lunedì, luglio 23, 2012

Mod Heroes: Guy Stevens



  GUY STEVENS è abitualmente ricordato per aver prodotto uno dei migliori album della storia del rock, “London calling” dei Clash, del 1979, poco prima della sua prematura scomparsa nel 1981.
Ma oltre ad aver prodotto anche Procol Harum, Free, Moot the Hoople fu, nei primi 60’s, tra i più influenti DJ del giro MOD in particolare al “The Scene” dove suonava rarità rhythm and blues, ska, blues e surf.
Poco dopo fu incaricato di gestire la sezione inglese della prestigiosa label SUE RECORDS, realizzando numerose compilation e 45, destinati a diventare delle hit per la scena mod.
Fu tra i primi ad introdurre in Inghilterra nomi come Chuck Berry (era il presidente della Chuck Berry Appreciation Society), Bo Diddley, Howlin Wolf.
Fu arrestato per droga nel 1966 e cadde in depressione quando, al ritorno in libertà, scoprì che la sua preziosa collezione di rarità discografiche era stata rubata.
La sua profonda conoscenza della black music più rara fu spesso preziosa per bands come Who, Stones o Small Faces che si rivolgevano a lui per avere i brani meno conosciuti, più recenti e interessanti del genere.

8 commenti:

  1. grande punto di riferimento....ora festeggiamo la vittoria di Wiggins!!

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  2. Fondamentale l'apporto,sia grafico che sonoro,nel movimento psichedelico britannico : il trio nella terza foto era composto,oltre che dal DJ in questione,dai disegnatori dei favolosi posters della scena tardo-sixties in UK (colleghi degli altrettanto magici californiani).
    Presero nome "Hapshash and the Coloured Coat" con cui incisero un lisergico album nel 1967,prodotto dallo stesso Guy.

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  3. Lo conoscevo solo come produttore dell'opera leggendaria dei Four Horsemen....bene, non si finisce mai di imparare.

    Charlie

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  4. Michael English e Nigel Waymouth! Mitici! Se non sbaglio aprirono il negozio Granny takes a trip, ma non ho mai capito se era uno studio grafico o un negozio di vestiti o entrambe le cose... Bellissimi i poster per l'Ufo Club!
    Non ho mai sentito niente degli Hapsash...mò vado a cercare sul tube...

    W

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  5. e' gia' passato un anno
    STILL MISS YOU SO MUCH AMY
    C

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  6. Strepitoso Wiggins, nelle ultime due tappe ha legittimato il successo. Ho scritto due righe nel post a lui dedicto.
    Fantastica la chiusura del discorso al microfono per tutto il pubblico accalcato contro le transenne dei Campi Elisi (in particolar modo rivolto ai supporters britannici, giunti in massa)
    "have safe journey home and don't get too drunk"
    Immenso!
    Eroe casula

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  7. Grande Boss, avevi citato Stevens l'altra sera in radio.

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  8. Gli Hapshash non erano proprio dei musicisti,più che altro creatori di poster e di oggettistica...il disco,pur non essendo a livello dei migliori dello stesso periodo,segue lo stile schizzato e delirante del movimento underground cresciuto nell'UFO club.

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