lunedì, luglio 17, 2023

Little Richard - Tutti Frutti

Scritta da Little Richard e Dorothy LaBostrie, registrata nel 1955, "Tutti Frutti" fu il primo grande successo di LITTLE RICHARD dopo anni di infruttuosi tentativi, diventando una delle canzoni più conosciute e iconiche nella storia del rock 'n' roll.

Come spesso accade, nacque quasi casualmente quando nel settembre del 1955 andò al J & M Studio di Cosimo Matassa a New Orleans accompagnato dalla formidabile band di Fats Domino con Lee Allen e Alvin "Red" Tyler ai sassofoni, Huey Smith al piano, Frank Fields al contrabbasso, Justin Adams alla chitarra e Earl Palmer alla batteria. Il tutto prodotto da Robert "Bumps" Blackwell.

Durante una pausa al Dew Drop Inn, Little Richard, insoddisfatto da quello che stava registrando iniziò a suonare un pianoforte nel locale e cantare una canzone che aveva già in repertorio da alcuni anni, pare composta quando lavorava come lavapiatti in una stazione degli autobus di Macon, Georgia (Ho scritto "Tutti Frutti" in cucina, ho scritto "Good Golly Miss Molly" in cucina, ho scritto "Long Tall Sally" in quella cucina).

La partenza era una frase che imitava un'intro di batteria "A-wop-bop-a-loo-mop-a-lop-bam-boom!" (e che Richard disse che usava come una specie di suo slogan, qualcosa che rispondeva alle persone che gli chiedevano come stava) per fare poi esplodere un brano selvaggio, urlato e travolgente a cui fa da contrappunto il tempo shuffle della batteria di Earl Palmer (che suonò poi con centinaia di altri artisti, Righteous Brothers, Elvis Costello, B.B. King) per non appesantire il ritmo di Little Richard che pesta sul piano con tutte e dieci le dita.

Il produttore ne fu così impressionato che decise di metterla subito su nastro.
Dovendo registrare in mono e velocemente Little Richard lancia un urlo prima della partenza del solo di sax per avvertire Lee Allen quando iniziare a suonare.

Il testo era però assolutamente fuori dai limiti della censura, a partire dall'introduzione che originariamente pare dicesse A-wop-bop-a-loo-mop a-good-Goddam! (Goddam=maledizione espressa con rabbia, poco accettabile per i canoni dell'epoca).

Ma soprattutto le parole successive facevano esplicito riferimento all'omosessualità:
Tutti Frutti, good booty
Se non si adatta, non forzarlo
Puoi "lubrificarlo" e rendere tutto più facile


e anche

Se è stretto, va tutto bene
E se è unto, lo rende più facile


Fu così interpellata la cantautrice Dorothy LaBostrie per sistemare le parole e renderle accettabili.
La stessa che ha affermato la maternità completa delle parole del brano dicendo che arrivava da una gelateria che vendeva un gelato con quel nome e che la ispirò quando fu chiamata a sistemare il testo.

Mancando il tempo per rifinire meglio il brano, il tutto fu registrato in tre takes in 15 minuti, il 14 settembre 1955.
Pubblicato su Specialty 561, il disco entrò nella classifica Billboard Rhythm and Blues alla fine di dicembre 1955 e salì al numero 2 all'inizio di febbraio 1956.
Raggiunse anche il numero 21 nella classifica pop di Billboard.
Nel Regno Unito, è entrato nella top 30 solo nel 1957, come lato B di "Long Tall Sally".

Il brano è stato portato al successo da Pat Boone (specializzato nello sbiancare i torridi brani rock 'n' roll e proporli, edulcorati, al pubblico bianco) nel 1956, poi da Elvis e coverizzato da mezzo mondo, dai Queen ai primi Beatles (che la eseguirono a lungo ma senza lasciare, stranamente, alcun documento sonoro).

Avevano bisogno di una rock star che mi bloccasse fuori dalle case dei bianchi perché ero un eroe per i ragazzi bianchi.
I ragazzi bianchi avrebbero messo Pat Boone sul comò e me nel cassetto perché a loro piaceva di più la mia versione, ma le famiglie non mi volevano per l'immagine che proiettavo.


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