venerdì, ottobre 28, 2016
Ottobre 2016. Il meglio
Ormai a fine anno un elenco di molti nomi che ritroveremo prevedibilmente ai vertici dei migliori a fine dicembre.
Myles Sanko, Michael Kiwanuka, Last Shadow Puppets, PJ Harvey, Iggy Pop, David Bowie, Nick Cave, Motorpsycho, King Gizzard and Lizard Wizard, Seratones, Fantastic Negrito, Kula Shaker, Marta Ren, Lucinda Williams, Nigel Hall, Mavis Staples, Parker Milsap, Charles Bradley, Deep Street Soul, The Heavy, Bob Mould, Steve Gunn, Monkees, Senior Service, Spitfires, Cool Ghouls, Excitements, Jack White, St. Paul and the Broken Bones, Lady Wray, Fay Hallam, Goat tra gli stranieri.
Statuto, The Winstons, Afterhours, Marlene Kuntz, Radio Days, Nada, Roberta Gulisano, Guignol, Wu Ming Contingent, Daniele Silvestri, Sistah Awa, Vinicio Capossela, Bradipos Four, Michele Gazich, Avvoltoi, Milo Scaglioni tra gli italiani.
ASCOLTATO
MYLES SANKO - Just being me
Terzo lavoro e CAPOLAVORO che entra tra gli album dell’anno.
C’è il Marvin Gaye di “What’s goin on”, il primo Gil Scott Heron, Bill Whiters, soul, funk, blues, jazz, testi profondi, arrangiamenti sontuosi di archi, fiati, pianoforte spesso protagonista e voce sublime.
TOP !
The GOAT - Requiem
Il collettivo svedese arriva al terzo album e ancora una volta ci porta in un mondo sciamanico che attinge da psichedelia, quella meno manieristica, dal desert sound del Sahel, da Tinariwen, Bombino o Mdou Moctar, oscuro folk svedese, sprazzi di world music da ogni parte del globo.
Ci sono anche rock, blues, i 60's e i 70's.
INNOVATIVI e UNICI, "Requiem" è forse inferiore al precedente capolavoro "Commune", ma vale parecchio.
FAY HALLAM - House of now
L'ispirazione a certe forme più pop e 60's beat del Canterbury sound caro ai Caravan è evidente in alcuni brani e soprattutto nella scelta di certi suoni di tastiera ma l'anima dell'album rimane ancora alla soul music, al gusto pop di matrice 60's, a un funk pulito e pieno di groove, all'ossatura rhythm and blues che ha sempre caratterizzato il songwriting di Fay.
E' perfettamente invece condivisibile l'affermazione che questo è il suo miglior album.
Un lavoro curatissimo, che finalmente gode di un sound di prima qualità, arrangiamenti superbi ma soprattutto canzoni di spessore eccelso, perfettamente interpretati dalla voce sempre più convincente di Fay.
Notevole, cresce nel corso del tempo ed è destinato a rimanere per molto tempo.
NICK WATERHOUSE - Never twice
Ci sa fare con i suoni 60's, swing, souleggianti, cool, bluesy, jazzy.
Tutto molto gradevole e carino, non tanto di più ma per un BUON ASCOLTO è la ricetta giusta.
MICHELE GAZICH - La via del sale
Gazich è un ARTISTA.
In questa definizione rientra quell'universo di vitalità, energia, sensazioni, creatività, che rende gli uomini migliori.
"La via del sale" è invece il CAPOLAVORO di un ARTISTA.
Un album "serio", mai serioso, colto, competente, curato in ogni dettaglio che si inerpica in un sentiero impervio ma sicuro, che esplora la migliore canzone d'autore italiana, il folk più ricercato, accoglie influenze da ogni angolo del Mediterraneo, e non solo, ma sa guardare anche, con spirito di ricerca, a tante altre sonorità.
Il risultato è affascinante, avvolgente, personale ed unico.
FRENCH BOUTIK - Front Pop
La definizione che hanno sempre dato della propria musica, POP MODERNISTA, può sembrare ormai riduttiva per questo album d'esordio.
Ma in effetti raccoglie buona parte della musica POPolare tra i MODernisti: dal 60's beat alle progressioni armoniche care a Who, Jam e Kinks, da brani che avremmo potuto trovare su qualche 45 giri di Small Faces o Pretty Things, atmosfere soul, infuocati rhythm and blues e una buona dose di quella deliziosa tradizione 60's pop francese che si palesa grazie alla voce femminile.
Il tutto bene eseguito, registrazione di gusto vintage ma attuale.
Consigliato !
SONGBOOK COLLECTIVE - s/t
Eccitante e intrigante l'idea di un disco con la backing band di PAUL WELLER al completo.
Steve Cradock, Andy Croft, Steve Pilgrim, Andy Lewis, Ben Gordelier, approffitando di un lungo periodo di sosta del Modfather hanno deciso di non restare con le mani in mano, di fare qualche concerto suonando un po' di brani dei rispetti gruppi e dischi solisti e considerando che ognuno di loro è un compositore di portare qualche brano a testa, entrare al Black Barn Studios dello stesso Weller (che però non si è degnato nemmeno di una fugace apparizione) e farci un disco.
Alla fine ottimo lavoro ma che risente parecchio delle differenze compositive, ben marcate e distinte.
Chi me esce al meglio è Andy Lewis i cui tre contributi sono i più brillanti, 60's beat oriented, freschi e interessanti.
Più pop e a tratti enfatici gli altri, con frequenti sguardi a Beatles e Paul Mc Cartney solista, con nota di (prevedibile) merito alla penna di Steve Cradock, elegante e di un livello superiore.
Disco divertente, ben fatto e interessante nel confermare l'unità della band, non semplice unione di turnisti per il "Gran Capo" ma sinceramente affratellata.
JACOB COLLIER - In my room
JACOB COLLIER ha 21 anni, arriva da Londra e suona TUTTO.
Ovviamente anche nell'ottimo esordio "In my room" (brano dei Beach Boys splendidamente riproposto).
Nella sua musica troviamo lo Stevie Wonder dei 70s', funk, pop, blues, fusion, jazz, l'approccio di "Musica Totale" di Frank Zappa.
Molto particolare e interessante.
OASIS - Be here now Remastered
Tripla uscita con consueta aggiunta di tonnellate di demo (alcuni andati perduti e ritrovati recentemente) e un paio di inediti (oltre ad un remix 2016 di “D’you what I mean”) di un album che deluse un po’ ai tempi, sopraffatto da una produzione pomposa, caotica e ridondante. Ma che ora riscopriamo ottimo e con una lunga serie di ottime songs.
I fans ne saranno entusiasti ma è consigliato anche ai “fiancheggiatori”.
GIOVANNI FERRARIO ALLIANCE - Places names numbers
Produttore, musicista e autore, Ferrario ha alle spalle una lunghissima carriera che lo ha portato a fianco di, tra gli altri, Le Luci della Centrale Elettrica, PJ Harvey & John Parish, Scisma, Morgan, GuruBanana, Sepiatone, Hugo Race & The True Spirit).
Il nuovo album, registrato in vari luoghi, provvedendo personalmente quasi interamente all'intera parte strumentale (a parte alcune collaborazioni), raccoglie anni di esperienza, assimilando suoni e sonorità diverse, legate da quel robusto filo conduttore che è la personalità dell'autore. Il sound resta in perfetto equilibrio tra psichedelia, ballads di sapore roots e bluesy, uno sguardo ai primi Dream Syndicate.
Inutile sottolinearne la maturità compositiva e la ricchezza creativa degli arrangiamenti, le calde e avvolgenti atmosfere.
Album eccellente.
THE BARSEXUALS – Black Brown And White
Esordio infuocato e ruvidissimo per la band pugliese, forte di un’attività decennale, densa di concerti ed esperienze estreme.
Allo stesso modo del loro deragliante e sporchissimo rock n roll/punk/blues figlio degenere di Cramps, Gun Club, Meteors e dei loro moderni epigoni come Jon Spencer Blues Explosion, Oblivians o Jay Reatard.
Materia grezza e cruda, elettricità , rabbia garage, ritmica primitiva e pulsante, chitarra tagliente, voce urlata.
Devastanti.
LE CAROGNE - Triodo
La band di Imperia realizza, grazie ad una cordata di etichette sparse per la penisola e a una cocciuta voglia di autoproduzione, il terzo capitolo della sua storia discografica, come ci suggerisce il titolo dell'album.
Sparatissimo garage punk ma che sfugge dalle consuete connotazioni del genere, grazie ad una notevole personalità e ad un uso di sonorità che, pur rifacendosi all'immaginario 60's, sono moderne e attualissime.
Ci sono un po' di Rocket from the Crypt, Hives, Fuzztones ma la tastiera "spaziale" spariglia le carte e inacidisce il tutto.
Notevole.
THE BARBACANS - A monstrous self-portrait
La band marchigiana firma il terzo album della decennale carriera, costellata da numerose altre uscite discografiche. Il nuovo lavoro si prospetta in chiave evolutiva, restando fedele alle classiche influenze 60's e rock n roll ma arricchendosi di sonorità più psichedeliche pur se Sonics, Seeds e Fuzztones rimangono i principali punti di riferimento.
"A monstrous self-portrait" è un disco maturo, più ricercato in chiave creativa, sicuramente riuscitissimo.
PIXIES - Head carrier
Il nuovo dei Pixies (dopo il deludente ritorno dopo 23 anni di “Indie Cindy”) si fa ascoltare con piacere anche se i momenti riusciti sono rari, c’è qualche caduta di tono di troppo e un eccessivo deja vu.
Ma la classe non manca e nonostante l’assenza di Kim Deal alla fine strappa un’abbondante sufficienza.
KAISER CHIEFS - Stay together
C'erano una volta i KAISER CHIEFS, un gruppo figo che faceva grandi brani di brit pop come "I predict a riot" o "Ruby". Niente di essenziale ma buona musica si.
Nel nuovo "Stay together" si buttano su un mix di synth pop, canzoni insulse, manie danzerecce mal riuscite varie.... ADIEU !
RAPHAEL GUALAZZI - Love life peace
Ho sempre considerato RAPHAEL GUALAZZI un vero e proprio TALENTO.
E apprezzato tantissimo il precedente "Happy mistake".
Il nuovo "Love, Life, Peace" è fatto molto bene, ha qualche eccellente brano dove si va di funk e acid jazz, blues e soul ma in generale non si capisce bene dove vada a parare nella sua forse eccessiva versatilità. In ogni caso sempre un bell'ascolto.
ASCOLTATO ANCHE
SMOOVE AND TURREL (funk soul disco, ottime cose, altre un po’ troppo mainstream ma buono), SHOVELS AND ROPE (incrocio/imitazione di Jack White Stripes e Black Keys..meglio gli originali), BON IVER (folk ed elettronica, cerebrale, interessante ma noioso), GREEN DAY (classico Green Day album. Ben fatto, ascoltabile ma al 100% prevedibile)
LETTO
CARLO BABANDO - Marvin Gaye il sogno spezzato
Non è facile mettere a fuoco una vita (artistica ma non solo) così complessa come quella di MARVIN GAYE, passato dai raffinati e innocui inizi da crooner alla militanza e alla genialità di "What's goin on" ai successi di sapore disco di "Sexual healing", il tutto attraverso successi, soldi, bancarotta, lutti, alcool, droghe di ogni tipo fino ad una fine tragica quasi prevista e cercata (per opera del padre "padrone").
Carlo Babando viaggia sicuro nei meandri intricatissimi di una storia unica e tragica ma che brilla ancora per creatività, personalità, fascino.
Lo fa con una scrittura agile, grande competenza e un abile intreccio tra gli aspetti meramente artistici e le vicende personali, altrettanto interessanti e particolari.
PAOLO MERENDA - Qualcosa cambia - Racconti Punk
Esponente della scena hardcore punk alessandrina, l'autore ci presenta una serie di "racconti punk", in cui i riferimenti ai gruppi e alle situazioni frequenti in questo ambito sono frequenti e volutamente deliberati.
Lo sfondo e i protagonisti arrivano dalla provincia profonda, vuota, ghettizzante e ghettizzata, senza troppe prospettive e tanta disperazione, spesso soprattutto interiore.
Cinque racconti veloci e spiazzanti, crudi, impregnati di hardcore (musicale, di vita, strettamente sessuale), ben scritti e molto cinematografici, sceneggiature ideali per un incrocio da Jim Jarmusch e Tarantino.
VISTO
I DANIEL BLAKE di Ken Loach
Come sempre aspro, duro e iper realista.
http://tonyface.blogspot.it/2016/10/i-daniel-blake.html
LONDON TOWN di Derrick Borte
Delizioso film ambientato nella Londra agli albori del punk, con i Clash in sottofondo e poi ben presenti in prima persona (e interpretati con una discreta credibilità).
Storia agrodolce, un po' da favoletta, ma ben condotta, divertente, dal sapore di un Ken Loach meno profondo e ideologico.
http://tonyface.blogspot.it/2016/10/london-town-di-derrick-borte-intervista.html
"FUOCAMMARE" di Gianfranco Rosi.
La RAI ha svolto il suo ruolo di Servizio Pubblico trasmettendo "FUOCAMMARE" di Gianfranco Rosi.
Doc film interessante, duro, crudo, esplicito,realista, in cui si vedono i CORPI e le PERSONE, che prendono VITA, esistono, non sono solo più numeri e statistiche. La scena in cui un ragazzo nigeriano improvvisa una sorta di gospel rap blues che racconta il suo viaggio tragico è da antologia.
Cinematograficamente l'ho trovato invece estremamente statico, eccessivamente "fermo", senza un vero filo conduttore. Forse proprio l'intento del regista.
Comunque EFFICACE.
COSE & SUONI
Lilith and the Sinnersaints in concerto il 5 novembre al "Serraglio" di Milano.
Mie recensioni quotidiane su www.radiocoop.it e mensili su CLASSIC ROCK.
Uscito ROCK n SPORT mio nuovo libro per VoloLibero Edizioni.
IN CANTIERE
Il 26 novembre a ROMA alle 18.00 a "HellNation" a presentare un po' di miei libri con Federico Guglielmi.
Alle 20.30 allo "Scalo" a presentare quello di Weller e poi mio DJ set.
In arrivo anche nuove date di MODS a gennaio (con una sorpresa sonora).
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mi han copiato Gualazzi ieri..nel we me lo sento
RispondiEliminaC
me lo sto ascoltando..prende davvero bene
RispondiEliminaC
Sanko è dinamite!
RispondiEliminaCharlie