venerdì, dicembre 20, 2013

Le 100 canzoni più belle dei Beatles



Chi è assiduo di questo blog sa quanto mi diverte stilare classifiche....di tutti i tipi.
E' la Sindrome di "Alta Fedeltà" (vedi Nick Hornby).
E sa anche quanto ami i Beatles.
E i giorni pre natalizi sono l'ideale per una classifica delle 100 canzoni più belle dei Beatles.

NOTA BENE: la classifica è SOGGETTIVA, stilata per puro DIVERTIMENTO, un pretesto per riascoltare con attenzione la discografia dei Nostri (è ovvio che non c'è nessun criterio particolare per mettere "Sexy Sadie" al 53° posto e "Yer blues" al 76°...).


01 We can work it out
Uscita come singolo nel 1965 rappresenta il perfetto equilibrio tra i primi Beatles beat e quelli più maturi e un mirabile esempio di collaborazione compositiva tra Paul e John (per quanto il brano sia più del primo).

02 Strawberry fields forever
Singolo del 1967, opera del solo John, è forse il brano più rappresentativo della psichedelia pop brit di fine 60’s. Gli effetti psych sono perfettamente dosati, la melodia indimenticabile, i cambi ritmici geniali, Ringo Starr si esibisce in uno dei migliori drumming della sua carriera.

03 A day in the life
L’epica chiusura di “Sgt Pepper’s” è un geniale lavoro di John (che compone il tutto) e Paul (che inserisce invece la parte centrale dopo il suono della sveglia).
Il testo è pieno di riferimenti, il finale è tra i più noti della storia del rock con un accordo di piano che dura 40 secondi (suonato da tre pianoforte diversi più l’harmonium di George Martin).

04 Blackbird
Il solo Paul nell’ Album Bianco del 1968 esalta la sua innata capacità di scrivere con semplicità un capolavoro. Solo chitarra e voce per un brano (che parla di diritti civili) emozionante.

05 Let it be
E’ noto come Paul si sia spesso distinto per ballate melense e dolciastre.
“Let it be” rimane però intoccabile per grazia, incisività, interpretazione.

06 Tomorrow never knows
La vetta lisergica di John.
Consideriamo che è il 1966 e le tecniche di registrazione limitatissime e ascoltiamo cosa riuscirono a tirarci fuori. Non dimenticando la batteria ipnotica di Ringo, gli effetti, il basso potentissimo di Paul, il sitar di George.
Un lavoro di squadra superlativo.

07 Think for yourself
E’ uno dei brani meno conosciuti di George (da “Rubber soul”) ma è quello più innovativo (grazie anche al sorprendente basso distorto di Paul) e particolare con arrangiamenti vocali raffinatissimi e in primo piano su una base ostica, ritmicamente spezzata e un cantato cattivo e scocciato.
Un gioiello.

08 Hey bulldog
Trascurato e sempre relegato nell’oblìo, lo considero tra i capolavori di John e dei Beatles.
Riff originalissimo, cantato unico, una delle migliori interpretazioni di Paul al basso, un assolo cattivissimo di chitarra di George e il finale isterico di urla canine.

09 Come together
Un gioiello corale, per quanto il brano sia farina del sacco visionario di John, con la la linea di basso di Paul che sostiene il brano e l’originalissimo accompagnamento di Ringo.

10 I am the walrus
L’esplosione psichedelica di John, del 1967, testo dalle mille interpretazioni (reaki e presunte) e un arrangiamento magistrale dove su una base ritmica semplice e lineare si inseriscono mille suoni, rumori, cori, nastri, effetti.

11 I saw here standing there
Una delle migliori composizioni del primo periodo, su “Please please me” del 1963, principalmente di Paul ma con un buon contributo di John.
E’ rock n roll basilare, diretto, ancora “sporco” di Amburgo e “Cavern”.

12 Paperback writer
Il basso pulsante di Paul, un riff di chitarra mirabolante e le voci di John e George ad accompagnare ne fanno un perfetto brano beat in progress come si conviene a chi, nel 1966, guarda sempre avanti.

13 Day Tripper
Il lato B di “We can work it out” del 1965 coglie i Beatles in uno dei loro migliori periodi in cui si avverte chiara la transizione tra la commercialità e la spensieratezza beat e nuovi orizzonti.
Il riff (di John) è palesemente rock n roll (molto Stones), le voci perfettamente armonizzate, al testo lavorarono insieme John e Paul (il cui basso emerge bene nella spinta del brano).

14 Happiness is a warm gun
Uno dei capolavori compositivi di John dal White Album, una specie di mini opera rock di 2’45” in cui sono racchiusi diversi brani che cambiano repentinamente le atmsofere del brano.
In un momento di grande tensione nel gruppo in cui ognuno incideva e componeva separato dagli altri è uno dei rari esempi del White Album in cui tutt ihanno collaborato attivamente alla buona resa del brano.

15 Norwegian wood
Una delle migliori ballate di John (con un piccolo contributo di Paul), elaborata ma allo stesso tempo semplice, pura aria fresca.
L’aggiunta di poche note di sitar di George conferisce al brano un’aura assolutamente magica.

16 Rain
Relegata a B side di “Paperback writer” del 1966 è uno dei brani (di John) più rappresentativi del periodo pre psichedelico (pur se abbondantemente lisergico).
Ringo palesa il suo miglior drumming di sempre, probabilmente, le chitarre sono stupende, la voce di John perfetta, il basso di Paul ricama un giro avvolgente e il finale con il nastro rovesciato apre un’epoca. Per il brano furono realizzati ben tre video.

17 Two of us
Un delicato brano di Paul dal vago sapore country, bene accompagnato, con discrezione ed equilibrio dagli altri. Soave, leggero, fresco.

18 Helter skelter
Un incredibile, violentissimo hard rock di Paul, antesignano e ispiratore del genere che segna a fuoco il “White album” (già spesso orientato verso suoni particolarmente duri, da “Yer blues” a “Everybody’s got..”, “Birthday”, parti di “Happiness is a warm gun”) con un brano deliberatamente rumoroso. Il basso (a sei corde) martellante è di John, la chitarra distorta di Paul.

19 Hey Jude
Epica, monumentale canzone di Paul, dedicata al figlio di John, Julian.
Ottimo il lavoro di Ringo, il resto è un corale (in tutti i sensi) appoggio ad uno dei migliori brani in assoluto di Paul con finale sinfonico.

20 Abbey Road medley
Nove brevi brani a comporre un medley (avversato da John) di brevi canzoni (con l’eccezione di “You never give me your money”).
In realtà i collegamenti tra una e l’altra sono alquanto forzati ma alla fine il tutto è affascinante e stimolante con brani come “Mean Mr Mustard” o “Polythene Pam” che risultano interessanti proprio perchè brevi accenni. Geniale il finale con l’inedito assolo di Ringo di “The end” con i 23 secondi di “Her majesty” a chiudere inaspettatamente la carriera dei Beatles.

21 Something
Il brano più fortunato di George coverizzato da una lunga serie di artisti, composto nel 1968 e destinato al “Whte Album” ma per ragioni di spazio dirottato in “Abbey Road”.
Originariamente ne fu registrata una versione di otto minuti poi ridotta.
John suona il piano ma appare solo brevemente. Billy Preston all’Hammond.

22 Please please me
Brano di John originariamente concepito come un lento alla Roy Orbison poi aumentato di velocità per volere di George Martin rappresenta al meglio l’iniziale semplicità e freschezza ancora manifestatamente rock n roll.
Esemplare il drumming di Ringo che muove il brano con una ritmica sapientemente spezzata e con rullate brevi, precise, efficaci.

23 Love me do
L’esordio del 1962 è cristallino, diretto, facile, con la simpatica armonica bluesy di John.
Semplice ma rivoluzionario.

24 Twist and shout
Il brano degli Isley Brothers destinato a diventare un classico dei live con il celebre crescendo vocale marchio di fabbrica del primo periodo.

25 Sgt Peppers Lonely heart club band + reprise
L’idea iniziale del concept pensato da Paul parte con il brano che darà il titolo all’album.
Alla fine resteranno solo tracce sparse del concept originario, tra cui la breve reprise finale della title track. Un poderoso rock n roll dai tratti proto sinfonici con effetti sonori sparsi.
Di Paul l’assolo di chitarra.

26 Ticket to ride
In buona parte di John ma con un tocco di Paul (che inventò il riff e, pare, indicò a Ringo la caratteristica ritmica spezzata che rende il brano inimitabile). John (alla voce) lo ha definito “il primo pezzo heavy metal della storia”...esagerato ma è indubbio che il sound è pesante e “hard” per l’epoca (1965).
Il solo di chitarra è di Paul.

27 Yesterday
Buffo che sia attribuito Lennon/McCartney quando l’unico compositore ed esecutore è il solo Paul (con un quartetto d’archi).

28 If I needed someone
Capolavoro di George da “Rubber soul”, esplicitamente ispirato dai Byrds (il riff è “rubato” al loro “The bells of Rhimey”) e con andamento proto psych con riuscitissime armonizzazioni vocali di Paul e John.
E’ il brano più famoso dei Beatles con oltre 2.200 cover registrate (pare che renda 50.000 euro al giorno di diritti d’autore...).
Ed è un brano stupendo soprattutto quando eseguito dal vivo con solo chitarra e voce.
29 Eleanor Rigby
Il solo Paul (con le voci di John e George) e una sezione d’archi per uno dei brani più famosi della band.
Pur se attribuito spesso al solo Paul in realtà ebbe un notevole contributo di John (anche se è difficile credere alle sue parole quando disse che il testo era praticamente tutto suo) e in parte di George e Ringo che lo aiutarono nel testo.

30 Penny Lane
Per molti il capolavoro di Paul, forse no ma ci va molto vicino.
Grande ballata, in cui la musica va di pari passo alla nostalgia del testo.
Spettacolare l’assolo di cornetta di David Mason.

31 Flying
Composto da tutti e quattro, unico brano strumentale, originariamente di 9 minuti (brano preferito dei Beatles da Robert Wyatt....) è un affascinante quanto breve (poco più d i2 minuti) brano psichedelico dall’incedere epico.
Conturbante.

32 With a little help from my friends
Scritto da Paul (che contribuisce anche con un minimale ma efficacissimo arrangiamento di basso) e John per Ringo. Uno dei brani più famosi del gruppo, costruito in forma di dialogo e ancora freschissimo.

33 Taxman
Il brano apre “Revolver”, le capacità compositive di George hanno ormai un credito definitivo e la dimostrazione è questo rabbioso brano (sulle iniquità fiscale del governo inglese) con un grande ritmo, il basso di Paul (che firma anche uno spettacolare solo di chitarra), la chitarra distorta e acida di George, un efficacissimo quanto pulito drumming di ritm. Brillanti le risposte vocali di John e Paul.

34 Dear Prudence
Stupenda ballata di John dal White Album dedicata alla sorella di Mia Farrow nei giorni indiani con il Maharishi.
Alla batteria Paul.

35 Glass onion
Gioiellino psychobeat di John con vari riferimenti ai titoli delle canzoni dei Beatles e il famoso verso “the walrus was Paul” che alimentò le solite fantasie sulla morte di Paul.

36 While my guitar gently weeps
Uno dei capolavori di George con il famoso solo di Eric Clapton mai ufficialmente accreditato. Ballatona malinconica e dal grande impatto melodico con buon accompagnamento di piano di Paul (mentre il resto , dal basso alla batteria sembra particolarmente svogliato).

37 Help
Titolo dell’omonimo album e film del 1965 prosegue sulla falsariga tematica, armonica e stilistica introdotta l’anno prima da “I’m a loser” pur se arricchita da un arrangiamento vocale sopraffino.

38 Nowhere man
Uno dei primi brani dei Beatles a non parlare di amore o frivolezze, non per niente opera di John.
Le armonie vocali sono esemplari, l’accompagnamento chitarristico di ispirazione Byrdsiana.

39 All you need is love
Le tematiche pacifiste incominciano a diventare prioritarie per John che scrive una buona song, molto ben arrangiata, eccessivamente orchestrata ma un piccolo capolavoro (con particolare menzione per la ritmica che varia continuamente dai 7/4 agli 8/4).
Alle spazzole sul rullante è accreditato niente meno che Keith Moon....
Bella l’idea di inserire nella parte finale il coro di “She loves you”...

40 She said she said
Stupendo brano di John (ispirato da un incontro/”viaggio” con Peter Fonda in Usa), intensamente psichedelico e con uno dei migliori lavori di Ringo in assoluto che si destreggia tra rullate in controtempo e continui cambi di ritmica mentre una melodia lineare e arabeggiante si sviluppa in superficie. Paul non suona, George al basso.

41 Within you without you
Il contributo di George a Pepper’s è coraggioso anche se prevedibile nel suo momento di totale infatuazione per la musica indiana. La melodia è però bellissima, l’arrangiamento affascinante, George è al meglio.

42 I’m a loser
Considerata la prima canzone dei Beatles (di John) direttamente influenzata da Dylan, conserva in realtà tutte le classiche caratteristiche del Fab Four sound, nonostante la cadenza countryeggiante e l’armonica Dylaniana di assolo.

43 Getting better
Paul al meglio in un brano disimpegnato, leggero in cui suona praticamente tutto (gli altri rifiniscono) e si esprime ancora una voglia al meglio facendo diventare il basso uno strumento solista e portante.
Armonizzazioni splendide, solari, psichedeliche.
Pura classe.

44 Old brown shoe
Uno splendido brano di George del 1969 (b side di “The ballad of John and Yoko”), rock blues potentissimo, tirato, con un basso travolgente (pare suonato dallo stesso George), un grande assolo di George (John appare solo ai cori e Rinhgo doppia la frase dedicata a lui Wearing rings on every finger).

45 Everybody got something to hide except for me and my monkey
Un incredibile rock n roll, durissimo, di John dall’Album Bianco con riferimenti al rapporto con Yoko (anche se pare più palese quell oall’uso dell’eroina a cui si stava avvicinando sempre di più).
Come nel caso di ”Yer blues” ed “Helter skelter” l’esecuzione è quasi live, molto lo-fi e immediata. Grande il lavoro al basso di Paul.

46 The ballad of John and Yoko
Un atipico quanto bellissimo brano di John, suonato con il solo apporto di Paul (basso, voci e batteria), (auto)ironico, spensierato, coinvolgente. Paradossale pensare che stava per finire tutto....

47 I wanna be your man
Un rock n roll/beat classico, ben cantato da Ringo, composto da Paul (per i Rolling Stones) e inserito in “With the Beatles” (con George Martin all’Hammond).

48 A hard days night
Grande brano di John, titolo (di Ringo) dell’omonimo album e film, aperto dal famoso accordo di chitarra (e piano), con un bellissimo solo di George.

49 All my loving
Uno dei capolavori compositivi di Paul e di esecuzione del gruppo, con l’accompgnamento di terzinato di John, un breve sol odi George e una ritmica discreta ed essenziale di Ringo.
Su tutto le armonizzazioni di George sotto la voce di Paul.

50 Cry baby cry/Can you take me back ?
Drammatica ballata di John sul Bianco.
Ottime le armonie vocali in falsetto di Paul e John e il basso di Paul che ricama benissimo sotto una base di piano in evidenza. Conturbante l’ipnotico breve finale di Paul.

51 I want you
Blues sperimentale ed ipnotico di John che si avvale di un grande groove (soprattutto nello strumentale jazzy con un grandissimo Preston all’Hammond e la chitarra solista di John).
Il brano si conclude magnificamente con una brusca interruzione del nastro e sublima l’incredibile versatilità stilistica dei Beatles.

52 Here comes the sun
Un altro vertice di George in stato di grazia in Abbey Road.
Non c’è John, Paul si limita ad un basso mediocre ma Ringo si supera accompagnando in maniera superba una ritmica particolarmente complessa dai continui cambi di tempo.

53 Sexy Sadie
Un caustico omaggio di John al Maharishi (la canzone doveva intitolarsi proprio “Maharishi” ma fu cambiata su richiesta di George) nel White Album del 1968.
Una grande ballata mid tempo.

54 I’ve got a feeling
Bellissimo rock n roll bluesy mid tempo in cui John e Paul compongono in coppia un contagioso brano, rockeggiante e di grande presa. L’insert di John “Eveybody got a hard year” è perfettamente funzionale all’atmosfera.

55 For you blue
Semplicissimo rock blues di george (eseguito in un solo giorno) da “Let it be”, fresco, energico, tirato, solare e che restituisce l’immagine di una band affiatata e in formissima (e non ormai morta).

56 Got to get you into my life
L’omaggio di Paul al magico mondo dell’erba in chiave Stax/Motown con ampio dispiego di fiati, rimasto nel suo live set solista.

57 Free as a bird Il brano della “reunion” ricreato su un vecchio nastro inciso da John.
Discutibile finchè si vuole ma la magìa improvvisamente riappare e riesce ancora a strappa re un moto di emozione, rammarico e rimpianto.

58 Get back
Davvero un bel rock n roll tinto di blues a cura di Paul, con solo pregevole di Billy Preston e grande groove da parte di tutta la band.

59 I’m down
Stupendo, semplice, lineare rock n roll in chiave Little Richard di Paul del 1965, uscito solo su singolo, eseguita dal vivo con John alle tastiere.

60 Eight day a week
Un freschissimo beat di John e Paul del 1964 dal titolo ispirato da Ringo (nella stessa vena del gioco di parole di “A hard day’s night”, uscito anche come singolo.

61 I feel fine
Con il primo feedback (a quanto si dice con il primo feedback di chitarra della storia anche se in realtà Link Wray lo utilizzò già nel 1958 in “Rumble”) è un buon beat n blues di John mutuato dal riff di “Watch your step” di Bobby Parker.

62 Revolution
Controverso rock blues di John in cui (non) chiarisce la sua posizione sulla “rivoluzione” in atto nel 1968, riservandosi di decidere...al piano Nicky Hopkins. Brano di per sè banale ma importante nell’economia della band.

63 It won’t be long
Brano (di John) mai suonato dal vivo, presente solo nel secondo “With the Beatles” del 1963, è un gioiellino sottovalutato di beat cristallino con stupendi arrangiamenti vocali.

64 Don’t bother me
La prima canzone di George ad essere incisa (su “With the Beatles”).
Acerba, essenziale, scarna ma efficace e diretta con buon solo di chitarra.

65 You’ve got to hide your love away
Da “Help” del 65 è John che imita Dylan (come ha sottolineato Paul) con un brve solo finale di flauti (di John Scott).

66 Drive my car
Un buon rock n roll di Paul (con un piccolo aiuto di John) che ha poi spesso utilizzato nei live act solisti. Il solo di chitarra è di Paul (mentre George dichiarò di aver suonato il basso).

67 The word
Un sottovalutato brano da “Rubber soul” ma di particolare interesse. Composto insieme da John e Paul (dopo aver fumato, per la prima volta in fase di composizione, marijuana) è un o dei primi approcci al concetto di “amore” in chiave astratta mentre musicalmente è un stupendo driving beat con le armonizzazioni vocali di Paul,John e George che rasentano la perfezione.

68 Lucy in the sky with diamonds
Abitualmente inserito tra i migliori brani di John ma in realtà tra quelli che più ha subito il trascorrere del tempo. Senza i forzati riferimenti all’LSD etc etc un brano minore.

69 Back in the USSR
Classico rock n roll di Paul (che suona anche la batteria) che apre il White Album diventato costantemente presente negli act solisti.

70 Across the universe
Gioiello di John (originariamente con il solo contributo di George al sitar), sovra caricato di arrangiamenti ridondanti da Spector in “Let it be”. Di base una buona ballata, semplice e commovente.

71 Can’t buy me love
Un rock n beat del 1964 nel tipico stile di Paul, grande successo come singolo e piccolo classico della band. Buono il solo di George.

72 Things we said today
Una delicata ballata mid tempo di Paul con cambi armonici raffinatissimi e un bridge che porta su binari più rock per poi tornare nelle soffici atmosfere prevalenti.
Piccolo gioiello minore che Paul ha conservato in repertorio negli anni.

73 You can’t do that
John alla grande con un roccioso brano, cattivo e rozzo, con solo aspro dello stesso John.
I cori di contrappunto di George e Paul colorano benissimo l’andamento mid tempo del brano.

74 I want to tell you
Ottimo brano di George da “Revolver” con influenze psichedeliche, il basso ipnotico di Paul, bellissime melodie vocali di ispirazione indianeggianti.

75 Only a nothern song
George in una polemica canzone contro le edizioni musicali dei Beatles.
Psichedelia ed effetti in abbondanza, forse eccessiva (più bella la versione “pulita” su “Anthology 2”).

76 Yer blues
Pesantissimo hard blues di John registrato apparentemente live in studio, imperfetto, lo-fi, crudo, quasi in jam session.
Bello per quello.

77 Being for the benefit of Mr. Kite
John in pieno trip psych sperimentale mette insieme un brano di rara complessità dove un’armonia semplice si combina a costruzioni sonore avvolgenti, trasognanti, cerebrali.
E’ il 1967 ma i Beatles sono già avanti.

78 Eight days a week
Accreditato principalmente a Paul ma con il contributo di John (che canta la canzone, il cui titolo fu ispirato da Ringo) è un buon beat and roll con una rarità per l’epoca : l’inizio sfumato in crescendo.

79 Every little thing
Sempre poco considerata è una bellissima ballata di Paul (cantata, cosa rara, da John) tratta da “For sale” del 1964 (e molto ben ripresa dagli Yes).

80 Good day sunshine
Brano di Paul che conduce con un bel riff di piano e la voce ben supportata dai rinforzi di George e Ringo. Non ci sono chitarre.
Ringo si destreggia bene in cambi di tempo inusuali e ben studiati, George Martin provevde al breve solo di piano.

81 Lovely Rita
Paul in una pulsante piano ballad intrisa di effetti psych e di un mood jazzy ricco di armonizzazioni vocali molto particolari.

82 For no one
Da “Revolver” un altro brano “solo” di Paul, piano e voce (solo Ringo appare con una batteria lasciata in sottofondo mentre Alan Civil suona il corno). Ballata barocca con tanto di clavicembalo.

83 Dr. Robert
Divertente e spedito psycho beat composto da Paul e John con belle chitarre distorte, armonie vocali semplici ma fascinose, un discreto harmonium suonato da Paul.

84 Magical Mistery tour
Un rock n roll psichedelico di Paul (con un aiuto di John nel testo), bene arrangiato con una bella sezione fiati e un affascinante finale jazzato.

85 Fool on the hill
100% Paul ma con l’apporto anche degli altri tre (che pure così poco si sentono).
Una grande ballata, diventata un classico.

86 In my life
Un brano dal sapore rhythm and blues ballad abitualmente attribuita al solo John (che canta e scrisse le parole di forte sapore autobiografico) ma che ricevette un aiuto da Paul e da George Martin protagonista di un assolo barocco al piano.

87 Baby you’re a rich man
La B Side di “All you need is love” del 1967 è uno degli ormai rari brani composti a 4 mani da Paul e John, arricchito da vari effetti psych, dal ritornello facilmente memorizzabile e con un suono ricorrente simil fiato riprodotto con un proto synth.
Nel brano appaiono (pare) anche Brain Jones e Mick Jagger nei cori finali.

88 If I fell
Una delle migliori ballate di John da “A hard day’s night” del 1964.
Melodica, struggente, lineare, apparentemente semplice, in realtà ricchissima di scale melodiche inusuali.

89 The night before
Veloce ballata del 1965 di Paul con classico incedere beat con ottimo solo di chitarra dello stesso Paul (anche se nel film “Help” è George a mimarlo). Strana la voce di Paul leggermente roca per tutto il brano.

90 Run for your life
Canzone odiatissima da John (amata invece da George), forse anche per il pessimo solo di chitarra scordata dello stesso John è in realtà un buon beat n roll che se maggiormente curato e con un testo meno aggressivo (in cui augura la morte alla sua “little girl”) avrebbe potuto avere maggior credito.

91 And I love her
Classica ballata di Paul (per l’allora fidanzata Jane Asher), soffice, tipicamente mielosa ma raffinata ed elegantissima nell’arrangiamento semi acustico, arricchita da un buon solo di George all’acustica.

92 I’ve just seen a face
Un country spedito a cura di Paul che lo ha spesso ripreso sin dagli anni dei Wings.

93 Michelle
Zuccherosa ballatona di Paul (con contributo nel “ponte” di John), famosa per le parole in francese è un brano con tonalità gospel bluesy.
Pur se accreditati tutti e quattro ai rispettivi strumenti pare sia stata eseguita interamente dal solo Paul.

94 Yellow Submarine
Un brano per bambini composto da Paul per Ringo con l’aiuto di John e Donovan.
Ai cori anche Marianne Faithfull, Brian Jones e Pattie Boy.
E’ uno dei più famosi di certo non dei migliori.

95 Hello Goodbye
Un Paul classico, divertente e divertito con un brano semplice e solare, facile e 100% easy.

96 Fixing a hole
Uno dei brani più deboli di “Sgt Peppers”.
Paul non al top, brano trascurabile. Anche il solo di George non è particolarmente ispirato.

97 She’s leaving home
Classica ballatona di Paul orchestrata (degli altri Beatles il solo John partecipa ai cori), zuccherosa all’eccesso.

98 When I’m sixty four
La passione di Paul per le atmosfere retrò era già nota agli esordi.
Il brano è un odei primi composti dal nostro nei primi 60’s. Qui ripreso con ampi odispiego di arrangiamento.
Brano curioso e affascinante nel testo ma non particolarmente interessante.

99 Good morning good morning
John compone un divertente brano di scarso spessore ma dall’interessante arrangiamento di fiati e da una ritmica piuttosto complessa.

100 Martha my dear
Deliziosa canzoncina barocca di sapore jazz anni 30 di Paul (che suona, a parte fiati e archi, tutto dalla chitarra alla batteria) dedicata al suo cane. Uno dei rari momenti solari dell’Album Bianco.

100 I’m so tired
Un hard blues ipnotico e ripetitivo di John, che modula benissimo i passaggi da una parte dolce e leggiadra ad una dura e aspra.

100 Julia
Commovente ballata chitarra e voce del solo John, dedicata alla madre.

100 Savoy Truffle
George con un soul rock dal testo divertente (elenca una serie di dolciumi e cita una serie di brani dei Beatles). Bella la sezione di fiati. Non c’è John.

100 Long and winding road
Appesantita da un arrangiamento pomposissimo di Spector in “Let it be” è comunque una buona ballata in pieno stie Mac che canta e suona il piano (John all’incertissimo basso, Ringo alla batteria in sottofondo).

100 I me mine
Non la miglior prova di George, ultimo brano registrato dai Beatles (pur con John assente), con abbondanza si sovraincisioni orchestrali di Spector, originariamente di 1’ e 30”, “allungato” a 2 e 30 con un abile operazione di incollaggio.

100 Lady Madonna
Un bel boogie di Paul per piano e voce in evidenza con solo di Ronnie Scott, fondatore dell’omonimo jazz club in cui si esibirono tante bands de i 60’s.


31 commenti:

  1. Eh eh sulla produzione dei Fab Four 100 canzoni non sono tante....mi sarei divertita a vederti sceglierne solo cinque, tè, dieci, visto che è Natale...:-)

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  2. Bè per me tutte al numero uno.
    Le prime dieci però le metterei nel mio The Best of Beatles per l'Isola Deserta

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  3. Acc!! una delle prove di coraggio piu impegnative...pero sono 100 (quindi alla fine se una e' al 56esimo posto e l'altra al 71esimo poco fa..) In effetti le classifiche piu strette sono ancora piu dure come accenna IE qui sopra.
    Sono di corsa..ma ho subito controllato le "meie" dove le avevi messe...Un giorno per una playlist ho sofferto ma ho deciso che da quel momento A DAY IN THE LIFE sarebbe sempre stata al primo posto (e giu frustate..).
    Mi sono fatto una maglietta col titolo,una data ed ujn piccolo logo delle sagome di Help. Stop.
    (Walrus segue molto da vicino con Penny Lane..)

    Boss,quel giorno ad Alessandria chiesi per chiaccherare a tuo figlio Gruppo preferito (beatles) e canzone..E. mi rispose sicuro "Hey Bulldog"!..talis patris..Ma nella tua lista odierna e' scivolato all'ottavo posto.
    Anyway,siamo andati avanti tutto il pomeriggio...e al quarto?...Al settimo?...sempre con risposte sicure che pescavano da Please Please Me al White Album ecc
    Forse tu non te ne sei accorto,ma Rita (e Barbara) si...ahaha!

    Nessuno come i Beatles,poche storie

    C

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  4. Prova ardua e pressochè impossibile. Ci ho messo due mesi ma mi sono divertito un sacco !

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  5. ALL EL LIM IS LOVE papparappapà

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  6. Fischio! Ai tempi d'oro avremmo fatto un paio di C90, neh....Distrattamente, mi sembra ci sia tutto il mondo bei Beatles. Bela Tony. Io sono pronto con la classifica dell'anno, eh....Primo posto, lo dico subito, Mavis Staples. Per il nostro povero stato, gli Statuto. Ristampe Brothers and Sisters degli Allman.
    Sa disat?

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  7. .......e da qualche giorno, come ricostituente anti-influenzale, da una strepitosa raccolta di southern-soul della Fame Records, mi bevo una Hey Jude versione Wilson Pickett, straordinaria, con fiati tostissimi e un chitarrino niente male di tale Duane Allmann.

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  8. Mavis notevole.
    Ho ascoltato il nuovo di Sharon Jones & the DapKings in uscita a gennaio....nei top 2014 !!

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  9. Non ho ancora ascoltato la Sharon post-cancer. Anche li' cominciamo ad andare sul sicuro.

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  10. hmmm 1) 'A day In the Life',..2)'Something',.poi 'Penny Lane',..'Ticket to Ride',..'Eleanor Rigby' ,.'Strawberry Fields Forever','Norwegian Wood' e tante altre

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  11. Io al primo metterei sempre Nowhere Man.

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  12. he's a real Pibioman
    sittin in his Pibioland

    C

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  13. Il bello di queste cose è quanto si può discuterne e discordare. Lucy in the Sky with Diamond "pezzo minore" mi ha mandato un boccone del pranzo per traverso. Continuo a considerare il basso di quella canzone IL basso psichedelico beatlesiano per antonomasia, la batteria del ritornello uno degli esempi migliori di come Ringo suona fra il dritto e lo shuffle e nessuno riesce a beccare perfettamente quella proporzione senza cadere di qua o di là e... Insomma, me piascie tanto e la metterei MOLTO più su.

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  14. Boss ho visto che han spostato la data all'Hustler di via reggio..bel posticino che Casula Wite conosceva col nome di Why Not visto che ci ha suonato, zona sul lungo Dora molto carina..Promosso.
    C

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  15. post monumentale. poi sì, io metterei un paio di pezzi più su e un altro paio più giù, ma tanto son sempre i Beatles.
    cioè il mio gruppo preferito degli anni '90 :-)

    The Real WC

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  16. un raro esempio di grunge inglese,indeed..
    C

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  17. che c'entra il grunge?
    casomai, brit-pop :-)

    The Real WC

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  18. Uhm ha ragione C è arduo cimentarsi in una top ten ma mi lancio sapendo che dopo aver compilato la classifica mi pentirò di aver escluso qualche pezzo. Va beh vediamo:
    1) I saw her standing here
    2) Across the universe
    3) Come together
    4) Day Tripper
    5) It won't belong
    6) Here come the sun
    7) Hey bulldog
    8) Eleanor Rigby
    9) A day in a life
    10) We can't work it out

    Charlie

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  19. Can e non can't it out......effetto della crisi

    Charlie

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  20. in effetti anche Nowhere... e Lucy...son grandiose,..tra l'altro un mio amico ha un vinile colorato dove una band milanese ne faceva una bella version, Mixed Up Confusion? Bad Medicine?,...well la Memory (Lane) inizia a 'cedere' con l'Old Age (vabeh, sempre meglio della New Age :) (come genere).

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  21. She's leaving home uno dei pezzi fondamentali di Sgt. Pepper's quadretto sulla condizione delle ragazzeinglesi che se ne andavano da casa per niente zuccherosa anche se musicalmente trascurabile. Da Day tripper in avanti non si può più giudicare le canzoni dei Beatles tralasciando i testi. Doctor Robert riferimento esplicito alle pasticche anfetaminiche, presumibilmente le stesse blu di Quadrophenia (compaiono anche iin Yellow Submarine il cartone).
    Old brown shoe è veramente una canzone eccezionale.

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  22. 1 Dear Prudence
    2 Taxman
    3 Paperback writer
    4 She said she said
    5 Rain
    6 While my guitar gently wheeps
    7 She came in through the bathroom window
    8 Some other guy
    9 Hey Jude
    10 A day in the life

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  23. Su una pagina fb dedicata alle Rickenbacker (la gestisce un tizio in USA), l'anno scorso era partito il pool mondiale per eleggere la più bella canzone a 12 corde di sempre: in finale c'erano Hard Day's Night e Turn Turn Turn dei Byrds, che poi ha vinto. Quello della pagina è andato da Roger McGuinn e gli ha dato i risultati. McGuinn gli ha detto subito "avete sbagliato, doveva vincere Hard Day's Night. senza quella canzone e film mai ci sarebbero stati i Byrds."

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    1. Mi ricorda un episodio in cui Liam Gallagher sfogliando Mojo con la classifica dei migliori cantanti di sempre.
      Vide che lui era al primo posto e Steve Marriott al 20°.
      Strappò il giornale, lo buttò nel cestino e disse "Non capiscono un cazzo!"

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  24. haha ,beh honour al Gallagher per l' honesty,...come direbbe Billy Joel alla bionda degli Abba e a Madleen Kane:)

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  25. In my Life è tra le prime 10 anche coverizzata da Keith Moon mi commuove e più invecchio più affiorano i ricordi e le storie..."there are places I remember all my life", immaginazione, lennoniana, potente nella sua semplicità

    W I Beatles

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  26. Sempre belle le classifiche, per quanto personali.
    Comunque avrei voluto vedere una lista dei 10 migliori pezzi in assoluto, oppure i 10 pezzi dei Beatles da suonare per una serata a due, o i 10 pezzi per quando sei giù di morale.... insomma qualcosa più stile high fidelity!
    100 è un po' lunga da seguire
    In ogni caso "we can work it out" è una scelta bella ed originale. Let it be sarebbe stato più facile.

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