lunedì, agosto 31, 2015
Il meglio del mese. Agosto 2015
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Siamo oltre la metà del 2015 e i titoli che possono ambire alla Top 10 del'anno sono sempre più numerosi. Tra gli stranieri Paul Weller Gaz Coombes, Selecter, Kamasi Washington, Noel Gallagher, Moment, D’Angelo, Bettye Lavette, Charlatans, Saun and Starr, Sleater Kinney, Pops Staples, Mighty Mocambos, Tobias Jesso Jr., Ryley Walker, The Suffers, Jon Spencer Blues Explosion, Sonics, Blur, Sandra Wright, Soul Motivators. The Slingshots, Saun & Starr, Kendrick Lamar, Anderson East, Speedometer, Mbongwana Star, Spitfires, Billy Price & Otis Clay, Diane Shaw, Nathaniel Rateliff
In Italia Cesare Basile, Salvo Ruolo, Gang, Mads, Big Mojo, Elli de Mon, Sycamore Age, Dellera, Mother Island, Kicca, Simona Norato, Gang, Nico, Randy Roberts, Strike.
ASCOLTATO
THE STRYPES - Little victories
Difficile gestire il peso di un esordio così potente e tanto caratterizzante da un punto di vista sonoro. Soprattutto la popolarità ottenuta, un macigno per dei ragazzini cresciuti a pane e Yardbirds.
Questo secondo album è l’onorevole tentativo di andare oltre senza rinnegare il passato.
La band guarda in diverse direzioni (dagli Arctic Monkeys, soprattutto, agli Oasis a varie influenze indie brit pop), ogni tanto sbanda, altre volte tira fuori gli artigli di sempre.
I brani sono buoni, il lavoro è vario e molto meno unidirezionale rispetto all’esordio, si respira aria di transizione verso un’identità più matura anche se “Little victories” è spesso poco personale e lontano da quella splendida ingenuità elettrica dell’esordio.
BRIAN AUGER - Back to the beginning
Brian Auger è stato ed è uno dei migliori e più talentuosi tastieristi della scena inglese, precursore della fusion e dell' Acid Jazz dei 90's, protagonista della prima scena mod come solista e con gli Steampacket (con Rod Stewart, Julie Driscoll e Long John Baldry).
Quando fondò i Trinity si propose anche un giovanissimo Jimi Hendrix ma ricorda Brian che lui “un chitarrista ce l'aveva già”.
La Freestyle Records, una delle migliori etichette in ambito soul/blues, rende un doveroso e preziosissimo omaggio all'opera di Auger, raccogliendo 24 brani scelti accuratamente negli oltre 50 anni di carriera discografica e documentandone tutti i cambiamenti e le direzioni musicali, fino ai nostri giorni con la nuova versione degli Oblivion Express con vari figli nella band.
Tra i pochi successi, rarità varie (inclusa una poderosa Shake di Sam Cooke con Rod Stewart alla voce), brani live e funamboliche evoluzioni di tecnica sopraffina, le 2 ore di musica volano via che è un piacere.
NATHANIEL RATELIFF - Nathaniel Rateliff & The Night Sweats
Spettacolare album di rhythm and blues, gospel, soul in cui convergono l’anima di Otis , il groove di Booker T, un approccio redneck (è del Missouri) alla John Cougar o ai primi CCR. Il tutto molto ruvido, energico e con un’impronta attuale che cancella eventuali rigurgiti nostalgici.
BILLY PRICE and OTIS CLAY - This time for real
Eccellente album di solidissimo southern soul e rhythm and blues old style.
Accompagnati dalla Roomful of Blues di Duke Robillard il duo sprizza faville spaziando tra brani di Bobby Womack (l’irresistibile “Broadwalk”), dei Los Lobos (“Tears of God”) o la grande You got me humming” di Sam & Dave (al cui stile l’album si avvicina spesso).
DIANE SHAW - Love, life and strings
Bellissimo esordio per la cantante black londinese con un album a base di PURO NORTHERN SOUL, Motown, Philly sound, un po’ di funk.
Il tutto suonato da una band con i fiocchi e con una cura per gli arrangiamenti di prima qualità. Notevole.
T BIRD & the BRAKES - Harmonizm
La band inglese si destreggia tra buone atmosfere funk, molto danzabili e con buon groove e destrezza strumentale. Il tutto condito da una buona dose di auto ironia e un repertorio, pur se prevedibile, niente male.
RICKIE LEE JONES - The other side of desire L’ho seguita a lungo poi l'ho mollata, troppo spesso deluso.
Il nuovo album non è malaccio, solido, ispirato, convincente.
Anche se alla fine rimane un retrogusto di tedio non particolarmente piacevole.
BRAVI TUTTI - Trolleyland
Il quartetto piacentino prosegue la strada veloce e compatta del punk rock dalle tinte Social Distortion/Green Day con sferzate hardcore che li affiancano ai Punkreas, tra i tanti. Testi pungenti, ironici e divertenti, grande precisione esecutiva, brani travolgenti, produzione essenziale ma perfetta per il genere. Un lavoro che non cambierà le sorti della musica ma che diventa sempre più irresistibile ad ogni nuovo ascolto.
ROGER DAMAWUZAN & Les As Du Benin - Wait for me
Bellissima stampa di alcuni rari brani che questo cantante del Togo registrò nei 70’s. Il “James Brown di Lomè” spazia tra un torrido funk, soul “pesante” e ovvie influenze africane: Afro Soul !
Suonava 5 giorni la settimana all’Hotel Tropicana nella capitale togolese ed è uno dei più importanti musicisti nazionali, tutt’ora in attività.
ASCOLTATO ANCHE
YO LA TENGO (soporifero album di covers sussurrate, da Cure a Hank Williams), JR THOMAS and the VOLCANOS (ottimo album di original reggae ), BANDITOS (dall’Alabama tra country, 60’s blues, rock sudista, rock n roll. Ottimi), JOSS STONE (grande classe, un po’ di reggae, soft soul ma il tutto troppo anonimo e mainstream ormai), THE SORCERERS (si va di ethio jazz sorcato di funk. Niente male davvero), BEACH HOUSE (colonna sonora perfetta per un lungo sonno, peggio della Formula Uno d’estate), DESTROYER (suona nei New Pornographers e si diletta in ottimi album solisti, tra rock, jazz e un po’ di blues), DIANE COFFEE (batterista dei Foxygen al secondo album molto 70’s tra rock, soul, R&B. Discreto)
LETTO
MASSIMO FINI - Una vita - Un libro per tutti o per nessuno
L'autobiografia finale (per sua stessa volontà) di un giornalista/scrittore/personaggio (e anche attore) da sempre (veramente e volutamente) scomodo.
Inviso dalla sinistra, mal sopportato a destra, con una lunga serie di nemici che mai gli hanno mancato sgambetti e legnate.
Una vitacomunque vissuta intensamente, fino in fondo, ricca e di spessore.
Gli aneddoti sono fantastici, gli incontri con Montanelli, Nureyev, Giorgio Bocca, gli strali a Feltri, gli scontri con Berlusconi.
C'è tanto narcisismo e un po' di autoindulgenza ma la lettura è veloce, gradevole e interessantissima per chi ama conoscere un po' di retroscena della vita politica e sociale degli ultimi 50 anni italiani. Rigorosamente secondo Massimo Fini.
SIMONA BELLI e VALENTINA SECCI - Slego e Velvet. La prismatica riviera del rock
Il lavoro di certosina ricerca fatto da Simona Belli e Valentina Secci ci porta alla preziosa scoperta delle vicende dei mitici SLEGO e VELVETdue locali fondamentali per la scena rock, e non solo, italiana.
Dalla rocambolesca nascita nei primi anni '80 dello Slego nel dancing di una Casa del Popolo di Viserba, alla trasformazione in uno dei principali fari del clubbing nostrano, dove dagli 80's sono passati un po' "tutti", dai Fuzztones ai Ramones, Blur, X, Nofx Litfiba, Casino Royale, Subsonica, Bluvertigo, Afterhours, Marlene Kuntz, i "miei" Not Moving e una lunga serie di RADUNI MOD.
Poi tocca al Velvet, dove viene ricordato un mitico concerto di Paul Weller, tra gli altri prendere le redini.
Lo Slego finirà male, divorato dalla speculazione edilizia che lo abbatterà per trasformarlo nel solito condominio, il Velvet prosegue tutt'ora l'attività.
Tra aneddoti, un approccio "romanzato" delle varie vicende, personaggi incredibili, risse, la figura centrale nel racconto del compianto Thomas Balsamini e una serie di contributi finali (incluso il mio) di chi ha "vissuto" lo Slego, il libro scorre veloce e gradevole ed è un essenziale strumento per riassumere una grande storia.
MARCO PETRONI - Il St. Pauli siamo noi
Notevole il viaggio che Marco Petroni compie a St.Pauli.
Non è solo un libro sul calcio questo, proprio perchè il St.Pauli non è e non sarà mai SOLO una squadra di calcio.
E' un quartiere, una comunità che si fonde con i giocatori, con gli Ultras, con la tradizione del luogo, con la sua anima anti fascista e antagonista.
E "Il St. Pauli siamo noi" ne è una perfetta descrizione, che parte dagli albori del quartiere (da sempre ribelle e allergico all'autorità) fino ad arrivare ai nostri giorni tra occupazioni, scontri, cambiamenti radicali e difficoltà di accettare la modernità di un calcio sempre più spersonalizzato.
La cura dei dettagli, la descrizione da "dentro" (Marco è un assiduo frequentatore del Millerntor, lo stadio del St.Pauli) sono esemplari. Si rivivono i momenti di massima tensione con i fascisti e le forze dell'ordine ma anche i primi 60's quando per molto tempo da quelle parti bazzicavano alcuni giovanotti di Liverpool, destinati a diventare i Beatles.
In mezzo le sempre precarie vicende della squadra, sballottata da una serie all'altra con rare e sempre difficoltose apparizioni in Bundesliga. Lavoro interessantissimo, completo ed esaustivo, non solo per calciofili.
COSE & SUONI
“RevoLuce” è il nuovo album di Lilith and the Sinnersaints.
Un po' fermi al momento dovremmo riprendere con qualche data in autunno.
www.lilithandthesinnersaints.com
https://www.facebook.com/LilithandtheSinnersaints
Mie recensioni quotidiane di music a italiana su www.radiocoop.it
IN CANTIERE
Un nuovo libro, una collaborazione ad un altro, una sorpresa in ambito musicale (se va in porto) e un paio di presentazioni. Ii 6 settembre a Vimercate (MI) di Weller, il 12 settembre a Bologna di Rock n Goal.
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Consigli Massimo Fini ?
RispondiEliminaSi è un libro davvero bello, pieno di aneddoti divertenti, di giudizi sempre diretti e caustici, senza troppi peli sulla lingua. Anche se il tono generale è un po' troppo decadente, nostalgico, autoreferenziale. Però ne vale la pena.
RispondiEliminaLettura "da gabinetto"? )))))
RispondiEliminaNo no. Lettura anche impegnativa.
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