L'amico GIAMPAOLO MARTELLI era presente in quel di Poggibonsi alla Bottega 26 al concerto dei SECRET AFFAIR, unica data italiana.
Evento organizzato nei dettagli dalla Scooter Society Black Rooster del Chiantishire, gli oscuri galletti hanno addirittura previsto, con ragionevolissimo sovrapprezzo, le vettovaglie per gli astanti.
Il locale in cui si svolge la serata appare piu’ che adatto per l’occasione, spazioso e accogliente e con quell’aria underground che tanto ci piace.
Stranote nell’ambiente le facce in the crowd presenti, sorridenti e smaglianti.
Atmosfera più che rilassata, togetherness e senso di appartenenza in stato praticamente solido.
Il tutto allietato dalle selezioni musicali presentati da dj provenienti dal meglio della cricca scooterista nazionale; ogni genere apprezzato da mods e dintorni è stato scrupolosamente scandagliato sia prima che dopo il live.
Ma veniamo ai nostri.
Davanti a un pubblico assolutamente compiacente i Secret Affair incominciano a scaldare l’atmosfera con una serie di pezzi ‘minori’.
Aprono con Dancemaster da Business as usual seguita da Walkaway da Soho dreams e poi la classicissima Going to a go-go e ancora Turn me on sempre da Soho.
Con One day in your life, l’atmosfera si scalda, poi So cool sempre da Behind e New Dance, ancora dal loro primo disco, precedono Glory boys, da lì snoccialano una serie di anthems assai cari a tutti gli odiatori della punk elite : Lost in the night, Do you know, Sound of confusion intervallate da due cover I don’t need no doctor di Ray Charles e una riuscitissima Do i love you che Springsteen scansate.
Prevedibile l’apoteosi che accoglie Time for action, forse il brano piu’ rappresentativo del revival 79 assieme a Maybe tomorrow dei Chords.
Chiudono i bis, Let your heart dance e la commovente My world, brano di culto per la scena mod internazionale, cui aggiungono, nel tripudio generale, I’m not free (but I’m cheap).
I componenti la band appaiono ovviamente appesantiti e incanutiti, voce e agilità sul palco non sono indubbiamente quelle dei momenti migliori.
Il gruppo di Ian Page e Dave Cairns riesce comunque a produrre un live più che godibile e a riproporre degnamente canzoni che, giustamente, sono veri e propri pezzi di storia.
L’avvocato del diavolo potrebbe sostenere che non si siano mossi da lì, il paragone con l’‘evoluzionista’ Weller, col quale divisero palchi e fortune a cavallo delle decadi ’70 e ‘ 80, è improponibile.
Si potrebbe altresì obbiettare che continuino a fare il verso ai se’ stessi ventenni, ma non è che quello che facciamo un po’ tutti noi?
Quello cui abbiamo assistito è stato più che un concerto un rito pagano di consacrazione di ciò in cui, giusto o sbagliato che sia, crediamo da oltre quarant’anni, officiato in modo inappuntabile da uno dei gruppi che ne fu fautore e protagonista.
‘Non ci sono regole nella danza delle verità, solo danza
allora, che il tuo cuore balli’
E’ stato bellissimo esserci.
martedì, marzo 05, 2024
Secret Affair live @Bottega 26 - 2 marzo 2024
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nel modernismo la creatività ha sempre attinto dalle origini distinguendo da sempre la nostra identità senza ostacolare l'evoluzione.
RispondiEliminaNon credo molto ai riti Pagani, piuttosto nella forza di essere noi stessi con i nostri gusti e le nostre passioni, che resistono nel tempo, e che avendo spesso concesso contributi significativi al mainstream dimostrano da sempre valore ed attualità.