mercoledì, ottobre 22, 2014

Francia campione del mondo ?



Nel settembre 2015 si svolgeranno i Mondiali di Rugby in Inghilterra.
Periodicamente, in attesa, ne parleremo, tra storie, regole, aneddoti.
ALBERTO GALLETTI ci riporta al 1958 quando la Francia si laureò "campione del Mondo"...


Tour del Sud Africa 1958

L’8 agosto 1958 la nazionale francese di rugby arrivò a Salisbury (oggi Harare), Rhodesia per iniziare il suo primo tour in un paese del Commonwealth. La nazionale transalpina aveva già incontrato tutte le grandi squadre, e giocato nel cinque nazioni ogni anno ormai dal 1910, persino battuto gli All Blacks 3-0 al Velodrome de Colombes nel 1954, ma mai aveva intrapreso un viaggio per sfidare i giganti dell’emisfero sud rugbistico.. Il tour aveva in programma 10 partite , la prima proprio a Salisbury contro la Rhodesia (vinta 19-0), le altre contro tutte le province sudafricane e due test match contro il Sud Africa.
Gli springboks erano universalmente considerati i campioni del mondo ormai da decenni in virtù di una serie consecutiva di vittorie in test match series iniziata nel 1896 e proseguita fino al pareggio 1-1 contro i British Lions nel 1955, persero la loro prima serie conto gli All Blacks nel 1956, una potenza rugbistica inattaccabile.
Al termine della partita contro Orange Free State terminata in parità (11-11),che precedeva il primo test di Città del Capo, i giocatori locali intonarono un ‘In Cape Town the springboks will kill you all’ di avvertimento, il pack Sudafricano era costruito per annientare gli avversari, ma la mischia francese, grazie alla preparazione del tallonatore Vigier , si fece trovare pronta.

L’inizio dell’incontro fu talmente duro che non ci furono segnature per la prima mezz’ora, poco dopo Danos portò avanti i transalpini con un drop, la reazione furibonda dei sudafricani non produsse segnature nel primo tempo, ma l’assalto continuò anche nella ripresa e alla fine gli springboks pareggiarono con una meta del terza linea Lochner nell’angolo che non venne trasformata (3-3).
Il pareggio destò grande impressione in virtù anche del fatto che la Francia dovette rinunciare all’ala Rancoule uscita per infortunio a inizio secondo tempo.
Il 16 agosto 1958 a Johannesburg davanti a 100000 spettatori le squadre si ritrovarono per la partita decisiva, la stampa locale titolò ‘Ci sarà sangue ad Ellis Park’.

Gia dai primi minuti le intenzioni degli springboks sembrarono chiare, battere i francesi al loro stesso gioco, avanti forti e veloci e grande abilità nei trequarti, ma le mischie furono in equilibrio, mentre i francesi dominarono la rimessa laterale (19 su 27). la partita risultò da subito molto bella, una punizione francese al 15’ seguita da una meta dell’ala sudafricana Fourie al termine di una grande azione collettiva , 10 minuti più tardi., allo scadere del primo tempo il n.8 francese Barthe andò in meta, ma venne annullata. Il primo tempo si chiuse con i padroni di casa avanti per 5-3.
Alla ripresa il pack sudafricano esercitò un’enorme pressione sulla difesa francese che resistette per 20 lunghissimi minuti senza uscire dalla propria metà campo, non riuscirono però a segnare, non appena riuscirono a piazzare un raggruppamento a distanza di tiro, i francesi segnarono ancora al 64’ con un drop di Lacaze (6-5), ora erano i sudafricani sotto pressione così a 5’ dalla fina un altro drop stavolta del centro Martine fissò il punteggio sul 9-5, l’ultimo violento assalto dei padroni di casa fu respinto dai francesi che vinsero così la partita scrivendo la pagina più importante del rugby francese e mondiale fino a quel momento.
Eroe della vittoria fu il capitano seconda linea Lucien Mias, acclamato l’indomani dai media sudafricani come il più forte e miglior avanti mai visto giocare in Sudafrica..
In patria la stampa transalpina accolse trionfalmente il risultato e proclamò la Francia campione del mondo , non avevano mai vinto (da soli) un ‘Cinque Nazioni’! Rimediarono la stagione seguente vincendolo per la prima volta e bissando il trionfo nelle tre stagioni successive.

16 commenti:

  1. Bellissimo.
    Purtroppo a breve si andrà di Sei Nazioni e noi ne buscheremo con il pallottoliere !

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  2. Dimenticavo. Perchè ai quei tempi le partite finivano con dei risultati da calcio ? Leggo di 3-3 e 1-1 !

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    1. Nel 1958 la meta valeva 3 punti, passo quindi a 4 e poi a 5 valore attuale.
      In origine la meta valeva zero e dava diritto ad un calcio che se realizzato valeva uno, ecco spiegato il motivo dei punteggi simil-calcistici.
      Il nome stesso della meta in tutti i paesi rugbistici d'origine è 'try' che deriva proprio dall'origine in cui ci si riferiva al touchdown come a 'try at goal' cioè un 'tentativo di segnare', quando il regolamento cominciò ad assegnare punti anche al touchdown abbreviarono la trase in 'try' e basta, tremine ancora oggi in uso.

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    2. Però quando parlo di pareggio nella serie di Test Matches per 1-1 non intendo il punteggio della partita, bensì il punteggio di una serie di partite (test match), in questo caso una vittoria per parte, le partite giocate avrebbero potuto essere tre

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  3. Temo anch'io un altro cucchiaio di legno

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  4. Col CT francese e le ns squadre in Europa mi aspettavo di piu'....
    Ma senza un'apertura che piazza come Dio comanda oggi c'e' ben poco da fare, le partite alla nostra portata le vinci coi calci.

    GMV

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    1. Credo che uno dei problemi dell'Italia sia stato proprio quello di avere avuto un'apertura che calciava (molto) bene.
      Questo ha nascosto per 10 (dieci) anni il vero problema cioè il gioco inesistente dei tre-quarti senza il quale non si vincono le partite.
      Anche Dominguez era piuttosto limitato nel gioco di mano in apertura sotto pressione, ma un po la mischia, un po i suoi calci e un po il fatto che nessuno ha mai chiesto risultati contro certe squadre la ha fatto sembrare anche ciò che non era, e con lui anche la squadra, che per tutta verità si reggeva su un bel pacchetto di mischia, fuori dal quale c'è sempre stato ben poco.
      Forse l'ultimo tre-quarti decente è stato Vaccari.

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    2. Hai ragione, il pacchetto era bello tosto (il Giova su tutti) e Dominguez faceva il resto.
      Se ci pensi, pero', l'ultima apertura italiana "vera" degna di tal nome era Bettarello, ma andiamo un po' indietro, piu' o meno quando io giocavo in giovanile... che tristezza, possibile che non riusciamo a turar fuori un giovane???

      GMV

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    3. Certo Bettarello era più tecnico ma era un Italia con ancora un gap fisico notevole dagli anglosassoni ma con molto ardore, non lo vidi mai dal vivo, ma anche Dominguez non era male.
      Il discorso da fare sul rugby è ampio, il campionato produce ciò che è, un torneo anche bello (vedo due/tre partite l'anno), ma in valore assoluto di poco conto.
      Io continuo a pensare che alla fine si tratta solo di mancanza di coraggio, se vai a guardare bene i tre-quarti (lo ero anch'io e penso di accorgermene) a un certo livello se la fanno sotto, appena la palla va sul campo aperto è una rovina, non avanzano subiscono i placcaggi, si fanno girare in campo avversario e gli fregano la palla, oppure la perdono sul contatto. In situazione contraria fan di tutto per evitare di placcare e quando lo fanno ne lisciano almeno la metà, è chiaro che così non hai nessuna possibilità di tenere il campo avversario in possesso di palla, se poi aggiungiamo la fallosità spropositata che l'Italia da sempre ha nei raggruppamenti spontanei ecco che i problemi diventano ancora più grossi. La mischia tine un po, quando non ce la fa più gli altri non aiutano e la squadra crolla.

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    4. Si fa presto a mettere dentro Dominguez che però era argentino ed era un giocatore argentino in tutto e per tutto, era bravo perchè era cresciuto rugbisticamente all'estero, stessa cosa per i Cuttitta (Sud Africa), Stoica (ci giocai insieme un anno, Romania), Sole (Australia).
      Un po come voler costruire la case cominciando dal tetto, non può funzionare.

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  5. Io salvo intoppi sarò a Leeds per Italia-Canada speriamo che almeno in questo caso gli azzurri riescano a vincere.
    Stand up per il Gallo pure quando parla di palla ovale.

    Ot: ieri sono andato a vedere Moz a Firenze, nonostante l'età e gli acciacchi ancora da le pappe a tanti bimbominkia che girano adesso.

    Charlie

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    1. 'embè è sempre il nostro numero uno grande Moz.
      Ha cantato 'Some girls are bigger than others' ?

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    2. No degli Smiths ha fatto The queen is dead in apertura, How soon is Now e Meat is Murder per poi inchiodare tutti con Asleep nel bis finale. Boz Boorer e Augusto Manzur sono due musicisti fenomenali

      Charlie

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  6. Ho letto in giro che ha spianato un bel po' di locali italiani !

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