giovedì, aprile 30, 2020

Il meglio del mese. Aprile 2020



Parte bene l'anno con Igorrr, X, Lux Hotel, Real Estate, Christian McBride, Gil Scott Heron/Makaya McCraven, Devonns, Soul Motivators, Isobel Campbell, Monophnics, Black casino and the Ghost, Martha High and the Italian Royal Family, Crowd Company, Ben Watt. Moses Boyd, Shabaka and the Ancestors, Field Music.
Per l'Italia Calibro 35, Ritmo Tribale, Dining Rooms, Era Serenase, Ok Bellezza e Handshake.


THE X - Alphabetland
Sono passati 40 anni dall'insuperabile classico "Los Angeles", poco meno di 30 dall'addio discografico (il pessimo "Hey Zeus" é del 1993 ma il chitarrista Billy Zoom se ne era già andato da parecchio).
Una serie di live, varie reunion con la line up originale, tour, la lotta contro brutte malattie di Exene e Billy, progetti solisti. Ma di nuovi dischi non se ne parlava (nel 2017 Billy Zoom dichiarava laconicamente che "non funzionerebbe, la chimica non sarebbe la stessa, viviamo distanti, non suonerebbe come un disco degli X").
E invece dopo un singolo arriva un album fresco, pulsante, vitale, bello, in cui ritroviamo tutta l'alchimia che ha reso grandi gli X. 27 minuti, 11 brani che spaziano dal loro classico rock n roll/punk a un consueto omaggio al funk ("Cyrano De Berger's back", cover dei Flesheaters, da tempo in repertorio), a furiosi hardcore ("Goodbye year goodbye" e "Delta 88 nightmare") al clamoroso finale in chiave smooth jazz/spoken word di "All the time in the world" con la chitarra di Robbie Krieger dei Doors (che chiude il cerchio a 40 anni dal primo album prodotto da Ray Manzarek).
Per gli amanti della band un disco da amare incondizionatamente, per i cultori di un certo suono e periodo un ritorno comunque ad altissimi livelli.

IGORRR - Spirituality and distortion
Gautier Serre da una quindicina d'anni percorre una strada unica, originalissima e stupefacente. Nella sua musica convergono brutal metal (di cui ospita spesso esponenti di spicco nei suoi dischi), death metal, grind core, elettronica estrema, sonorità classiche, barocche, folk balcanico, mediterraneo e francese, sperimentalismi di ogni sorta. Un'affascinante e sconvolgente visione sonora dal sapore inedito, suonata in modo eclatante, di assoluta inventiva, condita da una buona dose di (auto)ironia.

HOTEL LUX - Barstool Preaching
Da Portsmouth, abbracciati alle nuove leve brit come Shame, Fontaines DC, Goat Girl. Giovanissimi, aspri, melodicamente dissonanti, "storti", addirittura Doorsiani, assorbendo Wire, Gang of Four, Fall.
Ep d'esordio da urlo!

THE DEVONNS - s/t
La band americana all'esordio con un avvolgente e sinuoso mix di soft soul di sapore vintage, tra Impressions, Curtis Mayfield, il Marvin Gaye dei 70, un gusto Northern soul ma soprattutto canzoni di primissima qualità. Produce la nostra Record Kicks, album gradevolissimo.

THE SOUL MOTIVATORS - Do the damn thing
Spettacolare album della band canadese, nove membri ma con la voce incredibile di Shahi Teruko a condurre una carovana di vintage funk potentissimo.
La tradizione del groove di James Brown che si mischia alla modernità di marchio Daptone.
Travolgenti e probabile album "black" dell'anno.

MARTHA HIGH AND THE ITALIAN ROYAL FAMILY - Nothing's going wrong
Un piccolo grande capolavoro, con un'abbondante dose di condimento italiano. Grazie alla backing band tutta tricolore, guidata da Luca Sapio che produce anche artisticamente l'album.
Classic soul in tutte le sue principali accezioni e sfumature, cantato divinamente, suonato alla perfezione con ogni suono al punto giusto.
E in più una spolverata di tipico groove caro alle colonne sonore dei 60's italiani. A corollario i testi che guardano al sociale e alla situazione politica attuale come insegnarono i maestri Gil Scott Heron, Curtis Mayfield e Marvin Gaye nei primi 70.
Pura eccellenza.

RITMO TRIBALE - La rivoluzione del giorno prima
Tornano i Tribali con il primo album dal 1999. E spaccano come sempre con la consueta grinta, con le ritmiche serrate, chitarre compresse, liriche sempre più mature e incisive. Ci sono il grunge dei 90, l'attitudine punk rock, i Killing Joke e la migliore post wave anni 80 ma soprattutto un'immediata riconoscibilità, una personalità unica, onesta, sincera.

DREAM SYNDICATE - The universe inside
Terzo album del nuovo recente corso della band di Sgteve Wynn.
Un'ora di musica, brani lunghissimi, psych kraut jazz rock ipnotico, frutto di lunghe jam session. Un nuovo interessante passo ma eccessivamente auto indulgente, progettualmente armonico e in progress ma, alla fine, trascurabile. Per quanto si rimanga ad alti livelli.

OS MUTANTES - ZZYZX
Della formazione originale é rimasto solo Sergio Dias. Niente più tropicalismi ma un divertente e godibile rock di ispirazione 60's, beatlesiano, cantato in inglese, molto gradevole e con belle canzoni.

LUCINDA WILLIAMS - Good souls better angels
Atmosfere rauche e dolenti, roots rock di forte impronta blues per la "sorella" americana di Marianne Faithfull. Più immediata e grezza Lucinda ma tremendamente efficace in un album solo apparentemente immediato, in realtà complesso e sofisticato.

TOM MISCH & YUSSEF DAYES - What Kinda Music
Dalla scena inglese new jazz un grande mix di spiritual jazz, funk, lounge pop, sperimentazione, un tocco psichedelico, tanto groove dal drumming (ispirato da Tony Allen) di Yussuf Dayes). Coinvolgente e progressivo.

BROWNOUT - Berlin Sessions
La band di Austin al primo album con brani autografi dopo aver trasformato in latin funk Black Sabbath, Prince, Public Enemy. E colpiscono di nuovo nel segno: heavy funk, influenze latine, texmex, caraibiche, soul, rock, Prince (di cui fecero anche la backing band), afro, in un minestrone super piccante ed esplosivo.
PS: Berlin è Steve Berlin dei Los Lobos che produce il tutto.

LAURA MARLING - Song for our daughter
Il valore della cantautrice inglese è ampiamente riconosciuto e il nuovo album ce lo conferma. Deliziose ballate folk (in odore di Joni Mitchell), blues, pop, country. Voce pulitissima e avvolgente. Album riuscitissimo.

FIONA APPLE - Fetch the bolt cutters
Unanimemente salutato come capolavoro dalla critica, è sicuramente un ottimo album in cui la Apple sperimenta, osa, attinge da canzone, avanguardia, jazz, forme free. Interessante e stimolante.

YAZMIN LACEY - Morning matters
Dalla scena new jazz inglese un delizioso album di soft soul tra Lauryn Hill, Macy Gray, Erikah Badu, accompagnata da Moses Boyd, gli Ezra Collective e altri membri del giro brit. Splendidamente estivo, caldo, rilassato.

SMALLTOWN TIGERS - Five things
Il trio all female romagnolo ha bruciato le tappe in pochissimo tempo (grazie anche al decisivo apporto di Stiv Cantarelli, musicista, produttore e profondo conoscitore delle più oscure trame del rock 'n' roll). Concerti (anche londinesi), soddisfazioni, plausi diffusi e ora l'esordio con un album tirato, essenziale, asciutto, come nella migliore tradizione dei loro amati Ramones. Ma qui c'è di più: garage, rock n roll, glam, power pop, suonati con la giusta attitudine e devozione. Divertenti, oneste, sincere. Support!

AA.VV. - Rock These Ancient Ruins - Mamma Roma's Kids
Una fulminante compilation che raccoglie una preziosissima testimonianza dalla scena punk romana degli ultimi 40 anni. In cui confluiscono suoni di chiara matrice '77, esplosioni più veloci, contaminazioni di vario tipo. Le 14 band spaccano.
Dai Taxi (dalle cui ceneri nasceranno gli acclamati Giuda) ai Plutonium Baby, Idol LIps, Wendy?. Ogni brano è travolgente, coinvolgente, elettrico, semplicemente ultra cool. Indispensabile per i cultori del genere.

STRANGE FLOWERS - Songs for imaginary movies
All'ottavo album la band pisana conferma, ancora una volta, di essere una delle band più interessanti e in progress della scena neo psichedelica mondiale (per quanto il termine sia, nel loro caso, ormai piuttosto riduttivo).
Le radici sono sempre nell'universo 60's (tra Syd Barrett e l'ampio spettro freakbeat) ma l'approccio è personale, distintivo, creativo, moderno. Album di primo livello.

PERTURBAZIONE - (dis)amore
La lunga carriera della band torinese si arricchisce di uno dei capitoli più ambiziosi e complessi, un lungo concept di 23 brani sulle variabili dell'amore. I Perturbazione sono tra coloro che meglio sanno coniugare canzone d'autore, pop e amore per sonorità oblique che vanno dagli Smiths ai Belle and Sebastian. Ottimo album, di ampio respiro e grande maturità.

A LEMON - Green
Il polistrumentista catanese Alessandro Moncada compone un piccolo gioiello di equilibrio tra pop e la psichedelia elettronica di Tame Impala, un tocco di shoegaze, rtimiche dall'approccio funk. Un lavoro che merita la massima attenzione, un nome da annotare.

UMBERTO PALAZZO - Lost in the city
“Lost in the city” è un film indipendente, purtroppo ancora inedito, di Lara Kalifilm Calenza su un homeless berlinese. Umberto Palazzo, musicista dalla lunghissima carriera (dai Massimo Volume ai Santo Niente a varie esperienze soliste) ne ha curato la colonna sonora. Immergendoci in un sound che evoca atmosfere berlinesi tardo anni 70 (dalle parti di David Bowie e della sua “trilogia” ispirata a quegli anni e a quei luoghi) ma con un taglio che riporta spesso anche alla New York del periodo, intrisa di decadenza e di aspra new wave. Prevalentemente strumentale, con due brani cantati di grande suggestione da Alia Spizz-Clay e Amerigo Verardi, una cruda escursione nel reggae e tanti spunti interessanti. Ottimo.

PATH - Small Town Boy
Un nuovo ottimo tassello nella storia del cantautore/rocker laziale. Una mini opera folk con allegato un racconto di 40 pagine che svela un mondo combattente, che ancora fa argine al pauperismo ideologico che ci sta travolgendo. Canzoni che viaggiano tra la canzone d'autore italiana (con uno sguardo al primo Bennato) e l'approccio di Billy Bragg. Musica necessaria.

ANDREA CUBEDDU - Nostos
Lasciato alle spalle (per il momento?) il deep blues più duro e primitivo degli esordi, Cubeddu abbraccia una forma cantautorale che mantiene il blues come fondamenta ma si dirige verso una dimensione più personale e intimista. Lunghi brani talvolta quasi in forma di raga/mantra ipnotico che guarda anche al desert sound africano e che si avvicina alla lezione di Cesare Basile. Interessantissimo.

VALERIO CINQUE - Un labile tepore
Un concept di chiaro stampo cantautorale, prevalentemente acustico, che mette in risalto un grande spessore qualitativo a livello compositivo e di grande respiro espressivo. Ci sono Luigi Tenco, Jeff Buckley, Nick Drake, Domenico Modugno, Sergio Endrigo e un'anima prog che permea alcune canzoni. Ma ci sono soprattutto una maturità e una personalità raramente riscontrabili in un esordio. Eccellente.

PUGLIA - Faith and a little wine
Splendido, maturo, originale, personale, album per Marco "Puglia" Puglisi che si inerpica in sentieri inusuali per il panorama italiano, proprio perché hanno un respiro internazionale (e il suo eccellente inglese lo aiuta parecchio in tal senso). Sonorità semi acustiche che ci portano alla scrittura di Alex Chilton ma che non disdegna marcati riferimenti beatlesiani (dalle parti di Paul McCartney soprattutto), a Ray Davies dei Kinks, agli XTC ("Fancy" sembra un'outtake dalla loro indimenticabile discografia), Syd Barrett, fino alle linee melodiche del Pete Townshend dei 60's. Eccellente.

TIEDBELLY & MORTANGA - Old Joe Gravy & Three More Songs
Come sempre qui si scava nel fango melmoso del blues più profondo. Quattro brani di folk blues ruvidissimo, sporcato da un'attitudine punk cara a Jon Spencer, Jeffrey Lee Pierce, Junior Kimbrough, Bisogna essere capaci di carpire l'essenza di certi suoni e riuscire a renderla in questo modo. Grandi!

ASCOLTATO ANCHE:
PEARL JAM (tronfio, pomposo e noioso. Come sempre), STROKES (riconoscibili ma mosci e tranquillamente dimenticabili), MISTERY JETS (pallosissimo pop emo alt rock), SORRY (alt wave rock inglese. Senza anima), FAKE NAMES (supergruppo di ex hardcores ma che alla fine suona come dei Foo Fighters appena più incazzosi)

LETTO

HOLLY GEORGE-WARREN - Alex Chilton. Un uomo chiamato distruzione
C'é chi é nato perdere e chi vincente ma ce l'ha messa tutta per perdere tutto.
E' incredibile, a tratti paradossale, la pervicacia di ALEX CHILTON per distruggere ogni tassello del suo successo.
E ci è riuscito.
Sempre.
Famosissimo già da adolescente minorenne con i BOX TOPS di "The letter", adorato con i BIG STAR, artista di culto, cercato e riverito da musicisti, fan, produttori, scelse uno stile di vita a dir poco dissoluto che annientò rigorosamente ogni traccia del suo successo.
Scoprì e produsse i primi CRAMPS e i PANTHER BURNS di Tav Falco, poi i Gories, continuò disordinatamente a suonare quando voleva (e come voleva), a incidere dischi solisti a caso, senza senso e continuità, a sopravvivere facendo il taxista o il lavapiatti, frequentò la scena punk new yorkese agli esordi, riprese un po' di soldi con le reunion dei suoi precedenti gruppi.
Ritrovò notorietà (e tranquillità economica) poco prima di andarsene tragicamente nel 2010.
Il libro di Holly George-Warren è una minuziosa e dettagliatissima (forse eccessiva per chi non é pienamente dentro al mondo di Alex) ricostruzione della sua turbolenta vita.
La discografia finale è quanto di più esaustivo ci possa essere, il taglio è avvincente, le 400 pagine comunque veloci.

ELISA DE MUNARI - Countin' the blues
"Countin' the blues" (sofisticato doppio senso tipicamente blues) è un pregevole saggio socio politico antropologico sul ruolo delle DONNE nel BLUES, negli anni 20, quelle che precorsero di decenni il concetto più spontaneo e puro di FEMMINISMO e di autodeterminazione.
"In ogni tempo e in ogni società l'ago della bilancia per quanto riguarda le questioni morali é sempre stato il corpo delle donne, costantemente trattato come qualcosa da nascondere e controllare, perché ritenuto pericoloso e ricco di tentazioni"...
Elisa De Munari (musicista tra le più apprezzate in ambito alt blues in Italia ed estero con il nome di ELLI DE MON), analizza in maniera precisa e profonda il significato della musica blues, attualizzandolo con le esperienze personali di blues woman.
Raccontando le difficoltà, ancora oggi, di essere donna in un ambiente che si presupporrebbe libero da certi pregiudizi e che rimane invece spesso pesantemente maschilista.
Il libro, attraverso alcune canzoni di personaggi iconici, spesso sconosciuti ai più, ci porta nelle nicchie più nascoste e profonde del blues primordiale declinato al femminile, nel disperato affrancamento da razzismo, maschilismo, oppressione.
Una lotta durissima, aspra, spesso persa ma che ha marchiato a fuoco il concetto di autodeterminazione.
A corredo l'intervento di una serie di artiste e musiciste italiane.
Protagoniste Ma Raney, Bessie Smith, Lucille Bogan, Bertha Chippie Hill, Alberta Hunter, Lottie Kimbrough, Sippie Wallace, Memphis Minnie, Elizabeth Cotten, Victoria Spivey, Geeshie Wiley.
Libro importante ed essenziale.

JACK LONDON - Il vagabondo delle stelle
In questi giorni di forzata clausura il libro di JACK LONDON, pubblicato nel 1915, è la perfetta soluzione per capire come vivere in una realtà coercitiva da cui evadere con la mente e lo spirito.
Il condannato a morte Darrell Sterling, in attesa della soluzione finale, torturato dai carcerieri con una camicia di forza sempre più stretta e asfissiante, si libera, grazie alla mente e allo SPIRITO e vola nella STORIA, innalzandosi dalla miseria umana, esplorando i luoghi delle sue precedenti incarnazioni, diventando IL VAGABONDO DELLE STELLE.
Terribile quanto immenso, nella sua profondità e originalità.
Il mio libro preferito di sempre.

VISTO

"Get On Up - La storia di James Brown" di Tate Taylor
Non male. Chadwick Boseman è molto ma molto bravo nelle vesti del Funky President, la storia un po' troppo saltellante e, ovviamente, enfatizzata ma il risultato è più che gradevole e credibile.
Capita di rado nei film sui personaggi musicali.
Produce MICK JAGGER.

COSE VARIE
Ogni giorno mie recensioni italiane su www.radiocoop.it, ogni domenica "La musica ribelle", una pagina sul quotidiano "Libertà", ogni mese varie su CLASSIC ROCK.
Periodicamente su "Il Manifesto".
Sul sito di RadioCoop va in onda il TG musicale "3 minuti con RadioCoop" condotto da me , Carlo Maffini e Paolo Muzio.

IN CANTIERE
Tutto fermo come è noto.
I progetti non mancano: entro l'anno un paio di nuovi LIBRI (tra cui una sorpresa molto particolare), uno a cui ho collaborato attivamente, una ristampa, un altro agli inizi del 2021.
Si lavora intanto a un nuovo disco.

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