martedì, ottobre 21, 2014

Come i Beatles - 1



Grazie ad una competentissima lista inviata da LUCA RE, storica voce dei SICK ROSE (la prima foto è della sua personale collezione di vinili) ci addentriamo con questa nuova rubrica in una serie di album, usciti DOPO lo scioglimento dei BEATLES, fortemente influenzati dal sound dei Fab Four.
Spesso veri e propri gioielli dimenticati e che vale la pena di riscoprire
.

Emitt Rhodes - Emitt Rhodes (1970)
Ex membro della pop beat band dei Merry-Go-Round Emitt Rohodes registra e pubblica nel 1970 in suo primo album solista, registrato in casa su un 4 tracce ed interamente suonato da lui.
E con risultati davvero sorprendenti da un punto di vista tecnico, artistico, sonoro.
Potrebbe tranquillamente (spesso anche vocalmente) essere un album del Paul McCartney solista tanto ne è vicina la scrittura, gli arrangiamenti, il suono del basso, il modo di suonare il piano. L’aspetto più curioso è che le modalità compositive sian speso quelle che Paul adotterà solo qualche anno dopo ai tempi di “Venus and mars”, “Red rose speedway”, “Band on the run” (quasi si fosse ispirato Lui a Emitt !).
L’album fu bene accolto in USA (29° nelle charts e giudicato da più parti come uno dei migliori dell’anno o addirittura della decade).
Registrerà ancora tre album per poi ritirarsi praticamente dalla scena (solo recentemente è tornato a proporre nuove, sporadiche, cose).

Hudson Brothers - Totally out of control (1974)

Il trio di Portland era conosciuto in Usa soprattutto per un loro show televisivo ma alle spalle rimane una interessantissima carriera discografica che ha prodotto un gioiello come il secondo album del 1974 (inciso per la Rocket Records di Elton John) dove si addentrano in maniera INCREDIBILE nel mondo Beatles (ma dove non mancano riferimenti espliciti anche a Beach Boys, Electric Light Orchestra e allo stesso Elton John), soprattutto quelli più “progressivi” di “Abbey Road”.
Ascoltare “Sunday driver” che sembra un mash up di “Girl”, “Mean mr mustard”, “Wah wah” di Harrison e tanto altro. Non dimenticando la vena ironica che permea il tutto (con tanto di canto abruzzese !!!! inserito tra due brani !!).

ROCKIN’ HORSE - Yes it is
Album del 1970 sbrigativamente accantonato come “derivativo” e confinato nell’oblìo.
In realtà l’intento di Jimmy Campbell e Billy Kinsley non era quello di rendere esplicito omaggio ai Beatles a fianco dei quali avevano trascorso i primi anni di carriera in quel di Liverpool al Cavern Club dove i due suonarono parecchie volte, l’uno con i Merseybeats l’altro con i Kirbys e i 23rd turnoff. Semplicemente arrivavano dallo stesso background sonoro e culturale e il riferimento venne più naturale che ad altri.
L’impronta Beatles è evidente ma resta sempre in discreto sottofondo anche se in brani come la title track (guarda caso lo stesso titolo di un brano de i Beatles, Bside di “Ticket to ride”) sembra di sentire il John Lennon di “Abbey road” o “Let it be”.
Copertina Hipgnosis di gran classe.

18 commenti:

  1. E ora ci tocca andarci a cercare anche questi ! Questo blog è nocivo !

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  2. Prendetevela con Luca Re, tutta colpa sua. Io non conoscevo neanche tutta 'sta roba (una quindicina di di dischi) e mi è toccato ascoltarla tutta, goderne da matti e riascoltarla di nuovo un sacco di volte.

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    1. dove si trovano a parte a casa di Luca?

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  3. Benvenuti alla fiera dell' animale nocivo!

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  4. Benvenuto a Te!
    E grazie ciao Luca!
    C

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  6. Emmitt Rhodes ottimo, me lo suggerì un fan di power pop dell'Arizona qualche anno fa ,io non sapevo all'epoca neanche chi fosse..grandi anche i Rockin' Horse,...gli Hudson Brothers invece non li ho ascoltati, sigh,..ma immagino siano great tambien,what about i KEYS??...W I REDD KROSS di 'Phaseshifter' lol

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  7. I dischi si possono ascoltare sia su Spotify che su Youtube (gli Hudson Bros ad esempio). Molti sono stati ristampati in CD .

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  8. anni fa feci una scorpacciata di beatlesque dal sito 'powerpop lovers' ed una scrematura di brani qui: http://www.mixcloud.com/Cpt_Stax/beatlesque-the-captains-cut/ (avevo escluso molte scopiazzature evidenti e in generale il merseybeat, che non mi piace molto) però non ho mai approfondito album interi, e dalla foto di luca e recensioni vedo già cose che non conosco proprio, quindi graditissima rubrica anche per me.

    il solito angolo "sprazzi di memory lane"... quando trovammo (credo la copia fosse di claudio falcone) l'LP "shake some action" dei flamin groovies, tra i nostri amici avevamo un chitarrista adolescente ultrafan dei beatles (che tutt'ora suona con una band beatles tribute..) e copiammo l'album su una cassetta, forse escludendo proprio la title track, spacciandolo per un disco di registrazioni inedite dei beatles stessi. entusiasta all'ascolto e convinto di quella rarità, abbiamo dovuto dirglii la verità dopo qualche mese...

    non so se luca lo includerà, certo aveva molti riferimenti beatles, ma non è propriamente un "beatlesque"

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    1. L'ho trovato, è lui http://www.thebeatland.com/marco.html :)

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  9. Luca mi ha dato una dozzina di titoli ma ogni suggerimento è gradito per arricchire la rubrica. Segno tutto e vado a cercare.
    Purtroppo a parte gli Shampoo non si segnalano gruppi italiani in tal senso.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Capitano, i Flamin' Groovies sicuramente ci possono stare ma appartengono già alla categoria "rifare i beatles fà figo", insomma erano pienamente consapevoli dell' operazione che stavano conducendo. Qui Utopia a parte, si tratta di band (alcune le hai incluse anche nella tua compilation, Badfinger e Liverpool Echo in testa) che lasciarono poche tracce del loro passaggio e soprattutto rifecero i Beatles in un momento in cui nessuno forse ne sentiva la mancanza.

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  12. ascoltati gli Hudson Brothers,ottimi.,denghiù,...poi sull'argomento ricordo che ho un lp della Bomp con una canzone di una band chiamata POPPEES..grandissimi,.Beatlesiani al massimo

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  13. Beh, decisamente ascoltabile questo 'Totally out of control'

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