domenica, aprile 03, 2016
Mohenjo-Daro
La fine del mondo è la rubrica domenicale che va ad esplorare i luoghi abbandonati dalla storia, particolari o estremi.
I precedenti post:
http://tonyface.blogspot.it/search/label/La%20fine%20del%20mondo
Mohenjo-Daro è un importante centro archeologico del Pakistan.
Appartiene alla civiltà di Harappa (3°-2° millennio a.C.), le cui città mostrano un notevole grado di sviluppo urbano: tracciato regolare, una cittadella e una città bassa, fortificazioni, case quasi sempre fornite di articolati sistemi idrici, con enormi granai e un bagno pubblico costituito da una grande piscina circondata da varie stanze. Non sono stati identificati con certezza edifici di culto.
L'aspetto più interessante e misterioso è la presenza di scheletri "estremamente radioattivi" con tracce di carbonizzazione e calcinazione, testimonianza di decessi istantanei e violenti.
Sono uomini, donne e bambini ma non di guerrieri morti in battaglia.
Non si è ritrovata alcuna presenza di armi e non ci sono ferite prodotte da armi da taglio o da guerra.
La morte ha colto le persone durante lo svolgimento delle abituali azioni giornaliere insieme a decine di elefanti, buoi, cani, cavalli, capre e cervi.
Secondo le stime dei ricercatori, al massimo del suo splendore, la città raccoglieva circa 70 mila abitanti, una vera metropoli per l’epoca.
Nel Mahabarata è riportato un passaggio che qualcuno ha affiancato alle cause misteriose della fine di Mohenjo-Daro.
“… un unico proiettile caricato con tutta la potenza dell’universo, una colonna incandescente di fumo e di fiamme, luminosa come diecimila soli, si levò in tutto il suo splendore.
Un’arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un gigantesco messaggero di morte che ridusse in cenere l’intera razza dei Vrishnis e dei Andhakas”.
I ritrovamenti (molte pietre fuse a calore altissimo, radioattività ancora presente etc) hanno indotto alcuni ricercatori a sostenere che:
"Allo stato attuale della tecnologia solo un ordigno nucleare può essere stato capace di creare contemporaneamente un’onda d’urto e un’onda di calore tali da lasciare le tracce che abbiamo rilevato a Mohenjo-daro”.
Conclusioni meno fantasiose e forse più concrete imputano alla deforestazione e all'abuso delle risorse idriche la fine della cittadina, vittima di un declino che portò all'auto annientamento della popolazione
Etichette:
La fine del mondo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Il segreto stá in quello che gli stesori dei testi storici fumavano
RispondiEliminaFuma bene fuma sano, fuma solo pakistano
RispondiEliminaahahaha! vecchio fricchettone che non sei altro...bambulè!
RispondiEliminaX