giovedì, settembre 13, 2012
Mod Heroes: Richard Barnes
Nelle foto i libri di Barnes e uno scatto con Pete Townshend e Irish Jack (a sinistra, già in Mod Heroes nel post del 24 agosto 2011).
A scuola d’arte con Pete Townshend (di cui è rimasto buon amico) nei primi 60’s, RICHARD BARNES fece parte della prima scena mod, frequentando clubs e concerti per poi nel 1979 diventare uno dei nomi più conosciuti e rispettati del mod revival grazie alla pubblicazione del libro “MODS”, gioiello essenziale ed indispensabile per capire, attraverso decine di foto dei mods originali, l’estetica e i particolari di una cultura ai tempi avvolta ancora nell’approssimazione.
Il libro “Mods” (pubblicato dalla Eel Pie casa editrice di Pete Townshend) era corredato da dettagliate note esaustive sulla scena dei 60’s (oltre ad un basilare elenco di titoli di black music ballati ed ascoltati una ventina di anni prima).
Barnes fece ancora meglio nel 1982 con il volume “THE WHO MAXIMUM R&B” (ristampato con aggiornamenti nel 2004), stupenda biografia degli Who con oltre 400 foto e discografia dettagliatissima.
Barnes in copia con Pete Townshend aveva già pubblicato nel 1977 “The story of Tommy” sempre per la Eel Pie .
Sua l’introduzione del recente “Mod a British Phenomenon” di Terry Rawlings (uscito in italiano per Arcana).
Richard Barnes è anche accreditato come l’inventore del nome THE WHO.
Gli ancora Detours scoprirono agli inizi del 1964 che esisteva Johnny Devlin and the Detours (poi diventati Noblemen) e decisero di cambiare nome.
Da una giornata di “brainstorming” se ne uscì l’amico Richard suggerendo The Who “un nome breve, facilmente memorizzabile e che stava bene sulle locandine”
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Story of Tommy mai visto, Mods bellissimo.
RispondiElimina"Mods" è ormai superato.
RispondiEliminaCon internet e decine di altri libri più dettagliati, precisi, con foto a colori abbiamo approfondito il tutto con milioni di informazion ii npiù.
Ma quando uscì nel 1979 era qualcosa di preziosissimo da studiare foto per foto, dettaglio dopo dettaglio.
La mia copia, presa in tempo reale, è ora mezza rotta dal troppo consumo...
eternamente grati a Richard Barnes..
RispondiEliminaMODS uno degli acquisti piu' emozionanti che ho fatto.
Da "Tommologo" ho The Story fotocopiato integralmente da un amico (Elvezio del Robin H che Boss ricordera'..niente da fare..ho provato e riprovato a farmelo vendere (regalare!!!)..no way.
Le fotocopie sono andate bene lo stesso
C
E' vero, fu emozionante.
RispondiEliminaDopo tanto tempo a raccogliere rare foto, a cercare a destra e a manca qualcosa sui mods originali, arrivò un libro che conteneva centinaia di foto, titoli di dischi e brani mai sentiti, particolari sconosciuti.
Un universo che si apriva
e su un numero di POPSTER c'era uno dei primi articoli sui Mods con quella foto-collage con tutti i musicisti (numerati e coi nomi)presente appunto su MODS!
RispondiEliminaLa ritagliai e appesi in camera..ce l'ho ancora!!!
C
ho anche quello ehhehe
RispondiEliminaBoss, sempre a fine 70 ti ricordi "Rolling Stone" in italiano con carta e formato da quotidiano?
RispondiEliminaIo ho ricordo confuso e forse dei numeri inscatolati..
Cio per dire che un altro dei primi articoli sui Mods era su uno di questi.E mi sembra proprio che si riferisse gia ai Mods italiani (siamo in periodo Quadrophenia film). E per la prima volta lessi la parola "aforisma".
Ti/vi risulta?
C
Mi risulta. Ho anche quello ma era soprattutto incentrato sullo ska e il mod veniva trattato (a quanto mi ricordo) un o 'come "derivazione" della scena ska
RispondiEliminaMi ricordo la cornice dell'articolo a quadretti in bianco e nero
Ricordo benissimo il Rolling Stone formato tabloid,ma l'articolo in questione no.
RispondiEliminaC'era invece una cosa simile su Gong (spero di ricordare bene),con i pareri sul film di alcuni vecchi reduci come Mick Farren e David Bowie (ed alcune frasi riportate di Marc Bolan,che era già morto): ricordo che il primo ne parlava maluccio,mentre Bowie era più magnanimo nei giudizi.
Va bè Mick Farren è sempre stato un noioso su tutto :)
RispondiEliminaBowie più diplomatico
Io ricordo un vecchio rockerilla e i bei monografici NME.
RispondiEliminaDi libri in italiano segnalo un fumetto di mods nel futuro con gli scooter volanti: Gli Originali di Dave Gibbons.
A proposito di luoghi del rock. ero a londra, alloggiavo a sheperds bush e camminando per goldhawk road mi sono imbattuto in un proclama di pete townshend attaccato alla vetrina contro la demolizione del negozio Cooke's Pie & Mash. http://shepherds-bush.blogspot.it/2012/07/quadrophenia-screening-in-aid-of-cookes.html.
domani l'altro protesta in scooter.
sempre interessanti post Tony...e anche i commenti... keep on.... giacomo
Mick Farren è un purista,in effetti...
RispondiEliminaI suoi dischi con i DEVIANTS sono capolavori (soprattutto il primo) ma ha un atteggiamento che è un grande pregio ed un limite,al tempo stesso :
è un pregio perchè non ha mai rinnegato nulla,ha sempre continuato ad essere un anarco-utopista assoluto (come i suoi album)
ma è un limite per lui,perchè non andrà mai in pensione con un conto in banca simile a quello del duca bianco,nemmeno lontanamente accostabile come cifra.
Dovrei ritrovare l'articolo per capirne i contenuti,ma lo ricordo solo vagamente purtroppo.
voto Backstabbers - O'Jays canzone della settimana: FICHISSIMA
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