martedì, ottobre 18, 2016

Songbook Collective



Eccitante e intrigante l'idea di un disco con la backing band di PAUL WELLER al completo.

Steve Cradock, Andy Croft, Steve Pilgrim, Andy Lewis, Ben Gordelier , approffitando di un lungo periodo di sosta del Modfather hanno deciso di non restare con le mani in mano, di fare qualche concerto suonando un po' di brani dei rispetti gruppi e dischi solisti e considerando che ognuno di loro è un compositore di portare qualche brano a testa, entrare al Black Barn Studios dello stesso Weller (che però non si è degnato nemmeno di una fugace apparizione) e farci un disco.

Alla fine ottimo lavoro ma che risente parecchio delle differenze compositive, ben marcate e distinte.
Chi me esce al meglio è Andy Lewis i cui tre contributi sono i più brillanti, 60's beat oriented, freschi e interessanti. Più pop e a tratti enfatici gli altri, con frequenti sguardi a Beatles e Paul Mc Cartney solista, con nota di (prevedibile) merito alla penna di Steve Cradock, elegante e di un livello superiore.

Disco divertente, ben fatto e interessante nel confermare l'unità della band, non semplice unione di turnisti per il "Gran Capo" ma sinceramente affratellata.

https://www.youtube.com/watch?v=PzipXIUAcI0

https://thesongbookcollective.bandcamp.com/releases

3 commenti:

  1. Me lo sono sentito per intero già un tot di volte in pochi giorni, e (parlo per me ovviamente) ormai baso il giudizio su un nuovo album quasi esclusivamente dalla voglia di risentirlo. Poi ci sono gli altri fattori che subentrano.

    Concordo con te sui brani di Andy Lewis, che si distinguono molto dalle altre. Mi piacciono tutti a dire il vero, sono un grande estimatore di tutti, sia come compositori che arrangiatori nelle loro uscite soliste e relative bands. Anche Steve Pilgrim che può essere la vera sorpresa per chi lo conosceva solo come batterista, una voce angelica.

    Se vogliamo trovare una pecca avrebbero potuto inserire un paio di brani veloci, è un po quello che è sempre accaduto con gli album degli OCS, ma, ad esempio, non succede con i Moons.

    Qualche mese fa feci un programma a mod radio uk, basato sul live setlist (ora superato) cioè le canzoni che suonavano dal vivo come band, ma prese dal loro repertorio “solista”. Ne venne fuori un oretta per me godibilissima! Eccolo.

    https://mixcloud.com/Cpt_Stax/the-songbook-collective-sampler/

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  2. Al primo ascolto un po' perplesso poi piano piano è cresciuto ed è un buon album. Forse troppo "democratico", nel senso che è troppo egualmente distribuito ma comunque un progetto che può vivere dignitosamente da solo.

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  3. Il podcast del Capitano mi ha migliorato una giornata lavorativa di merda!
    Well done

    Charlie

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