venerdì, ottobre 02, 2020
The Impressions - Young Mods' forgotten story
Un titolo che ha sempre parecchio intrigato gli appartenenti alla scena MOD.
Non è mai stato appurato se il riferimento fosse esplicito ma, essendo il contenuto una sorta di concept su un giovane che si interroga su società e realtà circostante, in cui si interseca la sua vita sentimentale, non è escluso che ci sia un rimando a chi, dall'altra parte dell'oceano, incarnava, fino a poco tempo prima un ideale di gioventù, speranza, "pulizia", sguardo al nuovo e al futuro.
La storia del YOUNG MOD non deve essere dimenticata.
CURTIS MAYFIELD alla fine dei 60 abbraccia sempre più le tematiche sociopolitiche che stavano infiammando l'America (nera ma non solo) e le mette in musica.
Affiancato da Donny Hathaway e Johnny Pate, sforna con gli IMPRESSIONS un album di strepitoso funk soul che palesa la volontà di un progressivo racconto già dal brano introduttivo, la title track, un soul epico e corale che parte con l'incipit: "Let me sing a song/ I won't make it too long/ About the Young Mods' forgotten story."
Dove si nasconde il GIOVANE MOD?
Forse è quella figura che appare sullo sfondo sia sulla copertina che nel retro, un'ombra nascosta e lontana di cui raccontare la storia.
"Choices of colors", grande soul ballad orchestrale, pone il ragazzo di fronte ad alcune domande di portata epocale e decisamente innovative e provocatorie per i tempi:
"Se puoi scegliere un colore, quale preferiresti, fratello? Per quanto odierai ancora il tuo maestro bianco? Chi dice che tu debba amare il tuo predicatore nero?"
"The girl I find", dolce ballata in pieno stile Curtis, introduce la figura della (nuova? o della ex?) compagna del protagonista.
Un groove Northern Soul accompagna "Wherever you leadeth me" mentre si tinge di gospel e blues "My deceiving heart", due dichiarazioni d'amore per la ragazza.
Il secondo brano è una sorta di invocazione al perdono:
"Ma non è rimasto altro che amarezza, frustrazioni, una relazione persa a causa del mio cuore ingannatore".
La quasi gioiosa e saltellante "Seven years" ricorda i sette anni di relazione, ormai finiti.
Il lento soul "Love's miracle" esalta il potere dell'amore mentre "Jealous man" (che ricalca armonicamente in un continuum il precdente brano) ribadisce che, nonostante tutto, il YOUNG MOD rimane, inevitabilmente, un uomo geloso, con le conseguenze del caso.
"Soulful love" sembra una dichiarazione d'amore alla vecchia fiamma:
"Sei stata l'unica ragazza. In questo mondo Chi significa così tanto per me. L'ho scoperto molto tempo fa".
L'album si chiude con l'irresistibile funk di "Mighty Mighty" con affondo sociopolitico:
"E noi che siamo divisi / Alcuni sono indecisi / Pensaci un po '/ Siano stati tutti colti dalla stupidità".
Il YOUNG MOD riflette ad alta voce su quello che gli accade, l'amore, la vita, la politica, l'attualità.
Una storia dimenticata.
THE IMPRESSIONS - Choice of colors
https://www.youtube.com/watch?v=hpf0XckJKQc
Dal titolo dell'album prese ispirazione il quartetto vocale di Detroit, gli YOUNG MODS che incise nel 1970 il 45 giri "Gloria"/ “You Brought The Sunshine.”
Young Mods - Gloria
https://www.youtube.com/watch?v=QdqfpCT3Aeg
Young Mods - You brought the sunshine
https://www.youtube.com/watch?v=d_FBI4bfYrk
Ispirato da:
https://www.chicagomaroon.com/2005/4/3/mayfield-ensured-his-young-mod-would-not-be-forgotten/
Etichette:
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Cultura 60's,
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L'intrigante titolo (come lo definisce giustamente Boss) è stato responsabile di tante copie da Noi acquistate, inutile negarlo. Il disco concept è molto bello e ancora di più se accoppiato in twofer col precedente This is my Country.
RispondiEliminaC