM Warson, Joe Tatton Trio, Jamie T.
Mentre tra gli italiani Bebaloncar, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Sacromud, Assalti Frontali, Temporary Lie-Cesare Malfatti e Georgeanne Kalweit, Bastard Sons of Dioniso, Organ Squad, The Cleopatras, Dear, White Seed, Tin Woodman, Alternative Station, Massimo Zamboni, Dear, Agape, Almamegretta e Path
BLACK MIDI - Hellfire
La band londinese con il terzo album tocca l'apice della creatività. Un album impressionante per potenza, eclettismo compositivo e realizzativo. Come se i Primus in acido andassero a braccetto con i King Crimson di "Discipline", i Battles, l'approccio cabarettistico degli Sparks, le esplosioni jazz noise di John Zorn. Il tutto con intermezzi orchestrali, un approccio Zappiano e mille altre bizzarrie, costruite con sapienza, creatività spiazzante e grande senso dell'humor e della spettacolarizzazione della musica.
MARTIN COURTNEY - Magic sign
Il leader dei favolosi Real Estate si concede un secondo album solista all'insegna di uno stupendo jingle jangle rock, sognante, immerso nei profondi 60's Byrdsiani, in melodie Beatlesiane, in canzoni di superba fattura. Bello e super cool.
JACK WHITE - Entering heaven alive
A pochi mesi di distanza dell'ottimo "Fear of the dawn", torna con un nuovo album (in cui suona praticamente tutti gli strumenti) il grande Jack.
Questa volta i toni sono soffusi, bluesy, poca violenza sonora, tante ballate acustiche ma sempre con un tocco di genialità "storta", di imprevedibilità compositiva.
Come sempre livelli altissimi.
VIAGRA BOYS - Cave world
Al terzo album la band svedese fa un centro perfetto mischiando il classico post punk che li ha caratterizzati con mille altre influenze, portando con sé James Williamson degli Sleaford Mods, andando di elettronica, di chitarre devastanti, Prodigy e Nick Cave in un solo abbraccio, perfino Suicide, Devo e i P.I.L.
Grande disco.
BEN HARPER - Bloodline maintenance
Blues, soul, funk, gospel, country, black music. Ben suona quasi tutto, anche il basso che fu prerogativa di Juan, l'amico e membro della band recentemente scomparso da cui l'album è ispirato. Le canzoni guardano ai maestri del soul dei 70, sono intense e profonde e portano questo album a livelli di assoluta eccellenza.
JAMIE T - The theory of whatever
Mancava da un lustro il cantautore di Wimbledon. Pregevole il nuovo album che mischia un'attitudine alla Billy Bragg con potenti brani rock in odore di punk, un approccio vocale tra Fall e rap, ballate quasi beatlesiane, episodi che trasudano umori Brit Pop e tanto altro. Album di grandissimo livello.
BUZZCOCKS - Senses out of control
In attesa del nuovo album, i Buzzcocks di Steve Diggle, orfani di Pete Shlley che ci ha lasciati nel 2018, tornano con un ep di tre brani che ripercorrono la consueta linea power pop/punk rock tracciata dal 1977. Niente di nuovo, ovviamente, ma perché privarsi di cose così belle e corroboranti?
ASSALTI FRONTALI - Courage
Migliaia di "rapper" hanno conquistato i gusti delle nuove generazioni ma solo una piccola parte conosce gli ABSOLUTE BEGINNERS, gli ASSALTI FRONTALI ( ASSALTI FRONTALI OFFICIAL PAGE). Quando nel 1990 comprai "Batti il tuo tempo" degli ONDA ROSSA POSSE il (mio) mondo cambiò di nuovo...per me uno dei 10 dischi italiani di sempre. Li seguo da allora, li seguirò sempre.
Gli ASSALTI FRONTALI sono ancora qui, nelle strade, a parlarci di quello che succede, adesso e ora, come i toaster giamaicani o i griot africani.
"Courage" è un nuovo disco, importante, profondo, immediato, urgente, attuale, moderno nella sua classicità sonora.
THE DINING ROOMS - Turn to see me
Torna lo spettacolare progetto di Stefano Ghittoni e Cesare Malfatti, come sempre supportati da un buon numero di collaboratori, con il nono capitolo della saga Dining Rooms. Che si muove alla perfezione nella modernità sonora, attingendo da jazz, hip hop, nu soul ("Desire" è un vero e proprio malinconico e romantico gioiello di modern soul), elettronica, trip hop). I riferimenti si mischiano, sovrappongono, alimentano l'uno con l'altro. La classe del consolidato duo fa il resto e, ancora una volta, piazza un loro album nel probabile novero dei migliori dischi dell'anno.
PENZA PENZA - Neanderthal Rock
Arrivano dall'Estonia e suonano un funk torrido, psichedelico e tribale (la title track è una sorta di Stooges mette Funkadelic), primitivo e crudo. Spontanei e diretti, travolgenti.
Ascolto album:
https://www.youtube.com/watch?v=j34kFCoQAr0
THE TAMBLES - Scraping by
Il secondo album della band olandese è una gioia per tutti gli amanti del 60's garage beat più viscerale.
Ci sono anche primitivo rock 'n' roll, un pizzico di psichedelia, power pop, sprazzi soul, i primi Beatles.
Un lavoro di grandissima energia e qualità.
PAOLO NUTINI - Last Night in the Bittersweet
Al quinto album il cantautore britannico scrive una sorta di suo "Album Bianco" in cui, nell'arco di sedici brani, esplora una lun ga serie di ambiti sonori tra ballate acustiche, brani pop, soul, momenti quasi kraut, sperimentazione, rock epico. Non tutto è riuscito ma l'album è stimolante e riuscito.
MUSH - Down tools
La band di Leeds scartavetra con le chitarre che accompagnano una voce monocorde e canzoni sghembe. Un mix piuttosto personale tra Wire, Fall, That Petrol Emotion, Monochrome Set.
Affascinanti.
NICK CAVE - Seven psalms
Gli ultini album di Nick Cave sono stati all'insegna di sofferte e lugubri atmosfere, sospese, liquidi, solenni. Con il nuovo album si spinge ancora più in là con un lungo strumentale e brani di spoken word, suggestivi e cupi. Solo per i completisti.
THE SHARP CLASS - Tales of a teenage mind / I've got it coming
Arrivano da Nottingham, classico trio chitarra/basso/batteria, teenagers, i Jam e i Chords come riferimento principale, attitudine mod, energia, piglio clean,cool and hard. Semplicemente fantastici. All'attivo tre precedenti singoli e un ep che li raccoglie "Keep the flame alive".
PRONTI ATTENTI VIA! - Ma non sei tu
La band reggiana traduce il consueto nome di Ready Steady Go! e riarrangia brillantemente in italiano sei, più o meno oscuri, brani degli anni 60, di Kinks , Action, Moody Blues, Turtles, Mx Frost and the Troopers, Billy J Kramer portando una ventata di puro e semplice suono beat. Il tutto fatto con estrema competenza, stile, gusto, aderenza all'attitudine originale.
PELUQUERIA HERNANDEZ - Volume 4
Torna, con il quarto album (titolo e copertina citano volutamente i famosi volumi del sassofonista Fausto Papetti), la band veronese ed è di nuovo festa. Il loro mix di suoni latini, lounge, reggae, funk, soul, ritmi caraibici, richiami alle colonne sonore morriconiane e/o polizieschi anni 60 e70, prevalentemente strumentale, è come sempre divertente, coinvolgente, gustosissimo.
Composizione e arrangiamenti, come è loro abitudine, molto curati ma ciò che spicca è l'originalità (unicità è forse più appropriato) dell'interessantissima proposta.
ALMAMEGRETTA - Senghe
La band partenopea si conferma come tra le realtà più interessanti e al passo con il suono del nostro tempo. La loro miscela di influenze mediterranee, elettronica, nu funk, dub, reggae, world music, tematiche sociali è come sempre coinvolgente, d’avanguardia, fresco, attuale, moderno, pulsante. Un altro eccellente capitolo di una grande storia artistica.
BASEBALL GREGG - A life designed for fun
Un delizioso ep di quattro brani per il duo italo/californiano, preludio al nuovo album "Pastimes" in uscita in autunno. Atmosfere dolcemente acustico psichedeliche che evocano Rain Parade, Beach Boys, la California flower power dei Mamas and Papas. Eccellente.
A.S.E - Oltre / Luce
La band di Alessandria, guidata da Paolo Merenda, torna con un singolo dalla confezione originale e curatissima, mixato e prodotto dal mitico Don Zientara (già con Fugazi, Bad Brains, Scream e buona parte del catalogo Dischord Records). Punk rock di gusto "californiano" mid tempo di grande impatto e potenza. Allegata una raccolta di racconti dello stesso Merenda,come sempre tra il distopico e il crudo.
ASCOLTATO ANCHE:
MONDAY MICHIRU (gradevole nu soul jazz), NATURAL YOGURT BAND (ottimo funk strumentale).
LETTO
BRENDAN MULLEN - Lexicon Devil
I Germs sono stati tra i gruppi più devastanti della scena punk americana, padri putativi dell'hardcore punk, una vita breve e tragica, il cantante Darby Crash morto suicida con un'overdose a 22 anni, il chitarrista Pat Smear finito poi con Nirvana e Foo Fighters in situazioni più tranquille e salubri.
Attraverso le testimonianze di decine di protagonisti di quel breve periodo di vita della band (1977/1980), il libro (tradotto alla perfezione da Andrea Valentini) ripercorre una storia di degrado psicofisico, violenza, eccessi inimmaginabili ma anche di musica, creata e suonata in circostanze estreme ma assurta, con il loro unico album G.I. a pietra miliare di un'epoca e di un genere.
Darby Crash (e Pat Smear) si riempiono di acidi e ogni altra sostanza ogni giorno, sono fan di Queen, Bowie e Yes, sono disperati, violenti, senza futuro e dediti alle peggiori perversioni, insieme al "Circle One", il giro di amici altrettanto disperati.
Sarà una progressiva discesa verso gli inferi.
Ogni concerto è devastante, deragliante, brutale.
La dipendenza di Darby, lo scioglimento della band, l'effimera e breve esperienza con la Darby Crash Band, l'ultimo concerto di reunion dei Germs (il migliore di tutti), il suicidio.
Un libro tragico, violento, feroce.
CARMINE AYMONE/MICHELANGELO IOSSA/RICCARDO RUSSINO - La grande storia di Paul McCartney
Oltre 60 anni di una delle vicende più fulgide e di successo nella storia della musica pop non sono facili da condensare.
Ci riesce questo libro, scritto a sei mani, che in maniera esaustiva ma allo stesso tempo agile e veloce, racconta Paul dai Quarrymen ai giorni nostri, tra capolavori, sperimentazioni, gioie e dolori coniugali, aneddoti, dettagli, curiosità, la lunga lista di collaborazioni, un'ottima scelta fotografica.
Il racconto non è celebrativo ma, anzi, cosa apprezzabilissima, non risparmia critiche e giudizi severi sulla non sempre esaltante carriera solista.
Interessante il capitolo che descrive il potere economico di Paul, da cui riporto alcuni stralci.
E quanto l'interesse speculativo vada di pari passo con i suoi gusti musicali.
"MPL (McCartney Productions Ltd) Communications è la denominazione della scoietà-ombrello che tutela e curabgli interessi commerciali di McCartney.
La società detiene la proprietà, il controllo e la tutela di oltre 25.000 canzoni dagli inizi del secolo XX ad oggi (jazz, musical, swing, repertori bandistici, pop d'autore, rock n roll, tango, blues country, Wings e McCartney).
Esercita inoltre il controllo di 25 diverse società editrici sussidiarie nonché della quota editoriale dei brani composti con Lennon per i Beatles.
MPL controlla gli interi repertori di Fats Waller, Louis Jordan, Bessie Smith, Jerry Roll Morton, Carl Perkins, Buddy Holly.
Tra i brani della MPL Les feuilles mortes, Stormy weather, Let the good times roll, Route 66, Everybody needs somebody to love, Arrivederci Roma".
Nell'arco della sua carriera Paul McCartney ha firmato da solo o con altri autori 1.000 canzoni e poco meno di 200 di esse sono entrate nelle classifiche di tutto il mondo.
Con un patrimonio personale di circa un miliardo e 200 milioni di dollari, Paul Mccartney è il musicista più ricco del music businness.
Con i Beatles ha raggiunto la soglia dei due miliardi e 400 milioni di dischi venduti a cui si aggiungono vari altri formati e lo steaming che si attesta su due miliardi di ascoltatori.
Nella carriera solista ha venduuto 100 milioni di singoli e 700 milioni di album.
Più di cinque abitanti su sette nel pianeta ha a casa almeno una canzone di Paul.
UMBERTO SEBASTIANO - Il mondo finirà di notte
Un romanzo di formazione, di passaggio dall'adolescenza all'età adulta, dal sapore acre e drammatico, sorta di "Quadrophenia" dalle tinte oscure.
Protagonista un giovane mod nella Pordenone pulsante del Great Complotto, nei primi anni Ottanta. Una storia d'amore giovanile si intreccia alla musica (con riferimenti precisi alla scena mod e alle band e ai personaggi pordenonesi dei tempi), alle sottoculture, a citazioni colte.
Umberto Sebastiano (già redattore de L'Unità, Duel, Nocturno, autore per Rai e Mediaset) scrive molto bene e in modo molto coinvolgente.
Il libro scorre fluido, tra colpi di scena, suspence e un finale tanto travolgente quanto inaspettato.
MARIO FORTUNATO - Autobiografia della gaffe
Un libro molto fresco, spigliato, apparentemente leggero ma in realtà non troppo, (auto) ironico sull'etica ed estetica della GAFFE, declinata nelle sue varie modalità esecutive. Fortunato aggiunge numeroe note autobiografiche, spesso spassose e gustose.
Perfetta lettura estiva.
«A vent’anni si è così poco sé stessi da non poter essere altro.
È l’età della gaffe: il momento della vita in cui la verità non ha fatto ancora in tempo a mascherarsi».
Si immagini dunque l’autore giovane, in un pomeriggio d’inizio estate, in una sala gremita di pubblico e autorità locali, esibirsi in un convegno su “La letteratura e i giovani” utilizzando come metafora la perdita di un braccio.
Si immagini poi, seduto in prima fila, accanto al Sindaco, un editore leggendario che si agita alle sue parole, voltandosi a destra e sinistra in preda a un nervosismo e un disappunto crescenti.
Nell’anima accecata del giovane autore si fa strada l’idea che nulla è meno visibile di ciò che sta molto vicino e così si accorge che, seduto in prima fila accanto all’editore, il Sindaco è privo di un braccio. Tuttavia è a quel punto che accade l’inimmaginabile: invece di concludere il suo discorso e tacere per sempre in preda all’onta, il giovane autore precipita in un gorgo ineluttabile di ignobili riflessioni sulla scrittura come arto mancante e amputazione primaria.
Tanto che, quando gli interventi cessano, l’editore leggendario gli sussurra in un orecchio: Sei così bravo in materia che dovresti scrivere un libro sulla gaffe.
Questo libro nasce per adempiere quel lontano suggerimento.
VISTO
FESTIVAL BEAT 28 - Salsomaggiore (Parma) 7/10 luglio 2022
Breve resoconto delle due serate, di venerdì 8 e sabato 9 luglio della 28° edizione del FESTIVAL BEAT, svoltosi a Salsomaggiore.
Un evento che trascende l'aspetto meramente musicale e artistico ma entra nell'ambito dell'antropologia sottoculturale.
Che testimonia, pur con un'incoraggiante presenza di nuove leve, il concetto dell' "ultimo bagliore di un sole che muore".
Sono fiammate luminose, reflui energetici di grande impatto che dimostrano ancora tanta vitalità. Ad appannaggio di un pubblico e di protagonisti di età "avanzata" (40/60 anni).
Non è una critica, al contrario una constatazione da leggere in chiave positiva con ancora tanta voglia di fare e di esserci.
Di rifiuto di una vita superficiale, provinciale, all'inseguimento dei like e dei social, della volontà di preservare un valore culturale di una nicchia, certo, però sempre viva e propositiva.
Un plauso ad organizzatori e staff che hanno reso ancora possibile un evento di tale portata.
Tanta gente, da tutta Italia ed Europa, entusiasmo e partecipazione.
Nelle due serate segnalo la bontà della proposta degli SHIVAS, psichedelici, west coastiani, melodici, eccellenti.
Più diretti e monocordi i francesi LES LULLIES, punk rock, MC5, rock 'n' roll.
Molto bravi.
Meno convincenti JAMES LEG, troppa ruvidezza (per quanto la versione di "A forest" dei Cure abbia abbattuto un'altra barriera...quando mai Robert Smith al Beat???), francamente deludenti i BELLRAYS, band che ho sempre seguito e adorato, ma in questa versione sempre più lontana dall'anima soul e più vicina a un hard rock un po' ripetitivo e scontato (con tanto di continui assoli di chitarra, oltre a quelli, evitabili, di basso e batteria).
Salva tutto la voce e la verve di Lisa Kekaula.
Non mi aspettavo granché dai GRUESOMES, invece perfettamente consoni al concetto originario del festival: garage beat, scontato e prevedibile, ma godibilissimo.
Molto bene gli one men band, ONE HORSE BAND e WASTED PIDO: punk blues torrido e minimale.
Con i NOT MOVING LTD abbiamo suonato, come sempre, come se fosse l'ultima cosa da fare in questa vita.
In molti lo hanno capito, tanti magari no ma a noi è piaciuto molto essere lì.
Fantastic Negrito live a Gardone Riviera 21/07/2022
Spettacolare come sempre, band di qualità eccelsa, un'ora e mezza di concerto per infiammare un disponibilissimo pubblico nell' Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia), non pienissimo ma caldissimo (sia per la risposta dei partecipanti che per un caldo torrido e asfissiante, quanto i rigidi controlli degli steward).
Diciotto brani suonati quasi senza pause, passando da suggestioni palesemente James Brown a canzoni che evocano lo Stevie Wonder dei 70, pause di intensissimo blues (la classica "In the pines"), ed ecco spuntare Bill Withers (nella ripresa di "Ain't no sunshine"), gospel e un lunga immersione in un groove afrobeat.
I riferimenti sono infiniti, si pesca a piene mani in ogni angolo della black music, con passaggi jazz, talvolta al limite della fusion e con momenti degni dei più complessi groove prog.
Ma quello che si evidenzia è l'immediata riconoscibilità e personalità dei brani che pur facilmente accostabili a una matrice ben definita, diventano di completo ed esclusivo marchio FANTASTIC NEGRITO.
Dall'ultimo, eccellente, "White Jesus, black problems" pesca una manciata di brani, dai precedenti album il resto, con rabbioso finale di "Lost in a crowd".
Abile performer, suono perfetto, uno degli artisti più interessanti ed entusiasmanti in circolazione.
James Small è un batterista funambolico, 23 anni, potentissimo e allo stesso tempo raffinatissimo, che fa benissimo il paio con il preciso e metronomico bassista, Jon Herrera, il bravissimo tastierista The Professor Bryan C. Simmons e un'altra eccellenza alla chitarra, Tomas Salcedo.
Si parla poco dell'incredibile capacità vocale di Fantastic Negrito in grado di passare da acutissime a profondissime note, caratterizzando spesso in modo teatrale l'esecuzione delle canzoni, mantenendo un'intonazione sempre impeccabile.
Ad aprire gli ottimi Superdownhome, duo (chitarra e batteria) tra deep blues, country, rock 'n' roll, sporcizia sonora e tanto senso dello spettacolo. Da seguire!
J.P.Bimeni live a Porretta Soul Festival 22/7/2022
Il Porretta Soul Festival è una festa.
Di popolo, di appassionati, di curiosi, di musicisti, di decine di volontari che aiutano da 34 edizioni lo svolgimento di un evento prezioso e unico in Italia (ma non solo).
Il contatto è diretto, nessuna barriera, distanza, controlli paranoici, ci si mischia, ci si diverte, in totale pace e relax.
Di scena, quando ancora deve imbrunire, J.P. BIMENI AND THE BLACK BELTS.
La backing band spagnola macina ritmiche soul e rhythm and blues con una tecnica che sfiora l'eccellenza, precisi, impeccabili, divertenti ed evidentemente divertiti.
Chitarra, basso, batteria, Hammond, sax e tromba, all'unisono, pochi fronzoli o assoli, compatti e tremendamente efficaci.
Bimeni è splendido sul palco, nipote legittimo di Otis Redding, si muove con grazia ed eleganza, coinvolge il pubblico, seduto a un paio di metri dal palco, sfodera una voce impressionante, è empatico e ci regala un'ora e venti di grande musica.
Concerto super!
Presentati dalla verve di Rick Hutton si susseguono poi le apparizioni di Mitch Woods & His Rocket 88’s, Selassie Burke, John Ellison, Chick Rodgers, accompagnati dalla backing band Anthony Paule Soul Orchestra, con cui gli artisti si alternano cantando due/tre brani a testa.
Un'altra festa rhythm and blues, soul, boogie, funk.
Grazie a GRAZIANO ULIANI per averci offerto questa nuova edizione e per avermi ospitato nella presentazione del libro "Soul. La musica dell'anima", con tanta gente, appassionata e partecipe.
COSE VARIE
° Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it (per cui curo ogni settimana un TG video musicale - vedi pagina FB https://www.facebook.com/RadiocoopTV/).
° Ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà"
° Ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
° Ogni sabato un video con aggiornamenti musicali sul portale https://www.facebook.com/goodmorninggenova
° Nel sito www.goodmorninggenova.org curo settimanalmente una rubrica di calcio "minore".
° Periodicamente su "Il Manifesto" e "Vinile".
IN CANTIERE
E' uscito il nuovo album dei NOT MOVING LTD "Love Beat" per Area Pirata con otto inediti e una cover
Si trova nei negozi, ai nostri concerti e qui:
http://www.areapirata.com/dettaglio.php?cod=5490
Prossimi concerti NOT MOVING LTD
Sabato 3 settembre: Bologna “Frida”
Venerdì 23 settembre: Frosinone
Dal 28 maggio nel Comune AltaValTidone (Piacenza) la Rassegna musicale/letteraria ROCK AROUND THE BOOK.
Il programma:
https://tonyface.blogspot.com/2022/05/rock-around-book.html
Il nuovo, quarto, volume di COMETA ROSSA EDIZIONI è a cura di ROBERTO CALABRO' (scrittore e giornalista) e dedicato a "Exile on main street" dei ROLLING STONES nel 50° anniversario dell'uscita.
Ogni uscita di Cometa Rossa coincide con una ricorrenza precisa.
Il libro ricostruisce nel dettaglio la genesi del capolavoro degli Stones, dai brani lasciati fuori dai dischi precedenti all'irripetibile magia di Villa Nellcôte fino alle session finali a Los Angeles.
Contiene un'intervista esclusiva a MICK TAYLOR, recensioni originali dell'epoca (inglesi, americane, italiane), contributi di Dome La Muerte, Ferruccio Quercetti, Paolo Barone, Fabio Redaelli, il sottoscritto.
Di nuovo nella collana 100 CLUB (100 copie numerate e autografate di libri che non saranno mai più ristampati).
Il libro si troverà esclusivamente (non chiedetene copie a me, non ne ho!) presso la distribuzione di HellNation.
hellnation64@gmail.com
https://www.facebook.com/roberto.gagliardi.9828
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