mercoledì, dicembre 22, 2010

Borghesia Rock




Una volta il rock era sovversivo, cattivo, eversivo, incendiario, faceva paura e preoccupava l’establishment.
Una recente ricerca condotta sulle charts musicali inglesi ha rivelato che il 60% delle pop e rockstar britanniche contemporanee proviene dai banchi di prestigiose e costose scuole private.

Inutile ricordare da dove venivano Beatles, Stones, Who oppure Oasis, Nirvana e i mille eroi della working class che attraverso le loro canzoni portavano un messaggio e le voci “dal basso”.

Sarà per questo che il “rock è morto” e che l’eversione e la sovversione, il “pericolo”, non albergano più tra chitarre e batterie ?

Spunto da
http://www.cabaldixit.blogspot.com/


27 commenti:

  1. Quello in alto è un pò cafone...
    ...ha il mignolo alzato!!!!!

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  2. E infatti si vede che viene dal popolino

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  3. Probabilmente la pericolosità di ogni forma di musica minimale da palco (basata su chitarra e batteria) era poco più di un orpello pubblicitario per invogliare le persone che potevano permetterselo a comprare 45 e 33. Della serie: "abbiamo dalla nostra gli appassionati e gli addetti ai lavori, troppo poco...sotto con le stronzate!"
    Quindi: "lascereste che vostra figlia sposasse uno di loro?" e a fiaco una bella foto degli Stones con Jones con gli occhi riversi all'indietro, Wymann, Watts e Richards con un'espressione tipo Michael Corleone e il broncio di Mick Jagger a mandare in deliquio le Teens, le loro mamme e anche le zie...
    Intanto un'epica a base di sesso/droga/R&R veniva costruita intorno meticolosamente (con l'esempio degli Stones non fecero neanche troppa fatica...). A quel punto entrano in scena quelli della "zona grigia", ovvero la scomparsa "boghesia intellettuale", personaggi pittoreschi alla Fraser e Gibbs, (senza loro due la swingin'London MAI si sarebbe realizzata) che con le loro entrature trasversali, dall'establishment discografico USA alla Camera dei Lords, portavano i musicisti a quelli che investivano centinaia di migliaia di dollari per ricavarne, nel giro di un anno o due, MILIONI e MILIONI.
    Da una piccola analisi di come andavano le cose nei 60's si evince che l'impianto costante era questo (beatles, stones, velvet underground etc etc). La working class ci metteva i ragazzi, la borghesia i tramiti, e i grossi del mercato il capitale. Ma la borghesia a volte ci metteva anche i ragazzi, e che ragazzi! i Doors erano borghesi, ma in quanto a sound e lifestyle rivoluzionario, bè, han detto la loro mica male. Penso poi a Brian Wilson.
    Ma ad un certo punto il capitale ha deciso che un anno o due di attesa erano troppi.
    Alcuni, che non avevano "diversificato gli investimenti" hanno continuato a battere le strade della musica (cercando e spingendo prodotti sintetici, rapida realizzazione e rientro + o - garantito in breve).
    Altri hanno diversificato, e si sono dati alla speculazione edilizia o alla speculazione neocolonialista (disintegrando pro domo loro le fragili economie nascenti di paesi di mezzo mondo, compresa l'ITALIA).
    Per me è andata così, scusate il disincato.

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  4. Pibio la tua analisi va bene.
    Ma il primo rock nasce dal blues, ovvero dalla schiavitù e fino a metà dei 60's è stato appannaggio del cosiddetto (allora) proletariato.
    Ed era un' arma pericolosa contro il "sistema", la società, l'establishment, perchè convogliava le menti verso la libertà intellettuale e fisica.
    Poi è stato fagocitato, omologato e reso inoffensivo ed è ora, a quanto pare, appannaggio delle classi "ricche" che con il rock ci si possono divertire.
    Dylan, i Beatles, Who, Keith Richards, tutti i vari prime movers delrock n roll ne fecero un mezzo per affrancarsi da una condizione "bassa".
    E da lì portarono non poche idee.

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  5. Tutto vero, solo che il giocattolo moltiplicatore di soldi ti imborghesisce e che bello, che bello, che bello.
    La rabbia finisce in cantina come le bottiglie d'annata che restano per anni all'umido e se aperte sono imbevibili.

    "voi avevate voci potenti, lingue allenate a battere il tamburo, voi avevate voci potenti adatte per il faffanculo"

    La Domenica delle Salme - F. De Andrè

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  6. Si affrancarono da una condizione bassa grazie alle loro idee, musicali e non, è vero.
    Oggi da quella condizione è -per assurdo- più difficile di allora affrancarsi, anche chi ha un lavoro (e magari una laurea) va a finire che rimane in una condizione pietosa.
    Quando non si pagano i lavoratori, chi vogliamo che paghi i suonatori?
    Quindi andrà avanti chi ha $ di suo (padre), poche frottole, gli altri a lavorare (se va bene, e malpagati).
    Il rock secondo me non è morto perchè le idee di libertà non sono più sul palco, il rock è morto di fame. Quello che vediamo oggi non è più lui, ma un simulacro telecomandato senza stomaco, nè pisello nè niente.
    E quindi siamo perfettamente d'accordo, tranne un po' di Can-Can su causa-effetto.

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  7. ragazzi..gia' 7 commenti IN-TOPIC..
    vi state imborghesendo
    C

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  8. quello seconda foto in basso ha destra ha gli occhiali.
    orpelli borghesi

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  9. segno rosso c'è lavoro per te !!

    "diritto al lusso" contro i privilegi borghesi

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  10. Alberto, Cris "supervisor con la penna rossa" segnala che non hai corretto neppure nel mio blog!!
    mmm, ti starai mica imborghesendo eh?

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  11. Altrochè segno ROSSO.
    Qui l'imborghesimento impazza.
    Segno rosè al massimo ormai, sbiaditissimo.

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  12. Ehilà, sentili qua!
    Uno c'ha da lavorare per una volta ed ecco gli avvoltoi pronti! Bravi così mi piacete, continuiamo cosi!
    A proposito Boss, come mai dal mio account vedo due post Borghesia Rock? Ci vuole un uniposca rosso qua, ha ha ha.

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  13. Ma Jagger non era un borghesissimo studente della London School of Economics?

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  14. Ho letto gli interventi con attenzione. Devo dire che mi trovo ancora una volta d'accordo con Pibio. Il primo intervento è ineccepibile. Aggiungo come modesto osservatore dall'interno (del mondo britannico) che conoscendoli,l'industria discografica non fa (e non fece) eccezioni da tutti gli altri settori e appena vide spuntare il filone d'oro (primi '60) gli zompò addosso per non mollarlo più. Vale ancora oggi, nessuna eccezione checchè se ne dica da Bill Haley e Elvis, da Tony Sheridan a Cliff Richards ai Sex Pistols passando per Beatles,Stones e tutti quelli che volete voi, fino ad arrivare a quelli di oggi (ignoro chi siano). Si individua cosa ha appeal su una determinata/e fascia/e di età e glielo si confeziona a puntino e poi glielo si vende. L'unica cosa che mi sembra veramente cambiata in 50 anni è il fatto che si è passati dal metter sotto contratto talenti spontanei, di estrazione e spinta spontanea, mentre oggigiorno vengono predeterminati a tavolino e impacchettati secondo i dettami del mercato. Tutto qua, è molto semplice, è un po come comprare la verdura o la carne al supermarket.
    Chi pensiamo abbia sempre pagato per tutte le "mattane" di centinaia di gruppi rock/pop inquesto mezzo secolo? L'industria discografica ovviamente. Ha sempre protetto chi gli faceva vendere milioni e milioni (di pounds)e niente mi leva dalla testa che anche le ribellioni iniziali in fondo furono digerite perchè protette dai colossi discografici le cui cariche più alte son sempre state (e sono, anche se oggi non c'è ne più bisogno) contemporaneamente Lord di qui e Lord di la etc. etc.

    E' un'argomentazione assai sterile secondo me, molto più importante è il materiale prodotto.

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  15. C'è chi sostiene che i Beatles vennero appoggiati dai "potenti uomini bianchi", proprio per contrastare ed anestetizzare la ribellione rock (soprattutto "nera")

    Sinceramente non lo so. E vorrei una vostra opinione a riguardo.
    Comunque mi sembra che il tentativo di "anestetizzare", se c'è stato, abbia ottenuto (come spesso accade) l' effetto opposto.

    AndBot

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  16. Vista dal punto di vista britannico sono in sintonia con Pibio,in linea di massima,ma sorgono alcune differenze se si analizza il retroterra della psichedelia americana (ad esempio) che nasceva sopratutto da coloro che bruciavano le cartoline di richiamo in Vietnam o dai movimenti di agitazione nera come le black panthers...poi ci sono altrettante differenze in altri paesi europei (inclusa l'Italia,dove il rock ha sempre avuto una componente politicizzata molto forte e spesso in contrasto con i modelli anglosassoni) ma non credo che si possa parlare di "lotta di classe",in quanto la divulgazione della musica in questione fu vissuta in settori molto vasti della società,coinvolgendo ricchi e poveri,classi medie e benestanti.
    La differenza rispetto ad un tempo ormai passato credo che sia un altra : negli anni d'oro del rock'n'roll,del beat ecc... QUELLA musica era il linguaggio dei giovani (ma di TUTTI i giovani,a prescindere dall'estrazione sociale) e c'era una forte componente di immedesimazione nei suoi idoli e simulacri.
    Questo è cominciato a scemare con l'avvento di altre sonorità e di altri modelli sociali (la disco-music in primis),proprio perchè (come sottolinea Pibio) il rock non creava più GLORIA e SUCCESSO,ma spesso il contrario e si andava a ghettizzare con le sue stesse mani.
    La prova più evidente l'abbiamo avuta in Italia,con l'effetto POVERISSIMO che hanno avuto il punk-rock e i suoi derivati...basta contare il numero di gruppi musicali e di dischi prodotti dopo il 1977 (parlo sempre dell'Italia) per notare la caduta a picco verticale.Inoltre il rock dagli anni 80 in avanti è divenuto sempre meno POPolare e sempre più elitario,con l'avvento delle etichette indipendenti che un po' lo hanno salvato dall'oblio ma a cui la stragrande maggioranza dei teen-agers non ha mai fatto caso.
    Oggi ai concerti vediamo persone che mediamente hanno dai 35 ai 50 anni (o anche più) ed in numero sempre più ristretto...se qualcuno ricorda i concerti che si tenevano negli anni 70 può facilmente fare il raffronto (ma,intendiamoci,io parlo sempre dell'Italia che non ha una industria discografica a livello di UK ed USA).

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  17. ..HA DESTRA..9# commento
    SEGNO ROSSO!

    Ad Alberto gli errori sfuggono come i centravanti da rapina

    C

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  18. Ha ha ha ha vero, comincio ad invecchiare!

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  19. haha!!
    Ursus: oggi ai concerti vediamo ecc..
    magari non dovremmo generalizzare: a che concerti vai?? se ne tengono sempre molti e vari..no?
    C

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  20. Ammetto pero'che al concerto di GRANT HART (Husker Du, Nova Mob) l'eta'era altina, ma anche tanti giovani curiosi ed evidentemente raggiunti dalla Storia e dal carisma!

    Tutti a leggerne su POPARTX.BLOGSPOT di Mich!

    Cristiano

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  21. Io infatti ho GENERALIZZATO,ma se guardiamo la MEDIA è molto più alta di un tempo.
    Lo dice DAVID ZARD,non io...lo stesso manager che negli anni 70 riempiva i palasport facendo suonare gli AREA e BATTIATO in fase sperimentale (e con la stragrande maggioranza di adolescenti).Oggi fa lo stesso con i Tokyo hotel e Madonna,quindi non con il ROCK come lo intendiamo noi,ma con altre musiche ed altro stile.Sottolineo ancora che in altre nazioni è diverso,ma sempre per i motivi ECONOMICI (che influiscono almeno al 70%) che alla fine creano anche quelli culturali.

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  22. Ho letto adesso l'articolo su POPARTX...
    Ottimo e interessante !
    Ma non fa che confermare quanto detto da Pibio e da me medesimo...io non stavo parlando dei concerti allo Spazio 211 (con tutto il rispetto per il locale),ma di grandi avvenimenti di massa e se consideriamo che OGGI possiamo ritenerci davvero fortunati di aver radunato più di 100 persone per un TO BEAT PAREJ che si può dire riuscitissimo,dobbiamo anche riflettere sul fatto che 30 anni fa probabilmente ne avremmo radunate più di mille e tutte di età sotto i 20 anni.
    In ogni caso BUON NATALE e diamoci sotto con brindisi e panettoni *****

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  23. tutti a vedere De Sica paga URSUS!!!!!

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  24. Mi è arrivato stamane,come regalo natalizio GRADITISSIMO,il nuovo CD degli EFERVESCENT ELEPHANTS : "From the end to the beginning".
    Dovrebbe essere la prima di due opere RETROSPETTIVE,in quanto propone materiale inedito risalente agli anni 80-90...sempre per l'anno nuovo è previsto un ulteriore lavoro (stavolta di recente produzione) in collaborazione con CLAUDIO ROCCHI.
    Il CD è reperibile presso la PSYCH-OUT RECORDS via 1 Maggio 112 - 72017 Ostuni (BR) tel. 0831/301279
    e-mail : info@psychout.it

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  25. Ursus, ne ho comprate 4 in offerta a pc discount (sono "multimediali vintage" anno 2001) te ne porto una alla cena sociale perchè sono sicuro che anche per te è perfettamente completa

    http://img560.imageshack.us/img560/1350/tast.jpg

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  26. Sono modellini di auto da rally
    o sbaglio ?

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