sabato, luglio 21, 2012

The A to Z of Mod

Di recente pubblicazione “The A to Z of Mod” di Paolo Hewitt e Mark Baxter è un ennesimo, lungo e dettagliato excursus sulla Cultura Mod attraverso un elenco alfabetico che ripercorre i principali nomi correlati al mondo Modernista.
Materiale fotografico eccellente e spesso raro, molte curiosità e notizie inedite oltre ai consueti nomi ovvii e scontati (Who, Small Faces, Weller, northern soul etc).
Purtroppo sono le note negative a rendere il libro carente e antitetico al concetto di mod soprattutto nella superficialità con cui sono stati ignorati alcuni nomi ed aspetti essenziali.
E la superficialità è esattamente il contrario dell’etica mod.

A partire dall’anglocentrismo del lavoro: il fenomeno mod è nato e proliferato in Inghilterra ma dalla fine degli anni ’70 si è espanso in tutto il mondo e non farne accenno mi sembra assurdo (solo da un punto di vista musicale dicono niente nomi come i nostri Statuto, gli spagnoli Los Flechazos, gli americani Untouchables, i danesi Movement ? Tutti gruppi con un etica ed estetica 100% mod finiti in classifica nei rispettivi paesi).
Si dedica ampio spazio a nomi sinceramente trascurabili come Dc Fontana e Sound Foundation e non si fa alcun cenno a Prisoners, Makin Time, Truth.
Il revival ’79 è liquidato con Secret Affair, Purple Hearts e Chords dimenticando completamente nomi come Merton Parkas, Lambrettas, Long Tall Shorty tra i tanti.
Si inseriscono i semi sconosciuti Fleur De Lys e Eyes e nessun cenno si fa dei Kinks (il cui bassista Peyer Quaife era oltre tutto un mod).

Poco comprensibile anche l’inserimento degli Yardbirds o la forzatura di includere anche figure come Charlie Watts ed Eric Clapton che amavano blues, rhythm and blues e avevano un look affine a quello dei mods ma che con la scena c’entravano poco o nulla.
Nessuna parola sullo ska originale (essenziale tra l’altro nell’integrare, primi tra tutti, i ragazzi neri di origine caraibica all’interno della scena mod nei 60’s), tanto meno sul revival del 79 di Madness, Specials, Two Tone.
Il “pericolo” è quello di dare ad un neofita che si avvicinasse al libro, un’immagine distorta o comunque non completa di quello che è ed è stata la Cultura Mod.
E con tutte le distorsioni viste in questi anni non mi sembra il caso.

8 commenti:

  1. mah... non ho ancora il libro ma conosco molto bene gli autori (non posso dire di essere "fan" di Hewitt in quanto considero disdicevole l'uso che ha fatto della sua ex-amicizia con Weller, e conseguenti segreti, per fare il classico libro "cash in" di sputtanamento. Invece Bax lo conosco da quasi 15 anni.

    Quindi non avendolo letto se non in parte, non posso confutare le tue critiche, ma ti dico che hai preso il titolo del libro alla lettera per analizzarlo, mentre le premesse non erano enciclopediche, lo scopo degli autori è piu' un pescare qua e là nella enorme cultura mod british. Da qui il motivo di focalizzare su determinati spunti, lasciando vuoti altri storicamente ben piu importanti. Libro dal titolo fuorviante comunque.

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  2. Eh già, si citano gli irrilevanti Stone Foundation e non i seminali Makin'Time...! Non va bene, non va bene...

    Fabio T.

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  3. cos'e' successo tra paolino e paolo h?
    C

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  4. qualcosa di stupido tipo.. una serata 'awards': il paolino non ha trovato un tavolo 'preferenziale' per il paolo, il paolo ha fatto il muso, il paolino l'ha mandato a cagare, il paolo ha fatto un libro di merda raccontando un po dei cazzi del paolino che di solito restano 'tra amici', il paolo ha fatto qualche soldo col libro di merda, il paolino se l'è legata.

    questo in "pillole e francesismi" quello che la bocca del cavallo disse.... :)

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  5. aaahh..ecco..tanx capt!
    C

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  6. Un vero peccato che un argomento simile venga banalizzato e "diluito" per modo di dire.Ormai e'rimasto poco di sacro.Non l'ho letto ma mi hanno attratto sia la copertina che le foto inedite.Never judge a book by its cover..Paul67

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  7. Hewitt&Baxter hanno scritto un'altro libro abbastanza interessante dal titolo "The fashion of football",che tratta della storia del calcio inglese dagli albori ai nostri giorni,e interviste e biografie di giocatori inglesi dagli anni sessanta in poi che hanno contraddistinto la loro era e risaltavano per la loro eleganza sartoriale. Paul67

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